martedì 26 settembre 2017

MENTRE L'EX ASSESSORE PANTALEO ....



con trascorsi e solide basi culturali ed ideologiche nell’ex MSI ,divenuto seguace di Lo Biundo,è costretto anche lui a girovagare e a trasformarsi da “Giovanni dalle bande nere” in “Ebreo errante”,con una necessaria quanto pericolosa piroetta approda perfino nel PD di Lupo e Cracolici .Vero è che c’era pure stata nel 2013 la toccata e fuga nel Megafono di Crocetta edizione 2012 contribuendo, si dice, addirittura all’affitto della sede e con la speranza (concretizzatasi dopo ) che si potesse ripetere il miracolo del 2008 e cioè la rielezione di Castore,ma si tratto’ a quanto pare soltanto di “toccata” perché la fuga fu immediata quando si scopri’ che le zone franco urbane,sbandierate in campagna elettorale con sceneggiata finale sul palco di Piazza Duomo,altro non era se non un pigghiamentu pi’ fissa.Cosa si è costretti a fare nella vita pur di seguire le cattive compagnie!Tuttavia l’ex assessore a TUTTO(luce, acqua, rifiuti, tabelle orizzontali e verticali,ville e giardini,vasche con pesci rossi,urgiuna e ranocchi )fu perfino alla PI per la parte ,pero’,che riguardava i lavori perché per il resto la delega veniva affidata ,di volta in volta,a qualche creature femminile disposta ad accollarsi il NIENTE .Ora cerca disperatamente di contenere gli attacchi,difendere l’indifendibile.Scrive: “quando c’eravamo noi gli asili funzionavano, i treni partivano in orario ,la citta’ era pulita (sic!) al punto che" il sig. Longo dipendente ATO spazzava perfino il cero storico". La colpa prima dice che é del Commissario poi, non si capisce perché, ci ripensa e dice no, non é del Commissario ma di coloro che non facevano altro che criticare e che ora non parlano piu’ “.Giusto.E allora per dargli ampia soddisfazione che oggi è come ieri(quando c’erano lui e Castore ) e ,si spera,meno di domani gli mostriamo cosa ,per quello che loro hanno lasciato, é diventata tutta l’area del mercato che mani caritatevoli del meetup locale dei 5* e il gruppo della" Partinico che" avevano dipinto con tanti colori e tante speranze. Inutilmente.Le foto sono delle ore 13 di oggi

