domenica 30 luglio 2017













L'immagine può contenere: una o più persone e folla

Ieri all’Astoria di Palermo in una sala strapiena di un arcipelago di compagni della sinistra cosidetta alternativa e ampiamente diffusa in Sicilia si è data vita alla speranza di una Sicilia liberata dalla malapolitica e dalla mafia . Presenti insieme a gruppi ,movimenti, sindacalisti  la segreteria regionale di Rifondazione ,del PCI,Possibile,di Rinnovamente Sociaista . E’ la risposta “dal basso” all’immobilismo dei Partiti  della sinistra siciliana, soprattutto Sinistra Italiana e Art. 1 ,alle porte di una grande battaglia elettorale che dovrebbe liberare la Sicilia non solo dal crocettismo (mistificazione, antimafiosità da cabaret,dissipazione delle risorse, clientele, fazioni, grumi di potere) ma dal ritorno di quella destra che abbiamo già conosciuto alla guida di tanti Comuni e della stessa nostra Regione.Ovviamente una Sinistra alternativa al renzismo siciliano in tutte le sue declinazioni piu’ o meno mascherate. Un compito difficile se consideriamo come soprattutto a Palermo l’Orlandismo che ha riconquistato la città ,col suo progetto della lista dei sindaci abbia spaccato una parte della Sinistra e frenato un processo di aggregazione che non puo’ e non deve piu’ attendere .Ricomporre quella Sinistra che si battè non solo per Rita Borsellino ma nelle ultime lezioni anche per la Marano che ha dovuto sostituire precipitosamente Claudio Fava indicato a guidare la coalizione siciliana contro Crocetta, Musumeci,Cancelleri del Movi 5 stelle,è il compito di chi ieri era presente all’Astoria. Ottavio Navarra giovane editore e già deputato nazionale e regionale dei Democratici di Sinistra ha messo a disposizione del progetto il suo impegno pronto a fare un passo indietro nel caso di una raggiunta unità con altri Partiti e movimenti della sinistra siciliana come SI , ART.1 e la componente palermitana di Rifondazione.Si respirava entusiasmo ed impegno ieri anche perché questa sinistra non piu’ giovanissima ma ancora piena di impegno ed interesse rappresenta la parte piu’ generosa e disinteressata del nostro popolo che abbiamo il dovere di sostenere nelle forme e nei modi in cui questo sarà possibile.
Toti Costanzo

giovedì 20 luglio 2017

CI VOLEVA UN COMMISSARIO...










A Partinico al posto del dimissionario sindaco ci voleva un Commissario con gli stessi poteri per:

1)ripulire dal fogliame e dagli arbusti la VILLA COMUNALE lasciata in stato di abbandono e degrado;

2)scegliere il NUCLEO DI VALUTAZIONE attraverso un pubblico avviso come avviene nella stragrande maggioranza dei comuni;


3)discutere ed operare per il recupero di beni monumentali in stato di abbandono come PALAZZO RAMO e il PATRIMONIO ARCHIVISTICO;
4)restituire ruolo e dinamismo al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Nella foto il Palazzo Ramo com'era nel 1982

