Leggo
l’articolo di Michele Giuliano e mi assale una rabbia incontenibile .Come se il
tempo ,da allora, non fosse trascorso . Da allora, quando? Da quando nel 2003 il
nostro Partito con Ottavio Puleo ,consigliere comunale comunista, ebbe a
combattere quella battaglia di dignità e
di civiltà.Il sindaco, all’epoca, era Giuseppe Giordano. Lo Biundo da poco eletto consigliere gli teneva il
sacco posteggiando spesso e volentieri dietro la porte dell’Assessore Filippo
Aiello che Giovanni Guerra defini’ con accompagnamento di relativa vignetta il “pigliaboffe” proprio per la suo grande
spirito di sacrificio nel caricarsi non solo delle sue ma anche delle
responsabilità del sindaco .Ovviamente Filippo era l’Assessore ai lavori
pubblici ,il che la dice lunga sulle ragioni del posteggiare . Insieme , e con loro anche Giovanni Pantaleo, erano
stati eletti nella lista di un certo Ciccio Nicolosi saltatore provetto e di altissimo livello Abbiamo visto ,in
seguito, quanti salti da un Partito all’altro , da un gruppo all’altro senza
soluzione di continuità hanno totalizzato i suoi allievi . Dunque trasferiamo con forza nel Consiglio comunale una
forte battaglia di moralizzazione. Cosa era accaduto? Alcuni consiglieri eletti
nelle tre Commissioni consiliari avevano scoperto come fosse possibile frodare il
Comune e dunque la nostra collettività e le sue modeste risorse facendo finta
di partecipare ai lavori che devono servire non solo per conoscere i problemi
della città ma per proporne le soluzioni . Ovviamente non tutti i consiglieri ,e
neppure tutti quelli della maggioranza che sostenevano Giordano, agivano senza
decoro. Alcuni di loro invece si e per di più avevano scoperto che convocare
GIORNALMENTE le Commissioni faceva
raggiungere loro due ben precisi obiettivi: non andare a lavorare con
l’aggravante che il Comune doveva rimborsare gli enti pubblici o anche privati da
cui costoro dipendevano oltre che percepire il gettone di presenza. Il trucco
era abbastanza semplice: c’è un funzionario del Comune che svolge il ruolo di
segretario della Commissione e c’è anche un Presidente della stessa, ovviamente
appartenente alla maggioranza viceversa l’imbroglio non sempre ha possibilità
di funzionare , che per spirito servile ,si prestano.Ovviamente anche tra i segretari vi sono le eccezioni nel senso che non tutti e non sempre si prestano . Dunque il trucchista arriva in sede, appone la
sua firma su di un registro che raccoglie le presenze e se ne va. In tal modo ,e
senza colpo ferire ,si fotte il gettone della cosiddetta “presenza” che presenza ovviamente non è , non va a lavorare e
va farsi i cavoli suoi. Bello,
bellissimo ma alla faccia dei contribuenti. Con Ottavio solleviamo la questione
rendendola pubblica. Miserabili ,‘nfami e
sbirri ri comunisti.Sempre iddi sunnu a fari ‘i sconsaiocu . Ma che cosa gli interessa ? Perché hanno
sempre da dire e si mettono sempre di traverso? Vai a spiegare a questi saccunara che i soldi della collettività
sono sacri e servono per fare elevare la vita sociale, culturale ,civile,
economica e perfino democratica di una città ridotta in macerie. No ,loro
vogliono continuare cosi’.E allora cosa fai ?Ti rivolgi, come è giusto, ad una figura seppur
sbiadita,debole,donnabondiesca che ancora esiste all’interno dei Comuni : la
figura del Segretario generale che ,ancora,
dovrebbe rappresentare IL GARANTE della
LEGALITA’ per tutti gli atti ed anche i comportamenti di amministratori e
consiglieri dimenticando, per un solo momento, d’essere stato “chiamato” a quell’incarico dal sindaco
di turno verso il quale non bisogna avere alcun "OBBLIGO" .E il Segretario che fece? Intervenne,redargui’ i lestofanti ,chiari’,
impose, sottolineò la giustezza dell’azione del consigliere comunista e del suo
Partito sostenendone le giuste ragioni? Ma quando mai! Il Segretario redargui’,
bacchettò non i saccunara ma i comunisti nascondendo la testa sotto la sabbia come lo
struzzo .Ma i comunisti figuriamoci se demordono facilmente .Loro considerano
la “politica” ancora una cosa seria, sono convinti che questa debba essere al
servizio della collettività e non certo di affaristi, ricattatori, inquinatori e nullafacenti ,in più, hanno pure il pallino di leggere
le carte, documentarsi e trovare anche le leggi che regolano la vita civile e democratica di un
Comune .E trovano, tra le altre norme e all’interno dello Statuto comunale ,l’articolo
13 che in maniera INDISCUTIBILE cosi’
recita :”Il Consigliere comunale HA IL
DOVERE di partecipare alle sedute delle
commissioni consiliari permanenti di cui
fa parte PER L’INTERA DURATA DEI LAVORI .Qualora, PER IMPROROGABILI MOTIVI ,un
consigliere dovesse abbandonare la seduta del consiglio comunale o della
commissione di cui fa parte PRIMA CHE I RELATIVI LAVORI SIANO CHIUSI ,ha il dovere di fare inserire in verbale i
motivi di tale abbandono”. Dunque,
dissero i comunisti, che le leggi vanno rispettate ,punto e basta .Come si concluse quella
battaglia?. Non solo quei questuanti furono costretti a piegarsi (volevano,
addirittura, attribuirsi uno stipendio per l’attività di consiglieri comunali ) ma
dovettero,obtorto collo , rispettare la legge nel senso che quanti partecipavano ai lavori ,E SOLO
PER QUESTI, vi é diritto all’obolo .
Sono
passati dieci anni da quell’episodio disgustoso. Voi pensate che sia acqua
passata? Ma quando mai. Siamo punto e a capo .Perché ancora una volta la “storia” ,ed oggi l’ha egregiamente raccontata il
giornalista Giuliano , si è ripetuta come se il tempo si fosse fermato. Davvero,
non ci sono parole! Che pena!
Toti
Costanzo
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