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lunedì 18 settembre 2017

E IL BAMBINO GRIDO’: “MA IL RE E’ NUDO”.PROTAGONISTI: MANIACI,SOLLENA,LO BIUNDO E I VIGILI URBANI

Non saranno molti coloro che sconoscono la favola di Andersen dal titolo”I nuovi vestiti dell’imperatore”.In sostanza la nota espressione “Il re è nudo”,viene usata quando si vuole denunciare una situazione in cui una maggioranza di osservatori sceglie volontariamente di non far parola di un fatto ovvio a tutti, fingendo di non vederlo. E’ quello che accade a Partinico ormai da anni con Pino Maniaci,le sue intemperanze,disinvoltura rispetto alle leggi ,un certo comprensibile delirio,l’acquiescenza e la subordinazione di tanti che come autodifesa hanno rispolverato quel vecchio detto siciliano : “Caliti juncu ca’ passa la china”.E Pino come ha scritto il giornale on-line “Partinico live” ha “Il vizietto,ad esempio,di violare il codice della strada (sciocchezzuole n.d.r.) perché in passato un’auto che utilizzava è stata sorpresa senza contrassegno assicurativo sul parabrezza e praticamente abbandonata da settimane in piazza Umberto I,nel parcheggio antistante la sede centrale del Municipio.Senza contare le innumerevoli volte che la sua auto è stata vista posteggiata su un fianco sempre di piazza Umberto I,sul lato però in cui vige il divieto di sosta perchè riservato alle auto di utilizzo istituzionale”.E aggiungiamo con lo sgradito silenzio dei vigili urbani addetti al controllo del Palazzo che,appunto, non vedevano, non sentivano, non parlavano.Cosi’,aggiungiamo noi,come per mesi lasciava in stato di abbandono una sua vecchia autovettura semidistrutta,poi data alle fiamme da ignoti,nell’area contigua al parcheggio del supermercato ARD lato Palermo,nei pressi dell’attuale sede dell’emittente e nelle vicinanze di una canile da lui costruito con relativa recinzione su un’area privata e destinata dal PRG a viabilità dentro il quale dava ricovero ai suoi due cani successivamente trovati impiccati e al centro di un processo in corso .Una vicenda dal sapore kafkiano.Per cui quando si dice il re è nudo si pensa subito ai protagonisti della favola : il re,quelli che fingono di tessere un inesistente vestito per lui,quelli che esclamano compiaciuti e sorpresi “Oh!,e infine il bambino che di fronte al niente esclama,appunto,“Ma il re è nudo”. Dunque,succede che il “bambino” Antonino Sollena- un giovane libero professionista che,vedi le cose della vita,collaboro’ in anni passati con Tele Jato la tivvu’ dei comunisti allora ospitata in una abitazione di via dell’Ospedale di Toto’ Inghilleri e comunque prima che vi approdasse Maniaci – una mattina di qualche giorno fa dal piano superiore della sua abitazione e dal balcone di via principe Umberto grido’ “il re è nudo” nel senso di riprendere il Maniaci posteggiare la sua auto davanti il suo garage Sollena violando cosi’ ,seppur momentaneamente,il divieto di autorizzazione alla sosta 
