domenica 22 settembre 2013

Le bugie di Salvo "PINOCCHIO" Lo Biundo" #1



SALVO "Pinocchio" LO BIUNDO, ELETTO SINDACO NEL GIUGNO DEL 2008, FECE RICHIESTA DI ASSUNZIONE ALL'ATO RIFIUTI PA 1 (in posizione di comando dal Comune di Borgetto dove è impiegato) NEL SETTEMBRE DELLO STESSO ANNO. DUNQUE DOPO ESSERE STATO ELETTO SINDACO DI PARTINICO E NON PRIMA COME HA DICHIARATO ALLA GIORNALISTA LOREDANA BADALAMENTI DI TELE OCCIDENTE. ANCORA UNA VOLTA HA AVUTO IL CORAGGIO DI MENTIRE SAPENDO DI MENTIRE. LA VERITÀ  IN UN NOSTRO VIDEO INOPPUGNABILE CON IL DOCUMENTO ORIGINALE INVIATO DA LO BIUNDO ALL'ATO RIFIUTI. GUARDARE IL VIDEO PER CREDERE!

venerdì 20 settembre 2013

PINOCCHIO, PALESTRATO, ZERO E PER DI PIU' ANCHE POLLO

Oggi in una intervista rilasciata alla giornalista Loredana Badalamenti di Tele Occidente, il Sindaco Lo Biundo con riferimento alle dimissioni dell'Assessore D'Amico, si é lanciato in maniera sconsiderata in affermazioni semplicemente ridicole del tipo: "Vito D'Amico si riferiva a  Toti Costanzo i cui figli sono stati assunti nella pubblica amministrazione (sic!)". Ora una simile affermazione in bocca ad un personaggio che con una felice espressione Giuseppe Giordano ebbe a definire "pinocchio palestrato" in ragione della sua attitudine al sollevamento dei pesi e a raccontare bugie, ci convince ulteriormente  che quanti lo hanno nel tempo chiamato "Zero" non avevano, poi, tutti i torti. Zero lo hanno sempre definito amici e conoscenti, pinocchio e palestrato un ex sindaco mentre di recente la sua signora (per odierna ammissione dello stesso) che, ovviamente, non si può caricare delle colpe del consorte, lo chiama addirittura "Pollo". Ed io? Io dico semplicemente che siamo in presenza di una rara forma antropologica di IMBECILLE EMERITO.
Ma di lui ha così voluto scrivere uno dei miei tre figli che a detta di Lo Biundo sarebbe stato collocato nella P.A. Ovviamente da raccomandato!

Toti Costanzo  

Gaetano Costanzo
Si vede e purtroppo per noi si sente, che quel Pinocchietto sgrammaticato del "miracolato sindaco" di Partinico, ultimamente frequenta molto il Pinocchio, ben più famoso, Presidente delle regione. Non appena si trova davanti una telecamera che lo intervista, zac..... cazzate (dopo lunga riflessione su una alternativa al termine, non ho trovato niente di più appropriato) a raffica. Ed anche belle grosse. Sempre con la stessa faccia da "finto manager" (tra le sue cazzate famosa è quella dell'autoinvestitura a sindaco manager), o più propriamente da "pollo" (definizione che lo stesso Pinocchietto sgrammaticato dice essergli stata affibbiata dalla sua consorte). E' sorprendente la sua capacità di falsare i ragionamenti, inventare argomentazioni. E così, intervistato dalla giornalista Loredana Badalamenti di TeleOccidente, in merito alla gravissima questione "D'Amico - distilleria Bertolino", piuttosto che assumersi le sue responsabilità (sarebbe più facile sentire una "crapa" che ripete le tabelline), esce dal suo cilindro l'ennesima cazzata.
Trovandomi casualmente alla presenza di mio padre, nel momento in cui il Pinocchietto sgrammaticato partoriva la cazzata, mi sono prima accertato che non avessi altri fratelli rispetto a quelli da me conosciuti. Essendo stato fermamente rassicurato mi sono domandato subito dopo, a quali figli (di Toti Costanzo) si riferisse: al sottoscritto? non credo (faccio il libero professionista dal 1998); a mio fratello? non credo (essendo dottore in giurisprudenza, quasi avvocato, e mediatore professionista, quindi libero professionista anche lui); o forse a mia sorella? non credo (insegnante di sostegno, con concorso pubblico da quando aveva 19 anni, oggi ne ha 42). 

