lunedì 28 maggio 2012

LO BIUNDO SEI PROPRIO UN CIALTRONE E UN QUAQUARAQUA'


 

La storiella che raccontiamo è assolutamente vera. E la raccontiamo perché ,dopo tantissimi anni, ci è ritornata alla memoria avendo ascoltato oggi quello sciagurato del  Sindaco  a tempo , Salvo Lo Biundo ,per il quale bisogna chiedere al più presto un TSO cioè a dire un Trattamento Sanitario Obbligatorio richiedendo il servizio al dottore Enzo Briganò molto attivo di questi tempi e che lo espleterebbe ,presumiamo, in maniera egregia e senza profferir parola .La storiella ce la raccontavamo tra intimi , ridendo come si suole dire sotto i baffi, in quanto uno dei protagonisti era ed é  ancora ad oggi un   nostro caro  amico .La scena è questa: una sera d’inverno tutta la famiglia è davanti al televisore. E si tratta di “ famiglia allargata” nel senso che in quelle sere molto spesso  questa si componeva , appunto, davanti la tivvù con la presenza dei genitori della fidanzata del nostro amico , ovviamente della stessa fidanzata oltre che da una sua sorella e dallo stesso nostro amico . E , poi, i genitori del nostro amico fidanzato  ,la sorella del  nostro amico fidanzato con il suo fidanzato e un fratello minore della fidanzata dell’amico fidanzato completava il quadretto familiare. Silenzio assoluto davanti al televisore . La Rai ,all’epoca unica tenutaria del monopolio, trasmetteva un intrigante giallo. E come in tutti i gialli spasmodica era la ricerca dell’assassino. Il film é avvincente.Il silenzio assoluto . Il padre del nostro amico fidanzato ,molto noto negli ambienti “di chiazza” per la sua flemma e le sue “uscite” trancianti ,seguiva con grande attenzione. Le scene s’inseguono, s‘accavallano, s’intrecciano Il film é sul finire ma dell’assassino niente. E’ soltanto un’attimo . Il padre del nostro amico fidanzato, dunque consuocero del padre della fidanzata del nostro amico ,gira lentamente il capo e rivolgendosi ai presenti ebbe ad esclamare in perfetto e stretto siciliano:”Nca voi viriri c’à all’ultimu a chiddu l’ammazzaii eu!”. Successe il finimondo nel senso delle risate malamente  trattenute ,della moglie cioè la madre del fidanzato che gli tirava la giacca,della nuora che facendo finta di prendere una cosa caduta sul pavimento sghignazzava a tutto spiano, del giovane fidanzato della figlia  e cioè cognato dell'amico fidanzato che, dileguandosi, fece finta d’avere dimenticato le sigarette nella giacca appesa sull’attaccapanni dell’ingresso come si usava una volta . Era, quello, il cosiddetto appendipanni che “il bastoniere” cioè l’accompagnatore delle maschere utilizzava , entrando nella sala,per sistemare il paltò e ad alta voce dichiarare a tutti gli astanti: “Signori e signore , po’ trasiri’na coppia ri mascari?”
Alla fine ritornava la calma mentre il film volgeva al termine e, finalmente,si scopriva colui il quale si era reso responsabile del delitto.
Dunque andiamo alla dichiarazione di oggi dello stravacanti   Lo Biundo. Secondo quanto dichiarato alle emittenti locali da questo sciagurato vuoi vedere che noi comunisti - come il padre del nostro amico che quasi quasi era l’assassino del film - saremmo responsabili  del degrado dell’ex Arena Lo Baido? Perché? Perché secondo questo sfasciallitto  non solo dovremmo occuparci –cosa che fanno con grande amore e quotidianamente Nanni,Roberto, Bastiano e tanti altri amici e compagni - di un bel pezzo dell’ex arena ma se i vandali devastano, la colpa è anche nostra che ci occupiamo soltanto del nostro  “pezzo” mentre avremmo  l’obbligo di occuparci di  tutto. E in più saremmo anche omertosi perché dovremmo denunciare- e non lo facciamo -i vandali che si muovono con disinvoltura soprattutto –dice il quaquaraquà-  durante la notte .  Dopo quanto abbiamo oggi ascoltato da costui non intendiamo dire nient’altro che riconfermare quello che  diciamo da  tempo  : ignorante, presuntuoso, cazzetto,arrogante, affarista, clientelare,senza parola,opportunista. . E adesso  può pure querelare perché,ovviamente, lo faremo anche noi per le cose sconce che ha dichiarato . 
Sala Rossa  

venerdì 25 maggio 2012

LA GIUNTA LO BIUNDO OVVEROSSIA " DEGLI AFFARI": CENTRI COMMERCIALI ,FINTE DELOCALIZZAZIONI, FOTOVOLTAICO, BIOMASSE



A SEGUITO DELL'ANNUNCIO PROPAGANDISTICO DELLA DELOCALIZZAZIONE DELLA DISTILLERIA BERTOLINO DA PARTE DEL SINDACO DI PARTINICO E PER UNA MAGGIORE COMPRENSIONE DEGLI "AFFARI" CHE ATTORNO ALLA VICENDA RUOTANO , PUBBLICHIAMO UN COMUNICATO STAMPA DEL NOSTRO PARTITO NONCHE' UNA BOZZA DI DOCUMENTO DEL "CONSIGLIO CITTADINO"  

                                                       COMUNICATO STAMPA


Il nostro Partito condivide l’analisi e le argomentazioni  di Legambinete e Patto per la Salute “Nino Amato” per quel che riguarda la vicenda della pseudo delocalizzazione della distilleria Bertolino tanto enfaticamente propagandata dall’amministrazione comunale di Partinico . Tuttavia riteniamo ,proprio in ragione del silenzio scandaloso di cui l’Amministrazione ha ammantato la vicenda, che s’intende mettere l’opinione pubblica di fronte ad una decisione già concordata ma non chiarita alla pubblica opinione di cui, probabilmente, si ipotizzano reazioni negative. Questo può accadere soprattutto se prenderà corpo il progetto che da tempo coltiva l’industria Bertolino a conclusione di quel ciclo che ha visto la devastazione del nostro territorio per i fumi e gli inquinamenti prodotti dalla distilleria in decenni della miliardaria  attività  distillatoria. Cosa s’intende realizzare in contrada Sant’Anna? Si tratta di una centrale a biomasse  ovverossia impianti per la produzione di energia elettrica? E di quale tipo? Con la combustione/massificazione di biomasse disponibili nel nostro territorio che sono vinacce e sanse? O con quale altro materiale? E perché questo silenzio e questo rincorrere il tempo? Forse perché entro il 31 dicembre del 2012  l’impianto , se progettato , avrà dal Governo una corsia preferenziale per ottenere vantaggi economici e dunque ricostruire un business che sostituirà la distillazione che muore entro il 31 dicembre 2013? E una centrale di tal fatta, nel caso di questa realizzazione,  cosa significherà per la vita del nostro ambiente già devastato da speculatori di diversa estrazione?
I Comunisti non si sono mai opposti al processo di industrializzazione nel nostro territorio.Quando  è stato compatibile con la salute e la salvaguardia dell’ambiente isieme alla crescita del lavoro l’abbiamo fortemente sostenuto come fu negli anni ‘80 per l’industria di trasformazione dei prodotti agricoli Raspante . L’abbiamo osteggiato quando questo devastava la nostra vita cosi’ come è stato per la distilleria Bertolino  . E cosi’ sarà se non ci sarà chiarezza e soprattutto sicurezza . Tuttavia non possiamo tacere come la nostra città  sia stata ed è, fino ad oggi  ,governata da una lobby affaristica che ha speculato soprattutto sui suoli . Una lobby pericolosa perché utilizza spregiudicatamente anche  i valori dell’antimafia per nascondere gli obiettivi reali che sono quello acclarati di un gruppo che attraverso il governo della città intende promuovere ed alimentare gli interessi personali e di clan affossando ogni giorno di  più una realtà economica, sociale e culturale sempre più stritolata dalla politica dissennata e del Governo regionale dell’onorevole Lombardo e da quello nazionale del senatore a vita, Monti .
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
CIRCOLO “Peppino Impastato” di Partitico
Partinico 24 maggio 2012 


