Quando la Giunta Lo Biundo con la delibera n. 58 del 19 marzo 2009 determinava le nuove tariffe relative alla tassa sui rifiuti solidi urbani per l’anno in corso e con la firma della totalità degli amministratori in carica , NESSUNOtranne che il nostro Partito CHE LO FECE RIPETUTAMENTE con volantini distribuiti in Piazza e nelle televisioni , denunciò all’opinione pubblica l’esoso aumento che avrebbe creato ,seppur a distanza di mesi e cioè quando sono cominciate ad arrivare le fatture della SERIT , le condizioni per una protesta generalizzata dei cittadini . Nessunconsigliere comunale o Partito rappresentato in Consigliopresentò ,all’epoca ,interpellanze, interrogazioni o mozioni per cui con l’approvazione del bilancio di previsione quell’aumento entrò di forza nelle case dei cittadini con la forza di un uragano divenendo operativo . Né le tradizionali organizzazioni dei commercianti ebbero a che ridire anche perché la maggiore di queste ,la Confcommercio, ha quale rappresentante un consigliere comunale che sostiene la maggioranza di Lo Biundo e il cui Assessore di riferimento, che è anche rappresentante degli artigiani, non si è fatto scrupolo di votare la delibera che portavala tassa sulle abitazioni , tanto per fare un esempio,da 1,55 a mq.nel 2008 a 2,39 senza dimenticare che la categoria di commercianti a vario titolo o artigiani subivano un vero e proprio salasso. I negozi di genere alimentari passavano da 5,76euro a 8,90 a mq.,i bar e locali di ristorazione da 6,93 a 10,71. Per non parlare di stabilimenti industriali ( cioè le attività artigianali) che passavano da 3,77 a 8,33. Se chiedete le ragioni di questo spropositato aumento la risposta la potete trovare nel corpo di quella citata delibera di Giunta che ,addirittura ,in difformità agli uffici comunali che avevano determinato l’aumento della tariffa 2009 rispetto al 2008 del 26,41%, portarono quell’aumento al 54,50%.E qual’era la ragione? Era che la Società servizi integrati R.S.U. s.p.a. che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti nei Comuni dell’ATO PA1 ,e quindi anche nel nostro, chiedeva continui e consistenti aumenti ai Comuni per fare fronte alle spese sempre più esponenziali dovute ,a detta del Sindaco Lo Biundo,( ma anche del Presidente della Società servizi integrati ,l’avvocato Palazzolo) alle assunzioni clientilari ,uno sport al quale non si sono sottratti né attuali Partiti e personaggi che sostengono Lo Biundo né quelli che si trovano ,oggi, all’opposizione di questo. Ovviamente,va detto per amore del vero,non tutti i Partiti e non tutti gli attuali consiglieri comunali.
Fu ,quello, una specie di assalto alla diligenza che ha portato i costi e le tariffe alle stelle. Ora di fronte alla rabbia dei cittadini si cercano soluzioni nel senso di vedere “come fare” per ritornare a tariffe più sopportabili. Ed è anche giusto, seppur sono dell’avviso che OGGIsoluzioni non ce ne siamo a meno che non si ricorre , come è stato a Palermo,a presentare un ricorso al TAR per chiedere due cose: LA SOSPENSIONEdell’efficacia dell’atto deliberativo della Giunta Lo Biundo e, soprattutto, IL SUO ANNULLAMENTOin ragione del fatto che le tariffe dovevano essere determinate dal Consiglio comunale e non certo dalla Giunta e che l’aumento delle tariffe non può essere di cosi’ pesante consistenza ,quanto GRADUALE . In una parola Lo Biundo doveva attenersi all’aumento del 26,41% proposto dagli uffici finanziari comunali e non certo del 54,50% .
E IL RICORSO AL T.A.R SARA’ PRESENTATO da organizzazioni sindacali e di categoria insieme al nostro Partito .
Domenica alle 17 in piazza Duomo ,intanto, un comizio promosso dal nostro Partito, dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dalla CSCper dare informazioni ai cittadini, senza tralasciare di individuare le RESPONSABILITA’ eper sostenere il ricorso al TAR chiedendo il contestuale scioglimento della Società servizi integrati comunali R.S.U. s.p.a., un carrozzone mangiasoldi, clientelare, inefficace, inefficiente, antieconomico oramai inesorabilmente nel mirino di tutti e dodici i Comuni dell’ATO PA1.Ed era anche ora!
Sabato sera presso il Palazzo dei Carmelitani a Partinico si è svolta la prima assemblea pubblica sulla questione della distilleria Bertolino dopo il dissequestro degli impianti e la prescrizione dei reati contestati all’industria.
È stato un incontro molto partecipato, che ha raccolto in una sorta di comitato spontaneo “No Bertolino” forze sociali, politiche e civili diverse tra loro. Si è analizzata la situazione attuale e in linee generali la sentenza del maggio del 2009, che, nonostante la prescrizione, fornisce importanti delucidazioni sulla situazione della distilleria Bertolino, che non si è potuta assolvere nel merito perché non c’erano elementi validi, anzi al contrario le argomentazioni sui capi d’imputazione sono anche molto pesanti.