Carissimo Pinocchietto sgrammaticato, piuttosto che continuare ad arrampicarti sugli specchi, se hai un minimo di dignità, per il tempo che ti rimane, prova a fare seriamente il sindaco di Partinico, visto che fino ad oggi hai solo dimostrato incapacità ed incompetenza (altro che manager). Poi facci la cortesia, per il bene di tutti, ritorna a fare "l'articolista - pollo" a Borgetto......o il portaborse di qualche politicante al quale nel frattempo avrai giurato fedeltà, anche perchè forse gli ATO non esisteranno più, per tua sfortuna. 

Gaetano Costanzo

giovedì 19 settembre 2013

VITO D'AMICO SI E' DIMESSO? E' ANCOR TUTTO DA VEDERE.

Dunque ieri Vito D’Amico, con un Comunicato del Movimento Democratico per Partitico, ha rassegnato  nelle mani del Sindaco le sue dimissioni. Ovviamente ai cosiddetti “addetti ai lavori della politica” non è certo sfuggito che non si tratta di “dimissioni irrevocabili” quanto di passare la patata bollente nella mani del Sindaco che dovrà decidere se accoglierle oppure no.
Ci chiediamo: come risolverà la complicata questione il Lo Biundo che abbiamo conosciuto rotto ad ogni vantaggioso accordo, esperto in disinvolti passaggi da uno schieramento politico all’altro, da un padrino all’altro riuscendo, però, a  mantenere per oltre un quinquennio, e con ogni mezzo, una maggioranza seppur eterogenea e attraversata da tensioni ed interessi?
E’ opinione corrente che all’interno del Movimento di D’Amico il feeling tra i soggetti storici che hanno dato vita, un ventennio or sono, alla scesa in campo di alcuni artigiani locali trasformatisi intelligentemente e nel tempo in imprenditori, si è interrotto. Le ragioni non sono chiare seppur le possiamo immaginare.
Ma l’analisi politica deve basarsi quanto più è possibile sulle certezze e non certo, o comunque non sempre, sulle ipotesi. Una cosa, però, è certa: ieri il Comunicato porta la firma del Movimento rappresentandolo all’esterno come un organismo politico compatto nel sostenere il ruolo di Vito  D’Amico.
Ma non sfugge che in quel Movimento il solo consigliere comunale eletto ed espressione dell’antico ceppo che trae origine dalla CNA di Partitico, sia soltanto lui. Gli altri due, Albiolo e Barbici, nulla hanno a che spartire “storicamente” con la CNA, il COSAR e le battaglie, seppur nel tempo divenute ambigue, di quelli che furono “gli Artigiani per Partinico”.     
DOPO TALI DIMISSIONI LO BIUNDO HA DAVANTI A SE' DIVERSE SOLUZIONI:
1) accogliere le dimissioni di D’Amico aprendo, di fatto, una forte crisi politica all’interno della sua politicamente precaria maggioranza anche perché tanti sono gli “appetiti” non soddisfatti dopo la sua rielezione che si scateneranno. In tal caso, però, per evitare tensioni o sconvolgimenti sarebbe obbligato a ricercare, all’interno del Movimento Democratico, la soluzione.
2) respingere le dimissioni dell’Assessore acuendo, così, la tensione al suo interno con l’aggiunta di una opinione pubblica sconcertata in quanto D’Amico si è collocato in una palese condizione di conflitto di interessi nel momento in cui ha deciso di far assumere dalla Bertolino il figliuolo mentre sono in corso tra il Comune e l’industriale una serie considerevoli di affari sostanziosi.Ovviamente per l’industriale.
3) accogliere le dimissioni di D’Amico e al suo posto nominare un soggetto ricercato all’interno del gruppo consiliare,  Albiolo o Barbici, i quali, per la loro storia  niente hanno a che dividere con quella del Movimento Democratico per Partinico che in tal modo verrebbe estromesso dalla gestione “diretta” del governo della città. Albiolo, infatti, ha una sua nota autonomia mentre Barbici è stato assessore con Lo Biundo e dunque rientrerebbe nella novera dei “suoi uomini”.
4) approfittare dell’occasione che si è manifestata, accogliere le dimissioni di D’Amico per emarginare il Movimento e scomporlo, procedere ad una nuovo assetto di Giunta e costruire nuovi equilibri politici. In tal modo si potrebbe verificare il “licenziamento” dell’assessora Silvia Ferro indicata da un Briganò uscito pesantemente e palesemente sconfitto dalle elezioni ultime (anche perché non ha eletto alcun consigliere comunale), ma che notoriamente aspira a sostituire la giovane. Infatti l'imprevedibile Briganò Vincenzo intende sempre onorare il detto: ‘u surci cerca sempre ‘u caciu!
5) emarginare D’Amico (ed anche il Movimento?), sostituire la Ferro (e anche Campione che non ha portato in dote alcun consigliere comunale?) liberare due posti in Giunta ed aprire un dialogo-trattativa con pezzi dell’attuale opposizione in Consiglio che in tal modo andrebbero a rafforzare la sua  maggioranza consiliare?

