Passiamo da via Catania, venerdi’27 scorso. Il cumulo di rifiuti è li’ all’angolo con via Romano. Pensiamo :sicuramente sarà rimosso nel pomeriggio visto che siamo in pieno centro della città dove funziona la raccolta porta a porta. Ripasso domenica mattina.Il cumulo é ancora li’ ,anzi si é accresciuto al punto di cominciare a dare l’impressione della formazione di una piccola discarica.Domanda tra me e me : come è possibile che questo possa accadere ?Ma se nel centro della città funziona il porta a porta , allora quale sarebbe la spiegazione?Subito abbiamo elaborato diverse ipotesi. LA PRIMA : da via Catania non transitano i mezzi del porta a porta; LA SECONDA : i mezzi transitano ma gli operatori , distratti, non vedono il cumulo;LA TERZA : i mezzi passano ,gli operatori vedono ma fanno finta di non vedere e tirano dritto. MA C’E’ UN’ULTIMA,PLAUSIBILE IPOTESI : gli odiati comunisti che dicono sempre di no a tutto i quali ,con la complicità delle tenebre, conferiscono li' i loro rifiuti dando cosi' vita ad una delle tante vergogne che tendono a screditare gli attuali amministratori che in circa nove anni di costante e indefesso impegno hanno cambiato la città da cosi’ a cosi’!Ed il cambiamento è sotto gli occhi di tutti .
lunedì 30 gennaio 2017
domenica 29 gennaio 2017
QUESTA VERGOGNA DELLA VIA COLOMBO IMPEDITA NEL SUO ACCESSO AL CORSO DEI MILLE CHE CREA UNA SITUAZIONE DI INVIVIBILITA' PER IL TRAFFICAOS NELL'AREA DELIMITATA DA VIALE ALDO MORO E MAGISTRATO GIANNOLA ,DURA ORMAI DA OLTRE SEI MESI .IN UNA CITTA' NORMALE QUESTO NON POTREBBE ACCADERE SE NON NEL LIMITE DIGNITOSO CONSENTITO DAL BUON SENSO. RESPONSABILI? NO, NON SOLO I COSIDETTI ASSESSORI "AL RAMO" (URBANISTICA, VIABILITA' ,MANUTENZIONI ) MA TUTTA LA GIUNTA LO BIUNDO. PERCHE' SIA CHIARO CHE SE QUALCHE ASSESSORE PENSA CHE LE RESPONSABILITA' SIANO DA ATTRIBUIRE soltanto AD ALTRI SUOI COLLEGHI ,GLI RICORDIAMO CHE LA GIUNTA E' UN ORGANO COLLEGIALE.UGUALI DIRITTI E RUOLI,UGUALI DOVERI E , dunque, COLLETTIVE RESPONSABILITA' .
martedì 24 gennaio 2017
IL CIRCOLO "Peppino Impastato" del PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA DI PARTINICO esprime alla famiglia e ai suoi collaboratori il cordoglio per la scomparsa di GASPARE DI PASQUALE, dirigente sindacale, attivo nel settore dell'organizzazione dell'associazionismo legato allo sviluppo delle imprese, Presidente del Centro Servizi CIDEC “Associazione Nazionale Esercenti e Commercianti” e Crea Lavoro.
Gaspare Di Pasquale lo ricordiamo non solo perche' volle la nascita a Partinico del "mercatino quindicinale" degli ambulanti ma sopratutto per la determinazione con la quale intese difendere la categoria dei "macellai" di Partinico contribuendo, in un momento particolare della loro attività alla fine degli anni '90, non solo alla ristrutturazione e funzionalità dell'ex macello comunale ma anche per il sostegno dato alla nascita del Mattatoio intercomunale. Quest'opera, purtroppo ancora incompiuta a causa della malapolitica, lo vide impegnato a sostegno di alcune forze politiche della città, e sopratutto dei comunisti partinicesi, rappresentati e alla Provincia di Palermo e dentro il Consorzio dei Comuni che quell'opera intese realizzare quale strumento a sostegno degli allevatori e commercianti del settore nel nostro territorio.