BOZZA DOCUMENTO SULLA DELOCALIZZAZIONE DELLA BERTOLINO

La bozza é una sintesi dell'incontro che l'Amministrazione comunale ha avuto con le Associazioni ambientaliste e con la rappresentanza del nostro Consiglio cittadino ( Pino Giovia, Gianluca Ricupati, Alberto Lo Iacono ) 

Da decenni si discute della delocalizzazione della distilleria Bertolino che mai ha voluto sentire ragioni. Nelle ultime settimane per bocca del sindaco Lo Biundo siamo venuti a conoscenza del recente cambio di posizione della titolare dell’industria, il quale ovviamente non può che farci piacere, ma che al contempo ci pone davanti dubbi quanto meno legittimi.
È lecito pensare che quella della signora Bertolino sia un’operazione che abbia ben altri scopi rispetto a quelli annunciati dall’amministrazione comunale, ossia che quella che si dice si stia finalizzando non sia una semplice delocalizzazione ma che invece si tratti della costruzione di un nuovo impianto volto alla lavorazione di biomasse?
Le fondamenta di questi dubbi hanno delle ragioni oggettive che proveremo a sintetizzare. Il regolamento comunitario 479 del 2008, relativo all’organizzazione del mercato vitivinicolo, ha profondamente mutato le carte in tavola non solo nel settore agricolo, ma anche in quello della distillazione.
In tutta Europa si è lavorato per diminuire le quote di produzione di vino (infatti negli ultimi anni abbiamo visto finanziamenti per procedure di estirpazioni o riconversione di vigneti, per la cosiddetta vendemmia verde, etc). Un processo che ha portato alla riduzione di almeno il 40% della produzione regionale.
Ma, assieme alla quota di produzione, è stata prevista la diminuzione delle quote che possono (ma non necessariamente devono) essere destinate alla distillazione: dal 20% del 2009 al 5% del 2012, anno in cui la distillazione, se non ci sono cambiamenti, dovrebbe dunque ipoteticamente concludersi o comunque subire una forte perdita di volumi d’affari.
Peraltro, le percentuali più basse di vino che ora si producono sono maggiormente richieste a seguito dell’aumento della richiesta a livello mondiale del 17%, con particolare attenzione ai vini italiani.
Tutta una serie di condizioni che ci fanno pensare che il voltafaccia della signora Bertolino abbia delle motivazioni (non sappiamo se rese note oppure no all’amministrazione comunale) che per ora sono sottaciute.
Per questo e per evitare sorprese dell’ultimo minuto, dato che il Sindaco dà per imminente l’approdo della questione in consiglio comunale, chiediamo di conoscere quale sia il “Piano Industriale” del Gruppo Bertolino e rinnoviamo la richiesta di rendere pubbliche e trasparenti le trattative intavolate per la delocalizzazione.
Il comitato, come ha fatto negli ultimi mesi promuovendo ben due consigli cittadini a Partinico e a Trappeto, si attiverà per dare vita ad una discussione collettiva in merito alla delocalizzazione, che va fatta nel più breve tempo possibile ma stando ben attenti a quali progetti la sig.ra Bertolino voglia attuare in un territorio che ha subito già notevoli danni dall’attività della sua industria.

mercoledì 23 maggio 2012

SI, CRACOLICI E LUMIA , CI POSSIAMO METTERE D'ACCORDO!



Qualche considerazioni, dopo il risultato delle ultime elezioni amministrative di Palermo dove Leoluca Orlando ha spazzato via le illusione , i desiderata spasmodici, la voglia irrefrenabile di potere che per qualche mese ha sconvolto la vita del  giovane Ferrandelli e soprattutto il progetto politico per il prossimo Governo della Regione siciliana non solo dell’antimafioso “Gela-Bruxelles andata e ritorno” tal Crocetta, ma soprattutto “dell’antimafia degli affari”. E l’antimafia degli affari  ,come questa mattina nella trasmissione di La7 “Omnibus”  il giornalista palermitano de “Il Foglio” ,Giuseppe Sottile li ebbe a definire ,sarebbero il duo Lumia-Cracolici che risultando sonoramente sconfitti insieme alla congrega dei Lupo, Papania,Cardinale,Crisafulli e il resto ,non solo non hanno il pudore di dimettersi da tutti i loro incarichi ma iniziano il vecchio gioco delle proposte sconce alla Sinistra siciliana (IDV,VERDI,FDS E MOVIMENTI) che dalla battaglia di Palermo è uscita vincitrice ,perché ci si metta insieme a loro( sic!) e pensare al dopo don Raffaele ,l’uomo rinviato a giudizio con accuse pesanti di collaborazione con la mafia e che é stato da costoro servito fino ad oggi . A mio modesto parere , comunque, don Raffaele risulta molto più dignitoso di costoro e soprattutto della signora Chinnici assessore nella Giunta regionale e figlia di un magistrato assassinato dalla mafia ,e dell’altro ex magistrato “antimafioso” ,Russo,  che ancora ad oggi sventola, senza provare rimorso e vergogna alcuna , il suo curriculum di allievo di Paolo Borsellino. Taccio, ovviamente, su ex Prefetti (figure da sempre odiate dal nostro popolo) e "camerieri" a vario titolo agli ordini della peggiore “politica” siciliana e cioè gli Armao,i Venturi ( quello dell’affare Centro commerciale) , i Centorrino e via dicendo. Si, ci si può mettere insieme ma soltanto a queste condizioni:
a) le dimissioni immediate di Cracolici da Presidente del Gruppo parlamentare del PD;
b)le dimissioni da segretario regionale dello stesso Partito, il democristiano Lupo;
c) la modifica, prima di ottobre, della miserabile legge elettorale voluta da costoro che ha portato lo sbarramento nella Regione siciliana , nelle Province e nei Comuni al 5% con lo scopo, come gli è capitato alla Regione, di fare incetta di deputati che i siciliani volevano rappresentanti di altri Partiti ed eliminare i cosidetti "partiti minori" ;
d) i deputati che hanno superato  due legislature, A CASA E A LAVORARE ;
e) la riduzione dei parlamentari all’ARS cosi’ come previsto dalla legge recente del Governo Monti ;
f) la riduzione del 50% dello stipendio dei deputati regionali;
g) NIENTE PIU’ AUTO BLU ;
h)nessun candidato, alle prossime elezioni per la Presidenza della nostra Regione  che sia ,direttamente o indirettamente, organico al PD siciliano.
Si tratta soltanto di ALCUNE proposte perché altre le faremo decidere ai nostri compagni ed elettori, agli uomini e donne disperati per la mancanza di lavoro , ai giovani cui hanno tolto il futuro ,ai contadini che vogliono l’acqua per cui avevano lottato e che, invece, viene loro sottratta e venduta a peso d’oro, agli artigiani (no, non quelli del COSAR!) che attendono  da decenni un’area su cui costruire le loro aziende senza subordinarsi,inchinarsi ad alcuno ,agli ambientalisti che come noi hanno capito molto bene cosa il Sindaco di Partinico e “il suo ristretto cerchio magico ” hanno concordato con l’industriale Bertolino per l'area di Sant’Anna e per quella di via Stazione .Si, ci riferiamo agli “antimafiosi degli affari locali “emuli di Cracolici e Lumia cioè quelli dei “premi legalità” ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine “picchi’ megghiu riri ‘u sacciu ca’ chi sapia””, mentre allegramente  trattano affari per centri commerciali, fotovoltaico, biomasse e quisquiglie varie di cui dovranno dare, prima o poi,  conto e ragione agli elettori .E mentre la nostra città muore .
Infine una ultima annotazione. Avevo scritto che ad Alcamo, molto probabilmente, con il risultato elettorale si sarebbe estinto il ruolo dell’ultimo residuo della vecchia dicci’ trapanese con propaggini anche nel nostro territorio. Cosi’ è stato anche se il dottore Bonventre (l’uomo voluto Sindaco da Scala e Papania) ha vinto per 39 voti sull’avvocato Niclo Solina espressione di una città che non ne può più di potenti arroganti  e mestieranti della “politica”. Avevo scritto, ed ho avuto ragione. Bonventre e il PD non hanno vinto ma , al contrario sono stati umiliati . Se il dottore Bonventre vuole fare il Sindaco di tutti gli alcamesi deve rompere il cordone ombelicale che lo lega al vecchio ceppo democristiano . In caso contrario sarà la sua fine politica e lo sarà prematuramente come quei parti  che mettevano al mondo bambini malaticci e soprattutto assai fragili che non sempre, almeno quelli nati agli inizi del secolo passato , riuscivano a “farcela”.Anche ad Alcamo  come a Palermo, sono cadute le illusioni di chi contava di continuare a governare, seppur “dolcemente”, una città che possiede  straordinarie bellezze naturali, monumentali e soprattutto carica di storia . Convinti di costruire ancora su questa, la “loro” storia personale e ,perché no, anche le loro fortune .
Toti Costanzo