Ipotesi, certo, soltanto ipotesi ma Lo Biundo dovrà fare i conti con queste. O anche con altre. Seguiremo con attenzione e vedremo come finirà la vicenda .

Intanto si consenta ad un vecchio comunista di provare tanta pena per avere la conferma come l’attuale sistema politico fondato sull’arroganza, sulle immoralità, illegalità, corruzione ed affari, abbia persino coinvolto e compromesso quello che fu “il palermitano compagnoWalter Bellomo. Il mite Walter, buon geologo formatosi nella Federazione di Palermo del PCI di Pio La Torre, ambientalista e dirigente politico. finito in un tourbillon di vergogne, probabilmente nelle mani di un insieme di personaggi spregiudicati come quell'Anna Finocchiaro avvezza agli interessi ed affari familiari,la quale fuggì precipitosamente dalla Sicilia scegliendo il posto al senato dopo la sconfitta sonora che le inflisse, e inflisse anche alla coalizione di cui il PRC era parte, Totò Cuffaro alle elezioni regionali del 2006 per la Presidenza della nostra Sicilia. A Walter  e all'ex Presiente della Regione Umbra, Lorenzetti ,che si distinse per non aver voluto nella Giunta regionale il nostro Partito ( e meno male!)  ,gli agenti hanno messo le manette interrompendo in tal modo una, seppur modesta carriera politica mai concretizzatasi però con una elezione al Parlamento nazionale cui giustamente (perché altri si’ e lui no?) lui aspirava. Con l’arresto ANCHE  del buon Walter Bellomo e dell'intreccio perverso che ha coinvolto un pezzo del PD di provenienza ex comunista ,è davvero finita l’epoca di una politica fatta di disinteresse, passione, valori. Il berlusconismo ,diventato modello anche per buona parte del PD, ha fatto scuola. Ed anche stragi di ex persone per bene. 