lunedì 16 gennaio 2017
ANCHE TUCCIO LO BIUNDO,IL “CARO AMICO” E FIGLIO DI DON CARLO “L’ERVARIO” ,CI HA LASCIATI
Avevo appena finito di leggere l’importante lavoro di Pasqualino Marchese dal titolo “Morino,racioppi e cappedi “ di recente pubblicato dopo la sua scomparsa a cura di un Comitato “Amici di Pasquale Marchese” ,che mi telefona Nanni Noto “Se ne è andato Tuccio Lo Biundo”.Vito “Tuccio” Lo Biundo era il solo figlio di don Carlo “l’ervario” e della signora Concettina(straordinarie , effervescenti,folkloristiche le loro litigate anche davanti ai clienti) che abbiamo conosciuto durante la nostra giovinezza perché non ci fu partinicese che non bevve i loro decotti.Tuccio lo conobbi frequentando l’associazione cattolica “Alessandro Manzoni” .Abitava in piazza Verdi ,io in via Merelli una traversa “dà strata ranni”.Era un ragazzo particolare, ragazzo irrequieto nel senso che ti dava, ad esempio, l’impressione di partecipare al tuo e anche al ragionamento di altri, essere attento a quel che tu dicevi ma poi veniva fuori con una trovata (un gesto, una parola,un’azione) che ti diceva come lui ,invece, seguisse altri percorsi mentali,altri itinerari di pensiero che lo portavano lontano da te,dagli altri.Si definiva socialista ma la sua era una sostanzialmente una personalità anarchica dunque lontano dagli schemi,dalle irreggimentazioni partitiche.La sua amicizia col comunista Toto’ Barra fu bellissima,vera e duro’ tutta la vita.Due personalità estroverse,intelligentissimi che se avessero voluto sarebbero stati degli eccellenti professionisti.Toto’ non volle diventare medico arrecando un vero dolore al dottore Vincenzo Barra e alla madre ,la signora Edoarda che fu Preside della scuola media “BG.B.Priviera” ,anche se gli mancava soltanto una materia e Tuccio fece lo stesso:arrivo’ alle soglie dall’essere ingegnere ma non volle. Senza una motivazione, senza un perché. Ci ritrovammo agli inizi degli anni ’60 lui attivo nella Consulta giovanile,un centro di cultura della sinistra locale (con i comunisti Salvatore Console, Marco La Fata, Vincenzo Fedele) ed io vice presidente della FUCI di Partinico ,la federazione degli universitari cattolici italiani.La Consulta era nata all’interno del Centro studi di Danilo Dolci per iniziativa di un giovane romano Marco Marchioni collaboratore del Centro responsabile per l'area sociale che si definiva cattolico e comunista ( una sintesi almeno per me ,allora, assolutamente inconcepibile) e che abitava nei pressi di casa mia nel cosidetto “quartiere arlecchino” e col quale mi intrattenevo in lunghe discussioni notturne.Marco,esperto nelle problematiche del meridionalismo lascio’ nel 1964 il centro studi dopo avere scritto insieme all’ economista svedese Eyvind Hytten un saggio su Gela quale paradigma di una società dove l’industria nasceva senza produrre sviluppo .Dentro la FUCI i pareri rispetto ad una collaborazione con i giovani della sinistra locale furono divergenti tra chi come me la riteneva necessaria e tra quanti,la maggioranza, sostenevano, come la Consulta altro non fosse se non un organismo egemonizzato dai comunisti di Partinico nei confronti dei quali mantenevamo tutti una certa diffidenza . E dunque ,potevamo collaborare come ci diceva donTanino ,il nostro Assistente spirituale, ma mai unificare le forze cosi’ come chiedevano quei giovani con i quali ci si intendeva soprattutto in relazione alle battaglie per la costruzione della diga sullo Jato.Ma fu proprio in questo periodo che con Tuccio ci ritrovammo nel senso della condivisione dell’unità del mondo giovanile e successivamente con la nascita del Centro di cultura ”Impegno” divenuto poi “Centro di cultura popolare UNLA”con l’efficace guida del maestro Nino Cinquemani e a tanti altri giovani buona parte dei quali scegliemmo la militanza nel PCI. Tuccio non ci segui’ in questa scelta e non certo per pregiudizio quanto per il suo intimo bisogno di non intendere sottostare a regole e discipline.Era davvero un uomo libero che non intendeva ancorare la sua vita ad una ideologia che necessariamente ne avrebbe limitato l’azione.Con lui insieme ai compagni dell’UNLA combattemmo una memorabile battaglia a sostegno della legge sul divorzio che ci vide impegnati ,addirittura,nella distribuzione della nostra stampa davanti le chiese locali suscitando le ire di alcuni sacerdoti e di parte della DC.Ma l’affetto che mi lego’ a Tuccio nasceva non solo dall’impegno culturale quanto della convergenza sul bisogno che la nostra generazione riscoprisse il valore dell’amicizia disinteressata, dello stare insieme, insieme vivere e divertirci con semplicità senza,pero’,tralasciare il nostro impegno politico e culturale.Il terreno di convergenza fu il volere riscoprire ,esaltandola ,una bella tradizione del mondo universitario locale che era di dare vita alla Festa della Matricola,una tradizione che vedeva gli universitari insieme –e cio’ indipendentemente dalle opinioni politiche- per dare vita ad alcuni momenti di vera vita gioiosa e comunitaria.Le feste con icomunisti Toto’ Barra, Salvatore Console e con l’anarchico Tuccio non avrebbero potuto avere luogo ed efficacia senza la partecipazione attiva della stragrande maggioranza degli universitari cattolici di Partinico: Mommo e Nanni Giuliana,Toti Costanzo,Pino Toia,Salvatore Passannanti, Pino Ortoleva, Melino Cannavo’ ed altri .Furono,quelle, feste memorabili che iniziando con la sfilata in costume e dopo un comizio dal palazzo Scalia con la Piazza Duomo strapiene di cittadini intrattenuti da uno strepitoso Toto’ Barra ,si concludeva dentro la Sala degli Specchi ,l’attuale sala che ospita i sindaci della città.Con Tuccio ci incontrammo all’inizio dell’estate all’interno dell’atrio del Palazzo dei Carmelitani durante la manifestazione del gruppo consiliare Cambiamo Partinico che chiedeva le dimissioni di questo sindaco. Come era sua abitudine,intervenne anche questa volta per dire la sua con quella capacità di ironizzare che non aveva eguali. Ora anche lui ci ha lasciati .Nelle foto:in primo piano Toto' Barra e Tuccio insieme d altri universitari al Palazzo Comunale-Il comizio universitario dal balcone del Palazzo Scalia in Piazza Duomo.