venerdì 18 maggio 2012

VUOI VEDERE CHE LUNEDI' AD ALCAMO, FORSE, MORIRA' L'ULTIMA D.C.?




C’è nel nostro territorio e con noi confinante un’importante storica città sulla quale dal 1994, e ininterrottamente ,è stata esercitata ,politicamente ,una “dittatura dolce”. Cioè un governo locale fortemente impregnato di autoritarismo ma anche di capacità di ascolto, di decisionismo ma anche di attenzione ai ceti produttivi  ,quelli che una volta noi comunisti chiamavamo “classe” . E sono gli artigiani in primis e ,insieme a questi, i coltivatori. Un mondo, cioè, attorno a cui  “gira” l’economia di quelle zone. Ovviamente senza tralasciare il settore dei servizi e del pubblico impiego insieme alla sanità ,fonte anche notevole di clientela politica , che si  sviluppava attorno all’Ospedale della città ora in fase palesemente decadente . Ad Alcamo chi  governa da circa un ventennio ha avuto cura, attenzione e lungimiranza a promuovere lo sviluppo in maniera determinata e decisa valorizzando tutte le aree destinate alle imprese artigiane, sostenendo il  commercio locale proteggendolo da eventuali tentazioni speculative del tipo dei grandi centri commerciali , oltre che favorire lo sviluppo della vitivinicultura puntando sulla valorizzazione dell’Alcamo DOC sapendo, in aggiunta , sapientemente gestire le risorse che venivano trasferite dalla Regione, dallo Stato, dalla Comunità europea in ragione della presenza di un ceto politico di livello regionale e nazionale (deputati e senatori di Partiti diversi) che hanno fatto di Alcamo una città politicamente autorevolissima  .L’esatto contrario di quel che è stato propinato ,nell’ultimo decennio ,alla nostra collettività e del ruolo decadente oltre che scadente dei Sindaci che si sono succeduti a Gigia Cannizzo .Per non  tacere dell’attuale col suo contorno di nani e ballerine all’interno di un contesto pseudo-imprenditoriale tutto proteso ai processi speculativi e niente più . Un governo locale , quello di Alcamo, intelligente, furbo, attivo ,pervicace,  come lo fu per decenni in alcune nostre contrade la mai estinta Democrazia Cristiana di cui soprattutto Giacomo  Scala e Papania ,l’uno Sindaco per dieci anni e l’altro deputato e senatore da tempo immemorabile ,  sono gli eredi naturali di quella “storia” a dimostrazione che la  dicci’ dalle nostre parti non è mai morta e lotta ancora insieme a loro  .Sicuramente non è morta nella città di Ciullo semmai,ha avuto la capacità di inabissarsi, riemergere e riciclare la sua classe dirigente adattandosi, questa, alla mutazione dei tempi. La vecchia balena , dunque, che si inabissò ,riemerse per riprende la sua strada nel mare immenso della politica siciliana e della provincia di Tapani che, tanto per cambiare, è governata da un ex democristiano ,ovviamente alcamese. Un grande corpo , dunque, capace di vivere e sopravvivere   . Tutto ha inizio con la “rivoluzione” di mani pulite del 1992 . Altrove ogni cosa, ogni equilibrio, ogni vecchio potere viene tutto sconvolto, spazzato via. A Partinico, ad esempio,  finisce miseramente la storica dominanza della DC di Avellone e Chimenti sostituita dalla storia presentabile, quella  di Gigia Cannizzo ,che democristiana lo fu ai tempi della sua giovinezza in quanto militante nella Federazione degli Universitari Cattolici . Ma fu ,quella nella dicci’, una militanza temporanea perché Gigia come tanti altri di noi scelse di rompere con l’anticomunismo ,dialogare con la sinistra storica ,portando dentro quella tensione morale e di valori che è proprio dei cristiani impegnati in politica . Cosi’ fu , nel 1994, a Partinico, cosi’ ad Alcamo, cosi’ a Palermo e in quasi tutte le città siciliane. Ad Alcamo,però, i democristiani trovarono in maniera assai intelligente come traghettare il vecchio sistema ammantandolo del “nuovo” .E il nuovo sarebbe stato il medico chirurgo bravo, trasferitosi al nord ma sempre  con salde radici nella sua città , che parlava efficacemente  il linguaggio dell’antipolitica usando il nostro colorito quanto efficace dialetto siciliano come strumento di affabulazione dei suoi concittadini. .Come a dire: sono sempre uno di voi e di me potete fidarvi. E di lui , del dottore Massimo Ferrara, gli alcamesi si fidarono. Ferrara aveva una storia da bravo professionista , un non politico,ed ebbe gioco facile nel vincere la prima ed anche la seconda volta. Ma mentre Gigia rifiutava, nel 1994,  qualunque accordo con  la “nuova dicci’ “ divenuta a Partinico e prima che in Italia ,Partito Popolare, ad Alcamo Ferrara sceglieva  Papania e poi il suo alunno , Scala, che che intanto entrava in Consiglio comunale divenendo ,poi, anche assessore. Una carriera, quella del giovane Scala, che  lo portava a conquistare la sindacatura come si suole dire “sul velluto” mentre Ferrara,conclusi i suoi due mandati ,dopo parecchie vicissitudini ( come Napoleone che cadde nella polvere ma si rialzò) con gli alti e bassi di chi non è politicamente “corazzato” sceglieva prima i DS per poi approdare nella Margherita di Papania  diventando ,da piddino e per fortuita casualità ,anche deputato regionale mentre Papania consolidava il suo “feudo” saldamente nelle mani anche del fido Scala( vi siete accorti che non ci fu in questi anni cerimonia nella quale Scala e Papania non comparivano insieme? Una specie di “lazzu e strummula”)  ,passando dall’ARS al Senato della repubblica pronto a candidarsi a Sindaco della città prima che “qualcosa” lo facesse desistere.
Tuttavia Domenica e Lunedi’ anche gli alcamesi vanno al voto per scegliere il nuovo sindaco  e questa volta nulla è scontato per il vecchio ceppo democristiano che ha avuto in scioltezza e per circa vent’anni la città nelle sue mani. Perché in questa tornata elettorale è capitato qualcosa di nuovo, di inaspettato per Alcamo . Un po’ quel che è capitato in tante altre  italiane e siciliane. Arriva un’avvocato alcamese dal nome assai originale. Si chiama Nicolò ma tutti lo chiamano Niclo e di cognome fa Solina . L’avvocato raduna un po’ di giovani e meno giovani . Ciascuno si dota di una fascia tricolore come quella che indossano i sindaci per le loro rappresentanze. Dunque ad Alcamo non più caste, gruppi di potere, camarille ma TUTTI SINDACI. Per la Lista scelgono con semplicità ma efficacia: ALCAMO BENE COMUNE . Una sigla usata in tante altre città soprattutto dalla Sinistra .La città è di tutti , è un bene che appartiene alla intera collettività . Niente favoritismi, niente combriccole e cricche .Tutti a governare. Davvero suggestivo. E succede quel che nessuno s’aspettava. Niclo va al ballottaggio sbaragliando la corazzata del centro destra cosi’ come il Partito di Micciché ma soprattutto il Presidente della Provincia di Trapani , Turano, che si era presentato in competizione e capeggiava la Lista dell’UDC.   Incredibile.ma vero . Vuoi vedere che Lunedi’ pomeriggio ad Alcamo ,forse, la vecchia e sempre imbellettata dicci’ concluderà il suo ciclo vitale? Vuoi vedere che ad Alcamo al PD e ai suoi alleati potrebbe finire come a Napoli o a Palermo? E a Giacomino Scala chi glielo assicurerà il seggio all’Assemblea regionale siciliana? E al senatore Papania chi glielo comunicherà sempre che il suo telefonino resterà attivo ?
Toti Costanzo   

