martedì 24 ottobre 2017

L'INVASO POMA, MUORE



Mentre Partinico sprofonda nei rifiuti anche se un tardivo seppur energico intervento tenta il ripristino delle condizioni minimi di vivibilita’ nella nostra citta’ ,l’invaso Poma nel quasi totale silenzio d tanti sta collassando per l’abbassamento preoccupante del livello delle acque.L'
immagine che pubblichiamo ,e curata da Claudio Burgio,ne é una chiara testimonianza .Un’estate torrida, quella che ci ha lasciato , che ha messo in ginocchio soprattutto la nostra agricoltura riducendo anche l’erogazione dell’acqua per la città di Palermo e per quelle della nostra costa . Una situazione ,dunque, gravissima che se non si ripristinano le riserve in tempi brevi,e comunque durante quest’autunno e il successivo inverno, la città e la sua economia paghera’ dei gravi cosi economici e sociali. In altre stagioni politiche un avvenimento come quello che stiamo vivendo ha provocato il sollevamento dei coltivatori guidati dalle organizzazioni di categoria che,di fatto,nella nostra città non esistono sostanzialmente piu’ e soprattutto il coinvolgimento delle amministrazioni comunali e della politica locale.Scomparsa la locale CIA, la storica e combattiva organizzazione di Toto’ Inghilleri,quasi inesistente la stessa ex potente Coldiretti che era capace di eleggere sindaci, consiglieri ed assessori soprattutto durante la cosidetta “prima repubblica”.Un gravissimo danno per la democrazia rappresentativa e per la difesa di una importante categoria come quella dei produttori agricoli anche se per fortuna la città dispone ancora di risorse democratiche e sindacali come la UIL e la Camera del Lavoro che del Comitato sono parte con Piero Caleca e Pino Gagliano,cosi’ come ne sono parte i sindaci di Trappeto,Santi Cosentino e il vice sindaco di Balestrate Giovanni Danna oltre che il Comune di Partinico rappresentato dal Presidente del Consiglio comunale,Filippo Aiello.Insieme a loro il rappresentante locale della Coldiretti, Matteo Lo Duca, il dott. Francesco Ferro dirigente della Condotta agraria,Claudio Burgio Presidente dell’Osservatorio “G. La Franca” e due ex amministratori della storica ex Cooperativa consorzio irriguo Jato( Lo Baido e Costanzo) che una gestione ,la ultima, ha portato alla sua irresponsabile liquidazione.Per cui in piena estate davanti all’immobilismo generale si è dato vita al COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DELL’INVASO POMA che, va detto,ha ripreso il lavoro gia’ iniziato dal precedente “Comitato per una sana gestione delle acque della diga Jato” costituito nel 2013 e presieduto dall’ex sindaco di Trappeto, Pino Vitale e con la presenza attiva dei consiglieri comunali di Cambiamo Partinico ,Speciale e Ricupati,alcuni produttori come l’ing. Settimo , il dott. Lo Grasso,il sig. La Franca e l’architetto Rosario Prainito .Quel Comitato trovo’ la disponibilità di una assessorato all’agricoltura attento alla problematica oltre che l’impegno del Consorzio di Bonifica e il sostegno delle parlamentari del Movimento 5 stelle, Palmeri e La Rocca. La crisi di uno dei tanti governi Crocetta ne rallento’ l’attività che aveva trovato il giusto coordinamento tra forze e soggetti tutti interessati alla soluzione soprattutto del problema del rifacimento delle condotte,il rapporto con i coltivatori,la distribuzione equa tra città e campagna. Adesso aspettiamo la nascita di un nuovo governo col quale il Comitato possa interloquire riprendendo da dove si era interrotto il circuito di buona politica iniziando con un Consiglio comunale congiunto ed aperto dei rappresentanti delle tre comunità e il dialogo con i nuovi vertici dell'assessorato.
Toti Costanzo

