Ci siamo chiesti: a cosa serve dire ,oggi, quel che da alcuni anni ripetiamo e cioè che la Società servizi comunali integrati voluta da Giuseppe Giordano e dai Sindaci degli altri 11 Comuni che fanno parte ,territorialmente, dell’ATO Rifiuti Palermo 1, altro non é se non un carrozzone mangiasoldi come anche i sonnolenti giudici della Corte dei Conti, ,finalmente, hanno sancito ? E serve ribadire,ormai, che si è trattato di uno strumento che ha dimostrato in maniera indiscutibile come non sempre quel che è pubblico “è bello “? Ci riferiamo al fatto che la Società in oggetto era costituita SOLTANTO con capitale pubblico. Infatti tutte le azioni della società erano nelle mani dei Comuni citati in rapporto al capitale versato e cioè in rapporto al numero dei cittadini . Dunque pubblico non SEMPRE è bello se,evidentemente, viene gestito non con la logica di " servizio" , di “bene comune” ma con quella delle clientele,del favoritismo e soprattutto come strumento da usare solo per ingolfare di personale non sempre necessario (soprattutto personale amministrativo) , acquistare ed affittare mezzi, far valere contratti sindacali che cozzano con la realtà che è quella della disponibilità delle risorse di cui possono disporre i singoli Comuni.
domenica 29 gennaio 2012
giovedì 26 gennaio 2012
UNA STANZA, UN TAVOLO, UN DEPUTATO REGIONALE ,I PRESENTI A BATTERE LE MANI : ANCHE A PARTINICO E’ RINATA LA DICCI.
Il mio antico compagno di militanza nel PCI mi aveva affettuosamente redarguito per quel che avevo scritto sul “suo” PD . Lui aveva attraversato -dopo l’infausta stagione che alla Bolognina Achille Occhetto( che a Partinico con certo disprezzo chiamavamo “ochetto” cioè piccola oca , e non avevamo torto) metteva fine alla storia del più grande Partito comunista del mondo occidentale e soprattutto al suo ruolo di barriera a tutte le derive antidemocratiche di cui oggi ne valutiamo i disastrosi effetti- tutte le nuove sigle che aveva assunto , di volta in volta ,la maggioranza di quel Partito: PCI/PDS ,PDS,DS e infine PD. Mi contestava la definizione che davo del Partito di Bersani e Cracolici quando definivo il PD , con un certo rammarico, “una nuova Democrazia Cristiana”.
mercoledì 25 gennaio 2012
SENZA ALCUN TITOLO
Devo dire in verità che ero tentato di scrivere ricorrendo a parole assai pesanti nei confronti di Salvo Lo Biundo .Questo giovane divenuto Sindaco della città suo malgrado quando ha davanti a se un microfono non si rende neppure conto di quel che dice . Per lui le parole davvero non hanno alcun senso. Guardate quanto sciocchezze ha inanellato in solo due giorni . Lunedi ’22 mattina. Siamo davanti la targa di intitolazione della via a Cola Geraci per il quale noi comunisti –i pochissimi che siamo rimasti- nutriamo una vera e propria venerazione. Abbiamo voluto con forza che alcuni compagni venissero ricordati con la intitolazione di una strada. L’abbiamo chiesto a Saverio Bonura quando è stato commissario straordinario del nostro Comune cioè nel periodo che va dalla ingloriosa fine di Peppone (settembre 2007) al più inglorioso inizio (giugno 2008) di Salvo Lo Biundo.
venerdì 20 gennaio 2012
IL "FORCONE" COME LA FALCE ED IL MARTELLO DEI COMUNISTI?
Si è aperta una discussione con i compagni in relazione a quanto sta avvenendo in queste ore in Sicilia.Una discussione assai animata in ragione della chiave di lettura politica da dare a quanto sta accadendo . Dico subito che non mi sento di liquidare tout court , ad esempio, la natura del “Movimento dei Forconi” ,che nasce dalle parti della nostra sicilia occidentali ed opera insieme ad altri che agiscono nell’area della Sicilia orientale tra cui Forza d’urto .
lunedì 16 gennaio 2012
LONTANO DAI TANTI COPPI DI FUMO PIENI DI NULLA !
Non aveva finito di dichiarare ,giovedi’ della scorsa settimana a Tele Jato ,che nella raccolta dei rifiuti a Partinico tutto andava bene madama la marchesa (disse:”Ci possiamo ritenere, tutto sommato, soddisfatti del servizio rispetto ad altri Comuni del circondario ”) che davanti le devastanti immagini di sabato scorso che l’emittente faceva vedere- munnizza a tinchité e unni è gghé a causa della chiusura dei cancelli della discarica di Siculiana pi ‘mancanza di sardella - fa una piroetta verbale, si arrampica sugli specchi scivolosi della verità, utilizza il linguaggio biforcuto alla don Tano seduto (“Il Sindaco Lo Biundo ha a cuore la tutela della salute dei cittadini “ ( sic al cubo !) ) e con una certa, ritrovata faccia tosta che si era persa nei meandri dell’oblio ,afferma come il Comune di Partinico sia tra i pochi che pagano regolarmente le fatture che presenta la Società servizi comunali integrati.
giovedì 12 gennaio 2012
LE E' TUTTO CHIARO, FINALMENTE, ONOREVOLE RITA?
