Sabato pomeriggio nella sede della Biblioteca “Salvatore Barra” ha avuto luogo per iniziativa dell’Associazione culturale “ Peppino Impastato” e della Biblioteca un incontro pubblico per ricordare Gino Scasso nell’anniversario della sua scomparsa. Ricordarlo, come ha chiarito Pino Dicevi nella sua introduzione,non come ambientalista ma come da sempre militante della Sinistra partinicese (Psiup,PDUP,Democrazia Proletaria, Verdi) amico di Peppino e rappresentante nelle istituzioni per tanti anni. Gino ,come ricordo' Peppe Nobile, fu consigliere comunale dal 1970 al 1975 e dal 1980 al 1990 e durante questa ultima consiliatura,per una traumatica rottura all’interno del suo Partito, ne usciva fondando prima in consiglio comunale il gruppo dei Verdi insieme al consigliere eletto nel PCI, Paolo Taormina, e poi eletto nel Consiglio provinciale in questo Partito .
Con la scomparsa di Gino se ne va una parte dell’ambientalismo militante,l’ambientalismo che ha radici nella cultura politica della sinistra italiana.Non certo l’ambientalismo salottiero (alla Chicco Testa tanto per intenderci)che vuole salvare l’ambiente ma anche le industrie inquinanti e il ritorno al nucleare,che si guarda bene dal porre in essere iniziative di contrasto con gli amministratori collusi anzi con questi collaborare,che sono per l’ambiente ma anche per la privatizzazione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti,che non spendono una parola per la privatizzazione dell’acqua e scelgono,come l'attuale Direttore di Legambiente Zanna,di difendere la privatizzazione degli accessi al mare come è accaduto di recente alla Tonnara di Scopello e come sabato sera ricordava Paolo Arena,da sempre militante della sinistra castellammarese e fondatore dello storico Circolo Metropolis.
Tuttavia l’ambientalismo politico, a prescindere da quel che pensano e dicono vari saltimbanchi locali, continua nella nostra città per l’impegno non solo di Rifondazione Comunista ma soprattutto del gruppo consiliare “Cambiamo Partinico” sostenuto,bisogna ribadirlo,da alcuni deputati regionali del Movimento 5 Stelle come Palmeri e La Rocca.
D’altronde è nell’estate del 1984 che a Partinico la lotta per la difesa dell’aria,dell’acqua e del mare diventa coscienza collettiva trasformandosi in battaglia politica.E ad iniziarla un pezzo consistente del gruppo dirigente del PCI partinicese insieme al gruppo consiliare il quale apriva uno scontro frontale contro la distilleria Bertolino che i governi locali ,nell’arco di un quinquennio (1975/1980),avevano trasformato da “quarara” cui aveva dato vita negli anni ’30 don Peppino Bertolino,ad una industria ad altissimo potenziale inquinante.
Non tutto il PCI,e per ragioni diverse,in quell’estate fece la scelta radicale.Un pezzo( e tra questi il segretario della federazione provinciale dei giovani comunisti di allora,Gianfranco Zanna,che partecipo’ ad un incontro nella sezione ospitata in un’abitazione di proprietà di Mimi’ Bacchi nei pressi di Piazza Garibaldi diventando poi deputato regionale e dirigente fino ad oggi dell’associazione Legambiente)si pose in contrasto. Le ragioni?Non si poteva,a loro dire,far chiudere un’industria che garantiva il lavoro ad alcune decine di famiglie operaie che intanto la Bertolino aveva già licenziato utilizzandoli quale strumento di pressione .Gino Scasso,allora consigliere comunale di DP,scelse anche lui questa linea tant’è che quando in maniera strumentale i Partiti che costituivano il governo della città (DC,PSI,PSDI,PRI)presentarono un documento per la costituzione di un fantomatico Comitato cittadino con lo scopo di consentire alla distilleria (che intanto era stata chiusa) di riprendere la lavorazione, fu anche sottoscritto da lui oltre che dalla CGIL,CISL ed UIL.Il solo a votare contro fu, ovviamente,il gruppo consiliare del PCI (Costanzo,Fedele,La Fata,Cantelli).
