tag:blogger.com,1999:blog-14772806.post6501137368390611129..comments2023-10-29T09:03:48.485+01:00Comments on Sala Rossa: SPEZIALE,SALVINO E I QUATTRO GATTIsala rossahttp://www.blogger.com/profile/02987129314478544904noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-14772806.post-67219573398701872122009-10-15T10:47:12.263+02:002009-10-15T10:47:12.263+02:00Caro Anonimo Cola soleva ,in Consiglio comunale, r...Caro Anonimo Cola soleva ,in Consiglio comunale, ripetere una poesia da lui approntata in quattro e quattr'otto e ispiratagli da un personaggio membro dell'allora Consiglio che ,poi, ebbe anche l'avventura di sedere, addirittura, nel Parlamento nazionale . La poesia,che può adattarsi efficacemente al Presidente del CdA dell'ATO rifiuti di Partinico , con una forzatura si potrebbe anche riferire a Sal Le Blond. Basterebbe che lui si lasciasse crescere( come stava accadendo con i baffi) anche il pizzo e la cosa si poteva dire "fatta". La poesiuola diceva cosi': " Di baffo e pizzo ti sei adornato.Il tuo cervello si é offuscato. Forse per interesse privato? " E cosi' dicendo Cola alzava il braccio destro ,faceva toccare il pollice con l'indice e ripetutamente e significativamente li strofinava. Oh Cola, Cola, compagno di tante battaglie!<br />Sala RossaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14772806.post-2956585327399161222009-10-14T18:26:08.537+02:002009-10-14T18:26:08.537+02:00Se fosse ancora vivo Cola Geraci, direbbe sicurame...Se fosse ancora vivo Cola Geraci, direbbe sicuramente che lo zero assoluto è alla continua ricerca dell'Elmo di Mambrino, peccato che è seguito da uno stuolo di "quattro facce come il cacio cavallo" e non da un esercito come i Paladini di FramciaAntonino Partinicohttps://www.blogger.com/profile/04364288910377193208noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14772806.post-52820811505577550862009-10-13T10:45:53.203+02:002009-10-13T10:45:53.203+02:00La canzone "ILLUSIONE" non me la ricordo...La canzone "ILLUSIONE" non me la ricordo ( data la mia alquanto giovane età !? ) ma credo di capire che non c'è alcun rimedio per...... salvare Le Blond.<br /><br />Lui, anche ripetendo a sè stesso di..NON essere ZERO,non incide sulla reale inconsistenza del suo essere e semplicemente si illude e sogna ad occhi aperti...........<br /><br />Concludo, quindi, come te: ZERO E' e ZERO RESTA !<br /><br />< Sempre io >Sempre ionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14772806.post-69993748955202351962009-10-12T19:08:46.239+02:002009-10-12T19:08:46.239+02:00Caro "Sempre Io" la risposta é semplice ...Caro "Sempre Io" la risposta é semplice semplice. Ti ricordi di quella canzone che diceva:"Illusione, dolce chimera sei tu..."Appunto, si può esistere illuendosi ,però,anche di ESSERE <br />TotiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14772806.post-31825866041532623482009-10-12T11:22:48.404+02:002009-10-12T11:22:48.404+02:00Carissimo Toti,
il vero problema è che Le Blond p...Carissimo Toti, <br />il vero problema è che Le Blond pare abbia seguito il mio consiglio e , meditando meditando, abbia finito per mettere in pratica e a ripetersi in ogni circostanza : "io non sono "ZERO", io non sono quello che tutti credono che io sia...."!<br />E adesso come la mettiamo?