La proposta collettiva, condivisa da tutti, è quella che intanto ogni cittadino denunci la distilleria Bertolino per la puzza che proviene dagli impianti. Questo è l’unico modo per riavviare le indagini delle forze dell’ordine ed eventualmente un nuovo procedimento giudiziario, che tuttavia avrà a disposizione tutti quei documenti che sono stati raccolti nell’ultimo procedimento a suo carico, visto che fortunatamente la prescrizione non cancella i reati, né elimina tutte le prove, le testimonianze raccolte negli ultimi anni.
Il dottor Gioacchino Genchi, esperto chimico ed ex assessore comunale a Partinico, ha proposto, inoltre, una serie di punti strettamente tecnici e quindi inoppugnabili che possono garantire quel minimo di normative che un’industria simile deve rispettare per non mettere in pericolo la salute pubblica. Anche perché esistono tecnologie semi-moderne, dai bassi costi per una distilleria come quella in questione, che permettono di evitare ciò che ogni giorno succede.
Il prof. Gino Scasso, presidente della Legambiente Partinico, ha proposto anche la costituzione di un comitato tecnico-giuridico, che raggruppi tutti quegli esperti che vogliano mettere la loro professionalità a disposizione di questa nostra battaglia.
Intanto nelle prossime settimane avvieremo una raccolta firme per una denuncia-esposto collettiva. Non appena realizzeremo le griglie (moduli) e il testo dell’esposto, gireremo a tutti coloro che vogliono darci una mano il modello da riempire e cominceremo la raccolta in punti strategici della città.
Naturalmente nelle prossimi settimane saranno programmati altri incontri, dei quali vi informeremo!
Chi vuole aderire, lasciare il suo contatto, avanzare proposte, mettere a disposizione la propria professionalità mi contatti: gianluca_89@hotmail.it
Nella foto: mobilitazione contro la distilleria Bertolino a Mazara del Vallo.
La distilleria Bertolino ha ricominciato a lavorare dopo 4 anni di sequestro degli impianti e le conseguenze di ciò sono sotto il naso di tutti.
Le accuse contestate non sono state dimostrate false … sono soltanto cadute in prescrizione dopo 3 anni dal rinvio a giudizio, a causa di una giustizia malata ed inefficiente.
Per riprendere le mobilitazioni, vi chiediamo di partecipare a questa assemblea pubblica che vuole coinvolgere mondo civile, associazioni, movimenti studenteschi e famiglie. Per info: gianluca_89@hotmail.it
Dopo tre giorni di silenzio, gli indugi furono rotti. Si chiamarono ,per un interventodiscreto, i vigili del fuoco con a capo il comandanteaccompagnato da quelli della protezione civile locale che non mancano mai all’appello anche quando non chiamati . Gli amici, quelli di sempre,avevano telefonato in continuazione ed i telefonini (tre o quattro) davano sempre “Non raggiungibile”.Forzata la porta, la scena che si presentò ai loro occhiappariva tragicamentetragica. Lui giaceva disteso sul virgineo, avvolto da una tunica color oro attraversata dall’alto in basso dalunghe strisce variopinte che alla vita ,convergevano,disegnando un cerchio come fanno le Frecce tricolori durante le loro spregiudicate incursioni sui cieli di mezzo mondo . Quella tunica, pare sia statal’ultimo acquisto a Gardalandpresso una bancarella di marocchini trapiantati al nord ormai da diversi anni che, però, non poterono rilasciare alcuna fattura per il rimborso in quanto, è risaputo, che i vu cumprà sono notoriamentedegli abusivi. Ai piedi due babucce all’Ali’-babà e i quaranta ladroni con le punte rivolte in direzione della Mecca .In una cicchiera i resti di mozziconi di Fumarelli da 4 euro (regolarmente fatturati) che ,appena accesi, diffondono un odore molto somigliantea quello acre prodotto dalla distillazione che ti inebria fino a farti girare la testa. “Ma che bisogno c’è -aveva detto a Sal durante quella gita ad Avio e tra un lungo sospiro ed un altro -degli spinelli col rischio d’essere beccati dalla Guardia di Finanza ? Tu ti fumi uno di questi e sei messo “.Sal , in quell’occasione, aveva annuito tant’è che anche lui volle provare per potere dire, una volta di ritorno e per contrastare quel rompicoglioni di Pinuzzu tiggei,che in fondo in fondo non di puzza si tratta ma di forti e penetranti odori.E se gli odori al nord vengono catturati, inglobatinei Fumarelli e venduti con i piccioli perché al sud non proporre alla signora di fare alla stessa maniera. ?E già Sal assaporava,gustava, centellinava l’ideache con la distilleria si poteva fare come fece con la Poli risultando carta vincente : promesse, potere, sostegno .
