
Si tratta, ovviamente, di una concezione del "sapere" per certi versi elitaria, che riduce volutamente la base partecipativa perché, appunto, quella cultura fonda la sua esistenza nell'impedire, per quanto sia possibile, la conoscenza e dunque la crescita sociale e culturale dei cittadini. D'altronde, se ancora avessimo da nutrire qualche dubbio ci ha pensato il Ministro Gelmini con la sua pseudo riforma: tolgo risorse alla SCUOLA, limito la diffusione della "sapere", ritorniamo ad una scuola d'élite cioé la scuola di pochi e per pochi. Infatti, chi l'ha detto che tutti debbano studiare, conseguire un titolo di studio e dunque avere una vita diversa possibilmente dai loro genitori, un diritto in più che é quello, appunto, dello studio? Questa, dicono costoro, é roba del sessantotto e va annullata, cancellata.
Alla stessa maniera, per certi versi e comunque in un infimo rapporto proporzionale dato il contesto e lo spessore dei soggetti, la pensano Lo Biundo e la sua Giunta, almeno per quel che riguarda la "conoscenza" e "l'informazione".
Io, ad esempio, mi sono chiesto e continuo a chiedermelo: se non esistessero le tv locali o altri mezzi come il Giornale di Sicilia o il blog Libera Mente i quali, per quanto possono, danno una quotidiana informazione, cosa saprebbero di quel che accade nel cosidetto "Palazzo", i nostri concittadini? Già, non avevo pensato che nei giorni festivi l'Amministrazione pubblica nella bacheca del Comune i suoi atti (ma non quelli dei Capi settori o le determinazioni sindacali) e dunque chi volesse ne può prendere visione! Ma lo pensate quanti cittadini hanno il tempo di potere esercitare un tale complicato diritto?
Dunque Lo Biundo e i suoi nascondono la conoscenza degli atti amministrativi, e quindi del "sapere", e lo fanno SISTEMATICAMENTE. Ha voglia di manifestare (ovviamente quando questo gli é consentito) la sua "diversità" nel senso del dire d'avere una storia politica e cultura diversa da quella di Salvo Lo Biundo, l'Assessore Bartolo Parrino o anche altri amministratori che una storia politica l'hanno e non é o non é stata "storia di destra". In particolare mi riferisco, per esempio, a Tanino La Corte. La verità é che anche loro vogliono che non si sappia e se si deve sapere, bisogna fare il massimo perché si sappia il minimo possibile .
Ecco perché il "pietoso quanto patetico" sito del Comune che qualche mano caritatevole continua a mantenre in vita, manifesta una "povertà" di contenuto che altro non é se non il riflesso di quel che é l'attuale classe che amministra la nostra città.
Ad esempio, poco si sà di un Convegno che ha avuto luogo il 6 settembre all'interno della Chiesa del Borgo Parrini con una preannunciata, roboante presenza di questori, professori universitari, esperti, magistrati e che si é ridotta, alla fine, a poche unità collocati senza alcun entusiasmo dietro un tavolo e con la presenza in sala di circa dieci persone tra impiegati e funzionari comunali accompagnati, all'occasione e per fare numero, da qualche accondiscendente familiare. Ovviamente nessuno é a conoscenza che quel matiné é costato a noi contribuenti la somma DI VENTIMILA EURO.
Si tratta di una enormità, non tanto per il tema che poteva anche essere interessante ("Santità e legalità"), ma per la disinvoltura con la quale si sprecano le poche risorse comunali . E se poi come qualcuno, a giustificazione, ti dice: "Ma sai, non è che il Convegno é costato tanto. Il fatto é che bisognava festeggiare la Madonna del Rosario, pagare le spese per il concerto, l'illuminazione e i giochi d'artificio e dunque bisognava ricorrere ad una "finzione" amministrativa", io dico che questa finzione altro non é se non un'aggravante per chi deve amministrare NELLA LEGALITA' E LIMPIDAMENTE LE NOSTRE RISORSE. Chi ha amministrato sà che é possibile procedere con le variazioni dei capitoli impinguando quelli che non hanno disponibilità. E allora, le finzioni, i trucchi amministrativi altro non sono se non chiare e palesi violazioni delle leggi .
Per concludere vorrei esprimere un ultimo desiderio: che l'Assessore Vito D'Amico, anche per questa vicenda del Convegno, non ci dia sempre la solita giustificazione (cito ad esempio il "palo" nell'area cimiteriale, e per ultimo le licenze commerciali) e cioé " Ma noi non c'entriamo, é opera i quelli di prima!" Caro Assessore, quelli di prima CHI?
Toti Costanzo
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