martedì 15 maggio 2012

A PROPOSITO DEL "COSTONE" DELLA COLLINA CASARO'





                                                                COMUNICATO STAMPA 

Le dichiarazioni rilasciate in una conferenza stampa dal Sindaco di Partinico e dall’Assessore ai Lavori Pubblici sulla pericolosità del costone di Collina Cesarò  che a loro parere rischia di staccarsi, cadere sulla “casa dell’acqua” e provocare danni alla città ,è quanto di più irresponsabile possano fare gli amministratori comunali che non hanno  alcun senso della discrezione e della responsabilità . Con lo scopo di  polemizzare, seppur legittimamente,  con delle dichiarazioni di consiglieri comunali di opposizione ,avvalendosi di empirici anche se utili rilievi ,ma  non di scientifiche ed inappellabili indagini di tecnici esperti in tale materia ,hanno messo in allarme e preoccupazione le popolazioni che abitano in quell’area e coloro che quotidianamente transitano in quella zona . Tutto ciò mentre consentivano che proprio sotto quel costone potessero iniziare i lavori per la costruzione di una civile abitazione che rischia il disastro nel caso di eventuali crolli. Siamo davanti ad una classe di governo locale che pur di polemizzare con gli avversari non si perita dal ricorrere a qualunque sconsiderata,pubblica dichiarazione per manifestare una ingiustificata intolleranza nei confronti di chi intende esercitare una qualsiasi critica. Il Partito della Rifondazione Comunista chiede al Sindaco che si attivi con urgenza perché quella parte della Collina Cesarò venga analizzata da esperti e studiosi al fine di restituire serenità a quel  pezzo di città costruita in maniera infame dagli speculatori della prima repubblica che hanno devastato il nostro territorio consentendo di costruire fin sotto le falde della Collina quando invece tutta quell’area , insieme alle sue sorgenti, andava salvaguardata e protetta come accade in ogni paese civile del nostro pianeta.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
     CIRCOLO “Peppino Impastato” di Partitico
     Partinico 14 maggio 2012

AGGIUNGIAMO A QUESTO NOSTRO COMUNICATO ALCUNE CONSIDERAZIONIche condividiamo, dei consiglieri di opposizione Pino Giovia, Piero Di Trapani e Santino Aiello. 
1) Operazione di stampo clientilare perché la delibera di approvazione del Bando pubblico ,e supportata dalla complicità del segretario comunale,  risulta illegittima non solo perché mancante della copertura finanziaria ma in quanto la richiesta dei requisiti del progettista dà l'idea che questo sia già stato individuato. Siamo, cioé, in presenza di un Bando preconfezionato . Un vestito cucito appositamente su chi lo dovrà indossare.
2)Se il pericolo fosse cosi' imminente cosi' come sconsideratamente manifestato da Lo Biundo e Pantaleo ,non si comprendono le ragioni per cui la via Benevento sottostante la Collina non sia stata chiusa al traffico e gli abitanti della zona ,evacuati;
3) La progettazione poteva essere affidata agli Uffici tecnici del nostro Comune con notevole risparmio e possibilità d'ottenere immediatamente i finanziamenti per realizzare l'opera.
4) La mancanza di risorse per pagare l'eventuale progettista ,come é avvenuto in altre occasioni, creerà dei debiti fuori bilancio che il Comune dovrà pagare con l'aggiunta di richieste risarcitorie da parte dei progettisti stessi .Cosi' é accaduto per il palazzetto dello sport e cosi' per il progetto della piscina di via Mulini Ovviamente a sostenere le ragioni del Comune ,che come sempre perderà e pagherà, sarà quel "giro" di legali a tutti ormai noti . 