Toti Costanzo

lunedì 9 settembre 2013

E VITO D'AMICO FECE ASSUMERE IL FIGLIUOLO DA DONNANTONINA

Se gli anticomunisti “ncaccamuti” e quelli di più recente conversione avevano bisogno della prova regina per quanto da noi sostenuto e cioè che i governi Lo Biundo hanno da sempre  esaltato, ricercato, costruito il rapporto tra politica ed affari, sono stati serviti. La notizia non smentita, e dunque assai probabile veritiera, dell’assunzione del figlio dell’assessore Vito D’Amico da parte dell'industria Bertolino ne è una prova indiscutibile.E quando sull'ipotesi di delocalizzazione della distilleria in contrada Sant’Anna e di cui l’assessore e il Sindaco si facevano sperticati ed ovviamente assai interessati portavoce oltre che paladini e nel contempo anche scudieri, manifestavamo le nostre forti preoccupazioni e ne denunciavamo l’intreccio perverso sostenendo che ci si trovava davanti ad un ennesimo “affare” in cui la nostra industriale ha sempre manifestato eccellente maestria, siamo stati dileggiati in quanto“gelosi di D’Amico e Lo Biundo per non avere saputo fare da amministratori quel che costoro stavano realizzando”(sic!). Le dichiarazioni dei ruffiani, dei pennivendoli a diverso titolo del governo locale o quelle dei nostri due amministratori  si sprecavano dovendoci convincere della bontà dell’operazione “trasloco” che finalmente liberava la città dalla puzza. E le dichiarazioni invasero quotidianamente i telegiornali locali additando i  comunisti  al pubblico ludibrio e da mettere alla gogna in quanto erano sempre quelli “che si oppongono a tutto“, “che dicono sempre di no“, “che non hanno alcun progetto alternativo di sviluppo economico del nostro  territorio” . E simili, miserabili sciocchezze.
Ora non si capisce perché ci si straccia le vesti perché un genitore, ovviamente sbagliando in relazione all'incarico pubblico che ricopre, approfitti di questo suo status per piazzare il giovane figlio presso una industriale locale  con lo scopo di creargli un'occupazione e dunque un futuro da lavoratore. A nostro parere, proprio perché piazzato presso la Bertolino, costituisce il più significativo esempio del fallimento di Vito D’Amico quale uomo politico e amministratore comunale in quanto in questo ruolo avrebbe dovuto creare, ANCHE PER SUO FIGLIO, le condizioni per assicurare un futuro ai giovani disoccupati di Partinico. E liberarli a ogni condizionamento. Ma D’Amico, così come Lo Biundo, non avevano e mai hanno avuto capacità oltre che la volontà di creare nuovi  posti di lavoro se non a parole (Policentro docet) mentre, al contrario, hanno favorito gli interessi e gli affari di tanti che all’occasione - come è stato nelle recenti elezioni comunali - si sono anche dovuti trasformare in galoppini elettorali. E neppure di questo si parla come a voler nascondere "'u suli cu crivu". Dunque nel momento in cui l’amministratore si rivolge, o meglio s’inchina ai piedi dell’industriale delle vinacce per riceverne un tale favore, ha SANCITO SENZA APPELLO ALCUNO IL SUO FALLIMENTO POLITICO-AMMINISTRATIVO E QUELLO DELL’AMMINISTRAZIONE CUI APPARTIENE. Oltre a confermare che a Partinico il Re é nudo.
Se vuole, e se lo ritiene opportuno e  necessario dal punto di vista anche morale, D'Amico faccia un gesto conseguente . Una cosa, però,  è certa: l'assessore non può, a nostro avviso, mantenere la delega alla Polizia Municipale cioé guidare il “corpo”  che ha tra i suoi principali compiti istituzionali quello di controllare le eventuali illegalità dell’industriale delle vinacce o di altri operatori economici .
Ma perché non ci sentiamo di accanirci nei confronti di D’Amico per le sue paterne debolezze, chiedendone, ad  esempio le dimissioni da assessore della giunta Lo Biundo? Non certo per giustificato spirito umanitario o solidaristico quanto per la ragione che D’Amico è dentro un contenitore politico-amministrativo dove usare il proprio “potere” contrattuale per fini di utilità personale è la regola.
Infatti ci domandiamo, ad esempio, come mai NESSUNO nel tempo abbia voluto rilevare e denunciare pubblicamente (l’abbiamo fatto solo noi) un grave quanto scandaloso fatto, oltre che moralmente riprovevole più di quel che ha fatto D’Amico? Infatti il sig. Lo Biundo Salvatore, eletto per la prima volta sindaco di Partinico il 15 giugno del 2008, inviava nel settembre dello stesso anno (cioé dopo appena tre mesi dalla sua elezione) una richiesta di transito dal Comune di Borgetto, dove risulterebbe dipendente, alla SOCIETA' SERVIZI COMUNALI INTEGRATI DI CUI LO STESSO, NELLA QUALITA’ DI SINDACO ERA E LO E’ ANCORA MEMBRO DI DIRITTO DELL’ASSEMBLEA ED IL NOSTRO COMUNE DA QUESTI GOVERNATO, SOVVENZIONATORE DELLA SOCIETA' A FIOR DI MILIONI DI EURO L’ANNO.
Ovviamente le ragioni che spingevano Lo Biundo erano abbastanza chiare: un conto é percepire uno stipendio di lavoratore ex LSU in servizio presso il Comune di Borgetto, altra cosa é l'essere dipendente della Società servizi comunali integrati (quella che gestisce per l'ATO PA 1 il servizio della raccolta e smaltimento dei rifiuti) i cui dipendenti a diverso titolo godono di remunerati contratti di lavoro. Come a dire: “mancianni du tò mancianni e du tò saziatinni”.
Dunque perché dovremmo accanirci nei confronti di chi ha nell'occhio la pagliuzza quando il suo sodale superiore DENTRO L’OCCHIO, DA PIU’ DI CINQUE ANNI, HA CONFICCATO UNA ENORME TRAVE? E TUTTI, TRANNE I SOLITI COMUNISTI , COLPEVOLMENTE   MUTI . 