Avevo appena finito di leggere il Giornale di Sicilia di ieri che il compagno Giacomino mi invita a leggere quello di oggi e poi di approfondire una notizia di politica regionale riportata dal quotidiano on-line Live Sicilia, con protagonista “faccia di gomma” ovvero il segretario regionale del PD ,tal Giuseppe Lupo e cioé “l’uomo che non ride mai”. Di questo ,successivamente , dirò. Nella cronaca del GdS che si riferisce alla nostra città ,invece, non mi si sono affatto sorpreso nel leggere che il professore Casarrubea ,che di recente aveva accettato l’incarico di consulente di Lo Biundo “a costo sal” per occuparsi della costruzione di un archivio a Palazzo Ram utilizzando il suo materiale di ricerca , aveva rimesso il suo incarico e, a quanto pare, non senza polemica .
sabato 7 gennaio 2012
IL SENATORE LUMIA OVVERO COME PER LA LOTTA ALLA MAFIA TRA IL DIRE ED IL FARE…
Regione di elezione: Sicilia Nato il 28 giugno 1960 a Termini Imerese (Palermo) Residente a Palermo Professione: Consulente di impresa Presidente PD Assemblea regionale siciliana Elezione: 13 aprile 2008 Proclamazione: 25 aprile 2008 Convalida: 3 novembre 2009 Membro Gruppo PD Membro della 5ª Commissione permanente (Bilancio) |
Non so se ho sentito e capito bene quel che diceva oggi dentro gli studi di Tele Jato e al microfono di Pino Maniaci , il senatore Giuseppe Lumia del PD . Su questo argomento,ovviamente, ci ritorno subito però, prima ,ho la necessità di dire alcune cose .Il senatore Lumia, rappresentante del PD, aveva convinto anche noi a scendere in campo e sostenerlo quando i suoi amici di Partito ,in questa legislatura ,non lo volevano più candidare perché, sostenevano, Lumia di legislature ne aveva totalizzato quattro.
mercoledì 4 gennaio 2012
CARO LO BIUNDO, NON BASTA INTITOLARE VIE...
Quella di Salvo Lo Biundo è stata, in senso assoluto, la peggiore Giunta che abbia mai avuto la nostra città. Non è possibile alcuna comparazione col passato, anche quello peggiore, che come comunisti abbiamo combattuto con forza e determinazione.
Per comprendere quel che dico basta leggere le pagine della pubblicazione di Giuseppe Di Trapani “Il granaio della memoria” per rendersi conto di cosa sia stata “la politica” nella città di Partinico, del ruolo che questa ha avuto nell’ambito del panorama non solo regionale ma nazionale, gli uomini che l’hanno sostanziata e rappresentata, le idee e gli ideali che muovevano quei protagonisti. Anche quelli che alla città provocarono violenze e devastazioni. Avremo modo, e sono certo che capiterà, di parlarne più ampiamente.
Per comprendere quel che dico basta leggere le pagine della pubblicazione di Giuseppe Di Trapani “Il granaio della memoria” per rendersi conto di cosa sia stata “la politica” nella città di Partinico, del ruolo che questa ha avuto nell’ambito del panorama non solo regionale ma nazionale, gli uomini che l’hanno sostanziata e rappresentata, le idee e gli ideali che muovevano quei protagonisti. Anche quelli che alla città provocarono violenze e devastazioni. Avremo modo, e sono certo che capiterà, di parlarne più ampiamente.
Quel che vediamo oggi è, però, soltanto la quotidiana rappresentazione della politica ridotta a soggetto recitato su di uno sgangherato palcoscenico con protagonisti alcuni guitti di periferia, tanto tronfi quanto invadenti e che recitano quotidianamente una parte che se non fosse disastrosa sarebbe oggetto di dileggio oltre che di sollazzo, sbeffeggiamenti e sicure quanto sonore pernacchie. Lo diciamo con profondo dispiacere e soprattutto rabbia nel vedere giovani che dovrebbero essere, ma non lo sono, carichi di idee, entusiasmo, orgoglio, passione, generosità, altruismo, dedizione, capacità di sacrificio oltre che realizzatrice se non altro per sdebitarsi nei confronti di quanti avevano riposto fiducia in loro. E invece viviamo quotidianamente il dramma di una città che perisce, diventa sempre più anonima, dentro il cui corpo ogni giorno si consumano tragiche devastazioni.