domenica 15 ottobre 2017




PUBBLICHIAMO UNA VIGNETTA DEL NOSTRO NOTISSIMO GIOVANNI GUERRA ,con un suo commento,che in maniera efficace rappresenta la situazione dei rifiuti nella nostra Regione causata dal Governo Crocetta.La Sicilia viene rappresentata come una immensa anche se variopinta discarica sulla quale campeggia una grande,inequivocabile croce caduta sulle spalle dei siciliani e che inchioda una classe dirigente erede di quel sistema di affari ed interessi con radici nella peggiore tradizione neodemocristiana che caratterizzo' la cosidetta prima repubblica.
IL COMMENTO DI GUERRA."Noi siamo creativi...creiamo una discarica in quattro e quattr'otto.Uno ti é antipatico?Di sera vai vicino casa sua e butti almeno 3 sacchetti...ed é fatta.Il giorno dopo qualcuno che passa vede i rifiuti ed esclama:"Miiiih! ...'un lu sapia ca' si po' iccari a munnizza puru cca'. Ed é fatta.

martedì 3 ottobre 2017

AGLI AMICI CUI STA A CUORE ,COME A ME, LA BAIA DI S. CATALDO


Cari amici la “questione S. Cataldo” mi sta molto a cuore per non riprenderla immediatamente subito dopo l’incontro di ieri nei loCali della Biblioteca comunale di Terrasini.Mi dispiace molto di non essere stato compreso per quel che riguarda la questione “depuratore Nocella”.Chi scrive ha iniziato nell'estate del 1984 ,insieme al suo Partito il PCI e tanti compagni anche di Terrasini (Ruffino, Camilleri ,Bartolotta tanto per citare) una battaglia che non si é mai fermata fino ad oggi.Il sottoscritto successivamente in qualità di segretario del Circolo "Peppino Impastato" di Rifondazione di Partinico veniva onorato,nel corso degli anni ,di ben 5 querele da parte della industriale Bertolino (4 archiviate e una rimessa per la semplice motivazione che l’esito finale sarebbe stato palesemente a mio favore cosi’ come lo è stato per altri amici analogamente querelati per le stesse ragioni)avendo noi compreso che la distilleria é stata ed ancora é uno dei soggetti che contribuiscono al degrado di una pezzo della nostra costa che abbiamo tutti amato ed amiamo per quello che rappresenta , come ancora ribadiva ieri Andrea Bartolotta,dal punto di vista naturalistico,ambientalistico,archeologico, storico.Prima che la distilleria diventasse “la piu’ grande d’Europa (alla fine degli anni ’70)scaricando milioni di mc di reflui,quella baia era ancora uno splendore al punto che ancora nel 1975, Fifo per conto di Città del mare,utilizzava la spiaggetta per i turisti presenti nel villaggio e quando ancora prendevamo i ricchi a piene mani,il mare era “infestato” dai saraghi,magiaracina,viole e branchi di aiole l’attraversavano da est ad ovest ininterrottamente.Il fiume Nocella limpido e pieno di vita e il pendolino aveva li’ costruito la sua dimora. Proprio nell’estate del 1975 come sezione del PCI organizzammo nell’area adiacente l’antica chiesetta,un campeggio per i giovani comunisti.Sono da allora trascorsi oltre 40 anni ed oggi voi che per quella baia manifestate non solo lo stesso interesse ma la stessa passione ed attivo impegno,siete diventati di quel luogo ,come dicevate ieri,delle “sentinelle” cosi’ come lo siamo stati noi negli anni precedenti e per certi versi lo siamo ancora ad oggi seppur di tempo ne sia passato tanto.Sono fortemente convinto dell’utilita’ della vigilanza ma convinto altresi’ ,per l’esperienza, che la vigilanza non è certo risolutiva della questione considerato che in questi oltre 40 anni quella baia è stata letteralmente devastata dal degrado.E non sono certamente mancate vigilanza,denunce,prelievi,controlli,verifiche.Addirittura nel 1999 (ero assessore all’ambiente con Gigia Cannizzo) tentammo con vigili,funzionari dell’ARPA e operai del Comune di risalire il Puddastri con lo scopo,risultato vano data la fittissima,intricata vegetazione che accompagna tutto il corso del Puddastri dall’incrocio del Nocella fino al depuratore di Partinico,con lo scopo di individuare gli scarichi abusivi.Lungo quei 4/5 km. di torrente,a detta degli