FU NEL 1977 ,E DUNQUE RICORRE IL 40° ANNIVERSARIO ,che concludeva la sua pubblicazione IL
GIORNALE DELLA VALLE JATO. Era nato l’anno precedente per volontà anche di Salvo Scadurro
corrispondente de L’ORA (io ero il direttore responsabile) ,come un tentativo
in buona parte riuscito di dare alla città un giornale stampato in tipografia
capace di raccogliere intorno a sé quel
mondo giovanile della diffusa sinistra locale che intendeva impegnarsi non solo
nella denuncia del malaffare e della malapolitica ma soprattutto nel proporre
soluzioni ai problemi della citta’ .E il giornale metteva insieme l’esperienza di tanti compagni ed amici alcuni
dei quali si erano ritrovati all’interno
del PCI di Partinico (ero già dal 1970 consigliere comunale del gruppo comunista)
con altri quali collaboratori del Centro di Cultura Popolare UNLA di cui
responsabile fu il maestro Nino Cinquemani.Nasce,dunque,all’inizio del 1976 per
denunciare con forza (e con un articolo di Masetto Aiello) l’ignobile
abbattimento del Palazzo Scalia in Piazza Duomo. Quel palazzo che con il film
Il giorno della civetta tratto da un romanzo di Sciascia ed interpretato da
Claudia Cardinale e Franco Nero,era diventato simbolo di una Partinico vissuta
e che continuava a vivere sotto il condizionamento di una politica affaristica
e della mafia ma che di questi intendeva liberarsi definitivamente.E nasce come
soggetto complementare di una informazione “alternativa” che iniziava proprio
nel 1976 con la nascita di Radio Onda Libera cui avevamo dato vita insieme a
Gino Svasso e a tutto un pezzo di mondo giovanile che si ritrovava attorno alla politica, alla cultura, allo
sport, alla musica. Decine di giovani (mi piace ricordare tra tantissimi,Dario
Veca e il decano degli univesitari partinicesi straordinario conoscitore della musica jazz, Toto’ Barra) ) animarono
una stagione fatta di impegno e di passione politica, di speranza di
cambiamento .Il giornale proprio quell’anno concludeva la sua breve stagione
cosi’ come Radio Onda Libera di cui parte delle attrezzature furono cedute a
Peppino Impastato perché potesse realizzare la sua radio, Radio Out, insieme a
tanti compagni delle vicine Terrasini e Cinisi.Una radio ed una vita, quella di
Peppino, che hanno fatto un pezzo di storia della nostra Sicilia .
Insieme a Salvo
Scadurro che ci ha lasciato giovanissimo,mi piace ricordare quali collaboratori
:Nino Cinquemani, Masetto Aiello ,Tanino La Corte,Enzo Vitigni, Amedeo La Mattina,Pino
Scaparra,Enzo Di Paola,Gino Scasso,Vito Badaglialacqua ,Pino Celestra,Nino
Amato, Ninni Romano, Nardo D’Orio ed altri.
Nelle immagini alcuni numeri del giornale .
Toti Costanzo
Toti Costanzo