No, Bersani quella storia non ti appartiene più.E’ questo che ho subito
pensato davanti le immagini televisive della contestazione che ha,legittimamente e
giustamente, subito a Portella delle
Ginestre. E non erano a contestare - come vogliono fare intendere - quelli dei
centri sociali, dei No Tav o i sindacalisti
dell’USB . Anche quelli ma insieme a tanti, tantissimi giovani anche di Rifondazione Comunista
tra cui i compagni di Partinico. Una contestazione decisa, ferma, forte nei
confronti di chi, ancora ad oggi e senza alcun pudore e presentandosi con la
faccia tosta del neo-trasformismo , vuol far intendere d’essere legato al mondo
del lavoro cosi’ come lo furono , quel primo Maggio del 1947 ,quei poveri corpi
straziati dalle pallottole del banditismo armato dalla mafia, dalla politica
collusa, da pezzi dello Stato doppiogiochisti e al servizio del Ministro Scelba
,l’uomo della DC di De Gasperi e di Bernardo Mattarella.Vergogna e senza
pudore. Presentarsi davanti quel luogo sacro
che se ci vai all’imbrunire ,nel silenzio della sera che si avvicina ,puoi
ancora cogliere le grida, i lamenti, lo
strepitio delle mitraglie e vedi cadere
ad uno ad uno donne, uomini, bambini che scampati alla guerra non avrebbero più
visto,però, l’alba del secolo che
avanzava e dentro il quale sarebbero potuti diventare uomini .E ne avevano diritto come voi e come noi . Si presentarono
dentro le provocatorie auto blu che si muovono con i nostri sacrifici e
che trasportano corpi appesantiti dalla vergogna, dall’astio
per gli altri, dalla bile accumulata nelle notti insonni a ordire trame contro qualcuno e sempre contro quelli come
loro e a loro vicini, a costruire strategie dentro le quali gli uomini “in carne ed ossa” ed i loro problemi
non ci sono. Ci sono gli equilibri,le alleanze, le combine, gli intrallazzi , le tragedie.C’è la
spasmodica ricerca del potere ad ogni costo. Dunque si presenta prima a Piana
e poi a Portella il segretario nazionale
del PD, accompagnato da una impresentabile quanto provocatoria carovana composta
da quello regionale, il democristiano
Lupo, e gli ex comunisti Cracolici, Lumia, Apprendi ,Garraffa, Di Girolamo.
Facce di bronzo ,oggi soltanto provocatori della classe operaia ,dei
disoccupati, dei precari, di tanti uomini e donne della scuola che stanno
subendo sulle loro spalle la più pesante crisi economica degli ultimi venti
anni. Tasse, balzelli, IMU, aumento della benzina,dell’energia e forse anche
dell’IVA. Tagli per eliminare tribunali e giudici, ridurre i servizi scolastici
, servizi a difesa dei cittadini .Disoccupazione alle stelle. Il loro Governo,
quello di Monti, sta facendo tutto
questo e loro hanno pure l’ardire di venire a provocare quanti ancora sentono
dentro le loro vene il desiderio di testimoniare,ad ogni primo Maggio, ai morti di Portella la loro attiva e vera
solidarietà . E vengono non da soli ma accompagnati da un pezzo di polizia in assetto
antisommossa che si scaglia contro quei giovani inermi e a difesa di questi
malnati cosi’ come fecero a Napoli quando Ministro dell’interno era il “loro” Giorgio Napolitano e a Genova
quando uccisero Carlo Giuliani e massacrano i giovani alla scuola Diaz e dentro la caserma di
Bolzaneto .E loro a difendere il “loro”
Di Gennaro . La stessa polizia di allora, quella di Scelba e Mattarella che
uccideva ad Avola, a Reggio Emilia a Melissa . Niente a che vedere con quella al servizio dei cittadini che fa una seria e strenue lotta ai mafiosi,
che si paga la benzina per fare funzionare le auto di servizio , che non chiede
più una lira di straordinario .E niente a che vedere con quei poveri, giovani carabinieri
mandati in Sicilia a combattere il banditismo ma che venivano massacrati da
Giuliano sui tornanti di Bellolampo o assaltati fin dentro le loro caserme
mentre i loro capi inciuciavano col bandito e con la mafia . Si presentano,ieri
primo Maggio festa dei lavoratori, a
Piana ed a Portella come se quella “storia” gli appartenesse ancora.Quella storia è soltanto storia nostra ,
storia dei Comunisti che non si sono pentiti, che non si vergognano di Gramsci ,di
Togliatti o di Enrico Berlinguer, che non mettono in discussione il ruolo
determinante delle brigate partigiane nel liberare il nostro Paese dal fascismo
,che non hanno alcuna necessità “di rivedere” alcunché del loro glorioso
passato fatto di orgoglio, sacrifici, esaltazione, valori. Che non hanno alcuna
vergogna a dichiararsi ancora COMUNISTI
. E quando si diventa comunisti e non si abiura si eredita tutta questa
storia che te la porti dentro per sempre perché è storia tua , della tua “famiglia”, sangue del tuo sangue .Come un’eredità che ti spetta di diritto e si
tramanda . E quando non lo si è più bisogna avere la decenza di dimenticare ,
di rinunciare a tutto ciò perché ormai non è più cosa vostra . Cari Bersani e
compagnia varia ,i vostri antenati cercateli nella spazzatura della storia , fate
vostre le biografie di Scelba e Mattarella ,presentatevi il prossimo primo
Maggio a Caltagirone o a Castellammare del Golfo a celebrare . Ma non presentatevi più davanti il sasso di
Barbato perché quei compagni assassinati quel primo Maggio del 1947 potrebbero
sollevarsi dalle tombe per maledire il vostro miserabile tradimento . Quello è
patrimonio degli uomini liberi e giusti. E voi non lo siete più ormai da tanto .
Toti Costanzo
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