Nella mano destra Bart – era lui si’ si’- teneva una immagine dei tempi felici .Una immagine cheassemblava ungioioso gruppo conlui al centro ,ed insieme a lui, alcuni novellipigliaboffe .Ad onore di cronaca va detto che a Partinico, a proposito di pigliaboffe e dopo l’esperienza esaltante di Giugio e Filippino Faremo che fecero scuola ,siera formata una specie di catena di Sant’Antonio: Bart pigliaboffe di Sal, Degae pigliaboffe di lui, Sal pilgliaboffe di Antonello, Ntrea pigliaboffe di Jhonny ,Jhonny secondo e Antony pigliaboffe di Sal e cosi’ via come nel gioco dell'oca. Nella mano sinistra teneva un mascalzonesco libello recentemente distribuito dai suoi più tenaci nemici che non gli perdonano come sia stato capace di prendere il volo da solo, svincolarsi da pizzi e pizzetti che lo tenevano ancorato,chiuso in un bozzolo, lui che da sempre aspirava a diventare una farfalla, ma che dico una farfalla, voleva diventare addiritturauna specie di farfallone ,riuscendoci . Quei suoi acerrimi ,incontenibili nemici, come durante la conquista del West che vide contrapposti gli yankee ed i pellerossa, di lui volevano lo scalpo .E non gliene facevano passare una al punto che il suo nume tutelare di Palermo che lo aveva guidato, pasciuto, portato per mano insegnandogli “l’arte”una volta glielo aveva detto: “Attento Bart, te la vogliono fare pagare perché demolendo te entrano in gioco loro”. E lui ripetutamente annui’ pensando a quell’intervista di Sal a Migi: “ A Dicembre lei farà un rimpasto-disse Migia Sal- Farebbeuna Giunta anche col PD?” E Sal rispose : “ Perché no?”. D’altronde alla Regione siciliana non cercano l’accordo conTotò vasa vasa ? . E alle regionali di marzo non faranno accordi in tante Regioni con Casini e compagnia? Bart dovette ammettere che ilnumeaveva ragione e davanti a lui , come in una sequenza di cinema scope, si ripresentarono le immagini del1997 quando ,dopo anni di digiuno e di finta opposizione a Gigia, quelli dei pizzi e pizzettidopo essersi presentati alle elezioni con un loro candidato , capirono che al ballottaggio avrebbe vinto ancora Gigia contro don Pinuzzuinteso “cappidduzzu”che ,addirittura, si giocò la carta ovviamente perdendo di far venire a suo sostegnonon solo Fini ma perfino il Cavaliere Silvio. E con Gigiache ovviamente rivinse ,tà.ttà, pizzi e pizzetti si accordarono ed agguantarono di corsa la vicesindactura.Etanto altro ancora.
Pensando a questo, Bartche insieme agli altri da Avio era passato a Gardland su pulmino 12 posti dopo essersi sgrasciato insieme agli altri in un bagno pubblico (tutto fatturato) gioito sull'otto volante e comprando ,insieme a Sal, non solo i Fumarelli, ma stecchini samurai, crachers, un pacco di fazzolettini di cartatutto a spese della comunità partinicese , ingoiò una litrata di liquido biancastro tipo guttalax che si usa in questi frangenti a detta di quanti soffrono di solitudine e la vogliono fare finita .Tutti in questi giorno lo avevano scansato, evitato come se fosse portatore di iella o ,peggio, di influenza suina . Perfino Kate incavolata nera per il casino organizzato da vigili e vigilesse che le fecero fare la figura della piunca ; perfino Nardo il quale alla richiesta di solidarietà ebbe a dirgli . “ E pi 'mmia cu ci pensa?” .Anche Sal lo guardavain cagnesco come se anche lui non fosse stato complice fino “all’unghia du peri”, come se anche lui non avesse comprato intrugli a costo zero (per lui ma non per i contribuenti) per sommaria settimanale pitturazione . Tutti a voltargli le spalle . E allora bisognava farla definitivamente finita. Rilesse per l’ennesima volta“Cent’anni di solitudine “ di Gabriel Garcia Marques, le poesie di Pier Paolo, Giovanni Pascoli e soprattutto quella struggente di Giacomo Lepoardi“Il passerosolitario"( senza riferimento a persone o cose)e si distese sul virgineo in attesa che il liquido facesse il suo corso e lo liberasse definitivamente da quelle immense pene.
