E’ vero, chi scrive un articolo, un post ,esprime un giudizio o manifesta una opinione ha bisogno, per farlo, di una forte stimolazione.Qualcosa che lo spinge,che lo convince a dire o scrivere quel che pensa.Ed io, ascoltando per la seconda volta nel giro di poco tempo una intervista dell’assessore Pantaleo di denigrazione nei confronti del giornalista,nostro concittadino,Michele Giuliano(la prima a metà del mese sulla questione dell’illuminazione della città e la seconda, recente, sui rifiuti) ho detto :”Ok bisogna scrivere qualcosa”.Dunque, sulla questione illuminazione e cioé “collocazione lampade” è opinione diffusa in città che di regola si collocano quelle suggerite da amici, compari, clienti ed affini ( ovviamente non solo dell’assessore)nei luoghi di necessità. Per i rifiuti Pantaleo farebbe bene a non comparire davanti l’opinione pubblica, evitare di esaltare il ruolo “di vice presidente dell’ANCI del sindaco Lo Biundo che si è fatto convocare dal Prefetto” quando tutti sanno che dietro questo servizio(non lo diciamo noi ma lo ha pubblicamente dichiarato e scritto l’ex assessore Bartolo Parrino licenziato in tronco da Lo Biundo )ci sono anche affari .Dunque mai come in queste occasioni il silenzio sarebbe stato d’oro e la prudenza mai troppa.Ma Giovanni Pantaleo, è a tutti noto, è un giovane abbastanza vivace,esuberante e determinato anche a proseguire nei suoi errori politici ed è talmente legato a Lo Biundo che insieme iniziarono nel 2000 e insieme,si presume, periranno.Politicamente parlando.Tuttavia quello che risulta insopportabile è come costoro abbiano ad esercitare la severità di giudizio,come ha fatto giovedi' scorso Pantaleo,nei confronti del giornalista Michele Giuliano che scrive e dice senza peli sulla lingua, che non ha mai “leccato” nessun piccolo manutengolo del potere locale e con una schiena talmente dritta da essere sempre stato IL SOLO a contrastare Pino Maniaci e il suo giornalismo quando si manifestava pesantemente offensivo nei suoi confronti .Mentre tutti,da Lo Biundo a Pantaleo passando per buona parte delle amebe che compongono la Giunta e soprattutto la maggioranza dei consiglieri sostenitori del sindaco e soci tacevano quando Maniaci dall’interno della sala consiliare (si, proprio quella che con una meschina e motivazione l'altro ieri si è voluta negare all’on. Figuccia e al suo genitore consigliere comunale di Palermo ) con le sue filippiche a ruota libera ridicolizzava la maggioranza.Vi ricordate?li definiva quelli con la 104 ed accompagnamento e il sindaco Lo Biundo neppure buono per gestire un condominio.O tentava di zittire i consiglieri del gruppo Cambiamo Partinico,ovviamente inutilmente ,perché non usi a chinare il capo e a tacere.D’altronde oltre che consiglieri comunali Gianluca e Valentina sono orgogliosamente anche comunisti .E Nanni Billeci un giovane di grande dignità, serietà e coerenza.
Ma ritorniamo a Pantaleo che su di un articolo di Giuliano relativo alla crisi dei rifiuti, giovedi' usava toni irriverenti nei confronti del giornalista esprimendo non lusinghieri giudizi sulla persona e sul suo ruolo di operatore dell’informazione.Si tratta dello stesso che,come si evince dalle intercettazioni riportate dalla “Ordinanza di applicazione di misure cautelari personali” del Tribunale di Palermo,avrebbe contribuito insieme agli altri suoi colleghi della Giunta,al mantenimento in nero quale puliziera dell’ufficio del sindaco, la signora Candela perché amica di Maniaci.E nella occasione della cerimonia in onore dei carabinieri uccisi a Nassirya sempre Pantaleo dice a Maniaci ,che intendeva intervistarlo ,della opportunità che venisse intervistato per primo il Capitano (Pantaleo a Maniaci:“no, l'intervista la facciamo dopo.Che facciamo aspettare i Carabinieri?" ). La risposta di Maniaci è lapidaria ed inequivocabile :”da quando in qua tu comandi e decidi cosa si deve fare?" ... allora facciamo prima l' intervista ... e poi vai a fare in culo .”Chiaro il concetto?Loquace con quanti lui pensa(illudendosi) siano deboli ma ancora "cchiu' nicu nicu " davanti a coloro che ritiene siano forti.
Toti Costanzo
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