domenica 13 maggio 2012

PEPPINO LI AVREBBE CACCIATI A PEDATE NEL SEDERE


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         Arriviamo in orario a “strata  cursa ” a Terrasini davanti la storica sede di Radio Aut. Sul balcone le rassicuranti facce dei compagni di sempre. Ci sono già alcune migliaia di partecipanti . Tantissime  bandiere rosse con tante diverse falci , con martello e senza ma sempre con la stella rossa . Giro lo sguardo alla ricerca di eventuali personaggi indesiderati. Il giorno prima , come Circolo di Partinico,avevamo inviato una nota all’Associazione “Peppino Impastato” e “Casa memoria” :non avremmo tollerato la presenza nel corteo di personaggi invischiati nel sostegno a Lombardo e a Monti. Tanto per intenderci i soliti noti che ai tempi della dignità comunista non erano mai mancati perché,allora, in quel corteo avevano diritto di cittadinanza come tutti i comunisti siciliani ed italiani . Di loro non c' traccia .Partiamo .Ora saremo almeno tre/quattro mila. Soprattutto giovani che cantano “Bella ciao” o ballano dietro i furgoni che diffondono musica “rivoluzionaria” a tutto volume. Saluto i sindaci di Terrasini e Cinisi oltre che Pino Vitale neo sindaco di Trappeto. Rivedo e saluto con piacere antichi compagni come Giovi’ Montoleone storico dirigente comunista di Carini . E poi tanti e tanti che ho conosciuto in Rifondazione. Più avanti ,insieme a Siro Rinaudo salutiamo  Giusto Catania e poi Paolo Ferrero. Appollaiato su di un palo per effettuare le riprese ,Pino Manici. Tanti sono i compagni che si fermano a salutarlo. Qualcuno, addirittura, lo saluto col pugno chiuso.E’ ,ovviamente, l’entusiasmo contagioso di quella bella giornata di festa comunista . Nei pressi della stazione ferroviaria intercettiamo Leoluca Orlando.Lo circondano in tanti per salutarlo e congratularsi . Applausi  prolungati da un bel pezzo del corteo Poco più avanti scende in senso inverso alla direzione del corteo stesso ,e seguito da  un codazzo di giovani ga-gà come lui ( quelli con giacca e cravatta come i berlusconiani  d’antan ) il giovane Ferrandelli . Spavaldo, sorridente, sicuro di sé .Una specie di Bartolo Parrino ( la definizione non è mia ma di un ex sindaco di Partinico con grande senso dell’umorismo e che lo conosce molto bene ). Trovo spontaneo apostrofarlo:” Perché non portavi con te Cracolici e Lumia?”. Lui a primo acchito resta frastornato ma immediatamente si riprende bene e mi lancia un “E voi perché non portate Musotto?”proseguendo nel suo percorso all’inverso . La sua presenza scatena fischi che si levano dal corteo. Lo invitano ad andarsene. E’, penso tra me e me , che ne hanno ragione e dunque si tratta non di un sentimento solo mio ma sicuramente comune a tantissimi compagni. La cosa finisce li’. Lui,imperterrito e con una faccia di bronzo si accompagna, poi, ad Erasmo Palazzotto che fu l’ultimo segretario provinciale di Rifondazione prima della scissione e che oggi è il segretario regionale di SEL. Il giorno dopo leggo la stampa e trovo due dichiarazioni su cui intendo soffermare la mia attenzione e  su cui non intendo soprassedere. La prima: una intervista del giornale on-line  BLOG SICILIA a Giusto Catania sulla contestazione a Ferrandelli .Catania minimizza  sull’accaduto ,dichiara che Ferrandelli non è stato cacciato dal corteo come a dire che si è trattato di “poca cosa” e , dunque, bisognava evitare di enfatizzare il fatto . Ed aggiunge :”Io ero li’ e non ho assistito a nulla di eclatante .Nessuno ha allontanata Ferrandelli dal corteo ….la bagarre è nata quando un nostro ANZIANO COMPAGNO ha chiesto a  Ferrandelli…”.  Respingo con forza questa versione dei fatti  riportata da Giusto Catania .Non metto tempo e scrivo immediatamente al giornale la nota che in parte  riporto : Il “compagno anziano” che ha inteso contestare la presenza di Ferrandelli al corteo del 9 che onorava la memoria di una vittima della mafia, sarà anche anziano come scrive Giusto Catania ma è il Presidente del Circolo “Peppino Impastato” di Rifondazione Comunista di Partinico. Tralascio i miei 25 anni da consigliere comunale comunista a Partinico, le due nomine a vice sindaco della mia città(1992 e 1999 con Gigia Cannizzo) la presenza costante nei Comitati federali (ed anche nella Direzione provinciale) del PCI e di Rifondazione . Poca cosa ,certo, seppur politicamente significativa .La mia contestazione aveva un chiaro senso politico e non certo frutto di intemperante senilità come – mi è parso di capire- vorrebbe farla apparire Giusto Catania nelle pieghe del suo ragionamento .No, chi sostiene il governo di un rinviato a giudizio per questioni di mafia ,Cracolici e Lumia, e che sponsorizzano la candidatura di Ferrandelli, non si può trovare dentro una manifestazione che rende onore a chi la mafia l’ha combattuta fino al sacrificio della vita.Quindi niente intemperanza senile  ma ovviamente un ben determinata scelta .” Dunque, resto sconcertato dal tentativo di Catania di minimizzare la contestazione e di ridurla ad un atto di intemperanza di “un anziano compagno” . Ma quale anziano? Ma quale intemperanza senile !  Si è trattato, al contrario,  di un lucido, determinato ,severo giudizio politico di un DIRIGENTE COMUNISTA  su di un personaggio che ,platealmente ,partecipava ad una manifestazione la cui presenza era ,quantomeno, inopportuna.
La seconda dichiarazione la reputo politicamente ancora più grave. Si tratta di quanto detto ,sempre a quel giornale , da Giovanni Impastato che ha dichiarato:” Ieri è avvenuto qualcosa di DEPLOREVOLE  .Un gruppetto di manifestanti si è permesso di cacciare dal corteo  non soltanto Fabrizio Ferrandelli ma anche i giovani del PD ….” Nella seconda parte del mio commento inviato a Blog Sicilia a con riferimento a quanto dichiarato da Giovanni  Impastato scrivo  ”  reputo che non abbia alcuna giustificazione e legittimazione politica e culturale il “buonismo” manifestato da Giovanni Impastato con le sue dichiarazioni che ritengono “deplorevole” la contestazione ,che poi si è estesa anche agli altri nostri giovani compagni, nei confronti di Ferrandelli. Nessuna debolezza, compagni né infingimenti o giustificazionismi . In caso contrario è preferibile che vi occupiate di altre faccende perché Peppino li avrebbe cacciati a pedate .La politica dei Comunisti deve essere una cosa sempre chiara , seria e rigorosa ad ogni età e in ogni contesto.Firmato : Toti Costanzo Presidente del Circolo di Rifondazione Comunista “Peppino Impastato” di Partinico
Da questi avvenimenti e dalle dichiarazioni dei due compagni deduco come anche nella nostra parte politica non sempre si manifesti chiarezza, fermezza e determinazione.Prevale anche dalle nostre parti il politicismo, il tatticismo ed anche l’ambiguità. Oggi i lavoratori , i giovani in cerca di un lavoro, i padri di famiglia disperati ai Comunisti chiedono CHIAREZZA, FERMEZZA ,DETERMINAZIONE E ,SOPRATUTTO, COERENZA .
Toti Costanzo