Ora io,diversamente da tanti commentatori del fatto,e che non sono stati pochi perché il video è stato visto ad oggi da oltre 22 mila persone,non concordo con chi sostiene che in questo caso il re nudo fosse Maniaci il quale,come qualunque altro cittadino puo’ trovarsi a violare le leggi,quanto chi davanti ad un abuso piuttosto che intervenire,NON VEDE,NON SENTE,NON PARLA come le tre famose scimmiette .Ad esempio uno di questi gentili primati è il Presidente Abbondio che alla fine dei consigli comunali consente a Maniaci non di restare nell’aula a svolgere la sua attività di giornalista cosa assolutamente legittima (vi ricordate?Per consentirgli di riprendere i lavori del consiglio comunale cui la maggioranza di Giordano si opponeva ,i soliti comunisti con a capo il capopopolo Ottavio Puleo, ovviamente sostenuti anche da altri e soprattutto dall’allora Presidente Piero Rao,fecero le barricate fino alla elaborazione ed approvazione di un relativo Regolarmente di uso della sala che poi a Maniaci ha consentito le riprese ) MA IN UN SUO ABITUDINARIO MONOLOGO all’interno di quell’aula luogo rappresentativo delle Istituzioni democratiche che definisce non solo Abbondio ma la schiera dei CONSIGLIERI “ muti ” sostenitori di Lo Biundo ,che-dice Maniaci,“sono consiglieri con la 104” cioè dei pesi sociali e politici e dunque assolutamente inutili per se e per gli altri . In
 una parola incapaci d’intendere e di volere.Ai giovani consiglieri comunisti riserva,pero’, il suo vocabolario piu’ raffinato ma sostanzialmente inutile perché costoro,è noto,sono abbastanza loquaci ,documentati e soprattutto non lo tengono in alcuna considerazione.Ovviamente Abbondio e i muti di contorno si guardano bene dal fiatare lasciandosi platealmente denigrare,irridire,ridicolizzare.Perché?Il perché me lo spiega il citato “don manzoniano” il quale,a giustificazione,sostiene D’AVERE PAURA di quello che Maniaci puo’ dire su di lui e su di loro usando la tivvu’ come una clava.E’ la stessa dichiarazione che Lo Biundo fece agli inquirenti quando lo interrogarono sulle somme che elargiva mensilmente a Maniaci pe la sua amica avendola anche assunta come puliziera ella sua stanza senza contratto alcuno e quindi “in nero”,col sostegno e la compiacenza degli altri assessori.Dichiara Lo Biundo agli inquirenti (Pagina 406 del Tribunale ordinario di Palermo Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari :”da circa un anno e,comunque dalla data di cessazione del servizio civico(dell’amica di Pino n.d.r.)ho mensilmente versato a MANIACI la somma di 50 euro che lo stesso mi indicava come denaro da dare alla ragazza…..La signora effettivamente ha continuato ad effettuare il servizio di pulizie all’interno della mia stanza e degli uffici adiacenti con gli stessi orari e le stesse modalità del periodo in cui prestava il servizio civico ... Mi sono prestato alla dazione di denaro nel timore che,in caso di rifiuto,Maniaci potesse mandare in onda sulla sua emittente servizi fortemente delegittimanti per me e la mia Giunta".
Dunque in questo caso che raccontiamo il re nudo non è Maniaci ma sono quei Vigili Urbani che occupavano quella mattina la vettura del Comando e chiamati dal dott. Sollena, prima si fermano,poi vanno avanti,si fermano ancora e infine ingranano e vanno via mentre Sollena li insegue,inutilmente,con le sue grida.Una scena, come avrebbe detto Mimmo Brigano’ “Tutto per ridere”.Quella pattuglia,probabilmente, la pensa su Maniaci come Lo Biundo, Abbondio e tutti i muti e silenziosi del Consiglio comunale e della città che non sono certo pochi e che si assommano a tanti altri quaquaraqua’.


