USTICA 1965-AL CENTRO TANINO CANNIZZO E GIOVANNI MARTUCCI-ULTIMO A DESTRA TOTI COSTANZO.IN PRIMO PIANO DANIELE PIOMBI CONDUTTORE TELEVISIVO |
Oggi ci ha lasciati un amico, una
carissima persona la cui amicizia affondava le sue radici nella nostra
lontana giovinezza,quella carica di
speranza e di sogni,di certezze e di voglia di vivere.Tanino Cannizzo volle
vivere intensamente la sua vita.Fu sicuramente una persona assai fragile ma con uno
straordinario cuore che si apriva ai bisogni degli altri,che metteva a
disposizione quel che aveva e spesso anche quello di cui non disponeva.Tanino
fu un sognatore,un uomo di una generosità fuori dal comune che visse una fase lunga della sua vita sicuramente,come si suol dire,sopra le righe rompendo canoni e schemi tradizionali ,lui che proveniva da una
famiglia della buona borghesia partinicese con un padre,lo straordinario
professore Mimi’ Cannizzo che fu per tanti della mia generazione un Maestro di
vita,e con la mamma signora Italia De Rosa insegnante di educazione fisica come
il marito e come lo fu lo stesso Tanino.Ebb come suocero l’avvocato Mario
Mancuso che fu uno dei sindaci piu’ amati dalla città il quale governo’ subito dopo
il dopoguerra quando bisognava ricostruire dalle macerie,pensare ai poveri e
ai disoccupati.E Mario Mancuso lo fece
come poteva un sindaco che a Partinico aveva dato vita alla DC insieme al
professore Vito Cartosio,Ciccio Oliveri,Vito Scaglione,Ciccino Russo,don Vito
Barone,il dottore Francesco Gurisco e tanti
altri . Una generazione,quella dell’avvocato Mancuso,che lascio’ una forte
impronta nella vita politica e culturale della nostra città.
Chi ha conosciuto Tanino non ha
potuto fare a meno di volergli bene.Tra questi non posso non citare Nino
Bertolino che gli fu sempre vicino,anche nei momenti piu’ gravi della sua vita
perché Tanino fu disponibilità,generosità,altruismo,voglia di
vivere e vivere intensamente.Una forza che ti contagiava.Lui non si poneva né limiti
né ostacoli.Con la sua decappottabile( eravamo studenti all’ISEF di Palermo
anche se in contemporanea anche docenti ) dopo ogni allenamento pomeridiano andavamo
ad accompagnare nella vicina Altavilla Milicia il giovane promettente ostacolista,Salvatore
Scaletta,che gareggiava per la nostra Società sportiva e che fu,poi,anche sindaco della sua città.Né si sottrasse mai
all’impegno di accompagnare piu’ di una volta a settimana il mezzofondista
Paolo Finazzo che studiava nel nostro Liceo ma abitava a San Cipirello.Instancabile organizzatore alla sua caparbietà e volontà si deve la costruzione dell’Atletica Partinico
cosi’ come,per me indimenticabile fu quella vacanza che ci concedemmo nel 1965
ad Ustica ospiti di un nostro amabile e generosissimo collega,Giovanni
Martucci,grande atleta ed insigne docente.Giovanni mise a nostra disposizione
una sua casa di campagna dalla quale dominavamo il piccolo borgo ed il mare e
da cui a dorso di asino(era assolutamente vietato l’uso dell’automobile)ci
spingevamo fino allo Spalmatore allora soltanto una scogliera o fino ad
arrivare fino alla stazione metereologica. Li’ conobbi il gigante (era un omone
alto due metri) Camillo Padovani dichiaratamente
ed orgogliosamente comunista in un’isola che ha avuto diversi sindaci del PCI compreso
l’attuale,Attilio Ricciardi che da quella storia politica proviene.E ad Ustica
conoscemmo i Gufi,un gruppo di
cabarettisti composto da Lino Patruno,Roberto Brivio,Gianni Magni e Nanni Svampa che avevano scelto l’isola per
le loro vacanze.E Svampa all’isola di Ustica dedico’ una bellissima canzone, “La mia Isola” che soleva cantare molto
spesso anche in piazza luogo di incontro dei tanti ospiti .
Restammo ad Ustica fino a quando
fummo costretti ,per l’apertura dell’anno scolastico,a ritornare a Palermo e
riprendere la nostra vita.Avevamo perso la memoria del tempo.Quell’isola,per
noi magica ci aveva coinvolti non solo emotivamente.Ma Tanino ad Ustica
resto’ molto legato al punto da diventare uno degli organizzatori di diverse
manifestazioni musicali.Perché Tanino era fatto cosi’.
Ebbe sicuramente una vita,difficile,travagliata.La vita che lui ,però,scelse e di cui bisogna avere rispetto e comprensione umana.
Ma anche a Tanino,per
certi versi,devo la mia scelta politica nel PCI.Lui democristiano,forse per
convincimento o forse perché genero di una personalità come Mancuso ( ma
cugino di Ignazio Speciale che fu segretario della sezione comunista di
Partinico) in una sera d’inverno del 1970 davanti il biliardo di don Luigi Salamone
mi spingeva ad accettare la proposta di
Marco La Fata e Vincenzo Fedele a candidarmi,da indipendente,per il Consiglio
comunale.Mi disse una frase che non dimenticherò : “ Candidati .Se io potessi non avrei alcun indugio” .
Mi candidai e fui eletto nel
Consiglio.Tanino in quell’occasione mi confido’ d’avere votato per la prima volta per il Partito Comunista
Toti Costanzo .