Chi ha conosciuto intimamente il
senatore Pino Avellone ( fu anche Deputato al Parlamento nazionale e all’ARS
oltre che sottosegretario e consigliere comunale a Partinico) racconta
non solo della sua generosità nei confronti di quanti ai lui si rivolgevano per
ottenere un posto di lavoro ma della spietata determinazione contro i suoi
avversari interni al Partito democristiano o,ancor più,nei confronti di quanti
gli si avvicinavano con lo scopo di gestire in proprio il suo potere per poi “tradirlo”.Le sonore boffe assestate a due ex sindaci "traditori" fecero il giro d’Italia.Allo stesso
modo fu fortemente determinato nel rompere uno storico legame politico con Salvatore
Cintola e un pezzo del suo Partito quando ,a metà degli anni ’80,costoro tentarono di gestire attraverso una società di comodo“l’affaire metano”,un affare da 20 miliardi delle vecchie lire,che vedeva interessata una società all’uopo costituita con la presenza inquietante
di quel famoso professore Lapis amico di Cintola che fu al centro di una bufera giudiziaria col
risultato di fermare prima e ritardare poi la metanizzazione nel nostro Comune.Il
progetto della metanizzazione fu,poi,concluso nel 1997/98 dal sindaco Cannizzo avendo quale sua Vice la rappresentante proprio di quel gruppo democristiano ( vedi il caso!) vicino a Cintola e
contro Avellone in quella citata vicenda.Dunque,a detta di quanti erano ben
informati,pur essendo Avellone un uomo di potere mai teorizzò la commistione tra
la politica e gli affari che altri suoi sodali,al contrario,promossero e in
alcuni specifici casi,resero fatto concreto.Infatti racconta chi fu assai vicino,anche umanamente,al senatore Avellone che lui soleva raccomandare ai suoi di
non mischiare mai gli affari con la “politica”
trattandosi di interessi assai diversi e contrastanti tra di loro.Gli
affari,soleva dire Avellone,interessano la sfera del vantaggio,dell’arricchimento
personale o al più di ristretti gruppi,mentre la politica quelli dell’intera
collettività.E con la commistione si rishia di finire in galera come spesso capita nei Comuni .Ovviamente chi come lui non mischiò mai gli affari con la politica ,pur essendo un sofisticato utilizzatore del Potere,resse per decenni nel rappresentare le istituzioni ad altissimo livello mentre
chi,al contrario,tentava di amalgamare i due interessi contrapposti è durato
poco.Politicamente parlando.Sembrava che quei tempi fossero definitivamente
tramontati con la fine della Prima Repubblica fino a quando con il ventennio
berlusconiano ed ora col PD l’intreccio tra politica ed affari è diventato
talmente palese al punto che non si scandalizza quasi più nessuno.Per cui tu
puoi trovare deputato di un PD,Partito che dovrebbe mantenere almeno
teoricamente un notevole livello di dignità nel senso del rispettare una
tradizione politica e culturale che affonda le radici nel mondo del solidarismo
cattolico e nella tradizione socialista del sostegno del lavoro dipendente e delle piccole e
medie imprese,il figlio di un grande capitalista italiano con
interessi diffusi in Europa e nel mondo,come Colannino,o addirittura ministro
della Repubblica,la Federica Guidi
figlia di un industriale la cui caratteristica principale è quella di chiudere
le sue aziende in Italia per traslocare in altri Paesi della Comunità europea sfruttando
al massimo il lavoro degli operai di quei Paesi pagati con salari di fame.
E se questo, dunque, avviene a
livello nazionale perché localmente le cose dovrebbero manifestarsi
diversamente?Infatti non si manifestano se non alla stessa, identica maniera nel senso che tanti hanno compreso come con la politica,oltre a viverci e far carriera,è
possibile anche arricchirsi.E,infatti,la domanda che spesso mi è stata posta è:secondo te a Partinico il rapporto tra
politica ed affari si è chiuso con la fine del sistema demo-craxi-cintolismo
che ha governato ininterrottamente per almeno un quarantennio la nostra città?La risposta,ovviamente,non è altro che no nel senso non solo della non scomparsa del fenomeno ma del suo rafforzamento trovando nuova linfa,nuovi filoni e nuovi soggetti eguali a quelli che hanno
incarnato nel passato tale sintesi.E questo processo si è intensificato in
maniera esponenziale con l’avvento nel governo della città di Lo Biundo ed una serie di suoi voraci supporti
che hanno ricostruito e amplificato il binomio affari-politica con lo scopo dichiarato di difendere,attraverso un
ruolo amministrativo attivo,interessi assolutamente personali a scapito di quelli generali ,costruendo ed
alimentando un bacino di adesioni elettorali che gli hanno consentito(ma le
ragioni non sono state solo queste) d'essere rieletto.Per cui è cosa nota l’interesse
diretto del sindaco nel settore del fotovoltaico,il sostegno palese oltre che ovviamente interessato per quelle
sfacciate operazioni speculative che hanno avuto al centro l’affare Policentro,l’affare
delocalizzazione distilleria,le strisce blu e,di recente,anche tutto quel che
ruota attorno alla dismissione di alcuni beni comunali senza tacere su case di
riposo,cooperative sociali,pubblici appalti,impianti per la erogazione di
energia(benzina e gas) e su quanto si strarebbe preparando nel settore della gestione dei
rifiuti una volta costituito l’ARO cioè il progetto già licenziato
dall’amministrazione,seppur tardivamente.Ci si chiede:perché hanno voluto
far trascorrere quasi un anno per realizzare l'ARO cioé l'Ambito di Raccolta Ottimale?Perché si é dovuto aspettare tanto? Forse perché non si vuole dare il via alla gestione comunale della raccolta e smaltimento
di rifiuti ed invece pensare di affidarlo ai soliti privati?Perché questo ritardo ,e cosa si doveva costruire in parallelo?La
risposta la sapremo quanto prima e soprattutto quando si verificherà che il
servizio piuttosto che essere gestito DIRETTAMENTE DAL COMUNE,si vorrà affidare a
società,ditte,cooperative e ,soprattutto,ad ASSOCIAZIONI TEMPORANEE DI IMPRESA!Ma il senatore Pino Avellone non si limitò a schiaffeggiare i due sindaci.Lui soleva anche aggiungere :"Attenti che chi mescola affari e politica potrebbe finire direttamente all'Ucciardone ! "
Toti Costanzo