P.S 1 : a Pinuzzu ,e per suo oltre che altrui conforto,voglio generosamente informarlo che sono sempre irrecuperabilmente comunista non pentito,iscritto a Rifondazione anche se momentaneamente AUTOSOSPESO e non partecipante alla vita del Partito per rispetto dello stesso e del Movimento”Partinico città d’Europa” cui ho aderito e che in un processo di trasversalismo virtuoso raccoglie ,come aderenti e sostenitori IL MEGLIO CULTURALE E POLITICO DI QUESTA CITTA’.
P.S 2: Non appena sarà decisa la qualifica da attribuire e al sottoscritto e al dott. Giuseppino Di Trapani all’interno del Movimento ( o il gatto o la volpe) gradirei avere assegnato il ruolo di volpe .Finalmente sarà la volta buona per capire ed imparare ( non è mai troppo tardi anche se alla mi veneranda età ) che no,nella vita ci sono persone che non cambieranno mai .Picchi’ cu’ nasci tunnu un po’ moriri quatratu.
Toti Costanzo

mercoledì 13 settembre 2017

LO STADIO COMUNALE, LO BIUNDO E I SUOI GIOCHETTI ELETTORALI (parte “2a “


Nel primo post pubblicato giorno 7.9 si poneva la questione del perche’ lo stadio comunale,come è in uso dire nell’ambiente calcistico,fosse diventato un “campo di patate” cioè un luogo sostanzialmente quasi impraticabile.Per chi non é a conoscenza dei fatti che narreremo,la domanda allora e’ questa:” Ma perché il Comune di Partinico ha ridotto cosi’ lo stadio?”Una domanda alla quale nessuno ha dato ad oggi risposta.Perché? Perche il sindaco che ha abbandonato la “barca” per personalistiche quanto ingiustificate ragioni aveva abituato la macchina burocratica al silenzio,al non dare risposte ai cittadini e neppure ai gruppi consiliari violando ED UMILIANDO le norme che regolano la vita democratica degli Enti locali.Tanto non succedeva alcunche’.Dunque ,sullo stadio, silenzio e pipa come soleva dire Ninuzzu Frisella .
MA CHI DOVEVA INTERVENIRE PER RENDERE FUNZIONALE LO STADIO? Chi,ad esempio,doveva smaltire i resti della stroncature delle siepi che giacevano ai bordi della pista e della recinzione e da poco eliminati solo per le proteste dei frequentatori?Se non fossimo in presenza di due delibere della Giunta Lo Biundo che citeremo, diremmo senza alcun dubbio: il Comune di Partinico.Almeno dopo la conclusione della stagione calcistica 2016/2017 .E allora come stanno le cose? 
CON LA DELIBERA n. 113 del 17 luglio del 2015 DELLA GIUNTA LO BIUNDO “si è concessa l’autorizzazione all’”ASD Audace Partinico-Borgetto”… per l’utilizzo dello stadio comunale per la stagione agonistica 2015/2016 per gi allenamenti e le partite ufficiali della 1° squadra,scuola calcio e settore giovanile “. E la società s’impegnava ad “ effettuare presso lo stadio comunale “G. La Franca” lavori di manutenzione ordinaria nonché della cura ordinaria dello spazio verde del campo”. Con successiva delibera (la n. 124 del 19.8.2015) alla società veniva anche concessa la gestione degli spazi pubblicitari presso lo stadio La Franca e il pallone tensostatico e “in cambio l’associazione avrebbe effettuato lavori di piccola manutenzione,sostituzione delle vetrate rotte presso lo stadio comunale e cura del verde”.E in effetti le opere citate nel 2015 sono state definite e con una cerimonia alla presenza dei dirigenti della società e del Presidente dell’osservatorio Sviluppo e legalità,inaugurate.Questa stessa delibera veniva,poi,riproposta ( firmatari Lo Biundo e tutti gli assessori con esclusione dell’assente avvocato Denaro)per la stagione 2016/2017 con n.113 di delibera di G.M. del 6.7.2016 .Dunque non esistono dubbi: gli interventi di manutenzione dell’impianto e della cura del verde e fino alla conclusione della stagione sportiva 2016/2017 erano a carico della società che ha avuto affidato lo stadio e la gestione della pubblicità esterna ed interna.E su questo non esistono dubbi per cui alla domanda di tanti “Ma se l’assessore allo sport non fosse stato Diego Campione,lo stadio sarebbe stato concesso alla società calcistica?”.La risposta é NO per la ragione che non c’è bene di proprietà comunale ceduto a privati da Lo Biundo che non si tratti di soggetti che a lui fanno riferimento in un rapporto di subordinazione politica.E ,anche se assolutamente noto come in città la famiglia Campione sia senza dubbio alcuno storicamente sempre impegnata, appassionata e competente nel calcio cittadino, tuttavia queste qualita’ e qualifiche non sarebbero state sufficienti per ottenere la gestione dello stadio attraverso la società.Faremo,quanto prima,l’elenco di beni comunali transitati nella disponibilità di soggetti subordinati politicamente, in modo particolare, all’ex sindaco. DUNQUE LO STADIO “ LA FRANCA CON LE DELIBERE CITATE TRANSITA DAL 2015 NELLA DISPONIBILITA’ DELLA SOCIETA’ “ASD AUDACE-BORGETTO” ED ORA “PARTINICAUDACE”. Per cui fino alla conclusione della stagione calcistica 2016/2017 lo stadio era subordinato ,nella manutenzione e nella cura del verde,alla società di calcio concessionaria. 
MA C’E’ UNULTIMA GRAVE QUESTIONE CHE NON VA TACIUTA. Poteva la Giunta Lo Biundo concedere alla società calcistica lo stadio comunale e la gestione della pubblicità? NON POTEVA.Il perché lo troviamo all’art. 6 del “Regolamento comunale di concessione e/o gestione degli impianti sportivi comunali” in vigore e approvato dal Consiglio comunale del 17.3.2009 con la delibera n. 20 che ,prevede come l’affidamento degli impianti sportivi comunali debba avvenire mediante “procedura di evidenza pubblica(aperta,ristretta, negoziata)”.In una parola:se l’amministrazione intende affidare in gestione un impianto sportivo( come il caso dello stadio n.d.r.) deve verificare la eventuale disponibililtà di associazioni ,società ed anche privati interessati alla gestione e poi affidarlo al proponente le condizioni migliori.Le ragioni di questo affidamento diretto in violazione del Regolamento, e dunque della Legge? Penso che la risposta la si deduca dalla lettura del post.Nelle foto:lo stadio La Franca.
Toti Costanzo

