martedì 26 gennaio 2010

LA POLICENTRO: UNA STORIA EMBLEMATICA DI UNA SICILIA GRAVEMENTE MALATA

Oggi alle ore 12,30 il sindaco di Partinico ha convocato un incontro con consiglieri comunali, sindacati, partiti politici e altri soggetti con all'ordine del giorno una discussione sulla eventuale realizzazione della Policentro.

La vicenda, come é noto, ha una storia lunga 10 anni e sulla quale si sono avuti scontri forti all'interno della nostra comunità, infrante alleanze politiche, imbastite polemiche e "tragedie", scoperti interessi della mafia ed altro ancora. Ne' sulla vicenda un pezzo della macchina amministrativa fu rigorosamente legato ai processi di legalità. Al contrario.

Su Sala Rossa è possibile visionare un dossier che sulla vicenda ha pubblicato il nostro Partito.

Assolutamente coerente, da sempre, la posizione politica di Rifondazione Comunista rispetto ad altre che hanno oscillato tra il "si", il "no", e il "ni". A dimostrazione di come la "politica" possa anche essere subordinata ad interessi economici "forti" che hanno sempre avuto il predominio nei nostri territori. Una Sicilia gravemente malata e, oggi, nelle mani di forze che dall'esercizio della stessa intendono ottenere vantaggi personali e di gruppo, interessati "agli affari", subordinati a volte anche alla prepotenza mafiosa.

Pubblichiamo un primo documento inviato al segretario generale e al sindaco di Partinico in data 26 novembre 2006 cui fece seguito una relazione degli uffici.

Noi abbiamo contestato con argomentazioni tecnico-giuridiche quella relazione inviandone una seconda più puntuale ed articolata nel gennaio 2007 e che riportiamo.

Appare abbastanza evidente che alla seconda nostra puntuale, articolata, argomentata relazione, ovviamente, non rispose mai nessuno. Né ci saranno gruppi politici o consiglieri comunali disinteressati che la vorranno fare propria chiedendo all'attuale sindaco conto e ragione di quel che è accaduto convinti come siamo che la maggioranza, e in buona parte anche l'opposizione, intendano agevolare un processo che noi abbiamo tentato di ostacolare. E ciò a difesa della storia economica del nostro territorio e soprattutto di un tessuto commerciale costruito ed inserito fisicamente nelle pieghe urbanistiche della nostra società partinicese.

Noi la riproponiamo e la affidiamo alla lettura di quanti abbiano voglia di capire cosa è stato ed il nostro comune, la classe dirigente di ieri e di oggi, i suoi funzionari, gli interessi che ruotano e che si coltivano, il ruolo dell'economia che non produce ma saccheggia risorse.



5 commenti:

patrocini ha detto...

Sono convinto che si e' persa una grande occasione di sviluppo del nostro paese,e chi ha osteggiato il progetto ne dovra'avere sempre nella coscienza il rimorso.E anche se la policentro nascera', i dieci anni di ritardo( almeno..)ne attenueranno di molto l'effetto.
Capisco tutte ( o quasi) le argomentazioni contrarie,e i pericoli di malaffare,ma non ci si puo' fermare a queste cose,bisogna superarle ed operare per il bene comune superando le avversita'.
Il non fare per paura del malaffare ( e so gia' che l'affermazione sara' criticata da RIF.)l'abbiamo gia' provato con il Sindaco Cannizzo( sic..proprio lei)che negli stessi anni in cui Partinico arretrava precipitosamente all'indietro,Alcamo aveva uno sviluppo stratosferico (Sindaco Ferrara).Quantu dannu fici Gigia...mancu GIUGIO.

Toti Costanzo ha detto...

Se l'amico Patrocini ha la bontà oltre che la pazienza di leggere il nostro Dossier sulla Policentro, e pubblicato su Sala Rossa ,si accorgerà che noi non abbiamo mai avuto alcuna preoccupazione nel manifestare il nostro dissenso nei confronti di questo progetto non perché la mafia si introduce e si imette negli affari ( e questo un affare milionario certamente lo é )ma perché riteniamo che la realizzazione di un ennesimo centro commerciale a Partinico sicuramente non serve. Cosa diversa, abbiamo sempre sostenuto ,sarebbe la realizzazione del progetto cosi' come fu presentato nella palestra dell'Istituto tecnico commerciale: alberghi, sale cinematografiche, outlet, impianti sportivi etc. . Tali opere si potranno realizzare solo quando la socità presenterà in progetti in variante. Cosa che la Società ad oggi non ha fatto. Dunque resta il centro commerciale il cui progetto é stato già approvato dal Consiglio comunale che altro non é se non un ulteriore luogo per ospitare altre strutture per la commercializzazione dei prodotti alimentari. E sarebbe questo lo sviluppo del nostro territorio di cui tanto si strombazza ?Sul giudizio politico espresso su Gigia Cannizzo riteniamo di non condividere quello espresso dal nostro amico intelocutore anche se condividiamo il giudizio che vuole l'azione amministrativa di Gigia non priva di qualche ombra.
Toti Costanzo

patrocini ha detto...

Naturalmente parlavo del progetto intero.Se non fosse stato osteggiato e al contrario la "politica"avesse adempiuto al suo compito di "rimuovere gli ostacoli e favorire iniziative per lo sviluppo del territorio" oggi avremmo avuto qualcosa di straordinaria importanza.Per quanto riguarda l'amministrazione Cannizzo,la sua colpa e' stata l'immobilismo e qualche idea strampalata di "antichita'".L'intero paese classificato "centro storico",le case ci cadono addosso ,non si puo' edificare,e cio' significa niente lavoro etc.In una societa' che viaggia a velocita' supersonica come oggi,l'immobilismo e' una colpa grave.D'altra parte e' facile( con i giusti distinguo)rendersene conto:basta guardare Alcamo e Partinico.Anche per questo in quella cittadina c'e' stata una continuita' politica che a Partinico e' naufragata.La gente vede....

antonino partinico ha detto...

sono d'accordo con Patrocini all'ottanta per cento, è vero che la Gigia ha sbagliato considerando quasi tutto il paese come centro storico ma è pur vero che sono state fatte tante altre cose che sono state messe nel dimenticatorio e poi la sinistra, mandadola a casa non ha certamente fatto una bella cosa.

patrocini ha detto...

All'amico ANTONINO:altre cose di Gigia,quali? forse la Cantina borbonica,il cui merito le va ascritto.Ma pur essendo un'opera di importanza storica,bisogna dire che "non di solo pane vive l'uomo" ma anche di esso.In quanto alla sfiducia bisognerebbe chiedersi il perche',la sinistra riesce ad eleggere un sindaco ma non e' capace di farlo durare nel tempo...
Un saluto