Toti Costanzo
venerdì 13 gennaio 2017
NEL RICORDO DELLA SCOMPARSA DI NINO AMATO
TRATTO DA “Dalla lotta agli inquinatori al Consorzio per il disinquinamento e riequilibrio dell’area del Partinicese”pagina 14 :” "Eravamo in pochi a Partinico a portare a fondo una battaglia contro un colosso economico che ha goduto e ancora gode di vantaggi,privilegi,protezioni,amicizie. ….Eravamo pochi ma molto determinati perché convinti che si trattava di una giusta lotta. Il giorno di Ferragosto di quell’anno nella Piazza Duomo di Partinico ad iniziare la raccolta di firme di cittadini su di una petizione popolare contro la distilleria si era in due.Con il comunista Toti Costanzo,il professore Nino Amato sindacalista della CISL e democristiano.Poi costituimmo un Comitato Popolare che cresceva nelle adesioni ogni giorno di piu’ fino diventare un vero e proprio Movimento di massa. Un Movimento che durante questa battaglia lascio’ sul campo un suo uomo, il ragioniere del Comune di Partinico GASPARE ORLANDO, vittima di una tragica disgrazia ma vittima soprattutto per avere voluto in un giorno di quell’agosto,fare il suo dovere di cittadino sensibile e disponibile alla lotta fino in fondo.Orlando fu vittima, sicuramente e anche se indirettamente, di potenti poteri economici”.Per non dimenticare Nino Amato, Gaspare Orlando, Piero Ciravolo,Gino Scasso e tutti coloro che da quell’anno ad oggi non si sono fatti piegare.
Toti Costanzo
martedì 3 gennaio 2017
LETTERA APERTA AL GIORNALISTA MICHELE GIULIANO
Caro Michele Giuliano, ieri l’altro su QL News scrivevi un pezzo dal titolo “Il 2016 da dimenticare per Partinico:sindaco ricattato e perenne emergenza rifiuti”. E tu ,giustamente riferivi che il 2017 non sarà un anno facile nel caso di dimissioni anticipate di Lo Biundo mentre io sostengo che piu’ che dimissioni si tratta di una vera e propria fuga dalle responsabilità esattamente come ebbe a fare quel codardo di Schettino che abbandonava la nave mentre questa affondava portandosi con se sul fondo oltre 30 vittime. Qui, da noi, con la fuga anticipata di Lo Biundo le vittime sarebbero oltre 30 mila che da anni subiscono l’umiliazione di un’amministrazione comunale il cui ruolo è stato solo quello di dilapidare tutto quel che è stato possibile.E non si sono fatti mancare niente. E tu nel fare il bilancio di un anno disastroso rappresentavi la grave situazione igienico sanitaria a causa della raccolta dei rifiuti che seppur davanti ad un impegno di oltre 400 milioni di euro per sei mesi ,continuano a diffondersi in ogni dove . E non potevi tacere sulla vicenda di un Lo Biundo che davanti agli inquirenti, i quali lo avevano intercettato ,ebbe a dichiarare d’essersi prestato a dare denaro a Maniaci “ nel timore che in caso di rifiuto Maniaci potesse mandare in onda sulla “sua” emittente servizi fortemente legittimanti per me e per la mia Giunta”(Ordinanza di applicazioni di misure cautelari personali-Tribunale ordinario di Palermo).Per cui oltre a pagare ,Lo Biundo provvedeva all’assunzione in nero presso il Comune dell’amica di Maniaci. Di fronte ad una tale dichiarazione ,che suscita sconcerto ,ci chiediamo :Quali erano gli argomenti in mano a Maniaci che Lo Biundo temeva venissero mandati in onda da Tele Jato? Ma se un sindaco agisce nel suo ruolo correttamente ,quali sarebbero le ragioni del timore? Dunque Maniaci sarebbe stato , secondo Lo Biundo, in possesso di argomenti delegittimanti .Quali? Il processo in cui ,secondo noi, Lo Biundo non è soltanto vittima di Maniaci ma protagonista di “fatti delegittimanti”- che ovviamente s’intendono conoscere- dovrebbe dare una risposta ai nostri interrogativi. Intanto accade