L’amico medico di sempre, corso al capezzale gli sollevò la palpebra destra , gli tastò il polso,gli diede alcuni buffetti sulle guance ,gli palpò lo stomaco che si mise a rumoreggiare .Ebbe un primo scuotimento leggero, poi gli scuotimenti aumentarono in progres e velocità fino a quando aprendo gli occhi e girando attorno lo sguardo disse :”Chi siete, chi sono, dovemi trovo ?“. L’amico medico di sempre non ebbe il tempo di una risposta . Si senti’ come un ripetuto e prolungato suono come quando il vulcano erutta lava a tutta forza scuotendo la terra . L’amico e gli astantilo videro schizzare fuori a velocità supersonica al grido:” Il gabinetto, il gabinetto…”. Su quellascena pietosa calò, triste ,il sipario Sala Rossa
Mi veniva in mente un vecchio dire sicilianousatotutte le volte che una bella e ricca ragazza si fidanzava, scopo matrimonio, con un giovane né bello né ricco. Il detto diceva cosi’:” Bedda si’, ricca puru ,a chiddu ti mariti. Truccu c’è”. In soldoni significava che la pulzella non era “illibata” e rischiando di restare( come nei tempi passati era in uso), zitella s’accomodava con quel che passava il convento. E a questo pensavo ascoltando i servizi che le tivvù locali hanno dato con riferimento alla manifestazione di protesta ( perché di questo si trattava)inscenata davanti il Palazzo del Presidente della Regione, ieri mattina . E i protagonisti erano: parecchiSindaci della provincia di Palermo che hanno oggi il grave problema dei rifiuti sparpagliati in ogni dove dentro le loro città a rischio colerai quali,però,avevano ed hanno accettato fino ad oggi tutto nel modo più acritico . Hanno accolto senza fiatare : i carrozzoni ATOsia quelli per i rifiuti che per l’acqua(per l'ATO idrico va dato merito alla Giunta e al Consiglio comunale di Borgetto che si sono opposti al trafserimento degli impianti all'APS ) , gli inefficienti strumenti di gestione che sono le società o le cooperative formate da loro quali soci fondatori delegando ,poi, i poteri decisionali ai Consigli di amministrazione e ai Direttori che altro non sono se non organismi di collocamento di Sindaci, o ex Sindaci o ex soggetti provenienti “dallapolitica” e, dunque,collegati sempre non solo ai Partiti, almeno quelli esistenti,ma molto spesso a singoli deputati e deputatini . E per evitare equivoci dico subito che non mi riferivo solo ai Palazzolo o ai Randazzo ,tanto per fare esempi a noi noti, maa tale Riccardo Incagnone da anni Direttore del COINRES che opera dell'area delle Madonie sempre al centro di notevoli bufere(oggi commissariato), il qualefu ripetutamente Sindaco di Isnello eletto nelmio Partito ed ora approdato, a quanto mi è stato riferito ,nei lidi più sicuri delcentro destra alla faccia della coerenza politica. Dunque i Sindaci hanno coperto tutto, hanno usato pur essi gli ATO per esercitare clientele a tinchité ,hanno vergognosamente caricato sulle spalle dei cittadini tariffe esose senza alcun pudore e rispetto per le difficoltà di tantissime famiglie né risulta che abbiamo mai chiesto conto e ragione del ruolo della Provincia regionale di Palermo che di poteri in materia ambientale ne ha ,mentre si sono limitati ad esercitare solo qualchetimida critica al Governo regionale. Né li abbiamo visti, i dodici del nostro ATO, mettersi la fascia come hanno fatto ieri su indicazione del Presidente della Provincia Avanti,, che impediva l’apertura della discarica di Baronia, consentiva che si chiudesse Bellolampo mentre restavano colpevolmenteinattive quelle di altri Comuni . Niente di tutto questo: capo chino e tasse “ ‘a ccu nni voli nnavi”Ieri ,invece,il miracolo. Appena Avanti li ha chiamati loro a correre dietro come fanno i cagnolini appresso ai relativipadroncini. Tutti a Piazza Indipendenza, tutti con fascia, tutti a lamentarsi e criticare. Ora appare del tutto evidente che Avanti LI HA USATICONTRO IL GOVERNATORE LOMBARDO. Avanti è dell’UDC, questo Partito è stato cacciato dal Governo regionale, si trova all’opposizione del Governatore e dunque il giovane nipote del deputato Saverio Romano segretario regionale di questo Partito ,scende in piazza e dichiara che “ i Sindaci stanno subendo l’empasse della Regione”che“c’éinerzia ed immobilismo”,che “si organizzano tavoli tecnici inutili” che “abbiamo superato ogni limite” . Pensate un po’ da che pulpito viene la predica e poensate se l’UDC fosse stato al Governo regionale !I Sindaci potevano sognarsi una scesa in campo cosi’ plateale e strumentale davanti la Presidenza della Regione.
Dunque la giovane e bella donna (Avanti) , vuole sposare il brutto e misero ricco( i Sindaci) per cui tu dici: TRUCCU CCE’. E il trucco è una Presidente di una potenteProvinciache mentre trova nei Sindaci una massa di manovra per altri interessi,ha appena finito di spendere e spandere risorse per cose inutili e clientilari , che ha la spudoratezza mentre l’ATO di Partinico si dibatte in una profonda crisi ,di nominare nel Consiglio di amministrazione della Società Servizi comunali integrati( cioè società guidata dall'Avvocato Palazzolo con oltre 20 piùmilioni didebiti )la signora borgettana Liparoto alla quale si ascrive il solo merito d’essersicandidata, ed ovviamente trombata, a Sindaco di Borgetto .Ed ovviamente candidata in un pezzo di centro destra a lui vicino Ma non finisce qui’ perché tutti hanno davanti il ricordo dell’inesistenza di “una politica ambientale” esercitata da sempre dalla Provincia di Palermo che è come l’araba fenice ( vi ricordate il ruolosu tutta la vicendarelativa alla distilleria Bertolino? ) ,con un Assessore ,il nostro Vituzzumeravigliosa creatura,che dichiara a cuore aperto alle tivvù che “ c'é l'immondizia in mezzo alle strade e sono venuto a conforto dei Sindaci …perché la discarica di Partinico è un problema siciliano (sic!)” . No,caro Vito, la discarica di Baronia non è un problema siciliano ma mondiale come la guerra nel Vietnam. Per non dir del nostro Lo Biundoche qualcuno che lo conosce bene mi diceva “parla in tivvù e di politica come quando parla a casa o al pub” il quale con una coerenza da fare addirittura scandalo dice -alla domanda del giornalistaRoberto Conigliaroche gli chiedeva del perché ilcontrasto con Avanti che si era manifestato a proposito dell’utilizzo della discarica di Baronia-che “ con Avanti abbiamo DUE PUNTI DI VISTA DIVERSI ma questo NON SIGNIFICA CHE LA PENSIAMO IN MANIERA DIVERSA” .Avete capito?A Partinico abbiamo scoperto d’avere un nuovo Veltroni ( quello del “ma anche”) o se preferite un nuovo Catalano quellodel famosissimo e bellissimospettacolo di Renzo Arbore dal titolo mai cosi’ opportuno e cioé :“Quelli della notte”.