giovedì 10 maggio 2012

BORSA DI GHIACCIO PER CRACOLICI E LUMIA



Arrivo al Circolo puntuale. Non mi capita quasi mai . Ma oggi andiamo a Cinisi come dal 1978 per immergerci in una mare di folla e di bandiere rosse e testimoniare la nostra riconoscenza  ad un giovane che all’ipocrisia della politica , all’intrallazzo, all’accomodamento, all’inciucio,alla riverenza preferi’ la morte. Un esempio alto di dignità e di passione giovanile e civile per l’impegno politico tanto diversa da  quella che esprime, ad esempio, il nostro giovane Sindaco che ieri al corteo non era presente cosi’ come neppure una rappresentanza della sua scalcinata Giunta. Mentre presenti quelli di Cinisi, Terrasini, di Capaci e il neo sindaco di Trappeto, seppur ancora non ufficialmente insediatosi. D’altronde perché Lo Biundo doveva essere presente visto che, tranne Gigia, sono sempre stati assenti gli altri sindaci che a Partinico si sono succeduti ?Infatti cosa c'entra la storia e la vita di  Peppino Impastato con costoro?. Dicevamo come Peppino fosse un esempio di dignità e soprattutto di coerenza. Valori che, ad esempio ,disconosciuti a quel saltabanchi di Ferrandelli che dà del cialtrone ad un uomo politico come Orlando ritenendo, cosi’, che con le contumelie si possano spazzare le nubi tempestose che si sono riversate sui di lui e sui suoi falliti “padrini politici” che sono gli spregiudicati Cracolici e Lumia .Per non tacere del chiaccherato  Cardinale, del condannato Papania, di Crisafulli amico dei mafiosi e di Cuffaro . E poi di  Lupo, Garraffa, Genovese e tanti altri impresentabili . Vero, compagni Forgione ,Lima, Palazzotto di Sel  che al Politeama e senza provare vergogna, con costoro vi siete  seduti accanto ,gongolando, nella occasione della presentazione della candidatura del transfuga Ferrandelli ? Ed infine,tutti sotto la tutela del pregiudicando Raffaele Lombardo e dell’inquisito Vizzini . Certo ad Orlando si possono dire tante cose,attribuire anche degli errori ,di un suo certo autoritarismo caratteriale  ma non quella di non riconoscergli una grande capacità di potere gestire la forte emergenza che oggi vive la città di Palermo e l'amore per questa sua città . Capacità che gli hanno già riconosciuto i suoi concittadini al primo turno . Dunque arrivo al Circolo. E trovo sul tavolo di ping-pong ( si ,i comunisti amano anche lo sport e sanno divertirsi!) un fondo di contenitore per pizza con la scritta in pennarello rosso :”BORSA DI GHIACCIO PER CRACOLICI E LUMIA !” Ho sorriso per questa  vecchia ma sempre efficace battuta. Ricordo che cosi’ ebbe a scrivere, in tempi ormai remoti ,il giugerellone don Carlo Lo Biundo inteso ‘l’irvariu( cioè l’erborista)  in occasione della trombatura di Angelo Geraci, fratello di Gino e nipote di Cola e genitore dell’attuale  Commissario liquidatore dell’ATO. Angelo Geraci era stato Sindaco della nostra città ma alle successive elezioni non fu neppure eletto consigliere comunale in una DC che rastrellava , all'epoca,sempre dai 17 ai 20 consiglieri su 32 . Davanti il suo negozio in piazza Duomo, la mattina successiva al risultato elettorale disastroso per Angelo (ma non solo per lui) , don Carlo in tandem con don Gioacchino Gugliotta (un antesignano del tandem Ntrea e il consigliere De Luca)  che vendeva “ferramenta  e colori “ là dove oggi continua l’attività dei nipoti ,fece trovare appeso ad un palo dell’illuminazione pubblica collocato nei pressi del negozio, la scritta”QUI SI DISTRIBUISCONO BORSE DI GHIACCIO PER I TROMBATI ”. Una delle tante esilaranti “cose” che nascevano all’interno di una piazza che rappresentava, allora, il “cuore pulsante” della nostra città e dove si svolgeva “la vita” della nostra generazione .  Dunque a Palermo, al primo turno, Leoluca Orlando strapazza tutti i suoi concorrenti, compreso l’arrogante,presuntuoso e saltellante ga-gà Ferrandelli il quale insieme ai suoi padrini si consola dichiarando che Orlando sarebbe stato sostenuto da Musotto(sic!) e soprattutto da Cammarata ( sic e poi sic!). Ciò dà l’idea di cosa siano questi avventurieri della politica palermitana e siciliana e a quale punto di disperazione sono arrivati ,che credevano di avere già nelle loro mani, insieme a Palermo ,anche la Sicilia. Dovranno fare i conti con i palermitani onesti e soprattutto con i siciliani che non ne possono più di avere sempre davanti e mantenerli non solo i trasformisti ma le loro corti, le loro famiglie e perfino le loro amanti . I siciliani che rifiutano insieme al  trasformismo, l’arroganza dei nuovi pirati come scriveva Ignazio Buttitta e cantavano Rosa e Fifo e cantano Bruno e Tanino :“’nnarrubare lu  suli, lu suli, arristamu ‘a lu scuru .Sicilia chianci”. Ma Palermo e la Sicilia non si vogliono piegare alla prepotenza di questi nuovi famelici lupi con una fame arretrata e trasbordata dalle periferie della città alla conquista del sontuoso Palazzo Reale .Dunque il progetto dei trasformisti forgiati alla scuola  degli ex dicci’ ed  ex picci’ che compongono “la pastetta” del PD  ,esce a pezzi  da questa competizione elettorale . La loro Lista non supera neppure la soglia dell’8%. In un Partito serio, e il PD di Palermo non lo è ,i due insieme al responsabile provinciale Enzo Di Girolamo che tiene loro il moccolo ,sarebbero stati già cacciati a pedate. E’ crollato, soprattutto, il progetto accarezzato da tempo e cioè di costruire ,partendo dalla conquista di Palermo, una coalizione vincente che mettendosi insieme ai pezzi dei moderati palermitani  tra cui l’MPA di Lombardo, si sarebbero fin da ora preparati a mettere le mani definitivamente sulla nostra isola, sulle sue risorse , sul suo futuro. Soltanto il miserabile e disonesto accordo tra Cracolici  e Cuffaro e poi con Lombardo che ha posto lo sbarramento al 5% sia per l'ARS che per i Comuni e le Province ,ha impedito alla nostra lista (ma anche a Fli,al Movimento 5 stelle, a liste del centro e del centro destra )  composta dalla Federazione della Sinistra e i Verdi cioè  da uomini e donne di grande prestigio e dignità come Letizia Battaglia, di essere all’interno di palazzo delle Aquile Uomini liberi che messi insieme raggiungono il 4,8% cioé tre punti meno di  un Partito, il PD, che ha avuto dentro il Comune una schiera di Consiglieri comunali e che da due anni ha le mani su tutte le risorse della Regione  siciliana . Noi siamo certi che Cracolici e Lumia ( che si sono- insieme all’altro saltabanchi Crocetta antimafioso da cabaret- guardati bene dall’essere presenti al corteo di ieri per Peppino) non desisteranno.Brigheranno, intrallazzeranno, si giocheranno la qualunque pur di portare avanti il loro  sciagurato progetto .Li conosciamo bene per dire quel che diciamo.Due ultime cose. Primo : il miserevole fallimento del progetto di Vendola su Palermo ( la loro Lista che sosteneva Ferrandelli supera appena il 2%) .Secondo : se Partiti come FLI, API,MovimentoPer la Sicilia oggi presenti dentro l'Assemblea non presenteranno, e subito ,una proposta per correggere l'attuale legge elettorale portando lo sbarramento al non più del 2/3% , anche loro alle elezioni regionali di autunno rischieranno di non avere più alcuna rappresentanza parlamentare. 
Toti Costanzo   

mercoledì 9 maggio 2012




AI COMPAGNI DELL’ASSOCIAZIONE “Peppino Impastato”  e DI CASA MEMORIA “Felicia e Peppino Impastato”

