domenica 12 marzo 2017

GIGIA CANNIZZO, IL SINDACO PIU’ AMATO DAI PARTINICESI











Ti ritrovi ,ieri  nel tardo pomeriggio ,al caffè letterario del professore Maurizio De Luca  per la presentazione della pubblicazione di Pasqualino Marchese ”Morino,racioppi e cappeddi” davanti la Gigia Cannizzo  di sempre,anche se il tempo inesorabile ci coinvolge tutti Ancora determinata, lucida,affascinante espositrice di avvenimenti ,di pezzi di storia della città.Una donna che abbiamo visto all’opera da sindaco di Partinico  dal 1994 quasi alla fine del  1999 (e con la quale ho avuto l’onore di collaborare per circa un anno quale assessore dell’ultima sua Giunta),vulcano di idee ed iniziative,forza prorompente protagonista di una salutare divisione dell’opinione pubblica della città tra coloro che l’odiavano per la sua intransigenza, determinazione,rigore morale  e quelli che l’adoravano perché aveva saputo creare le condizioni del cambiamento di cui migliaia di cittadini avevano bisogno e di cui avevano diritto.La Gigia rigorosa e ai limiti dell’intolleranza con pezzi della macchina burocratica ,ma anche quella  umana nel trovare il lavoro ad  alcune centinaia disperati della città il cui destino,senza la sua disponibilità, li avrebbe visti disoccupati a vita, senza speranza, senza futuro .E tra i quali 25 dipendenti licenziati in tronco dalla Bertolino e 35 della ditta in fallimento di un ex imprenditore locale che entrarono negli organici comunali come LSU .Un’operazione non clientilare ma di forte solidarietà che ha dato lavoro e speranza e centinaia di famiglie creando all’interno del Comune tutte le condizioni perché ogni servizio potesse disporre del suo organico : ausiliari ecologici, manutentori del verde e dell’illuminaziome ,muratori, falegnami ,fontanieri,laureati per la  gestione dei servizi della Biblioteca comunale e tecnici diplomati  per guidare le maestranze.Ma anche la Gigia degli eccessi  come quando in piazza Duomo si sostituiva ai Vigili urbani nel dirigere il traffico divenuto caotico e  costretta a vivere con la scorta fino alla fine del suo mandato perché la mafia dei Vitale era li’ alla ricerca di una vittima eccellente per manifestare la sua potenza.La vittima ,poi, la trovarono nel galantuomo,l’inerme avvocato Giuseppe La Franca che di Gigia Cannizzo fu amico.
Gigia Cannizzo fu un sindaco indiscutibilmente straordinario nel suo saper governare tant’è che proprio di recente su fb fu chiesto ,da un giornale on line ai locali frequentatori ,chi fosse stato il sindaco piu’ amato dai cittadini e la stragrande maggioranza(oltre 200) degli intervenuti,dopo quasi venta’anni,manifestarono il loro gradimento.Dopo di lei un attuale assessore  con appena 15 preferenze.Gigia fu l’ultimo sindaco della città capace  di condizionare la volontà prefettizia fatta di palese quanto ingiustificata ottusità dando  vita .per la Festa della Patrona del 1999 ,all’ultima “cosa dei cavalli” amata dai cittadini perché affondava le sue radici nella storia ,nella cultura e tradizione dei partinicesi che la veneravano come si fa con la nostra Patrona.Alla fine dell’ultima corsa ”ra bannera”,scendemmo con un pizzico di umano orgoglio ”scortati” dai cavalieri piu’ valenti  lungo il corso dei Mille partendo da Torre Bonura per arrivare  alla piazzetta della chiesa di S. Giuseppe dove avvenne la solenne premiazione.
Ma il sindaco Cannizzo deve essere  ricordata per quel che insieme alle sue Giunte seppe realizzare in quei pochi anni. Se ne citano i piu’ rappresentativi:gli interventi di recupero sul Palazzo Ram,l’acquisto della cantina Borbonica e con l’aiuto disinteressato di Toto’ Chimenti che trovo’ i finanzimenti ,il suo totale recupero; la conclusione del restauro del Palazzo dei Carmelitani, villa Falcone e la definizione dei lavori del Parco del Castellaccio, l’amore per villa Margherita con la protezione concreta del suo immenso patrimonio , la progettazione del Parco sulla Collina Cesaro’ un’oasi di flora mediterranea ormai quasi scomparsa dalle nostre parti e con i resti della fortezza, il pallone tensostatico, il totale rifacimento anche col manto erboso dello stadio comunale,la definizione dell’illuminazione del viale della Stazione,le opere di civiltà al Borgo Parrini e alla Casa Santa, il Piano Regolatore Generale, la costruzione di altre vasche di raccolta della discarica Baronia, le vasche di equalizzazione nell’impianto di depurazione, la ricostruzione con l’ausilio disinteressato di Pasqualino Marchese dell’Archivio storico ,di quello dei Lavori pubblici ed Urbanistica e degli atti delle Giunte e dei Consigli comunali dall’Unità d’Italia fino a ieri. E poi Convegni,manifestazioni,solenni estati partinicesi,definizione  del Centro sociale per anziani (ora ospita la caserma dei Carabinieri), il restauro del Palazzo Porcaro che ospita la P.S. E tante altre opere Un lavoro straordinario  di una donna straordinaria figlia “ri cappaddi” come scrive Pasqualino Marchese nella pubblicazione ieri presentata che,pero’,ha amato la sua città con quell’amore intellettuale che distingue gli uomini terra terra e quaquaraquà dai grandi.Oggi tutto questo è stato sostanzialmente cancellato da chi non ha storia, memoria, cultura. I  lanzichenecchi  del XXI secolo.  
Nelle foto: Gigia Cnnizzo e la Cantina Borbonica


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