Chi conosce bene Tanino La Corte può pensare a tutto tranne che a dimettersi da Vice Sindaco possano essere state ragioni di carattere personale nel senso di impegni di lavoro, come scrive nella lettera di dimissioni già presentata al Sindaco . Tanino La Corte è un uomo di lunga esperienza e capacità amministrativa,uno stakanovista nel senso del sapere coniugare con determinazione lavoro e politica .Per cui si puòaffermareche quando il suo Partito, l’UDC, decise di sostenere Lo Biundo lo fece per “stato di necessità”,o meglio di opportunità . E lo fece all’ultimo momento quando ormai si era ai “tempi scaduti” ed era tramontata ,per ragioni diverse ,la possibilità di una candidatura La Corte a Sindaco.Una candidatura che negli ambienti politici locali girava da tempo. E l’UDC ufficiale lo fece , secondo il mio modestissimo parere ,“turandosi il naso” nel senso che al Lo Biundo nessuno di quel Partito gli riconosceva qualità amministrative e politiche di primo piano ( non gli vollero dare neppure la tessera di adesione) che tra l’altro non si eranomanifestate neppure negli anni in cui fuconsigliere comunale quando acriticamente ruotava attorno all’ex Assessore Filippo Aiello ,e dunquea Giordano, della “politica” del quale condivise tutto . Ho spiegato in altro post come divenne Presidente del Consiglio comunale nel 2005 e poi Sindaco della città e cioè non soloper una serie fortuita di fatti ma perle divisioni dell’area di centro sinistra e soprattutto per il sostegno che ebbero i concreti ed appalesati interessi del gruppo che da sempre ruota attorno al consorzio degli artigiani del Cosar e, soprattutto ,dalla Policentro .
L’UDC é un articolato Partito di centro( l’altro ,a mioavviso e per certi versi , è il locale PD ) che ruota ancora ad oggiattorno all’ecletticafigura di Salvatore Cintola che con la scomparsa di Pino Avellone ne raccolse i “cocci” elettorali . L’alleanza -che ebbe soltanto unaparentesitempestosa per la “vicenda Bertolino”nel 1985- tuttavia costitui’ sempre un forte sodalizio che durò a lungo durante la cosiddetta prima repubblica, per cuiscomparso Avellone dell’UDC divennero elementi costituenti non solo i seguaci di sempre di Cintola ma gli“avelloniani” storici come Vito Di Marco o Enza Maria Romanooltre che quel poco che rimasedell’ex PSI di Filippo Fiorino di cui Tanino La Corte,però, fu per tanti anni uno dei più fedeli ed acuti collaboratori.
Dunque l’UDC a Partinico è un Partito e come tale una collaborazione con il caravanserraglio di Lo Biundo non può che restargli stretta . D’altronde dopo 18 mesi di governo è venuto fuori quel che si poteva ab inizio intuire: una politica di bassissimoprofilo, un’insieme di soggetti che costituiscono un’ammucchiata senza alcun collant ideologico se non la spartizione di spoglie e la clientela di quotidiano ,piccolissimo cabotaggio di cui si può trovare flebile traccia anche nel lontano passato quando per strategie machiavelliche i boss democristiani concedevano a personaggi folkloristici di cui , mi si consenta, preferisco non citare per ragioni di carattere umanitario, di potersi fregiare del titolo di “Assessore”.D’altronde , a quel che si dice , solo in un contesto di livello terra terra si può pensare che un Sindaco possa chiedere il suo trasferimento dal Comune di servizioall’ATO rifiuti quando questo organismo si trova in una bufera di notevoli proporzionila cui conclusione non è ancora intuibile . Né si può tacere della ipocrisia di costituirsi parte civile in processi di mafia quando si manifesta pubblicamente e senza alcun pudore (lo ha fatto il Sindaco ed anche l’Assessore Parrino in maniera più plateale) l’amicizia politica ( quella umana si può anche comprendere e giustificare) con un indagato che ha acquistato voti dalla mafia come è l’onorevole Antinoro . Dunque la politica del quotidiano, un’arroganza fuori misura frutto di recondite,infantili frustrazioni che si manifesta in questi giorni nei confronti del corpo dei Vigili Urbani di Partinico (strumento delicatissimo per l’equilibrio e la sicurezza dei cittadini cui va mantenuta intatta la sua autonomia) ,una città che diventa sempre più priva di identità culturale, le iniziative legate all’uso plebeo che si vorrebbe fare di uno straorinario bene monumentale quale la Cantina Borbonica, le piazze pubbliche parti delle quali vengono con la sua complicità privatizzate improvvisando stomachevoli strutture prefabbricate che finiranno, nel tempo, come fini’ il cosidetto “burdillicchio” di Piazza del Progresso e cioè da struttura precaria in edificostabile , lo stato di disastro di verde, impianti sportivi, viabilità , qualità della vita, tutela dell’ambiente , sicurezza delle scuole, uso miserevole del personale, spreco di risorse per oleare una macchina burocratica sempre più scadente e sempre più dequalificata per mancanza di guida autorevole. Sia chiaro che i dipendenti di ogni livello e mansione lavorano e producono nella misura in cui hanno guida autorevole, obiettivi da raggiungere, interessi del collettivo e non del "sinnachicchio" o " assessoricchio" di turno .Dunque Tanino La Corte lascia ed apre, o quantomeno spero , una “questione politica”che è quella della seria ed autorevole governabilità della città diPartinico.
