La presenza di una delegazione di
Rifondazione Comunista all’annuale cerimonia per ricordare l’eccidio della
Camera del Lavoro del 22 giugno del 1947 dentro i cui locali in Corso dei Mille
furono trucidati due compagni comunisti Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo
Iacono ed altri due ,Andrea Mazzurco e Leonardo Addamo feriti
gravemente,rappresenta la continuità ideale tra il nostro passato e l’impegno
mai venuto meno a difesa dei lavoratori e a sostegno dei diritti dei piu’
deboli. Cosi’ è stato ieri con la nostra presenza-testimonianza davanti la targa da noi apposta quali fondatori dell’Osservatorio per lo
sviluppo e la Legalità ”Giuseppe
La Franca ”
,insieme alla CGIL di Partinico (l’avremmo potuto fare come Partito ma quel
sacrificio è sangue di tutto il nostro popolo) e cosi’
continuerà ad essere per noi comunisti perché il ricordo del loro sacrificio
della vita e la memoria da tenere viva rappresentano
ancora una delle tante ragioni della nostra esistenza
politica.
Abbiamo apprezzato la presenza di
dirigenti della CGIL a diversi livelli cosi’ come quella di Filippo Aiello
Presidente del Consiglio comunale di Partinico.Doverosa anche quella di
Giovanni Pantaleo a rappresentare l’Amministrazione comunale davanti a tanti familiari dei compagni uccisi.Il Sindaco,ovviamente e come sempre, assente nella occasione di questi importanti appuntamenti .
Il discorso del nuovo
segretario della Camera del Lavoro di Partinico,Vito D’Anna,è stato assai
efficace per quel che riguarda il volere ricordare gli oltre 50 sindacalisti
uccisi nel dopoguerra e a Partinico,oltre i compagni Casarrubea e Lo Iacono,il
comunista Michelangelo Salvia sindacalista ucciso l’8 maggio del
1947 pochi giorni dopo la strage di Portella delle Ginestre.Scrive Giuseppe
Casarrubea,storico e figlio del nostro compagno assassinato,che Michelangelo
Salvia,anch’egli dirigente della Camera del Lavoro di Partinico.“fu ucciso con dei colpi di arma da fuoco
sparatigli in bocca perché Michelangelo non aveva peli sulla lingua.La gente
parlava,lo Stato era omertoso e depistava…” ’
E sulla tomba di Michelangelo,che aveva appena 34 anni,i familiari hanno
scritto.” barbaramente ucciso
da una mano sopraffattrice per chiudere la bocca portatrice di verità
insopprimibile su tutti gli uomini che soffrono.I buoni ed onesti cittadini lo
ricordano fulgido esempio di onesto lavoratore”.
D’Anna,dunque,ieri
davanti la targa che ricorda il sacrificio di quei compagni ha portato un apprezzabile
contributo per una eventuale,augurabile ripresa della discussione storica sul
ruolo della mafia anche nella città di Partinico,sulla vecchia e su quella di oggi,su
quello dei comunisti ed il loro tributo di sangue per l’emancipazione del mondo
contadino e del lavoro,ma commette poi un gravissimo errore politico (noi
pensiamo in perfetta buona fede) quando raccatta qualunquistici argomenti quotidianamente diffusi a piene mani sul ruolo del Consiglio comunale di
Partinico assommando in unico giudizio chi si batte per la
legalità e l’affermazione dei diritti degli ultimi,l'efficacia dei servizi e contro le diffuse clientele e chi usa lo strumento
politico del governo della città per demolire ogni giorno di più quel che di buono
in tanti anni di lotte e di sacrifici seppero costruire chi alla politica diede
anche la vita al contrario di chi ,anche oggi, ne trae indubbi vantaggi personali
e di gruppo.Esattamente quel che fanno l’attuale sindaco e buona parte dei suoi
sostenitori nel Consiglio comunale.Ovviamente,quello di D'Anna,é stato un argomento che suona utile ad una amministrazione comunale non sempre presentabile quando non inetta ed inefficace e che in tal modo ha la possibilità di nascondersi,mimetizzarsi nell'ambiguità delle parole e dei giudizi errati.Altri,invece,e tra questi i due compagni consiglieri Gianluca
Ricupati e Valentina Speciale che della tradizione politica e culturale di
quella Camera del Lavoro,di quel Partito e di quegli uomini sono eredi e continuatori,si spendono perché dal mare del pressappochismo,della subordinazione, delle clientele,dell’ignoranza emerga un nuovo,diverso modo di governare e guidare
un Comunità.
Certamente abbiamo condiviso alcune delle cose dette da Filippo Aiello che ha voluto
ricordare.nel suo intervento,l’impegno di tanti consiglieri(certamente non di
tutti) non solo nel presentare proposte ma nel dare indicazioni all’amministrazione
comunale per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori della nostra
città.Noi siamo consapevoli che dall’uccisione dei compagni Salvia,Casarrubea e
Lo Iacono tanto tempo è passato e tanto è cambiato nella nostra Società e che
questa Camera del Lavoro non è,ma non potrebbe più essere,quella che
costruirono quei compagni insieme a Turiddu Termine.Una cosa è certa,però,che questo importante
organismo debba riprendere a discutere ,a proporre e proporsi,a confrontarsi con la città ed i suoi problemi anche con chi di quella tradizione è erede.Potrà
essere utile non solo all’organismo sindacale e ai suoi dirigenti ma ai cittadini interessati ed anche a noi.Lo sarà sicuramente per l’assessore Pantaleo al quale ,in dissenso con quanto ebbe
a dire ieri nel suo intervento-" non cé più destra e non c'é più sinistra"-,gli diciamo nel volerlo rassicurare che c'é la destra e c'é anche la sinistra,modesta quanto si vuole ma viva, vivace,propositiva,attiva e che non baratterà mai i suoi valori.E poi c'é un mare di qualunquismo dilagante dentro cui c'é di tutto e di più.Dentro cui c'é buona parte di questa amministrazione e di questo Consiglio comunale.E infine ci sono anche coloro i quali (ma non ci risulta,per la verità,sia quel che pensa Pantaleo) che per fermare l'emigrazione, ad esempio,propongono di affondare i barconi dei migranti disperati,a cannonate.Ma questi rappresentano "il fango"della nostra società,quello che seppur assai minoritario e che si manifesta in tante altre forme, é sicuramente presente nella nostra città .
Toti
Costanzo