esperti,insistono centinaia di scarichi e non solo di abitazioni ma di tante attività economiche,con regolare autorizzazioni.L’uso dei coloranti,di cui ieri si diceva ,è un mezzo di identificazione se l’abitazione o lo scarico dispone di UNA SOLA VIA facilmente controllabile. Nel tempo si è dimostrato come l’esistenza degli scarichi abusivi sfugga ad ogni possibile controllo.Dal Puddastri arrivano al mare anche tutte le acqua del depuratore di Partinico mentre nel Puddastri sversa pure Borgetto.E non c’è dubbio che molto spesso avvengono gravi sversamenti dai depuratori per ragioni diverse e comprensibili.Ma questi sversamenti,che ovviamente non sono costanti,non possono se non momentaneamente rendere cosi’ grave la vita di quella baia.Dunque?Dunque gli scarichi abusivi lungo il Puddastri non sono controllabili e meno che mai facilmente individuabili.E allora?Allora la necessita’ del depuratore a valle,ovviamente in una zona che non “invada” l’area della piana attraversata dal fiume e la comprometta con la sua presenza.In una parola,al di sopra della 113.La questione del depuratore a valle del Puddastri fu oggetto negli anni ’90 di appassionata discussione all’interno del Consorzio per il disinquinamento dell’area del Partinicese quando si ipotizzo la sua realizzazione e successivamente si concretizzo’ nel progetto.Quanti come me rifiutavano l’idea di un impianto ( cosi’ come accade oggi a voi),si dovettero ,pero’,convincere che altra soluzione non esisteva se si voleva salvare il mare,tutta l’area che insiste in quella zona,e la bellezza della baia di S. Cataldo. Anche in quegli anni i rifiuti si accatastavano e i privati ,interessati perché li’ insistevano i loro beni, ciclicamente cercavano di eliminarli.Anche allora si procedeva con i controlli e l’attenzione dovuta,anche allora le denunce,i prelievi.Tutto inutilmente nel senso che le ragioni del degrado restano,purtroppo,interamente in piedi.Oggi siamo di fronte a una svolta.Mentre prima non esisteva alcuna attenzione dei due Comuni,Terrasini e Trappeto,perché aree assolutamente terminali del loro territorio ora questa attenzione c’è per ragioni diverse.Perché Trappeto,per il suo sviluppo turistico (c’è in atto un progetto di costruzione di una struttura alberghiera in quella zona ),ha bisogno che quella sua zona venga risanata e perché Terrasini,anche per le battaglie di tante associazioni e cittadini sensibili,ritiene che quel pezzo di territorio carico di vita e di storia debba essere salvaguardato e restituito alla sua naturale fruizione. 
PS: la proposta della costituzione di un Consorzio tra i due Comuni e quanti ,Associazioni e la stessa Parrocchia che ha la proprietà della chiesetta,sono interessate è la risposta IMMEDIATA alla tutela continuata e non sporadica attraverso uno strumento giuridico operativo non solo della bonifica della zona ma del controllo e sistemazione definitiva,concreta e non ciclica , delle due vie d’accesso: la trazzera regia che parte dalla SS113 e la via interna alla proprietà Amoroso che oggi è in buona parte anche proprietà di Terrasini.Vorrei anche ricordare come nel marzo del 2014 presso la sede del Comune di Trappeto fu sottoscritto un “Protocollo d’intesa” tra i Comuni presenti: Trappeto, Balestrate,Terrasini,Partinico,Borgetto Giardinello e Montelepre (presente per questo Comune sciolto per infiltrazioni mafiose il Comandante della Polizia Municipale).Fu deciso,addirittura,di costituire una task force composta da vigili urbani dei Comuni firmatari,operai e tecnici con lo scopo di controllare,monitorare,vigilare,intervenire.I risultati sono sotto gli occhi di tutti noi. A quel protocollo segui’ un incontro sempre a Trappeto alcuni mesi prima dell’elezione del nuovo sindaco alla presenza non solo dei sindaci di Trappeto, Terrasini e Partinico ma di alcune associazioni e forze politiche di Partinico e Terrasini . Oggi la nuova iniziativa di Terrasini, foriera di impegno e risoluzioni. Comunque , parliamone.
Toti Costanzo