Per cui vedi i rifiuti – oggetto di miserabile baratto - sparsi per ogni dove, discariche a cielo aperto in ogni angolo delle nostre periferie e che offendono non solo i nostri occhi e le narici ma la nostra sensibilità e soprattutto offendono l’ambiente nel quale siamo costretti a vivere e per il quale abbiamo combattuto e non abbiamo mai smesso di combattere – ricordi caro Nino Amato! - poteri forti, prepotenze, mafiosetti che s’annacavanu, ipocriti e mezze tacche, pusillanimi e corrotti.
E vedi ogni giorno di più come le nostre risorse idriche, che la terra ha da sempre gelosamente custodito per secula seculorum con lo scopo di dissetare burgisi e mitateri,“signurini” e braccianti poveri senza terra, passare nelle mani di privati speculatori perché oggetto di sporco scambio d’interessi inconfessabili mentre di converso ti accorgi che piuttosto che migliorare il servizio della distribuzione dell’acqua, la quale arriva sempre a giorni alterni e per brevi periodi, cresce un acquedotto parallelo fatto di autobottari privati che, anch’essi, vivono e lucrano sulle necessità di una popolazione sempre più spremuta da tasse e balzelli per servizi mai resi. E se non paghi finisci nella morsa degli strozzini legalizzati che usano le loro agenzie e a cui questi giovani governanti locali hanno delegato, per meschini compensi, di lacerare le carni della nostra popolazione contribuente che ogni giorno vede recapitarsi“littri di scroccu” dalle quali non sai più come difenderti perché di te vogliono pure la pelle. E attraversi sconvolto le vie della città il cui manto scolorisce ogni giorno di più lacerato da profonde ferite che nessuno di costoro intende risanare ma i cui spazi, però, vengono affidati a magnaccia di professione che lucrano pure sulla tua sosta e vivono alle spalle dei cittadini . E vedi con rabbia perire le centenarie palme dell’ex arena, simbolo della dignità di una città che sapeva adornarsi, abbellirsi mutuando anche dal suo esaltante passato arabo. Palme che avevano visto, sicuramente, dall’alto della loro maestà da li’ passare “la Storia ” , quella buona e quella tragica, del nostro popolo. E muoiono,le storiche palme quasi nel silenzio e nell’indifferenza. Senza cure, senza protezione, forse senza rimorsi o rimpianti. D'altronde non si dice: "mortu un papa sinni fa nautru?" Lì, forse, ripianteremo qualcos'altro come ebbe a fare il sindaco di Montelepre per la stessa ragione. Ma muore anche quello stadio comunale che intitolammo all'avvocato Giuseppe La Franca assassinato dalla mafia partinicese in maniera crudele e spietata come sanno fare soltanto "'i vaccara". E muore lo stadio orgoglio di tante generazioni di partinicesi che prima lo anelarono e poi lo vollero costruire e che vedeva ogni domenica riempirsi di gioia e di allegria, di giovani, di anziani, di felicità. E muore piazza Duomo il luogo della crescita civile di uomini e donne che li’ si davano appuntamento per guardarsi, amarsi seppur platonicamente, ma anche per discutere o per scontrasi. Luogo di passione civile, della politica che ti entusiasmava e ti faceva sentire vivo e utile, il luogo che ti ospitava fino a notte fonda che ti proteggeva con i suoi palazzi che avevano sfidato il tempo ma che mai e poi mai avrebbero potuto pensare di perire sotto i colpi mortali dell’ingordigia dei nuovi ricchi devastatori supportati dal donnabondismo di amministratori pusillanimi e sconci. E muoiono pezzi di acciottolato, di abbalatato, prospetti, torri, bagli, ville e giardini. Muoiono alberi secolari rifugio di nidiate di passeri che animavano i luoghi con la loro rumorosa quanto festosa presenza, il Palchetto della musica che ospitò il fior fiore dei musicisti partinicesi che si davano ogni domenica al popolo che li ripagava con devozione e presenza. Muore la villa Margherita simbolo della civiltà dell’800, il suo bel palco che ospitò musica, poesia e teatro, i suoi viali attraversati dai passi sognatori delle giovani coppie, i suoi alberi che videro in quel luogo come la giustizia terrena fosse pesante con i poveracci morti di fame che, costretti a delinquere, venivano appesi alla forca proprio li' come cani randagi. Muore l'invaso la cui risorsa viene quotidianamente depredata dall'AMAP che la vende a peso d'oro mentre i coltivatori ne sono privati da una politica indecente della Regione siciliana e dei suoi nuovi padroni che non sono quelli di prima ma saccheggiano alla stessa stregua e con la stessa caparbia logica di quelli.