Le ragioni dei gruppi consiliari che facevano riferimento al governo locale erano quelle di garantire l’industriale ed il suo potente ruolo elettorale a Partinico e non certo gli operai che già nel 1979,guidati dal compagno Simone Giacopelli,avevano occupato la fabbrica ma venendo licenziati senza pietà o scrupolo.Gino si accorse ben presto che la sua adesione veniva strumentalizzata in chiave anticomunista e scelse definitivamente e fino all'ultimo di stare dalla parte della difesa della salute e dell’ambiente senza se e senza ma.Insieme al PCI,e fin da subito,un pezzo di CISL con Nino Amato ed altri collaboratori ed amici del sindacato democristiano con i quali fu costituito il COMITATO POPOLARE PER LA LOTTA ALL'INQUINAMENTO IDRICO ED ATMOSFERICO DELLA COSTA S.CATALDO-CIAMMARITA E DEL PARTINICESE.
Non tutto il PCI,e per ragioni diverse,in quell’estate fece la scelta radicale.Un pezzo( e tra questi il segretario della federazione provinciale dei giovani comunisti di allora,Gianfranco Zanna,che partecipo’ ad un incontro nella sezione ospitata in un’abitazione di proprietà di Mimi’ Bacchi nei pressi di Piazza Garibaldi diventando poi deputato regionale e dirigente fino ad oggi dell’associazione Legambiente)si pose in contrasto. Le ragioni?Non si poteva,a loro dire,far chiudere un’industria che garantiva il lavoro ad alcune decine di famiglie operaie che intanto la Bertolino aveva già licenziato utilizzandoli quale strumento di pressione .Gino Scasso,allora consigliere comunale di DP,scelse anche lui questa linea tant’è che quando in maniera strumentale i Partiti che costituivano il governo della città (DC,PSI,PSDI,PRI)presentarono un documento per la costituzione di un fantomatico Comitato cittadino con lo scopo di consentire alla distilleria (che intanto era stata chiusa) di riprendere la lavorazione, fu anche sottoscritto da lui oltre che dalla CGIL,CISL ed UIL.Il solo a votare contro fu, ovviamente,il gruppo consiliare del PCI (Costanzo,Fedele,La Fata,Cantelli).
Le ragioni dei gruppi consiliari che facevano riferimento al governo locale erano quelle di garantire l’industriale ed il suo potente ruolo elettorale a Partinico e non certo gli operai che già nel 1979,guidati dal compagno Simone Giacopelli,avevano occupato la fabbrica ma venendo licenziati senza pietà o scrupolo.Gino si accorse ben presto che la sua adesione veniva strumentalizzata in chiave anticomunista e scelse definitivamente e fino all'ultimo di stare dalla parte della difesa della salute e dell’ambiente senza se e senza ma.Insieme al PCI,e fin da subito,un pezzo di CISL con Nino Amato ed altri collaboratori ed amici del sindacato democristiano con i quali fu costituito il COMITATO POPOLARE PER LA LOTTA ALL'INQUINAMENTO IDRICO ED ATMOSFERICO DELLA COSTA S.CATALDO-CIAMMARITA E DEL PARTINICESE.
Un pezzo di storia della Sinistra e della società civile di questa nostra città .
Insieme a Dicevi,Nobile e Arena sono intervenuti,il prof. D'Asaro,il presidente del Consiglio comunale Aiello, Toto' Bono, Faro Di Maggio,Andrea Bartolotta, Gianluca Ricupati, il prof. e giornalista Enzo Di Pasquale.
P.S. QUANTI VOLESSERO CONOSCERE QUELLA VICENDA DELL’ESTATE DEL 1984
POSSONO ANDARE SU prc partinico DOSSIER "QUEL MARE ROSSO SHOCHING"
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Sala Rossa