un altro fatto assai sconcertante. In un recente Consiglio comunale e quale risposta alle dichiarazioni di Gianluca Ricupati che lo inchiodava alle sue responsabilità relativamente alla vicenda Maniaci ,Lo Biundo senza provare alcuna vergogna ha avuto la spudoratezza di sostenere queste INCREDIBILI argomentazioni: avevo assunto in nero l’amica di Maniaci e lo pagavo non perché ricattato ma per spirito caritativo (sic!) perché la signora era bisognosa. In una parola ,dunque, non ricattato ma al contrario generoso pater familias .Capisci caro Michele ? Ha detto proprio cosi’:”per spirito caritativo” !Pensa tu se avesse dovuto agire alla stessa maniera con tutti i poveri ed i disoccupati della nostra città .E non pago di quanto dichiarato a sua discolpa in Consiglio , con la stessa esilarante argomentazione al magistrato che lo interrogava relativamente al suo interesse nei confronti del ristorante “Al Rifugio” (lo dicono tutti che era comproprietario)dove lui novello anfitrione addirittura serviva spesso ai tavoli ,intratteneva amici, parenti,clienti ed interessati a vario motivo ,ebbe a sostenere che si occupava del ristorante perché ,sempre con spirito caritativo, aiutava la giovane titolare divenuta orfana e dunque bisognosa di sostegno(sic!).Dunque, caro Michele, non siamo soltanto davanti ad un sindaco attento ai bisogni degli ultimi ma ad un novello padre tereso di calcutta, e non lo sapevamo, tant’è che il PD di Cracolici pare che lo debba candidare alle elezioni regionali prossime. D’altronde come potrebbe mancare dentro l’Assemblea piu’ scalcinata e corrotta d’Italia un cosi’ giovane disinteressato ed animato da fervente spirito missionario ? Vi andrebbe soltanto per convertire i 70 “ladroni” e non certo per altro come pensano i soliti comunisti che dicono sempre no, ed hanno sempre qualcosa da osservare e denunciare . Caro Michele tu hai anche scritto dell’occhiolino di Lo Biundo verso la Chiesa locale sempre per ragioni di spassionato disinteresse nei confronti soprattutto di un giovane professionista assai vicino all’ambiente religioso e di cui Lo Biundo si vorrebbe avvalere per i suoi nobili scopi . Io sulla vicenda nutro qualche ragionevole perplessità. La Chiesa di oggi non è piu’ quella che abbiamo conosciuto tempo addietro. Ma di questo ne parleremo a presto . Intanto ti invito a leggere alcuni P.S.
IL PRIMO : 07 maggio 2016-Da La Repubblica ,di CLAUDIA BRUNETTO
LO BIUNDO "Se sarò coinvolto in un'indagine o raggiunto da un avviso di garanzia sono pronto a dimettermi". Lo ha detto il sindaco di Partinico, Salvatore Lo Biundo, in apertura dell'assemblea organizzata oggi pomeriggio sul caso Maniaci nella sede del partito a Partinico. Presenti un centinaio di persone che ....
IL SECONDO sempre da La Repubblica.” Una scelta che non condividiamo – dice Carmelo Miceli (segretario provinciale del PD n.dr.)– perché mortifica quegli iscritti che non potranno contribuire con il proprio voto alla decisione su una vicenda che riguarda l’onorabilità di tutto il partito”. E Bruno(altro dirigente regionale del PD n.d.r.) : "Un amministratore locale del Pd - dice Bruno - non può subire le estorsioni senza denunciare. Dalle intercettazioni rese pubbliche e dalle stesse ammissioni degli interessati emerge un quadro politico e morale gravissimo. Ritengo che Lo Biundo e tutti coloro che hanno assecondato queste azioni siano incompatibili con i valori e la storia del Partito Democratico".
IL TERZO : Lo Biundo non si è dimesso. Miceli e Bruno tacciano, Lo Biundo continua a fare il sindaco a suo piacimento e Cracolici lo candiderà(?)
Toti Costanzo
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