La prima. Per la prima volta nella storia della nostra città il Corpo di Vigili Urbani, rompe un'atavico asservimento al cosiddetto “potere politico” e manifesta, creando anche visibili disservizi, la sua autonomia con l’annessarichiesta del riconoscimento di diritti che sono, in buona sostanza, diritti di sacrosanto carattere economico. Saranno passati almeno trent’anni da quando ,da consigliere comunale che frequentava e frequenta quella città, mi meravigliavo del fatto che i Vigili di Terrasini manifestassero una concreta, determinata e visibile distanza dal Sindaco e dalla Giuntaquando questi due organismiintendevano interferire sull’autonomia del Corpo di cui loro erano assai gelosi. Quanta differenza,allora, tra quelli di Terrasini e quelli di Partinico quest’ultimi sostanzialmente asserviti ai voleri della “politica”!Di quel che è avvenuto in questi giorni , io penso , bisogna rallegrarsi in quanto sembra che avanzino seppur timidi processi di democrazia ed autonomia di pezzi importanti della macchina burocratica comunale che sposano in pieno la sostanza della legge Bassanini. Tale legge, infatti, assegna ai funzionari e non certo al Sindaco un importante ruolo operativo e decisionale . La “politica”, cioè, ha soltanto un ruolo di indirizzo mentre i Settori operano in conformità e non certo in difformità alle leggi e, dunque, non asserviti ai “voleri” di chi ha soltanto un ruolo politico ma che pretenderebbe una sempre più decisa “forzatura” della legge . Cosi’, ad esempio , è avvenuto per l’assegnazione dei locali di Via Fermi in cui la burocrazia si è voluta asservire ai voleri sindacali . Ma non solo. Dunque dai Vigili Urbani di Partinico arriva , finalmente,una lezione di determinazione nei confronti di un Sindaco che, a detta del dirigente provinciale della CISL di cui le tivvù hanno riportato le dichiarazioni ( sulle folkloristiche ed effervescenti dichiarazioni del dirigente localemi riservo di fare qualche successiva considerazione ),in questa trattativa si sarebbevestito di ignorante autoritarismo convinto , probabilmente, d’essere diventato il neo Tutone della Mazza formato tempi moderni.Per cui lui “disporrebbe”, lui “ deciderebbe”,lui“riterrebbe”e cosi’ via.
·La seconda . Se tu chiedi in girole ragioni per cui “in un niente”la Regione hariaperto la discarica di “Baronia” anche un bambino ti dirà: perché quella di Bellolampo non solo va in esaurimento, ma perché data la gravissima situazione della città di Palermo i cui risvolti sono ancora tutti da definire ,dovrà servire solo per quella città e non per altre . Questo Governo nazionale non si può permettere una seconda Napoli, cioè diventarelo zimbello del mondo civile,e questa volta una “Napoli-Palermo” non amministrata da Rosa Russo Iervolino ma dal forzista Diego Cammarata. E il bambino aggiungerà che non può neppure essere sottovalutata la situazione igienico-sanitaria del territorio nel senso che la diffusione del preoccupante virus influenzale, che ha già fattotrenta morti ,non può essere agevolata dalla enorme quantità di rifiuti sparsi nellecontrade e che sommergono di già le nostre città . Dunque si apre Baronia per GRAVISSIMO STATO DI NECESSITA’ ( e si aprirà agli altri Comuni della Provincia in quanto il Presidente Avanti se ne strafotte se Baronia durerà un giorno, un mese o un anno ) e si apre sorvolando su precedenti prescrizioni ,limitazioni, indicazioni. Addirittura si apre avendo una viabilità d’accesso assai precaria che in altri tempi sarebbe stato da considerare un insormontabile ostacolo . Pensa tu se la discarica si apre perché “questo Sindaco si è impegnato…lo dobbiamo a lui…se non fossestato per il Sindaco e il suo staff…” e sciocchezze ed amenità di questo genere sparse ai quattro venti sempre dalle stesse,interessate trombe di accompagnamento. La verità è che fino a quando non era scoppiata cosi’ violenta la crisi dei rifiuti nella città di Palermo è stato possibileusare Bellolampo e , quindi, questo Sindaco e il suo staff venivano regolarmentepresi dalla Interlandi o da Milone , dal Prefetto o da altri interessati organismi ,come si suole dire, “ a pesci in faccia”. Nel senso che gli venivano sbattute le porte e la discarica chiusa era e chiusa restava .Né Assessori regionali, né Prefetti si commuovevano per gli infantili lamenti e meno che mai interessati alle interessate sollecitazione dell’acquista-voti onorevole Antinoro sempre pronto ad una "raccomandazione" per il suo puupillo .·La terza. Questi Sindaci che costituiscono l’Assemblea dell’ATO Rifiuti ,dopo avere chiesto agli amministratori dello stesso favori di genere diverso ed anche di numero ,spinti dalle proteste dei cittadini per un servizio scadente oltre che notevolmente oneroso per loro, avevano obbligato il Consiglio di Amministrazione a condividere ,obtorto collo, l’approvazione di un piano industriale da 20 milioni e 500 mila euro rispetto ai 23 richiesti .Accetto scommesse e dico: vuoi vedere che Martedi’ prossimo quando si riuniranno ,dopo la riapertura della discarica e quindi l’alleggerimento dei costi e soprattutto dopo la sospensione dal lavoro di circa 40 lavoratori interinali che ha provocato i dovuti disservizi , invece di 23 milioni di euro come continua a richiedere l’Avvocato Palazzolo, “spartinu ‘u porcu” e decidono che fino a 21,500/22 milioni di eurosi potrebbe anche arrivare ?