venerdì 8 settembre 2017

LO STADIO COMUNALE, LO BIUNDO E I SUOI GIOCHETTI ELETTORALI (1a parte). La 2a sarà pubblicata Lunedi 11cm.


UNA PREMESSA E’ D’OBBLIGO : chi scrive é stato:modesto atleta nelle file del Liceo classico “G. Garibaldi “ di Partinico,modesto portiere nella juniores del Partinicaudace quando giocavamo alla Casa del fanciullo,modesto allievo dell’ISEF di Palermo,per 37 anni modesto docente di Educazione fisica.E poi sempre modestamente Presidente ad oggi del Centro Sportivo Rinascita costruttore insieme a Nino Savarino ed Alberto Parra di una delle piu’ belle e prestigiose società di pallavolo maschile e femminile ,organizzatore tra le altre cose di indimenticabili tornei internazionali di pallavolo femminile sempre con Nino,Alberto e Maurizio Palazzolo,regate di windsurf a Trappeto,tornei di equitazione in campi approntati a Partinico ,gare regionali di sci nautico presso l’invaso Poma,dirigente ed allenatore dell’Atletica Partinico, dirigente ed allenatore della prima squadra di basket della nostra città,realizzatore di un impianto da tennis in contrada Timpanella con relative squadre e tornei.Fautore con Masetto Aiello,Nino Bertolino,Toto’Vecchio,Vincenzo Segesta,Tanino Cannizzo e Nardo D’orio della costruzione della pista di atletica leggera allo stadio comunale,organizzatore con gli amici citati di gare internazionali e campionati nazionali di atletica leggera,sostenitore del progetto di realizzazione della ex piscina intercomunale di via Mulini,del Progetto di un impianto di canottaggio al Lago Poma,teorico di “PARTINICO CITTA’ DI SPORT”.
CIOE’:se hai la piscina olimpionica intercomunale,il campo di calcio con pista di atletica,il campo di canottaggio e sci nautico,di equitazione,da tennis,a pista per il galoppo (ci provo’ Pino Lombardo che io condivisi contro i teorici di cavallo uguale mafia) ,campi di calcio a 5 ,pista di go-kart,di motocross E IL COMUNE NE COORDINA LE ATTIVITA',Partinico che ha anche un buon patrimonio ricettivo e il mare a pochi chilometri, ma non è città turistica nel senso della sua tradizionale definizione,diventa città di sport cioè città del TURISMO SPORTIVO, il solo turismo che la città avrebbe potuto ed ancora potrebbe sviluppare.Da assessore allo sport nel 1999 allo stadio comunale ospitammo con la Don Bosco alcune partite del Torneo nazionale di calcio minorile Costa Gaia di Alcamo realizzando sempre con l’ultima Giunta di Gigia Cannizzo uno stadio di prim’ordine con manto erboso e relativo sistema di irrigazione,drenaggio,tribune con seggiole, potenziamento dell’impianto di illuminazione, delle cisterne con l’acqua alimentate dall’invaso Poma E SOPRATTUTTO LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI(compreso il pallone tensostatico) SOLO CON PERSONALE DEL COMUNE DI PARTINICO: dipendenti che si occupavano di pulire gli ambienti,curare il verde,custodire ed operare le manutenzioni sia dello stadio che del pallone .Poi arrivarono i Giordano,i Lo Biundo,i Pantaleo,gli Albiolo e compagnia.Il risultato è sotto gli occhi di tutta la città.Dichiaro, con l’occasione,che dopo tutte queste “benemerenze sportive” non sono stato mai PRESIDENTE ONORARIO di alcunche’.Dunque amo lo sport ,apprezzo gli atleti e i loro sacrifici, il pubblico che sostiene e contribuisce ,i dirigenti disinteressati ma DISPREZZO quegli amministratori che intendono sfruttare lo sport per meschine finalità di clientela.L'ex sindaco è stato uno di questi facendosi nominare, appunto presidente onorario del Partrinicaudace.Il perché lo spiegheremo nella seconda puntata. 
Fatta questa premessa andiamo al dunque e cerchiamo di capire quel che accade allo stadio comunale , cosa sia diventato prima con Giordano e poi con Lo Biundo questo impianto che con Gigia intitolammo all’avvocato “G.La Franca” ucciso dalla mafia dei Vitale ”.Fondo campo desolato,impraticabile al punto che la squadra del Partinicaudace (che aveva ottenuto la concessione e di cui parlero’ in seguito) sarà costretta a giocare questo campionato nel campo in erba sintetica (ne hanno uno sia Borgetto che Giardinello) di Tommaso Natale.La gloriosa don Bosco di don Pino Provenzano e Franco Geraci ,anch’essa militante nello stesso campionato,per ragioni economiche si sobbarcherà a giocare al “La Franca” caricandosi di oneri e costi non sempre sopportabili per chi pratica lo sport con passione e generosità .Tra l’altro l’’impianto per ospitare pubblico, ha bisogno dell’autorizzazione dell’apposita Commissione.Dunque il Partinicaudace ,titolare già dall’anno 2015/2016 di una concessione dello stadio e rinnovata per il 2016/2017,che ha anche ottenuto la gestione della pubblicità interna ed esterna come è possibile verificare ,di fatto lo ha abbandonato al punto (come si nota dalle immagini allegate al post)che,ad esempio,non solo il fondo campo non e’piu’ curato ma tutte le siepi sono state tranciate ed abbandonate ai bordi della pista e della recinzione.(CONTINUA LUNEDI 11)-Nelle fote lo stadio oggi.
Toti Costanzo

