mercoledì 8 marzo 2017

NO, GIOSUE’ MANIACI SINDACO DI TERRASINI ,NON E’ COME LO BIUNDO






Non ,non é vero “ ca’ tutti sunni ‘i stessi”, che la “politica” è tutta da rifiutare perché fa gli interessi soltanto di alcuni e non della collettività, che i sindaci e i consigli comunali agiscono alla stessa maniera a Partinico, come a Trappeto o a Balestrate e Terrasini .Se non avessi seguito la vicenda di una ipotetica realizzazione in territorio di Terrasini in contrada Paterna di un “centro di stoccaggio rifiuti”, anch’io avrei mantenuto qualche diffidenza,dubbio.E invece no: il sindaco Giosué Maniaci di Terrasini , ad esempio, non è quello di Partinico,la maggioranza del Consiglio comunale di quel Comune non opera alla stessa maniera del nostro , l’opinione pubblica di quella città , diversamente dalla nostra, viene tenuta in grande considerazione a differenza di quel che accade a Partinico e conta al punto da orientare la maggioranza dei consiglieri comunali che nel caso in specie hanno manifestato una precisa volontà che è quella che nel territorio di Terrasini, città a forte vocazione turistica, non si realizza niente che abbia a che fare con i rifiuti in tutte le sue articolazioni .Per cui il Consiglio comunale ,ieri sera, si è pronunciato(11 contrari e 5 astenuti) contro la realizzazione di un’pera da insediare in contrada Paterna. Dunque, succede che Partinico e Terrasini sono stati messi davanti a due analoghe situazioni sebbene l’opera che si sarebbe dovuta realizzare a Terrasini è niente sul piano dell’impatto ambientale di quella che s’intende realizzare a Partinico. Due analoghe situazioni quelle dei due Comuni con i dovuti distinguo.Nel senso che a Terrasini l’opinione della maggioranza di cittadini conta mente a Partinico la città del buonsenso deve continuare a contrastare la nota imprenditrice Bertolino che dopo avere per decenni con il suo lungo fumaiolo molestato la vita di intere generazioni,si ripresenta con un nuovo progetto industriale da collocare sulla direttrice Partinico-Alcamo occupando il doppio dell’area che attualmente occupa in viale dei Platani a ridosso della stazione ferroviaria (163 mila metri quadrati di nuova industria insalubre di prima classe ),chiedendo di utilizzare addirittura 60 litri/sec.di acqua dell’invaso Poma e scaricando i reflui nel fiume Jato che sversa nel mare tra Balestrate e Trappeto.L’industriale Bertolino e il sindaco parlano di industria di trasformazione di biomasse( ma il sindaco in Consiglio si è rifiutato di inserire nella delibera relativa all’approvazione di una variante urbanistica al PRG,una clausola con la quale si esclude che l’industria possa lavorare rifiuti)mentre ,l’opinione pubblica piu’ attenta teme che si tratti proprio di lavorazione dei rifiuti e i due trovano dalla loro parte in maniera plateale ,per non dire altro,una maggioranza di consiglieri comunali da sempre asservita ai voleri e agli interessi di questa amministrazione comunale e di tutte le realtà economocamente preminenti in città .L’opera che si vorrebbe realizzare in contrada Bosco-Falconeria e voluta dal sindaco di Partinico ,andrebbe a compromettere (cosi’ come quella di Terrasini) un pezzo importante di territorio diffuso di bagli restaurati a disposizione dei nuovi bisogni del nostro turismo fatto di tanti bed and brekfast immersi nel verde e con una agricoltura dove insistono imprese biologiche e soprattutto buona parte dell’Alcamo-doc.A Terrasini ,al contrario, il sindaco Maniaci pur dichiarandosi pubblicamente d’accordo alla realizzazione a Paterna dell’impianto, si rimette alla volontà della maggioranza del Consiglio comunale rispettandola e dunque riconoscendo il ruolo di coloro che per loro ragioni dissentono dalla realizzazione di quell’opera, E mentre ieri sera a Partinico in Consiglio(rimandato a questa sera) si doveva consumare un ultimo delitto contro gli interessi dei cittadini affidando ad una altra impresa per 20 anni gli impianti della pubblica illuminazione dopo avere privatizzato acqua, rifiuti,Cimitero, stadio comunale e venduto pezzi di patrimonio pubblico esaltando il ruolo dell’affaire, a Terrasini si esaltava la democrazia cioè il principio per cui prima vengono gli interessi collettivi e poi, se è il caso, quelli personali e di gruppo.Nella foto Terrasini e il suo mare

Toti Costanzo

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