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Leggiamo dal sito del Gruppo Policentro.
Le società ”La Policentro”, “Sviluppi e Partecipazioni Immobiliari” e “Policentro Engineering & Service” sono state poste in stato di liquidazione in data 30 maggio 2013. Al liquidatore è stato conferito un mandato a tempo definito per esplorare, in regime di esercizio provvisorio dell’impresa sociale, la possibilità di perseguire soluzioni della crisi di impresa nella prospettiva di assicurare la continuità aziendale, con tutti i poteri occorrenti al riguardo. Si precisa che, nel rispetto delle leggi in materia, le società daranno comunque corso in questa fase a tutte le attività in cui sono impegnate, senza alcuna sospensione o interruzione dei relativi servizi”. Il Gruppo Policentro è una struttura polifunzionale, organizzata attraverso cinque società di servizi. Tra queste La Policentro S.p.A, la Policentro Engineering & Service e la Sviluppi e partecipazioni immobiliari S.p.A., rivestono sicuramente un ruolo molto importante.
La Policentro S.p.A. è la società leader del Gruppo Policentro. Nella “La Policentro S.p.A.” si concentrano, infatti, “le competenze e le attività a valore aggiunto di ricerca, direzione, coordinamento e controllo di tutte le funzioni del Gruppo”. Nelle operazioni in cui partecipa, o che promuove direttamente, La Policentro S.p.A. assume il ruolo del promotore, ossia della società operativa che, una volta individuata una location e un’area disponibile, concepisce il centro sin dalla fase della sua ideazione, e cura il montaggio dell’operazione accompagnandone lo sviluppo in tutti i suoi aspetti tecnici, organizzativi e finanziari. Dall’analisi di fattibilità sino al completamento dell’opera ed alla sua “messa a regime” La Policentro S.p.A. gestisce e coordina tutte le funzioni.
La Policentro Engineering si propone sul mercato come interlocutore unico dell’investitore immobiliare, garantendo l’esecuzione completa dell’opera nel rispetto dei tempi e dei costi programmati. Le varie fasi della progettazione che accompagnano l’operazione, dal livello urbanistico/autorizzativo all’apertura del cantiere e all’esecuzione dell’opera, sono gestite attraverso un’unica “cabina di regia” che ne coordina i processi e controlla settimanalmente il rispetto degli obiettivi programmati.
Il Gruppo Policentro seleziona ogni anno un certo numero di operazioni su cui sceglie di investire direttamente e lo fa attraverso Sviluppi e Partecipazioni Immobiliari, la società dedicata alla cura di tutti gli aspetti finanziari delle operazioni direttamente o indirettamente promosse dal Gruppo.
Sviluppi e Partecipazioni Immobiliari è dotata di una propria struttura autonoma di corporate finance, dedicata all’analisi delle opportunità e alla predisposizione di tutta la documentazione di carattere economico-finanziario necessaria allo sviluppo dell’operazione. Dall’organizzazione del progetto finanziario in fase di promozione, alla presentazione agli investitori e al sistema bancario, alla strutturazione della copertura finanziaria, fino alla liquidazione dell’investimento sul mercato immobiliare.
Sviluppi e Partecipazioni Immobiliari gestisce, attraverso 12 società di scopo, tra le quali la Policentro Daunia, un importante portafoglio di asset immobiliari.
La Policentro Daunia, creata per la costruzione e la gestione del grande insediamento di contrada Margi, ha un capitale sociale di 14.500.000,00 di euro, dei quali soltanto 9.997.827,00 sono stati sottoscritti e versati.