Toti Costanzo



mercoledì 4 settembre 2013

ASSESSORE CAMPIONE ,NON E' CHE LEI MANTIENE PREGIUDIZIO NEI CONFRONTI DEI COMUNISTI?


                        LE CASE BELLAROTO A PARTINICO

Avevamo accolto con favore l'attivismo dell'assessore Campione per quel che riguarda, quantomeno,  lo svuotamento dei cassonetti dei rifiuti con una certa regolarità e l’apparizione di una spazzatrice anche se ,intimamente, abbiamo ritenuto eccessivi i continui ringraziamenti (lo fa anche l’assessore Pantaleo non appena un dipendente comunale, come si trattasse di un atto di valore, pulisce una cunetta o estirpa un filo d’erba che rigoglioso cresce a testimoniare l’amore che nutriamo per la natura) nei confronti di un carrozzone come la Società che gestisce i rifiuti nell’ambito dei 12 Comuni dell’ATO PA1 e che se pulisce non fa nient’altro che il suo modestissimo dovere di strumento al servizio delle comunità locali  .Infatti  i Comuni che sono parte dell’ATO Rifiuti PA1 ,per avere un servizio assai scadente ormai da anni  pagano profumatamente  .Girando in questa estate per alcuni Comuni limitrofi abbiamo scoperto , però, come nel realizzare il servizio la Società si muova in maniera difforme se non addirittura discriminatoria . Possiamo dunque affermare come da qualche tempo la Società manifesti riguardo nei confronti del nostro Comune (d'altronde il liquidatore Geraci partinicese é oltre che amico di Lo Biundo !) a scapito sopratutto di quei Comuni costieri che vivendo di turismo hanno bisogno di pulizia come l'aria che i cittadini respirano Ma cosi' non accade tant'é che a Terrasini e Cinisi si darà vita, Sabato prossimo,  ad una manifestazione (una marcia di protesta )proprio contro l’inefficienza del servizio e dei guasti che provoca in quelle comunità .Dunque è del tutto evidente che il servizio della Società viene svolto a macchia di leopardo mentre l’attuale liquidatore si guarda bene di , quantomeno e prima di lasciare questo incarico ,dare inizio alla raccolta dei rifiuti col sistema della differenziazione che rappresenta la soluzione ottimale per mettere fine ad uno sfascio ambientale , abbattere i costi  ed iniziare un processo che in altri Comuni d’Italia è consuetudine .Ma è soprattutto CIVILTA’ .Sarebbe il meno che l'avvocato Geraci possa fare per passare alla storia della città non come uno dei tanti piccoli brurocrati che l'hanno infestata ma come un manager e professionista attento oltre che sensibile e moderno .Ma da noi ,purtroppo, tutto continua come prima, come sempre per note ragioni: una propensione ad un uso padronale degli strumenti al servizio delle collettività accompagnato da una forma di ingiustificato servilismo nei confronti di alcune amministrazioni, tra le quali quella di Partinico, frutto di “traccheggi” tra chi governa ed esercita un potere e chi si mette al servizio dei governanti verso i quali si manifesta accondiscendenza e subordinazione.
