Quando Bart con una certa nonchalance e da cicisbeo di gran classe qual'é, rispose alla domanda delle belle e giovani intervistatrici di Tele Jato prima e di Tele Occidente poi e spiegò che erano stati raggiunti due importanti obiettivi per il potenziamento dei servizi della Biblioteca comunale aggiungendo che uno dei due progetti era riuscito "ad acchiapparlo per i capelli"(testuale), "nni lavissimu manciatu vivu".
No, non perché le sue teneri e rosee carni ispirano antropofagi sentimenti ma per la gioia che ci procura il suo dire, il suo fare, la sua felicità di vivere. Per cui manciari vivu é un modus dicendi cioé é l'omologo di ti stringo al petto con fare paterno, ti accrezzo le goti, ti liscio i capelli e ti rivolgo dolci parole piene di affetto e comprensione. E in più ti canto: "Dio, come ti amo!"
Lui parlava e parlava, citava dati e cifre, ringraziava da ragazzo ben educato, novello Capezzone, non solo l'Assessore regionale al Bilancio ma soprattutto "il suo Antonelllo". Antonello il brizzolato benefattore, il prodigo cicionicolosiano, quello dei quarantacinquemila 'na lira chhiù 'na lira menu che in estate accesero le migliaia di lampadine del Corso, suonarono, cantarono, ballarono, recitarono in Piazza Duomo. Antonello che ci conserva le classi del superiore, che salva il posto ad un Direttore amministrativo della scuola e ad alcuni bidelli. Antonello il magnifico, il munifico, il benefico anche se Sal Le Blond, in un conato di sincerità, si lasciò scappare che tutto questo ci é costanto tanti voti chiesti ai Partinicesi per lui. Sommessamente chiediamo: e se i voti non glieli avessero dati? Tutto sarebbe finito a cachì?
Abbiamo detto tra noi e noi pensando a Bart:"Hai visto? Hai visto come allontanatosi da quei loschi barcaiuoli (e soprattutto da quello del quale Cola, in un lontano Consiglio comunale degli anni '70, ebbe ad appellare dicendo: di baffo e pizzo ti sei adornato...) che lo tenevano ingessato impedendogli per anni di schiudersi come una farfalla compressa dentro il bozzolo, ora ne esce e si libra nell'aria svolazzando un pò qua e un pò la? Che gioia vederlo volare, librarsi nell'aria e toccare il cielo con un dito, innalzarsi, piroettare sfruttando le correnti d'aria come fanno i leggeri alianti per poi puntare a bassa quota quasi a toccare il suolo per, quindi, con un inpennata, uno scatto di reni, risalire sempre più in alto sempre più sù nel blu dipinto di blu".
E che importanza ha se della SCUOLA non riesce ad occuparsene perché quando arriva lui, dice la Direttrice: "E' già passato Jhonny". E che importa se i BENI CULTURALI che dovevano rappresentare il suo cavallo di battaglia, il segno distintivo di tutta la sua esistenza, la sua vittoria su tutti i fronti li vede come si suole dire "col binocolo" perché se ne impossessò Jhonny. Si, Jhonny sempre Jhonny. E che importa se la delega alla CULTURA é un involucro vuoto nel senso che Sal gli fece "il pacco" come quando i piazzisti napoletani ti appioppano un Rolex per poche lire, tu ci caschi, apri l'astuccio e al posto dell'orologio ci trovi un pizzino con scritto: "Cucù! Prova un'altra volta". Tu dici che le sue deleghe sono come le matrioske nel senso che ne levi una e ne trovi un'altra e poi ancora un'altra senza mai poter concretamente toccarne una, averla in mano usarla per il piacere di dire: "Si, questa delega é veramente mia e ne faccio l'uso che voglio". Meno male che ogni tanto quelli della Terza età lo invitano anche se sulla busta sta sempre scritto: "Egr. Ass. Bart. con preghiera di presenziare solo se accompagnato da Jhonny, Kate e Antonello 'u busacchinaru"
"Ma soldi ne arrivano?" incalzarono le intervistratici. "No, soldi non ce ne sono ma ci daranno servizi, mobilio, corsi di formazione, hard e soft, cose che ci faranno fare il salto di qualità, che ci inseriranno in un circuito italiano, ma che dico italiano, europeo, mondiale. Che ci consentirà la diffusione di suoni, la riscoperta dell'America, l'evoluzione della specie da superare le scoperte di Darwin, la riduzione del buco dell'ozono, la salvaguardia del cammello libico e della palma tunisina, la pillola del giorno dopo....". Continuava e continuava a parlare mentre le intervistratrici comprendendo che era andato "su di testa" chiamarono con urgenza Peppe che, sapendo, si precipitò e senza profferir parola l'accompagnò dritto dritto per una lunga degenza con prognosi riservata.
