Attraverso le vie cittadine invase dai rifiuti accumulati ed ammonticchiati ormai persino davanti le abitazioni. Incrocio via Taranto con via Benevento dove da circa un anno è stato collocato uno dei semafori mai entrato in funzione frutto degli sprechi di Giuseppe Giordano. Sosto davanti alla “incompiuta” di via Montelepre, che testimonia le scempio di cui furono capaci alcuni gruppi politici ormai ben individuati classificati e marchiati dalla storia locale e che dominarono la città durante la cosiddetta “prima Repubblica”. Non posso che provare sconforto misto a rabbia. Dico a me stesso : ”Ma anche la tua generazione non ha sulla sua coscienza colpevoli responsabilità? Perché, potendolo, non ha saputo riscattare la nostra terra dalla sua subordinazione, dalla qualunquistica accettazione di tutto quello che veniva propinato dal “Potere” ad ogni livello? Con l’aggravante d’avere allevato anche una nuova generazione di “mostri“ che oggi governa ma che da quella prima repubblica ha mutuato il peggio perché continua in quel processo di demolizione di tutto quel che ancora resta in piedi di dignità, di sensibilità, di decoro, di civiltà, di beni. E’ ineluttabile il declino, il degrado, l’impoverimento culturale della nostra terra?”
giovedì 24 febbraio 2011
venerdì 18 febbraio 2011
MINCHIA PICCIO', MA MMANU A CCU' SEMU?
Intorno alle 13 ,oggi, nella sala del Consiglio comunale di Partinico eravamo rimasti si e no una diecina di persone. Meno di dieci consiglieri comunali sostanzialmente tutti dell’opposizione ,noi del Comitato per la difesa dell’Ospedale e della salute dei cittadini che si era costituito il giorno prima e per il quale era intervenuta Laura Giammona ,insieme al Presidente del Consiglio e al dott. Garda ,il nuovo Direttore sanitario dell’Ospedale di Partinico invitato a partecipare ai lavori di un Consiglio comunale “aperto” che doveva discutere proprio del nostro Ospedale, dei suoi mali, dei suoi rimedi . Quando sono usciti dall’aula anche alcuni consiglieri del PDL al seguito dell’on. Salvino”Prezzemolino” Caputo la sala si svuotò . Davanti ad un frastornato consigliere Aiello rimasto da solo a presidiare l’emiciclo dopo che anche il suo compagno di gruppo, Gioacchino Catalano che per onorare il suo cognome aveva finito di fare un discorso proprio alla “Catalano di Quelli della notte” e che l’aveva abbandonato , inizia uno scontro verbale di altissimo livello tra il dott. Totò Polizzi Sindaco di Giardinello ,pur esso invitato, e il consigliere Pino Bonni’ del PdL.
domenica 13 febbraio 2011
DON PINUZZU, IL GLOB TROTTERS DELL'INFORMAZIONE
Devo francamente ammettere che di Pino Maniaci si può dire di tutto ma non certo che nella sua attività di giornalista di strada, come ama definirsi, non abbia la capacità di rendere l’informazione anche spettacolo manifestando, cosi’, uno straordinario modo di attrarre ed affabulare. Una capacità che mette insieme il serio con il faceto, la battuta scherzosa con la domanda impegnativa e graffiante che lui amalgama in maniera eccellente mettendo ,spesso,in grande difficoltà il suo interlocutore e tirando fuori ciò che Pino vuole che venga fuori .Non la finzione, non l’apparire del soggetto , dunque, ma l’essere dello stesso E cosi’ l’intervistato, come il re della favola di Andersen, resta completamente nudo e in sua balia e sopratutto in balia della pubblica opinione . In una parola ,di fronte alla domande di Pino non si può apparire ma soltanto essere quel che veramente si è .Pena 'u trunzu da malafiura. In questo modo Pino fa informazione, fa spettacolo e dunque ascolti anche se questa sua tecnica spacca l’opinione pubblica tra chi lo ama e tra chi,ovviamente, con lui non é tenero.
martedì 8 febbraio 2011
AH LUPU, LUPU!!
Per comprendere dove va il PD siciliano basta leggere una illuminante intervista rilasciata al Giornale di Sicilia della scorsa domenica, dal segretario regionale del PD Lupo che la signora Borsellino, illudendosi, pensava potesse rappresentare “il nuovo” in quel Partito tant’è che lo sostenne in maniera sperticata contribuendo alla sua elezione. Non abbiamo dimenticato come l'eurodeputata fosse raggiante al punto da farsi immortalare dal fotografo insieme al giovane vincitore ex diccì allevato dentro la CISL di Bonanni che è quanto dire. E Bonanni per quanti non ne fossero a conoscenza, alla fine di quel lontano 1985 quando ci si scontrava con lo strapotere ed il ruolo della distilleria Bertolino, da segretario provinciale della Cisl palermitana fu quel dirigente che impose a Nino Amato, pena la sua emarginazione, di abbandonare il fronte della lotta alla distilleria che portavamo avanti insieme anche ad altri nel Comitato popolare contro l‘inquinamento che avevamo costituito nell'estate del 1984.
giovedì 3 febbraio 2011
E A PARTINICO UNA PIOGGIA D'ORO CALERA'
Mentre la sua armata brancaleone sbraca da tutte le parti, gli assessori si esercitano giornalmente nella nobile arte di "spartirisi 'a cutra" con lo scopo di aumentare il loro ruolo clientelare e dunque tutti tesi ad occuparsi delle loro cose fottendosene dei problemi della città e mentre il Consiglio comunale, attraversato quotidianamente da tensioni e dinamiche per cui nessuno riesce a raccapezzarsi più dove é OGGI collocato il tal consigliere comunale e lo stesso Consiglio non riesce neppure a convocarsi per mancanza di numero legale lui, Salvatore Lo Biundo definito recentemente da Tele Jato come il "ragazzotto" che di tutto s'intende tranne che di "politica" nel senso alto della definizione e meno che mai di amministrare la città ,cosa fa? Compare in tivvù e con grande solennità dice: "Ho recentemente ricevuto un premio importante (secondo noi, 'a Pupa ri zuccaru), perché sono l'unico Sindaco che nella storia di Partinico é stato capace, nel giro di un anno e mezzo, di progettare, presentare, caldeggiare ed avere finanziata dall'Unione Europea un'opera che presto andrà in appalto".
03/02/1991: NASCE RIFONDAZIONE COMUNISTA
Vent’anni fa, domenica 3 febbraio 1991, una novantina di delegati abbandonarono la sala del XX congresso del PCI, che si teneva a Rimini, per non partecipare allo scioglimento del PCI e alla nascita PDS.
Immediatamente convocarono una Conferenza Stampa in cui Sergio Garavini, Armando Cossutta, Lucio Libertini, Ersilia Salvato e Rino Serri annunciarono la decisione di dar vita ad una formazione comunista.
I cinque, insieme a Guido Cappelloni e Bianca Bracci Torsi, si recarono quindi dal notaio per registrare il simbolo del PCI, segnalando anche sul piano legale la volontà di proseguire l’impegno politico in quanto comunisti e comuniste.
Una settimana dopo, al teatro Brancaccio di Roma, migliaia di compagni e compagne parteciparono alla prima assemblea di massa di quello che divenne il Movimento per la Rifondazione Comunista. Al Brancaccio venne esposta una enorme bandiera rossa, realizzata cucendo insieme centinaia e centinaia di bandiere e costruendo così, da basso, la più grande bandiera rossa mai realizzata.
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