<br /><br />< Sempre io >Sempre ionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14772806.post-5479080352942241532009-10-12T09:59:25.401+02:002009-10-12T09:59:25.401+02:00Mio carissimo "Sempre", confesso che tro...Mio carissimo "Sempre", confesso che trovo le tue riflessioni il frutto di un ragionamento e dunque di una personalità che pensa, riflette, medita e arriva a conclusioni che sono di tutte le persone intelligenti, sensibili ed anche problematiche. Riflettere su se stessi, su quello che siamo , i nostri limiti, perplessità, difficoltà, ostacoli significa avere coscienza di sé e dunque capacità di autoanalisi e forza intellettiva . Se io dico "io non sono" significa,paradossalmente, che ho quale elemento del confronto quel che esiste, che c'é e ,dunque, avendone ovviamente conoscenza,coscienza e certezza sono in grado di fare delle comparazioni .Chi é nella condizione di provocare riflessioni ha davanti a sé il MONDO con il quale confrontarsie che conosce .E dal confronto tra il SE' e il MONDO é possibile definire un processo autovalutativo che sarà sicuramente equilibrato e reale .Ora, uno che quotidianamente pensa di ESSERE mentre invece NON E', pensi tu si possa inerpicare lungo i sentieri della coscienza ed avere capacità di analisi e comparazione? ZERO é , a mio modesto parere, e ZERO resta.<br />Toti CostanzoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14772806.post-54154623007556348262009-10-10T11:27:17.906+02:002009-10-10T11:27:17.906+02:00Vorrei suggerire al sindaco Le Blond alias zero o ...Vorrei suggerire al sindaco Le Blond alias zero o nullo la seguente riflessione......<br /><br />PER MEDITAZIONE<br /><br />Un po' di tempo fa mi avevano colpito le parole di Lucrezio, il quale ricordava che il nulla, per il solo fatto di esistere, deve essere una sostanza dell'Essere. Anche Giuliano Kremmerz ricordava che l'Universo è tutto ciò che è e che il nulla è quindi uno stato dell'Essere, una creazione dell'Universo. Perciò in questi anni ho ripetuto a me stesso, ogni volta che un pensiero o uno stato d'animo si affacciava alla mia coscienza:"Scendi dentro di te in uno <br />spazio meno affollato, scendi verso il punto più buio della tua interiorità". In questo modo, proprio io, che ero abituato ad avere la mente affollata di pensieri, di emozioni, di sentimenti, sono approdato in paesaggi spopolati, in luoghi inaccessibili. Mi sono affidato sempre meno alla ragione e sempre più alla disidentificazione. Ho imparato a ripetere in ogni circostanza: "Tu non sei quello...". Non si ha idea della gioia che si prova a ripetersi, qualsiasi pensiero venga ad affacciarsi nel nostro spazio interno: "Io non sono questo pensiero". Io non sono quello che si è appena arrabbiato, io non sono il papà dolce e amoroso, io non sono la mia aridità.<br />Insomma "Io non sono..." sono le parole che hanno guidato il mio cammino. E così, dopo ogni successo, dopo ogni delusione, io ero pronto a dirmi: "Tu non sei niente di tutto quello che appare dentro di te, tu non sei niente di quello che riconosci". <br />Via via si è formato al mio interno un senso di non appartenenza quanto più questo sentire si affacciava in me, tanto più il vuoto interiore diventava il mio vero signore, il mio compagno fedele, l'unica realtà di cui potermi fidare e a cui affidarmi.<br />Ciò di cui parlo non è teorico, è estremamente pratico. Tutt'oggi, quando cammino in mezzo ad altre persone per strada, mi ripeto spesso dolcemente: "Non sono niente, non sono nessuno".<br />All'inizio la sensazione di vuoto spaventa, soprattutto in un'epoca in cui la coscienza è sempre piena di ricordi, di pensieri, di progetti, di vite future da realizzare, di riflessioni, di teorie, di spiegazioni, di conflitti, di problemi, di ansie, di stress. Non siamo abituati a considerare questi abitanti del nostro intimo come scarti del cervello, come passeggeri insignificanti della nostra anima, tanto che chiamiamo "me stesso" quel personaggio illusorio che ci siamo messi in testa di essere." (Anthony De Mello)Sempre Ionoreply@blogger.com