No, non perché le sue teneri e rosee carni ispirano antropofagi sentimenti ma per la gioia che ci procura il suo dire, il suo fare, la sua felicità di vivere. Per cui manciari vivu é un modus dicendi cioé é l'omologo di ti stringo al petto con fare paterno, ti accrezzo le goti, ti liscio i capelli e ti rivolgo dolci parole piene di affetto e comprensione. E in più ti canto: "Dio, come ti amo!"
Lui parlava e parlava, citava dati e cifre, ringraziava da ragazzo ben educato, novello Capezzone, non solo l'Assessore regionale al Bilancio ma soprattutto "il suo Antonelllo". Antonello il brizzolato benefattore, il prodigo cicionicolosiano, quello dei quarantacinquemila 'na lira chhiù 'na lira menu che in estate accesero le migliaia di lampadine del Corso, suonarono, cantarono, ballarono, recitarono in Piazza Duomo. Antonello che ci conserva le classi del superiore, che salva il posto ad un Direttore amministrativo della scuola e ad alcuni bidelli. Antonello il magnifico, il munifico, il benefico anche se Sal Le Blond, in un conato di sincerità, si lasciò scappare che tutto questo ci é costanto tanti voti chiesti ai Partinicesi per lui. Sommessamente chiediamo: e se i voti non glieli avessero dati? Tutto sarebbe finito a cachì?
Abbiamo detto tra noi e noi pensando a Bart:"Hai visto? Hai visto come allontanatosi da quei loschi barcaiuoli (e soprattutto da quello del quale Cola, in un lontano Consiglio comunale degli anni '70, ebbe ad appellare dicendo: di baffo e pizzo ti sei adornato...) che lo tenevano ingessato impedendogli per anni di schiudersi come una farfalla compressa dentro il bozzolo, ora ne esce e si libra nell'aria svolazzando un pò qua e un pò la? Che gioia vederlo volare, librarsi nell'aria e toccare il cielo con un dito, innalzarsi, piroettare sfruttando le correnti d'aria come fanno i leggeri alianti per poi puntare a bassa quota quasi a toccare il suolo per, quindi, con un inpennata, uno scatto di reni, risalire sempre più in alto sempre più sù nel blu dipinto di blu".
E che importanza ha se della SCUOLA non riesce ad occuparsene perché quando arriva lui, dice la Direttrice: "E' già passato Jhonny". E che importa se i BENI CULTURALI che dovevano rappresentare il suo cavallo di battaglia, il segno distintivo di tutta la sua esistenza, la sua vittoria su tutti i fronti li vede come si suole dire "col binocolo" perché se ne impossessò Jhonny. Si, Jhonny sempre Jhonny. E che importa se la delega alla CULTURA é un involucro vuoto nel senso che Sal gli fece "il pacco" come quando i piazzisti napoletani ti appioppano un Rolex per poche lire, tu ci caschi, apri l'astuccio e al posto dell'orologio ci trovi un pizzino con scritto: "Cucù! Prova un'altra volta". Tu dici che le sue deleghe sono come le matrioske nel senso che ne levi una e ne trovi un'altra e poi ancora un'altra senza mai poter concretamente toccarne una, averla in mano usarla per il piacere di dire: "Si, questa delega é veramente mia e ne faccio l'uso che voglio". Meno male che ogni tanto quelli della Terza età lo invitano anche se sulla busta sta sempre scritto: "Egr. Ass. Bart. con preghiera di presenziare solo se accompagnato da Jhonny, Kate e Antonello 'u busacchinaru"
"Ma soldi ne arrivano?" incalzarono le intervistratici. "No, soldi non ce ne sono ma ci daranno servizi, mobilio, corsi di formazione, hard e soft, cose che ci faranno fare il salto di qualità, che ci inseriranno in un circuito italiano, ma che dico italiano, europeo, mondiale. Che ci consentirà la diffusione di suoni, la riscoperta dell'America, l'evoluzione della specie da superare le scoperte di Darwin, la riduzione del buco dell'ozono, la salvaguardia del cammello libico e della palma tunisina, la pillola del giorno dopo....". Continuava e continuava a parlare mentre le intervistratrici comprendendo che era andato "su di testa" chiamarono con urgenza Peppe che, sapendo, si precipitò e senza profferir parola l'accompagnò dritto dritto per una lunga degenza con prognosi riservata.
1 commento:
L’assessore Bart’olè
Eccezzzziuuunale veramente …direbbe Diego Abatantuono
Inimitabile
Diplomatico
Accondiscendente
Capezzoniano fino al midollo
Presenzialista
Genuflettente
Intelligente quanto basta
“aBART “ per la velocità nel cambiare casacca quando è invitato a più banchetti di rappresentanza
Puzzle perché rappresenta tanti (ass.Antinoro-Nino Gugliotta-Gigia Cannizzo-Mommo Ferrara-dott.Lo Baido e chi più ne sa più ne metta)
Unico nel suo genere
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