Le quote sono così suddivise:
- 5.500.000 azioni ordinarie pari a nominali euro 5.500.000,00 alla Medea s.r.l. (55,02%);
- 630.350 azioni ordinarie pari a nominali euro 630.350,00 alla Dedalo Consulting s.r.l. in liquidazione (6,30%);
- 3.523.002 azioni ordinarie pari a nominali euro 3.523.002,00 alla Sviluppi e Partecipazioni Immobiliari S.p.A. in liquidazione (35,23%);
- 138,205 azioni ordinarie pari a nominali euro 138,205,00 a Baracco Luca (1,39%);
- 1.100 azioni ordinarie pari a nominali euro 1.100,00 al Consorzio Parthenia (0,01%);
- 205.170 azioni ordinarie pari a nominali euro 205.170,00 a Poma Salvatore Pietro (2,05%).
Questo significa che:
a) il 41,23% del capitale sociale della Policentro Daunia è di proprietà di società poste in liquidazione (Dedalo Consulting s.r.l. e Sviluppi e Partecipazioni Immobiliari S.p.A.);
b) del capitale sociale ammontante ad euro 14.500.000,00, ben 4.502.173,00 devono ancora essere sottoscritti (da chi?) e versati (da chi?);
c) in liquidazione sono le società che rappresentano il cuore finanziario ed operativo del Gruppo Policentro (La Policentro S.p.A, la Sviluppi e partecipazioni immobiliari S.p.A., e la Policentro Engineering & Service).
Il costo preventivato per l’opera è di circa 70 milioni di euro. Poiché le Banche sono disposte (sarebbe da dimostrare) a finanziare solo il 50% dell’investimento (circa 35milioni di euro), mentre il restante 50% non si trova (e tutti i privati coinvolti cosa investono?), il 31 maggio 2013, mentre le sue società venivano poste in liquidazione, l’amministratore del Gruppo Policentro, Ing. Lino Iemi, lanciava pubblicamente, la geniale idea dell’azionariato popolare. Questa dichiarazione, rilasciata durante un incontro in pompa magna svoltosi presso la camera di commercio di Palermo, alla presenza del Sindaco di Partinico, durante la campagna elettorale per le amministrative del 2013, ha dell’incredibile.
Si riporta testualmente: “chi ha i risparmi, chi ha la possibilità da mille euro in avanti, da un milione di euro in avanti, non c’è limite in questo, che credano in questo progetto, li facciamo entrare direttamente nell’azionariato, con la trasparenza che occorre in queste cose, sicuri che mettano i soldi non in una palude ma in una costruzione virtuosa, la quale è palpabile e visibile, che nella peggiore delle ipotesi anche durante la crisi renderà più del doppio rispetto alla resa di un istituto bancario, ma essenzialmente per dimostrare al mondo che c’è un atto di solidarietà e di ribellione da parte della popolazione dicendo, se le strutture istituzionali e bancarie non sono in grado di funzionare, allora noi facciamo il fai date, ci arrangiamo da soli perchè non vogliamo rinunciare allo sviluppo e non vogliamo continuare ad impoverirci”.
Cari Partinicesi, almeno per una volta, dimostriamo al mondo con un “atto di solidarietà e di ribellione che se le strutture istituzionali e bancarie non sono in grado di funzionare, allora noi facciamo il fai da te, ci arrangiamo da soli perchè non vogliamo rinunciare allo sviluppo e non vogliamo continuare ad impoverirci”.
Portiamo devotamente all’ingegnere Iemi i nostri risparmi, chi mille chi un milione di euro, non c’è problema, non c’è limite, ed investiamoli in questa trasparente e virtuosa operazione avallata negli anni da amministratori servili ed interessati, “che nella peggiore delle ipotesi ci renderanno il doppio rispetto alla resa di un istituto bancario”.
Illustre ingegnere, se fosse vivo e presente Antonio de Curtis (in arte Totò) siamo sicuri che, sentendo le sue parole, si sarebbe a Lei rivolto con una delle sue ormai famose frasi intervallate da geniali pause: “ingegnere..(pausa)….ma mi faccia il piacere!!!!”, accompagnando le parole con un leggero ma convinto gesto della mano, dall’interno verso l’esterno, come per dire, ma vada a……