Caro giovane Lo Biundo, da quasi quattro anni ormai governi la nostra città senza onore né gloria. E la governi nel modo peggiore, cioé con indifferenza perché ti sei circondato dei nuovi predatori cui dai spazio, illusione, prebende e sopratutto la speranza che depredare ancora si può perché si può sempre scavare. No, non basta intitolare strade a Peppino Impastato come si farà domani, o a Danilo Dolci o a Turiddu Termine tanto per citare uomini generosi al punto di dare anche la vita per la crescita della nostra terra e che furono nostri maestri ed ispiratori, né impegnarsi a parole quando per te le parole non sono pietre. Tu sei convinto, per eccesso di ingiustificata presunzione, che mai sindaco fu più sindaco di te. Syndicus significa "patrocinatore" nel senso di patrocinare, fare propria la giusta causa di tutti. Ma tu sei stato, fino ad oggi, soltanto il patrocinatore degli interessi di pochi che ti blandiscono e circuiscono, diffondendo sdegno, alimentando politici risentimenti, diseducando, inquinando anche le coscienze. A PARTINICO CON TE OGNI GIORNO DI PIU' CONTINUA A MORIRE TUTTO. Ed io penso che i suoi carnefici non debbano, NON POSSANO farla franca.
Per cui vedi i rifiuti – oggetto di miserabile baratto - sparsi per ogni dove, discariche a cielo aperto in ogni angolo delle nostre periferie e che offendono non solo i nostri occhi e le narici ma la nostra sensibilità e soprattutto offendono l’ambiente nel quale siamo costretti a vivere e per il quale abbiamo combattuto e non abbiamo mai smesso di combattere – ricordi caro Nino Amato! - poteri forti, prepotenze, mafiosetti che s’annacavanu, ipocriti e mezze tacche, pusillanimi e corrotti.
E vedi ogni giorno di più come le nostre risorse idriche, che la terra ha da sempre gelosamente custodito per secula seculorum con lo scopo di dissetare burgisi e mitateri,“signurini” e braccianti poveri senza terra, passare nelle mani di privati speculatori perché oggetto di sporco scambio d’interessi inconfessabili mentre di converso ti accorgi che piuttosto che migliorare il servizio della distribuzione dell’acqua, la quale arriva sempre a giorni alterni e per brevi periodi, cresce un acquedotto parallelo fatto di autobottari privati che, anch’essi, vivono e lucrano sulle necessità di una popolazione sempre più spremuta da tasse e balzelli per servizi mai resi. E se non paghi finisci nella morsa degli strozzini legalizzati che usano le loro agenzie e a cui questi giovani governanti locali hanno delegato, per meschini compensi, di lacerare le carni della nostra popolazione contribuente che ogni giorno vede recapitarsi“littri di scroccu” dalle quali non sai più come difenderti perché di te vogliono pure la pelle. E attraversi sconvolto le vie della città il cui manto scolorisce ogni giorno di più lacerato da profonde ferite che nessuno di costoro intende risanare ma i cui spazi, però, vengono affidati a magnaccia di professione che lucrano pure sulla tua sosta e vivono alle spalle dei cittadini . E vedi con rabbia perire le centenarie palme dell’ex arena, simbolo della dignità di una città che sapeva adornarsi, abbellirsi mutuando anche dal suo esaltante passato arabo. Palme che avevano visto, sicuramente, dall’alto della loro maestà da li’ passare “
Caro giovane Lo Biundo, da quasi quattro anni ormai governi la nostra città senza onore né gloria. E la governi nel modo peggiore, cioé con indifferenza perché ti sei circondato dei nuovi predatori cui dai spazio, illusione, prebende e sopratutto la speranza che depredare ancora si può perché si può sempre scavare. No, non basta intitolare strade a Peppino Impastato come si farà domani, o a Danilo Dolci o a Turiddu Termine tanto per citare uomini generosi al punto di dare anche la vita per la crescita della nostra terra e che furono nostri maestri ed ispiratori, né impegnarsi a parole quando per te le parole non sono pietre. Tu sei convinto, per eccesso di ingiustificata presunzione, che mai sindaco fu più sindaco di te. Syndicus significa "patrocinatore" nel senso di patrocinare, fare propria la giusta causa di tutti. Ma tu sei stato, fino ad oggi, soltanto il patrocinatore degli interessi di pochi che ti blandiscono e circuiscono, diffondendo sdegno, alimentando politici risentimenti, diseducando, inquinando anche le coscienze. A PARTINICO CON TE OGNI GIORNO DI PIU' CONTINUA A MORIRE TUTTO. Ed io penso che i suoi carnefici non debbano, NON POSSANO farla franca.
Toti Costanzo
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