domenica 3 settembre 2017

LUI ,LEI E LA CONQUISTA DELLA PRIMA FILA – OVVEROSSIA,VICENDA BERTOLINO E DINTORNI


Chi ha lunga memoria e non banalizza o sottovaluta le questioni legate agli interessi dell’industriale Bertolino,ai suoi rapporti con i poteri pubblici partendo dai governi cittadini ,ricorda molto bene alcuni avvenimenti che hanno caratterizzato la lunga battaglia condotta in primis dai comunisti di Partinico(vecchi e nuovi ) sulle prime vicende che passarono alla storia come “Il mare color del vino”.E ricordano sicuramente(era il 1984) l’occupazione che definimmo “cilena” del Comune di Partinico quando un esercito di camionisti trasportatori di vinacce ed affini alla distillazione, invase e circondo’ Piazza Municipio ed alcuni di questi chiedevano di sapere “cu eranu sti’ comunisti che volevano fare chiudere la distilleria”.E poi un altro episodio sempre nel 1984 che ha visto la proprietaria insieme ad alcuni suoi “lavoratori” presenziare ad un Consiglio comunale seduti occupando tutta la prima fila riservata al pubblico mentre ad opporsi ovviamente con serie argomentazioni i consiglieri comunali del PCI quando quelli del pentapartito tentennavano o colludevano cosi’ come tentennavano o colludevano soprattutto gli amministratori di Trappeto e Balestrate che ,piuttosto che difendere il loro mare, nicchiavano o balbettavano quando non manifestavano palese complicità .E poi ancora nel 1992 ,ancora un Consiglio comunale convocato sulla vicenda con i “lavoratori” della Bertolino a presidiare la scalinata nell’androne del Palazzo municipale perché “ vulemu taliari n’ta facci chisti che non ci vogliono fare lavorare ”.E ancora lei seduta in prima fila ,spalleggiata da supporter e fans ad assistere e nel caso anche a interrompere il dibattito in svolgimento.Una lunga storia,questa della distilleria, che dura da 33 anni (una nostra intera vita) alla quale non solo non è stata posta la parola fine ma si continua, si rilancia, si dilata e si percepisce sempre piu’ stretto il rapporto tra politica e impresa. La politica, dunque,come strumento per superare ostacoli e difficoltà.Come non ricordare le elezioni comunali che videro negli anni ‘80 addirittura il figlio della industriale, Michele Gulino,diventare consigliere comunale nel Partito di Salvatore Cintola che in quella tornata elettorale raddoppio’ voti e consiglieri aprendo un varco profondo nella storica alleanza con la DC di Partinico ? Ma mai un sindaco della nostra città,palesemente, ha parteggiato per l’ndustriale .Mai un sindaco pubblicamente si è manifestato personalmente interessato. Bisognava arrivare al mandato di Lo Biundo per avere un primo cittadino schierato palesemente a sostegno della “delocalizzazione della distilleria”,una eufemistica definizione per definire un altro processo .Ovviamente si tratta di un tentativo di mistificare la realtà e verità che è semplice : non la delocalizzazione della distilleria a Bosco avverrà ,quanto la costruzione di un nuovo insediamento industriale diverso dall’attuale anche nella sua funzione .Cosa lavorera’?Quando in un recente Consiglio comunale il prof. Michele Chimenti ,di fronte ad una dichiarazione del Lo Biundo che escludeva la trasformazione dei rifiuti in energia nel nuovo impianto di Bosco, chiese che tale dichiarazione venisse inserita dentro la Convenzione che si andava ad approvare, TROVO’ IL RIFIUTO da parte dei consiglieri comunali che fanno riferimento all’ex sindaco .Si tratta di quei consiglieri comunali disposti a votare la qualunque.Compreso il Presidente del Consiglio,Aiello.Infatti hanno votato tutte le privatizzazioni:dei servizi di raccolta dei rifiuti, dell’illuminazione pubblica,DEL NOSTRO CIMITERO, dell’acqua. Si anche dell’acqua all’AMAP per 30 anni.Ragion per cui ,di recente, un esponente politico della sinistra palermitana dava per certo che il Lo Biundo sarà inserito non nella lista del PD (e non certo perché si vergognano d’averlo in lista in ragione anche della vicenda Maniaci) ma in quella di Orlando,la cosidetta lista dei sindaci. Se cosi’ sarà chiara, allora ,la ragione per cui Orlando lo faceva nominare tra i 5 vice presidenti dell’ANCI Sicilia oltre che in un organismo di gestione dell’AMAP. Dunque mentre anche gli amministratori del Comune cambiano,gli interessi dell’industriale partinicese non mutano ,anzi si rafforzano con le varianti approvate.Con la differenza rispetto al passato che una volta quando si discuteva di distilleria a presenziare i Consigli comunali era la stessa signora Bertolino e i suoi lavoratori piazzati in prima fila, mentre nell'ultimo Consiglio di martedì scorso a presidiare il prima fila s’è piazzato l’ex sindaco che come Schettino ha abbandonato la nave-Comune al suo destino con la speranza di salvarsi. Ma la vicenda di Schettino, come sappiamo,non fini’ certamente bene .
Toti Costanzo