giovedì 13 luglio 2017

CARO COMPAGNO EMILIANO, I COMUNISTI SIAMO FIERI DI TE


















Ieri sera Emiliano seppure assente e dentro il Circolo dedicato a Peppino Impastato dove si erano portati tanti giovani compagni ed amici per solidarizzare con lui e chiederne il rilascio alle autorità tedesche ,è riuscito a fare emozionare perfino “un duro” come Giacomino Minore. Vecchi ma soprattutto giovani comunisti non usi alle emozioni facili costretti dalla dura lotta politica ad essere talmente razionali da sembrare ,a volte, perfino privi di sensibilità,ascoltavano in diretta telefonica e con una comprensibile preoccupazione la versione dei fatti che hanno portato al fermo di Emiliano ,e dalla eurodeputata comunista Forenza anch’essa trattenuta e poi rilasciata ad Amburgo in quanto manifestante contro i cosidetti potenti del mondo e da Erasmo Palazzotto parlamentare di Sinistra italiana ma già compagno cresciuto nel Partito della Rifondazione Comunista. Emiliano libero, Emiliano che possa ritornare presto a casa, Emiliano che fa onore ai comunisti partinicesi. Lui ha trent’anni e per la prima volta nella sua giovane vita di comunista anche se di manifestazioni ne ha fatto tante,subiva una palese,ingiusta azione repressiva, una gratuita violenza da parte della polizia tedesca che non è diversa alla nostra o dalle polizie che insanguinano ogni giorno tante parti del mondo. Ovunque sempre la stessa a difesa dei potenti, del capitale, degli interessi dei ricchi e contro inermi giovani (giovani che,ovviamente, nulla hanno che vedere con i cosidetti black block) che partivano dalle parti piu’ disparate dell’Europa per dire che un nuovo mondo è ancora possibile da costruire nel nostro vecchio continente.Il comunista Emiliano a trent’anni ha dovuto sicuramente vivere una forte emozione legata alla perdita, seppur momentanea della libertà, mentre io a trent’anni entravo nel piu’ grande Partito Comunista d’Europa che, al contrario, la libertà me la faceva acquistare . Ed era la libertà che rompeva gli orpelli di una vecchia,superata ideologia che nulla aveva a che dividere col pensiero rivoluzionario di Cristo ,che ti faceva abbandonare i sensi di colpa “per avere peccato”,del dare a Cesare quel che è di Cesare quando invece Cesare ti spogliava di tutto, perfino della tua dignità di uomo. Un parallelismo che mi portava a riflettere sulla ancora tanta strada da fare perché l’uomo possa liberarsi dalle sue catene.Riflettevo ieri sera mentre intervenivano i compagni o Filippo Aiello, Jerry Vergara o Vincenzo Ponzini con una lucidissima analisi sulle ragioni del dovere manifestare contro chi umilia milioni di uomi e donne ,e riflettevo sul fatto che in una importante città tedesca oltre 200 mila manifestati avevano detto no ai rapinatori di futuro.Ed erano 200 mila uomini e donne provenienti da tanti Paesi ma tutti accomunati dallo stesso sentimento, dalle stesse ragioni.Erano uomini e donne in perfetta sintonia tra di loro.E per essere in quel luogo costoro,ciascuno per suo conto,avevano sicuramente maturato il convincimento che la lotta politica di liberazione non è facile, non è semplice ma che è l’unico strumento liberatorio. E perché ciascuno di loro approdasse ad Amburgo era accaduto che nelle loro città,nei Comuni di provenienza si erano nel tempo formate della coscienze rivoluzionarie ciascuna per proprio conto ma tutte in sintonia tra di loro, tutte legate da un invisibile,ideale filo . Un miracolo cui soltanto l’ideologia puo’ dare vita.E in quei oltre 200 mila, da Partinico una delle tante piccole, sperdute città del sud carica di problemi, squassata dalla malapolitica, dalla mafia, da un’economia in ginocchio una coscienza aveva deciso che il suo posto era li’,quel giorno, per quelle giuste ragioni. Emiliano è ancora ad Amburgo, ancora trattenuto. Ma verrà ed anche presto . Noi lo aspettiamo per dirgli: come comunisti, come uomini siamo fieri di te.
Toti Costanzo

domenica 9 luglio 2017

LO STORICO GRUPPO STUDI E RICERCHE RIPRENDE LA SUA ATTIVITA'


Ieri ha avuto luogo un incontro dello storico “Gruppo studi e ricerche” che tra i suoi fondatori agli inizi degli anni ’70 ha avuto Masetto Aiello, Nino Cinquemani,Toti Costanzo, Giulio Bosco, Nicola La Fata, Nino Lodato ,Giuseppe Casarrubea, Jack Speciale ,Filippo Grillo.Presenti buona parte degli stessi che hanno ricordato Giuseppe Casarrubea e Jack Speciale non piu’ con noi .E presenti anche Antonio Lo Baido che fu tra i protagonisti del Comitato per la salvaguardia della Cantina Borbonica e dei Beni culturali di Partinico oltre che il giovane professore Raffaello Longo cultore della tradizione dei Pupi siciliani ed allievo del Maestro Nino Canino.Un ritorno all’attività del Gruppo,sempre con la guida di Masetto Aiello,in ragione della necessità che una generazione che salvo’ dalla irresponsabile devastazione i Palazzi nobili della città ,pezzi importanti della viabilità del centro storico col fare ripristinare l’acciottolato e l’abbalatato in alcune vie cittadine oltre che il recupero soprattutto della fontana di Valguarnera ,della Cantina e di Palazzo Ram rimetta disposizione della città il suo impegno.Ovviamente senza dimenticare la costituzione dell’Antiquarium che trova ospitalità presso il Palazzo dei Carmelitani.Il Gruppo studi e ricerche mette ancora una volta a disposizione della città il suo sapere e la sua passione perché un’opera di recupero e salvaguardia iniziata in quegli anni possa continuare affidando in mani sicure beni di inestimabile valore storico e culturale finiti nelle mani di irresponsabili amministratori .Il Gruppo ritiene importante,intanto,costituire con Legambiente e il FAI ,associazioni che operano nella citta’ con attenzione alle tematiche della salvaguardia dell’ambiente e dei Beni citati per mettere in sicurezza intanto il Palazzo Ram,un gruppo di lavoro unitario ritenendo di porre l’attenzione su altri Beni in stato di colpevole abbandono e disfacimento.
IL GRUPPO STUDI E RICERCHE