Ci sono avvenimenti della nostra vita che restano indelebili nella memoria.E sono avvenimenti che convivono con noi per sempre perché parte della esistenza,che non si cancellano mai e che trovano prepotentemente dentro di noi,e per sempre,uno spazio,una nicchia in cui vengono gelosamente custoditi perché se ne abbia sempre una viva rappresentazione.E’,come quando i nostri antenati solevano scavare una nicchia su di una parete esterna all’abitazione dentro cui venivano custodite una o più immagini sacre che su quella famiglia e su ogni singolo dovevano vegliare ma che la famiglia o il singolo di queste avevano eterno rispetto e venerazione.Cosi’ nella mia nicchia insieme al ricordo della stessa repentina,immatura scomparsa di mio padre e poi quella di mia madre,dei miei fratelli e delle persone a me più care ho collocato l’immagine sempre sorridente di mio cugino Piero,il piccolo,gracile Piero che ci abbracciava insieme agli zii quando negli anni ’50 ritornando da Terrasini facevamo sosta dallo zio Turiddu Ciravolo e da zia Maria che ci accoglievano nel negozio di Piazza Duomo con l’affetto che si riserva alle persone di famiglia.Era un rito,un rito quasi sacro al quale le nostre famiglie,fino a quando questo fu possibile,non ebbero a sottrarsi mai.Quel sorriso ha sempre accompagnato Piero fino alla sua improvvisa fine.Ed era il sorriso di una persona buona,generosa,carica di affetto.Il sorriso di un galantuomo.
Ma la domenica del 14 luglio del 2013 io non ho perso un cugino,la
mia famiglia uno stimato parente e la sua, una persona assai cara,ma la città di
Partinico,la Comunità democratica e civile ha perso
qualcuno,qualcosa di importante,straordinario nella sua
semplicità,generosità,umanità,senso della tolleranza ed altruismo che sapeva
essere rigoroso nell’impegno come lo è un uomo di scienza ma disponibile ed
umano nel diffondere e trasmettere le sue conoscenze come poteva essere una persona
speciale.Piero Ciravolo,quel giorno,è anche mancato ai suoi colleghi,agli amici
che gli vollero bene,a quegli amministratori comunali non della nostra città
che ne seppero apprezzare le doti di organizzatore geniale ma propositivo e
concreto.Ed è mancato a centinaia di ragazzi che ebbero la fortuna di
conoscerlo ed averlo Maestro e al quale dispensò con semplicità il suo
sapere,la passione e l’amore per lo studio,per la difesa dell’ambiente in cui
viviamo,luogo sacro da difendere ad ogni costo e contro qualsiasi
potere,economico o politico che sia,ma che antepone le ragioni del profitto dei singoli sull’interesse
collettivo .Lui fu un militante di quel diffuso esercito dispensatore di civiltà
che accomuna tante persone per bene di Partinico ed ha come ideologia il
rispetto dell’aria,dell’acqua,del mare e della terra che sono gli elementi
essenziali che consentono la vita e la perpetuano.Fu carne e sangue della
nostra città,di una comunità che seppur quotidianamente umiliata ed offesa ha
sempre trovato le ragioni del suo riscatto e che non intende, ancora ad oggi, arrendersi
all’arroganza del potere,alla prepotenza di pochi,all’ignoranza usata per
condizionare,imporre,violentare.Penso che la Partinico migliore per la sua rinascita abbia
bisogno ancora di simboli.E Piero Ciravolo,il suo pensiero,oltre che un simbolo
resta un importante,indispensabile punto di riferimento per tutti coloro che
gli abbiamo voluto veramente bene.
Toti Costanzo
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