martedì 11 aprile 2017

SUL PARCO DU' CASTIDDAZZU L’ASSESSORE PROVENZANO CI ASCOLTI. LE BUGIE HANNO LE GAMBE STORTE.




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Si può dare un consiglio anche se non richiesto? Sì, si può dare!
Dunque al giovane assessore Gianlivio diciamo:
1) non pubblicare più su Facebook immagini di lavori eseguiti dal’amministrazione quando queste non rappresentano la realtà se non in minima parte;
2) un lavoro (nel caso specifico i “lavori” di recupero nel Parco del Castellaccio) si concludono quando ad essere interessata è TUTTA un’area e non certo una sua parzialissima parte;
3) quando si conclude un lavoro, anche se limitato a pochi ambiti, bisogna eliminare ciò che si è prodotto. I “resti” lasciati a marcire come accade per quelli di villa Margherita sono sintomo di pressapochismo e superficialità che offendono la sensibilità dei cittadini.
Dunque ‘o Castiddazzu (un pezzo di splendido verde sottratto negli anni ’70 dai COMUNISTI alla speculazione edilizia), i cui lavori iniziarono con l’amministrazione di Enza Maria Romano e definiti nel 1999 dall’ultima giunta Cannizzo (quella con i Comunisti), è stato lasciato per anni all’abbandono e al degrado.
Abbiamo cercato di spiegare a costoro che un bene di questa entità e valore ambientale va non solo recuperato, ma custodito e interessato da una continua manutenzione così come fece quella Giunta che ebbe la disponibilità di due ex dipendenti comunali (Cossentino e Rinaudo) passati poi ad altra amministrazione che se ne occuparono per tutta l’estate del 1999. Successivamente l’amministrazione assegnò QUOTIDIANAMENTE al Parco due altre unità ex LSU. Quel Parco proprio ad inizio di quell’anno scolastico (ottobre 1999) ospitò una manifestazione di corsa campestre riservata agli alunni e della scuola media e delle scuole superiori. Da quell’anno si ricorda un solo intervento dell’ex assessore di Giordano, Rizzo Puleo.
Purtroppo dobbiamo avvertirli che si trattava di interventi assai parziali con l’aggravante di avere lasciato lì quel che facciamo vedere nel servizio fotografico. Prima di noi sull’argomento aveva realizzato un bel video, Piero Poliozzi.
Perché riteniamo PARZIALE l’intervento di Provenzano? Perché sono stati ripuliti soltanto alcuni viali a valle, mentre indistricabili sono rimasti quelli che portano alla parte superiore del Parco e nello specifico all’immobile che custodisce (o dovrebbe custodire, se qualcuno non l'ha smantellato) tutto l’impianto che gestiva la distribuzione dell’acqua attraverso tubazioni che da lì si diramavano sotterraneamente arrivando a irrigare ogni albero. Un impianto sofisticatissimo di cui non risulta, ovviamente, più alcuna traccia. Le condizioni della vasca di raccolta sono quelle che si vedono.
Dunque si tratta di bluff? In parte sì, per cui consigliamo a Provenzano nel caso in cui si riproponesse alla città ancora quale amministratore di avere più attenzione per i detti popolari.
Nel caso specifico: le bugie hanno le gambe storte.
Toti Costanzo