lunedì 4 luglio 2011

VITUZZU ALLA PROVINCIA IN PUNTA DI PIEDI ENTRO' E IN PUNTA DI PIEDI NE USCI'

Vito Di Marco che tutti chiamiamo affettuosamente “Vituzzu” non certo per la statura ma per la sua nota disponibilità all'ascolto e a “mettersi a disposizione” , é stato esautorato dal suo incarico di Assessore provinciale all'Ambiente. In una parola é stato licenziato , come si suole dire, in tronco .Ed é stato esautorato da quel Giovanni Avanti ,Presidente della Provincia regionale di Palermo ,con la stessa velocità con la quale l'aveva nominato. Il licenziamento é avvenuto nel silenzio cosi' come nel silenzio era avvenuta la sua nomina. Si potrebbe dire: senza scrusciu né dammusciu!
Vito Di Marco non ha rilasciato alcuna dichiarazione e lo stesso ha fatto Avanti, questo giovane amministratore ( si fa per dire!) che quando viene intervistato non guarda mai la telecamera come se la cosa non lo riguardasse o come un soggetto senz'anima che ripete, cosi' come una specie di robot ,quel che non può sgorgare dal suo cuore essendo soltanto frutto dell'occasione, della circostanza,della ripetizione  . Dunque dentro la stanza del Presidente nel Palazzo Comitini di via Maqueda dove si fa e disfà, dove si promuove o si annulla, dove si ricercano e si costruiscono alleanze le quali , con la stessa disinvoltura in maniera spiccia, si azzerano, é stata di recente segnata la sorte anche politica di Di Marco. Cosi', dall'oggi al domani, tout court . Dicono i suoi avversari e detrattori che non é stata una gran perdita per il nostro territorio, visto il ruolo che Di Marco aveva svolto in questi oltre due anni di gestione di un assessorato ,quello delicatissimo all'ambiente, che doveva curare ed occuparsi di una materia assai complessa .Si potrebbe dire,con riferimento all'attività di assessore di Vito Di Marco: senza onore e senza infamia. Vito ,che entrò giovanissimo nel consiglio comunale di Partinico quando la DC, il suo Partito, la faceva da padrone nella città e nel territorio e quando il potere degli Avellone,dei Chimenti, dei Blanda,dei Lombardo sembrava eterno e dunque indistruttibile, dopo una picchidda di decenni é ancora li' ad occupare uno scranno manifestando una vitalità ed una longevità seconda soltanto a quella del senatore a vita ( facendo le debite proporzioni) Giulio Andreotti. Tutti sono tramontati tranne loro due che hanno resistito alle evoluzioni, ai cambiamenti, alle bufere proprio in ragione di queste personalità sempre disponibili ,duttili, sempre concilianti mai ostiche o spigolose. Un esempio vivente di una generazione che da sempre ha avuto il “potere” anche quando le elezioni Vituzzu le aveva perse( vi ricordate? Avversario di Giordano ma subito dopo ne diventa Assessore !) ,che questo potere  ha usato ,palpeggiato, arrotolato, plasmato ,lanciato e rilanciato come in una lunga partita a poker .Partita ,ovviamente, sempre vincente . Perché ne parlo? Perché in questi giorni, più che mai, si discute della abolizione delle Province. Si tratta di un tema assai delicato che ha ,sicuramente, aspetti economici (quanto ci costano, cosa effettivamente rappresentano, quali vantaggi per i cittadini?) ma anche politici. Io appartengo a quella categoria che sostiene come l'eliminazione di spazi di rappresentanza restringe gli spazi della democrazia. Quando questi spazi ,però, sono cosa seria e non strumenti truffaldini per spillare soldi ai cittadini già tartassati da tasse e balzelli che partono da Roma e arrivano,giù,giù, fino a Partinico .Tanto per citare anche le nostrane ,recenti  Unioni dei Comuni che fanno la felicità di una schiera di amministratori mediocri i quali  pensano di usare questi strumenticchi frutto della nostra "democrazia" per occupare e fare occupare un posto ad una miriade di richiedenti, petulanti, mendicanti,dietrolaportarestanti ,barattandolo con il silenzio e la sudditanza!Dico ,ad esempio, che una Provincia con amministratori rispettosi degli interessi collettivi ,che ha a cuore ,quotidianamente ,quello di costruire percorsi e situazioni favorevoli ai cittadini ,debba essere conservata, sostenuta ,rafforzata. Cosi' come anche le Unioni dei Comuni quando questi sono strumenti della serietà e del rigore. Ma che dire di una Provincia come quella di Palermo, ad esempio?Un carrozzone che serve solo perché un assessore allo sport ,tal Nasca ovviamente di origine partinicese( e non poteva essere diversamente) , possa distribuire a Città del mare qualche targa e  medaglia ad antichi quanto gloriosi atleti della nostra Sicilia scendendo in plateale concorrenza con il nostro Vincenzone Di Trapani che in questa materia era davvero diventato un esperto di notevole spessore e capacità ?Ovviamente senza offesa . Oppure una Provincia che serve agli Avanti di turno perché possano utilizzare questo Ente locale quale trampolino con lo scopo di lanciarsi verso l'ARS o il Parlamento nazionale? Non era stata quasi identica a questa la carriera dello zio, ora ministro all'agricoltura, Saverio Romano? Dunque di Vituzzu e di Vincenzo abbiamo detto .E del consigliere provinciale esperto in elisoccorsi, associazioni 'a truccu ,sponsor dell'Hohenstaufen Sergio scrittore di sacro e di profano, cavalcatore anche  in trasferta di sindaci vincenti  ed arrunzavoti Vincenzino Briganò? Mi taccio. Cosa dirgli quale affettuoso, disinteressato, paterno consiglio se non un :“ Caro Vincenzino arritirati  cappellò cà c'iaccucchi cchiù fiura!
Toti Costanzo

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