Dunque avevamo manifestato pubblico apprezzamento per l'attivismo manifestato dell'assessore Campione a dimostrazione che il nostro Partito non è spinto da alcun pregiudizio nei confronti di chi governa la città ,che è capace di proporre e indicare soprattutto per quel che riguarda la questione della raccolta dei rifiuti ,tant’è che ci eravamo spinti a segnalare un problema che riguarda un bene di proprietà comunale quale le “Case Bellaroto” in stato di degrado e di abbandono e che hanno urgente bisogno di interventi da parte del settore di competenza di Campione .Per cui non si comprende perché "le Case" ,che se restaurate potrebbero rappresentare un pezzo di antica città strappato alla distruzione speculativa cui è stato sottoposto il nostro territorio oltre che utile alla collettività, non ricevano attenzione per quel che riguarda almeno  il degrado ambientale in cui insistono . In attesa di recupero dell’immobile , dunque, avevamo sommessamente chiesto che un ampio giardino al servizio di questo bene pubblico, e sempre di proprietà comunale,  venisse ripulito dai rifiuti, dalle erbacce,dai topi,dagli spacciatori  e ripristinato l’uso di un cancello ancora esistente che potrebbe rappresentare una protezione, seppur modesta,  e un freno al degrado. A due passi insiste un condominio di decine di famiglie ,la villa DEL " Pino" barattata come altri spazi a verde con con i privati galoppini elettorali ,la caserma dei Carabinieri ,una scuola materna ,altri agglomerati urbani . NIENTE . FINO AD OGGI NON ABBIAMO RICEVUTO ALCUNA RISPOSTA  anche se il 7 di agosto ,con una nota che alleghiamo, ci eravamo rivolti prima all’amministrazione e successivamente (il 23 agosto)  all’URP cioè all’Ufficio che segnala ai settori le necessità dei cittadini con la speranza d'avere ascolto ed accoglienza .
Assessore Campione non è che , per caso, Lei mantiene pregiudizio nei confronti del nostro Partito nel senso che proprio perché lo chiediamo noi i servizi non vengono espletati?Per favore Assessore, non ci lasci con questo tragico interrogativo!
Toti Costanzo

 COMUNICATO STAMPA
Apprezziamo l’impegno dell’Assessore Campione per quel che riguarda la recente ripulitura della Villa “Pino” cosi’ come lo sgombero dai materiali marmorei collocati ormai da troppo tempo in proprietà comunale   3a zona di edilizia economica e popolare per fare posto ai giochi presenti nell’occasione della festa della nostra Patrona. Tuttavia dobbiamo denunciare come proprio a pochi passi da villa Pino e di fronte ad un contesto fortemente urbanizzato il Comune di Partitico mantiene in un gravissimo degrado  non solo l’immobile di sua proprietà ,le  ex Case Bellaroto, ma tutto il giardino circostante infestato da erbacce, ratti e luogo notturno di spaccio.  
Bisogna intervenire con estrema urgenza e sopratutto appare del tutto necessario come gli interventi di riqualificazione dei luoghi e beni pubblici non siano frutto della estemporanea occasione festiva ma di una politica capace di conservare e valorizzare.

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
CIRCOLO “Peppino Impastato” di Partinico -7 agosto 2013

IL SEGRETARIO  del Circolo                                   IL PRESIDENTE del   Circolo
      Giacomo Minore                                                             Toti Costanzo