FU NEL 1985 E NELL’OCCASIONE DELLE ELEZIONI PROVINCIALI ( il PCI elesse nelle prime elezioni dirette, e nel nostro Collegio Partinico Monreale ,prima GiovanniRuffino sostituito da Vincenzo Fedele e poi Marco La Fata) che proponemmo in un Dossier elettorale la nascita di un PARCO ARCHEOLOGICO che includesse la antica città Jatina fino ad arrivare all’invaso nelle cui vicinanze in contrada Azzalora e in una proprietà dei sigg.Bonomo,avevamo individuato una NECROPOLI che la Soprintendente di Palermo da noi invitata defini' quale d’epoca Sicana.La scoperta fu ritenuta come un fatto storicamente eccezionale considerato che il popolo Sicano s’insedio’ al centro della Sicilia e raramente ebbe insediamenti dalle nostre parti.Si tratta di tombe scavate nel tufo(vedi foto) e che ancora ad oggi seppur non piu’ visitabili in quanto circondate da recinzione, rappresentano una importante testimonianza al punto che col Gruppo studi e Ricerche e con l’allora sindaco Giuseppe Di Trapani convenimmo di realizzare un cantiere speciale di lavoro con lo scopo di creare le condizioni per la loro salvaguardia e valorizzazione.Come capita dalle nostre parti e anche per il ciclico avvicendamento dei sindaci ,tutto si areno’ e il progetto non ebbe,poi,alcun seguito. Per cui,come sempre,si tratto’ di un’occasione perduta per far crescere ulteriormente il livello culturale e turistico del nostro territorio carico di storia ancora ad oggi visibile, ancora ad oggi palpabile.Dunque nel nostro Dossier elettorale per le provinciali proponemmo,tra le tante altre cose, di realizzare un PARCO ARCHEOLOGICO che partendo dalla citta’ Jatina col suo splendido teatro di oltre 5000 posti arrivasse fino all’invaso Poma ,risorsa preziosa non solo per gli usi idrici ma per quel che rappresenta in un territorio un lago seppur artificiale, e poi fino al mare.E il progetto doveva completarsi con la realizzazione della veloce Partinico-Corleone successivamente progettata,finanziata,appaltata ma stroncata dalla demagogica miopia di una politica rimasta ai livelli di un triste quanto povero provincialismo.
Noi pensavamo alla valorizzazione della citta’Jatina ragionando su quanto accadeva allora in Sicilia : l’INDA, l’istituto del dramma antico, finanziava l’alternanza delle rappresentazioni classiche e al Teatro greco di Siracusa e al Teatro di Segesta nell’anno successivo.Dunque pensavamo e proponevamo, la possibilità che nell’anno delle rappresentazioni a Siracusa si potesse ,nella nostra Sicilia occidentale, rappresentare al Teatro Jatino e l’anno appresso a Segesta.Tutto questo avrebbe avuto necessita’ d’impegno non solo delle amministrazioni locali ( che non ci fu sebbene come a S.Ciprello e S.G Jato amministrazioni anche con sindaci comunisti) ma sopratutto della Regione siciliana per i relativi, necessari investimenti.UNA DELLE TANTE OCCASIONI MANCATE COME IL PROGETTO DEL PARCO DELLO JATO DI CUI SUCCESSIVAMENTE DIREMO
NELLE FOTO: tombe sicane in contrada Azzalora e il teatro antico della citta' jatina.