Come ogni anno saremo presenti alle vostre iniziative e soprattutto il 9 di maggio per testimoniare, se ce ne fosse ancora bisogno , il nostro profondo legame politico e culturale col compagno Peppino Impastato,la sua storia, la sua vita, il suo impegno . Tuttavia quest’anno riteniamo di intervenire –cosa che non abbiamo mai fatto nel passato- per  dire con chiarezza che al corteo del 9 NESSUN DEPUTATO O SENATORE ,NESSUN CONSIGLIERE REGIONALE O PROVINCIALE  dei  Partiti che sostengono il Governo Monti, e soprattutto quello che mantiene in piedi il governo dell’on. Raffaele Lombardo, debba partecipare alla manifestazione . NOI NON LO TOLLEREREMO . Le ragioni sono chiare. Il governo Monti , espressione dei potentati economici europei e mondiali e soprattutto delle banche , attua una politica che porta giornalmente alla disperazione milioni di famiglie e spinge al suicidio lavoratori, imprenditori, disoccupati.Né possiamo tacere sui  tagli operati nei confronti delle risorse da assegnare alle forze dell’ordine, quelle che sono impegnate sul fronte di una intransigente lotta alla mafia e la soppressione dei tribunali ,presidi di legalità nei nostri territori  Quello dell’on. Lombardo, inquisito per mafia rappresenta ,il punto più alto dell’indecenza politica cui è arrivata  la nostra Regione seppur avesse già vissuto i tempi del dominio dei Lima, dei Ciancimino , dei Cuffaro in collusione con la mafia dei colletti bianchi e quella sanguinaria dei Badalamenti, dei Riina e dei Provenzano.Noi sappiamo che  la nostra è anche la vostra sensibilità . Quel giorno a marciare saremo SOLTANTO  uomini e donne di tutto il Paese,UOMINI LIBERI, le cui radici affondano nella lotta di Liberazione dal fascismo e dal nazismo, che onorano i morti di Portella e di tutte le stragi di Stato e di mafia, che celebrano il primo maggio con la stessa passione,lo stesso intendimento, le stesse ragioni  di chi lo celebrò agli albori del secolo passato e che furono uomini e donne che volevano un mondo diverso, migliore, possibile.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
GIOVANI/E COMUNISTI
CIRCOLO A”Peppino Impastato” di Partinico

sabato 5 maggio 2012

CASPITA, LO BIUNDO, SEI COMUNISTA E NON LO SAPEVI?




Quando ragazzino ero ospite nella casa della nonna      Agostina per  potere frequentare la scuola media a Partinico, molto spesso mi  soleva dire :” Figghiu meu ‘nta vita  i sordi ‘un sunnu nenti. Chiddu che è ‘mportanti è aviri  surisfazzioni”. Ovviamente all’epoca poco comprendevo del reale significato di quel detto anche se crescendo  cominciavo a rendermi conto che per i poveracci “’a surisfazzioni” è poca cosa mentre quel che conta è avere la pancia piena almeno una volta al giorno. Tuttavia ,col passare degli anni, riflettendo sul senso di quelle parole , mi convincevo sempre più che racimolati almeno un paio di pasti giornalieri per sé e la famiglia, anche le soddisfazioni per una persona potrebbero  essere cosa utile . Dunque la nonna tutti i torti, alla fin fine, non aveva. 
Perché ricordo questo scorcio di quel lontano passato? Lo dirò a breve.
Dunque, ho fatto un calcolo sommario. Nel 1976,quando insieme ad altri compagni ( soprattutto con Salvo Scadurro già  corrispondente de “L’Ora” e prematuramente scomparso ) stampavamo il mensile  “Il Giornale della Valle Jato” che ci costava grandi sacrifici nel senso che scrivevamo i pezzi, raccoglievamo le foto,andavamo in una tipografia a Palermo,correggevamo  le bozze ,lo stampavamo, lo pagavamo e, infine, lo distribuivamo gratuitamente in Piazza Duomo,  il Sindaco Lo Biundo essendo nato nel marzo del 1970, aveva  6 anni . Cioè l’età che gli consentiva di iniziare a frequentare la prima classe della scuola dell’obbligo dove, come tutti gli altri bambini, cominciava a scrivere, leggere e far di conto.Sicuramente sarà stato un buon alunno, un bambino di buone maniere e di saldi principi che ,come quelli anche di altre  epoche, frequentava l’azione cattolica, giocava a calcio e andava al catechismo .Erano già da poco ancora in culla gli assessori Bartolo Parrino e Giovanni Pantaleo mentre si apprestava a nascere l’assessore Governanti.Vito D’Amico ,però, era già un giovanotto ventunenne e ,sicuramente, aveva già dato il suo primo voto(sarei curioso di sapere per chi!Io , ad esempio, votai DC)) , il primo bacio, la prima promessa oltre che  immettersi nel mondo del lavoro per cui aveva ben altro cui pensare , penso, che leggere Il Giornale della Valle Jato. Dunque mentre la mia generazione, soprattutto di comunisti ,si batteva con tutti gli strumenti di cui all’epoca  si disponeva sacrificando tempo, risorse economiche , affetti e spesso anche il lavoro a difesa dei  diritti dei lavoratori, contro i soprusi e le angherie, la corruzione ed il malgoverno( allora come ora) contro il saccheggio delle risorse, delle aree, dei beni monumentali (è proprio in quell’anno che la nuova mafia rampante di Partinico con la collusione del  governo locale abbatteva il palazzo di Piazza Duomo ) vedevamo la luce e iniziava a crescere la nuova generazione di governanti locali.E devo dire che ,tutto sommato, questi giovani sono cresciuti dentro un contenitore sociale che abbiamo costruito ( ciascuno con il suo livello di responsabilità)  e di cui qualche cosa, sicuramente,  avrà pure sedimentato nelle loro coscienze  . Dunque stampavamo e diffondevamo Il Giornale della Valle Jato dentro cui inserivamo le nostre riflessioni, le proposte, le denunce, i rilievi, le speranze.Ed è proprio nel numero di ottobre che insieme a Filippo Grillo rappresentavamo sul Giornale LA RICOSTRUZIONE DEL BORGO DI VALGUARNERA. Lo rappresentavamo cosi’ come era stato edificato fin dal 1600 , con le sue vie , la fontana,la  piazza ,la chiesa, le abitazioni dei contadini e prima che venisse definitivamente abbandonata e devastata e data alle fiamme  durante la ritirata  dei Borboni  inseguiti dai  Mille del generale Garibaldi. E non per il gusto estetico della sua ricostruzione quanto perché pensavamo che quella “città” potesse rappresentare una risorsa , “un modello” per  lo sviluppo di un “turismo culturale” che fosse antitetico a quello costruito a due passi in territorio di Terrasini e a poca distanza dalla splendida baia di S. Cataldo.D’altronde è nel 1979 che presentavamo, in occasione del Festival de L’Unità,anche una proposta per il recupero e valorizzazione di Borgo Parrini E ipotizzavamo la ricostruzione di Valguarnera , dunque,  in antitesi al modello “chiuso” di “Città del mare” cioè un luogo dentro cui il turista iniziava e concludeva al suo interno  la vita di ospite . Un pò quel che accade oggi  con i Centri commerciali ed i Centri commerciali naturali .Scrivevo di Valguarnera quale “Borgo aperto per uscire dall’isolamento” sul modello di Borgo di Dio a Trappeto realizzato da Danilo che ospitava i giovani di ogni parte dell’Europa che intendevano vivere,però,  un’esperienza di vita attraverso la conoscenza dei luoghi,le discussioni, gli incontri ,l’organizzazione dei tempi e dei modi del soggiorno , all’interno delle dimore che furono dei contadini che abitavano in via Serra,Craparo,Randisi Grillo, Ferro, Zafferano . Si trattava di semplice utopia? Di farneticazioni intellettualistiche di due comunisti (uno che si esprimeva attraverso “la politica” e l’altro attraverso la sua ” arte” unificati ,però, gli obiettivi )che guardano al passato con nostalgia e non certo convinti che non bisogna mai tranciare il cordone ombelicale che ci lega alla nostra storia? Sicuramente no. Si trattava di una visione di un mondo possibile dove arte e politica costituiscono un unicum cui fare riferimento per realizzare “SVILUPPO” e se vogliamo un’idea di turismo che si fonda sull’uso dei beni esistenti,recuperati, riadattati, ricostruiti.Dunque un “turismo alternativo” , un turismo possibile, che si fonda su  un insieme di risorse che collegano l’uomo con la sua storia , i suoi beni, le sue tradizioni, valori. Allora aveva ragione nonna Agostina sulla “surisfazzioni megghiu di’ sordi” ? Si, perché, vedete, è proprio vero che si può anche vivere di soddisfazioni . E per uno come me che 36 anni prima aveva ipotizzato, scrivendolo, quel che riporta oggi il Giornale di Sicilia e cioè che  Lo Biundo e D’Amico hanno scoperto “Il borgo seicentesco da recuperare” , ricostruire, utilizzare con finalità sostanzialmente analoghe a quelle già ipotizzate non è una gran bella soddisfazione?Tuttavia un dubbio mi rode.Perché i casi sono tre e cioè. Che i due siano in sintonia telepatica col sottoscritto? E non ci credo. Che i due abbiano letto Il Giornale della Valle Jato dell’ottobre del 1976 . E non mi pare possibile e per diverse ragioni .E infine , e questo, mi sconvolge  che I DUE SIANO DIVENTATI COMUNISTI E DUNQUE PENSANO COME PENSIAMO. NOI. Sono terrorizzato soltanto all’idea  .
P.S. Chi volesse avere contezza di quel che si scriveva del Borgo di Valguarnera nel 1976 può cliccare su “PRC-Partinico “ e alla voce DOCUMENTI troverà  I DOSSIER . E tra questi pubblicato il 19.11.2006 potrà leggere :” La città di Valguarnera :storia, abusi, degrado ,recupero di un bene pubblico” .
Toti Costanzo  .