Filippo Di Maria arrestato perché ritenuto uno dei fidati del boss di Alcamo Nicola Melodia. Curava la casa di Scopello del senatore Antonino Papania. Le intercettazioni della squadra mobile l'hanno sorpreso mentre fa campagna elettorale per il senatore Pd e organizza incontri con la sua segreteria politica per l'assunzione di persone di alcune cooperative sociali di Alcamo
di Salvo Palazzolo
Filippo Di Maria, uno degli arrestati del blitz antimafia di questa notte, si divideva fra gli affari del clan e il giardino del senatore del Pd Antonino Papania, eletto nel 2006 con la lista della Margherita. Le indagini della squadra mobile di Trapani hanno appurato che Di Maria era uno dei factotum dell'uomo politico: fra un'estorsione e una riunione di mafia, il boss correva a Scopello, per sistemare la villa o l'auto di Papania.
Il senatore non risulta indagato, anche perché fino a ieri Di Maria era un pefetto incensurato. E pure lui si dedicava alla politica: le intercettazioni disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo l'hanno sorpreso mentre fa campagna elettorale per Papania e procura a un collaboratore del senatore (l'assessore comunale di Alcamo Giuseppe Scibilia) elenchi di nomi da inserire come votanti alle primarie in cui il Pd sceglieva nel 2005 il candidato alla presidenza della Regione. Tutti voti che finirono sul candidato Ferdinando Latteri.
Ma poi, a spuntarla fu Rita Borsellino. Restò il successo personale di Papania, che in provincia di Trapani fece ottenere a Latteri il record regionale del 45,3 per cento delle preferenze.
Di Maria era un gran procacciatore di voti, ma anche di posti di lavoro. Ancora le intercettazioni della squadra mobile di Trapani l'hanno sorpreso mentre organizza con la segreteria politica di Papania incontri finalizzati ad alcune assunzioni nelle cooperative sociali di Alcamo.
L'ultima indagine dei pm Paolo Guido e Carlo Marzella offre uno spaccato inquietante delle infiltrazioni di Cosa nostra all'interno della politica. I boss di Alcamo, quelli più vicini al superlatitante Matteo Messina Denaro, sarebbero stati mobilitati anche per il referendum elettorale che nel 2005 vide impegnati diversi esponenti del centrosinistra e del centrodestra contro il quorum del 5 per cento. Di Maria e il suo serbatoio di voti si muoveva dove c'era bisogno, dove veniva chiesto: "Lui mi ha detto, muovetevi, perché siamo in mezzo a una strada", così il boss redarguiva per telefono i suoi. "Lui", secondo la Procura, era Antonino Papania.
Adesso, dopo gli arresti, i magistrati vogliono approfondire le relazioni pericolose della politica trapanese, presto potrebbe partire una sfilata di audizioni.
Ho sempre manifestato simpatia ( e continuo ad averne) per Andrea Prussiano e non solo perché è stato mio alunno alla scuola media e di quel tempo ne mantengo un affettuoso ricordo ma perché ho avuto la possibilità, durante il periodo in cui è stato consigliere comunale con la sindacaturaMotisi, di constatare unamanifesta onestà intellettuale non sempre riscontrabile tra quanti, come si suole dire “fannopolitica”. Andrea fu tra quanti vollero la sfiducia a Motisi e ne aveva ragione cosi’ come ne avevamo noi di Rifondazione Comunista . Lui era stato eletto per la prima volta consigliere comunale ,e si tratta sempre di un incarico di prestigio nei piccoli come nei grandi Comuni perché ,indipendentemente dalla nostra volontà ed aspirazione ,assegna uno status che riguarda sempre una ristretta cerchia di cittadini. Un incarico non ereditato ,non favorito da forze sostenitricepiù o meno occulte quanto conquistato “sul campo” nel sensodi ricevere il consenso dai cittadini soprattutto residenti negli 108 alloggi della terza zona PEEPdei quali lui si occupò non solo per la realizzazione di opere di civiltà ma più specificatamente ,insieme a noi, nell’impedire all’Amministrazione Giordano la nascita di un Centro di raccolta rifiuti in un’area contigua a quel quartiere di proprietà comunale. Dunque Andrea Prussiano eletto consigliere comunale -cosa che potrebbe scatenare un orgoglio represso nelle pieghe della nostra storia personale, familiare , di censo E DUNQUE MANTENERLO A QUALUNQUE COSTO - rimette senza tentennamentiil suo mandatopursapendo che correva il rischio di non essere più rieletto . Fu, al contrario,rielettocon un consenso più esteso rispetto a quello precedente a dimostrazione di come gli elettori del quartiere che lui abita lo hanno riconosciuto ancora una volta un punto di riferimento per la difesa dei loro più immediatiinteressi.
