Alle 4,10 del 27 aprile del 1937 dopo anni di detenzione e di sofferenze il fascismo uccideva Antonio Gramsci fondatore nel 1921 a Livorno del Partito Comunista Italiano. Il giornalista Giuseppe Fiori, inviato speciale di Tv7, vice direttore ed editorialista del Tg2, Direttore del giornale comunista Paese Sera ha scritto una bellissima VITA DI ANTONIO GRAMSCI in due volumi. Ne consigliamo la lettura ai nostri giovani compagni ma anche a tutti coloro che amano la libertà. Nell'occasione, dal 2° volume riportiamo una lettera scritta alla mamma il 10 maggio 1928.
"Cara mamma,vorrei per essere tranquillo,che tu non ti spaventassi o ti turbassi troppo qualunque condanna siano per darmi.Che tu comprendessi bene anche col sentimento ,che io sono un detenuto politico e sarò un condannato politico, che no ho e avrò mai da vergognarmi di questa situazione.Che, in fondo, la detenzione e la condanna le ho voluto io stesso,in certo modo, perchè NON HO MAI VOLUTO MUTARE LE MIE OPINIONI per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione. Che perciò io non posso che essere tranquillo e contento di me stesso .
Cara mamma,vorrei proprio abbracciarti stretta stretta perché tu sentissi quanto ti voglio bene e come vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: MA NON POTEVO FARE DIVERSAMENTE.
La vita é cosi',molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme,SE VOGLIONO CONSERVARE IL LORO ONORE E LA LORO DIGNITA' DI UOMINI. Antonio"
"Cara mamma,vorrei per essere tranquillo,che tu non ti spaventassi o ti turbassi troppo qualunque condanna siano per darmi.Che tu comprendessi bene anche col sentimento ,che io sono un detenuto politico e sarò un condannato politico, che no ho e avrò mai da vergognarmi di questa situazione.Che, in fondo, la detenzione e la condanna le ho voluto io stesso,in certo modo, perchè NON HO MAI VOLUTO MUTARE LE MIE OPINIONI per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione. Che perciò io non posso che essere tranquillo e contento di me stesso .
Cara mamma,vorrei proprio abbracciarti stretta stretta perché tu sentissi quanto ti voglio bene e come vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: MA NON POTEVO FARE DIVERSAMENTE.
La vita é cosi',molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme,SE VOGLIONO CONSERVARE IL LORO ONORE E LA LORO DIGNITA' DI UOMINI. Antonio"
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