mercoledì 2 maggio 2012

A BERSANI DICIAMO: I VOSTRI ANTENATI CERCATELI NELLA SPAZZATURA DELLA STORIA!




No, Bersani quella storia non ti appartiene più.E’ questo che ho subito pensato davanti le immagini televisive  della contestazione che ha,legittimamente e giustamente,  subito a Portella delle Ginestre. E non erano a contestare - come vogliono fare intendere - quelli dei centri sociali, dei No Tav o i sindacalisti   dell’USB . Anche quelli ma insieme a tanti, tantissimi giovani anche di Rifondazione Comunista tra cui i compagni di Partinico. Una contestazione decisa, ferma, forte nei confronti di chi, ancora ad oggi e senza alcun pudore e presentandosi con la faccia tosta del neo-trasformismo , vuol far intendere d’essere legato al mondo del lavoro cosi’ come lo furono , quel primo Maggio del 1947 ,quei poveri corpi straziati dalle pallottole del banditismo armato dalla mafia, dalla politica collusa, da pezzi dello Stato doppiogiochisti e al servizio del Ministro Scelba ,l’uomo della DC di De Gasperi e di Bernardo Mattarella.Vergogna e senza pudore. Presentarsi davanti quel luogo sacro  che se ci vai all’imbrunire ,nel silenzio della sera che si avvicina ,puoi ancora cogliere  le grida, i lamenti, lo strepitio  delle mitraglie e vedi cadere ad uno ad uno donne, uomini, bambini che scampati alla guerra non avrebbero più visto,però,  l’alba del secolo che avanzava e dentro il quale sarebbero potuti diventare  uomini .E ne avevano diritto come voi e come noi . Si presentarono dentro le provocatorie auto blu che si muovono con i nostri sacrifici e che  trasportano  corpi appesantiti dalla vergogna, dall’astio per gli altri, dalla bile accumulata nelle notti insonni a ordire trame  contro qualcuno e sempre contro quelli come loro e a loro vicini, a costruire strategie dentro le quali gli uomini “in carne ed ossa” ed i loro problemi non ci sono. Ci sono gli equilibri,le alleanze, le combine,  gli intrallazzi , le tragedie.C’è la spasmodica ricerca del potere ad ogni costo. Dunque si presenta prima a Piana e poi a  Portella il segretario nazionale del PD, accompagnato da una impresentabile quanto provocatoria carovana composta da  quello regionale, il democristiano Lupo, e gli ex comunisti Cracolici, Lumia, Apprendi ,Garraffa, Di Girolamo. Facce di bronzo ,oggi soltanto provocatori della classe operaia ,dei disoccupati, dei precari, di tanti uomini e donne della scuola che stanno subendo sulle loro spalle la più pesante crisi economica degli ultimi venti anni. Tasse, balzelli, IMU, aumento della benzina,dell’energia e forse anche dell’IVA. Tagli per eliminare tribunali e giudici, ridurre i servizi scolastici , servizi a difesa dei cittadini .Disoccupazione alle stelle. Il loro Governo, quello di Monti,  sta facendo tutto questo e loro hanno pure l’ardire di venire a provocare quanti ancora sentono dentro le loro vene  il desiderio di testimoniare,ad ogni primo Maggio,  ai morti di Portella la loro attiva e vera solidarietà . E vengono non da soli ma accompagnati da un pezzo di polizia in assetto antisommossa che si scaglia contro quei giovani inermi e a difesa di questi malnati cosi’ come fecero a Napoli quando Ministro dell’interno era il “loro” Giorgio Napolitano e a Genova quando uccisero Carlo Giuliani e massacrano i giovani alla scuola Diaz e dentro la caserma di Bolzaneto .E  loro a difendere il “loro” Di Gennaro . La stessa polizia di allora, quella di Scelba e Mattarella che uccideva ad Avola, a Reggio Emilia a Melissa . Niente a che vedere con quella al servizio dei cittadini che fa una seria e strenue lotta ai mafiosi, che si paga la benzina per fare funzionare le auto di servizio , che non chiede più una lira di straordinario .E niente a che vedere con quei poveri, giovani carabinieri mandati in Sicilia a combattere il banditismo ma che venivano massacrati da Giuliano sui tornanti di Bellolampo o assaltati fin dentro le loro caserme mentre i loro capi inciuciavano col bandito e con la mafia . Si presentano,ieri primo Maggio festa dei lavoratori,  a Piana ed a Portella  come se quella “storia” gli appartenesse ancora.Quella storia è soltanto storia nostra , storia dei Comunisti che non si sono pentiti, che non si vergognano di Gramsci ,di Togliatti o di Enrico Berlinguer, che non mettono in discussione il ruolo determinante delle brigate partigiane nel liberare il nostro Paese dal fascismo  ,che non hanno alcuna necessità “di rivedere” alcunché del loro glorioso passato fatto di orgoglio, sacrifici, esaltazione, valori. Che non hanno alcuna vergogna a dichiararsi ancora COMUNISTI  . E quando si diventa comunisti e non si abiura si eredita tutta questa storia che te la porti dentro per sempre perché è storia tua , della tua “famiglia”, sangue del tuo sangue  .Come un’eredità che ti spetta di diritto e si tramanda . E quando non lo si è più bisogna avere la decenza di dimenticare , di rinunciare a tutto ciò perché ormai non è più cosa vostra . Cari Bersani e compagnia varia ,i vostri antenati cercateli nella spazzatura della storia , fate vostre le biografie di Scelba e Mattarella ,presentatevi il prossimo primo Maggio a Caltagirone o a Castellammare del Golfo a celebrare  . Ma non presentatevi più davanti il sasso di Barbato perché quei compagni assassinati quel primo Maggio del 1947 potrebbero sollevarsi dalle tombe per maledire il vostro miserabile tradimento . Quello è patrimonio degli uomini liberi e giusti. E voi non lo siete più ormai da tanto .
Toti Costanzo