Ma dalla sua seconda elezione ad oggi ,Andrea Prussiano che Pino Maniaci intanto aveva soprannominato “ilpicconatore” nel senso di uno che, indipendentemente dall’appartenenza ,batteva duro contro ilgoverno locale quando questo si manifestatava inefficiente e rinunciatario, subisceben presto una vera quanto inaspettata metamorfosi. Una innaturale trasformazione che lo vede non più il picconatore cioè il critico attento, quello che sottolinea sempre le inefficienze, le deficienze e ciò “a prescindere dal governo in carica ”, ma “un ex “ spesso silente a volte addirittura compiacente e giustificazionistaquanto inaspettatamente cantore delle “meraviglie” dell’azione amministrativa non della Giunta quanto di pezzi di essa (Sindaco in primis ed oraanche Pantaleo), della capacità operativadi questa compagine amministrativa. Andrea , in poco tempo, diventa uomo di parte ,di una parte anche piccola della coalizione per cui perde quella freschezza intellettuale, quella genuinità che lo metteva al di sopra , appunto, delle parti facendolo diventare cosi' “uno dei tanti”.Devo dire che provo nostalgia del picconatore Prussiano che non guardava in faccia nessuno, che contestava l’azione amministrativa della precedente amministrazione di cui anche noi per un perido fummo parte e che anche lui aveva contribuito a far eleggere , sulla base di una vera e seria ricerca personale di carte e documenti e non certo, come gli capita oggi, a lui fornite da soggetti assai interessati atrasformarlo in strumento dipolemica a qualunque costo.Una specie di testa d'ariete da usare per scardinare non sempre a ragione . Cioè Prussiano rischia di diventare , (voglio ancora sperare in perfetta buona fede) una specie di killer politico nelle mani dichicancella ogni giorno di più un pezzo della sua genuinità perchéla sua “diversità” ( che è poi la stessa diversità di chi ostacola processi di illegalità, di chi lotta la crescita di clientele e perdita di dignità oltre checorruzione di coscienze) si annulli per farlo diventare come tutti gli altri .
Al Consigliere Prussiano, come cittadino,mi permetto dunque e se vuole essere ancora credibile ,di chiedergli di occuparsi di alcune questioni ,TANTO PER CITARNE SOLO ALCUNE ,con la stessa forza e determinazione con la quale si erge a difesa dell’Amministrazione Lo Biundo :
-della messa in sicurezza della via Beata Pina Suriano divenuta una arteria di forte traffico, in stato di degrado e pericolosità ;
- della eliminazione ,in tempi brevi ,dell’amianto che copre la scuola Capitano Polizzi;
-della vergogna del traliccio collocato all’interno del parcheggio del Cimitero dove vige il principio DELLA INEDIFICABILITA’ ASSOLUTAe di cosa sia diventata l’area sia interna cheesterna allo stesso, lato Alcamo;
-delrecupero alla proprietà del Comunein quell’area a due passi da casa sua che non divenneCentro di raccolta rifiuti ma che è divenuta,ancheCOL SUO SILENZIO, un deposito di materiale di cui si sono indebitamente appropriati i privati ;
- della vergognadi tutta l’area comunale annessa al Villaggio Luna lasciata all’abbandono e al degrado .
E mi voglio fermare qui’in attesa che alle parole di Prussiano ,tese ad esaltare e a difendere ad ogni costo, corrispondano i FATTI, quelli veri e seri.Quelli concreti .
P.S.: non avrei , forse, scritto questo post se non avessi biasimato il modo di come il Consigliere Prussiano , sbagliando, abbia a Tele Jato voluto screditare le iniziative di forte contenuto culturale(ed osteggiate, fino alla fine, dall’ex Sindaco Motisie che lui dovrebbe ricordare bene!) collegate alle serate del Tango Argentino che videro le notti della città illuminarsidi dignità e di preziosi momenti che ebbero protagonisti musicisti di fama internazionale oltre che la musica del Maestro Maurizio Greco che la nostra città (quella non certo plebea e terra-terra quella ,per intenderci ,non del Grande Fratello e degli Amici di Maria De Filippi) annovera tra le personalità giovanili più prestigiose della sua storia . La famiglia – va sempre ricordato- del nostro giovane Maestro per fare fronte ad un impegno assunto con la città ma messo miserabilmente in discussione dagli amministratori dell’epoca , si dovette indebitare e pagare sostenuta soltanto da pezzi della città sensibile che quelle iniziative ebbero ad apprezzare .