Ormai non lo ferma piu’ nessuno.Tutte le volte che fa un annuncio televisivo parla “di grosso risultato raggiunto da questa amministrazione”.La cosa grave è che a ripetere lo slogan,come ventriloqui,gli assessori del cerchio (almeno quelli che ad ogni morte di papa compaiono in tivvu’ e perfino suscitando la meraviglia dei piu’ ,addirittura parlano) che hanno sempre la necessità di ringraziare qualcuno e sopratutto “il mio sindaco”. Un po’ quello che capita agli zuini di Renzi che lo devono osannare per forza (anche quando dice e fa enormi cazzate) perché a rischio c’è il loro futuro politico che oggi come oggi ,in mancanza di lavoro costituisce l’unica risorsa vitale per molti di costoro senza arte né parte..
Ordunque ,capita che un organismo il quale tra una presentazione e l’altra di libri gestisce anche fondi della comunità europea,non conoscendo i personaggi (o forse conoscendoli molto bene?)che ingloriosamente governano la città,accondiscende e finanzia un progetto di ben 179 mila euro con lo scopo di realizzare a Partinico il “Mercato del contadino” .Come a dire a chi intende suicidarsi: eccoti la corda che ti serve per impiccarti !Perché ? Perché non solo in una città di poco piu’ di 30 mila abitanti funziona un mercato ortofrutticolo che vende anche al minuto e a prezzi competitivi ma per l'esistenza di una vastissima rete legale di negozi d’ortofrutta insieme ad una rete parallela,anche questa assai vasta,ma illegale seppur tollerata. D’altronde la CIA ,l’organizzazione locale dei coltivatori,aveva manifestato fin da subito il suo scetticismo sulla natura dell’opera per un’altra ragione assai pertinente. A Partinico –sostenevano i dirigenti -esiste una notevole produzione agricola per uso “personale” nel senso che sono a migliaia le famiglie che producono ortaggi,frutta,verdura ed altri derivati che per secoli hanno costituito gli elementi essenziali della nostra tavola ,quale consumo familiare.Per cui il mercato agricolo locale ,subordinato alle vendite,non puo' avere diffusione piu' di quanto ne ha . Cosa diversa, ad esempio, nelle grandi città metropolitane o in centri dove l’agricoltura è comparto marginale.
Non hanno voluto sentire ragioni perché dovevano dimostrare che questa amministrazione è nella condizione di rastrellare finanziamenti anche se questi servono per opere assai discutibili ed inefficaci.Costoro pur di “fare” qualcosa e pavoneggiarsi col “grosso risultato” hanno agito da veri irresponsabili.
Dunque,in una qualsiasi città con amministratori ( e non solo quelli del Comune) dotati di un minimo di senso di responsabilità nell’usare le risorse pubbliche,nessuno avrebbe ricercato fondi per una simile attività. Ma tant’é. Per cui realizzati i lavori nell’ex arena Lo Baido,il mercato veniva inaugurato il 19 aprile del 2015 con tanto di fascia,trombe,trombette,attendenti,inchinanti,subalterni,adiacenti,attigui,contigui.Un esercito di osannanti (si seppe,nell’occasione, della esistenza perfino di un assessore all’agricoltura!) che quel giorno diedero il via ad un’opera che ebbe a durare ,come diciamo dalle nostre parti “da Natali a santu stefanu”. Infatti dopo i primi mercoledi’ espositivi si comprese che la cosa non sarebbe durata e fu trascinata fino all’inizio dell’estate che ne decreto’ inesorabilmente la chiusura.A ottobre hanno voluto rifare un tentativo il sabato mattina.Pochissimi gazebo con qualche resistente tra i produttori-venditori e infine la chiusura dell’esperienza strepitosa che Gianlivio Provenzano,all’atto della inaugurazione dichiaro’ avrebbe rappresentato “ uno strumento indispensabile per la promozione dei prodotti locali e delle peculiarità culturali del territorio.” E Lo Biundo per non essere da meno aggiunse,in un momento di grande esaltazione e davanti “al microfono è tuo” :”Raggiunto un grosso risultato perché il mercato del contadino era uno dei piu’ importanti punti programmatici della nostra amministrazione (sic!)“.
Fummo costretti per rispetto del nostro Francesco ,in quell’occasione,a stendere un manto pietoso perché convinti che nell’anno del Giubileo dedicato alla “misericordia” non si poteva infierire piu’ di tanto.
Ieri mattina,a.d.MMXVI,VIII della nuova Era Sal &Company ma anche anno della Scimmia secondo il calendario cinese, in Piazza Duomo abbiamo rivisto alcuni di quei gazebo,qualche mesta bancarella con prodotti della terra.Fummo pervasi da una forte tristezza pensando come la megalomania possa produrre questi immani disastri sociali ed anche economici.Nella piazza ,che nelle intenzioni strombazzate all'occasione di questi innominati dovrebbe diventare il “salotto della città” era stato imbastito un mercatino ,una specie di piccolo bazar che paragonato a quello della buonanima di Mastro Bastiano ,è come dire che c’è una distanza “ri mia a ‘u papa”.
P.S. Il progetto finanziato dal GAL ha previsto l’acquisto di software ed attrezzature, bagni chimici , un nuovo impianto di illuminazione, un ufficio operativo ed un’aula didattica per la gestione del mercato,40 gazebo completi di strutture metalliche . OVVIAMENTE DI QUESTO(ma anche del finanziamento per Palazzo Ram,Pro Loco e tanto altro)CHIEDEREMO CONTO E RAGIONE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E AL GAL “Golfo di Castellammare”.
Toti Costanzo
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