venerdì 7 agosto 2009

PARTINICO Bart '09

La signorina Benina ricevette da Sal un’ordine tassativo: non passare alcuna telefonata, rispondere che il Sindaco e gli Assessori erano andati ad un ricevimento.”Dica che siamo andati in Cantina per un battesimo “. Benina ,che aveva visto passare una caterva di Sindaci durante la sua lunga quanto scrupolosa attività di dipendente comunale sempre con delicati incarichi di relazionarsi col pubblico ed occuparsi della segreteria, capi’ l’antifona: c’era strarria ‘nto cammaruni. Invitò il commesso ad andare a prendere un caffè al bar . “Ci vediamo domani- disse e non dimentichi di chiudere anche il portone”. Benina ne aveva visto di cotte e di crude. Passavano, come davanti ad uno schermo, figure di Sindaci di tempi assai lontani: Angelo, Giovanni 1°, Giovanni 2°, don Pino, Pino senza don, Eluccio,Giuseppino, Gioacchino, Enza Maria, Gino, per non dire di Gigia che quando arrivava lei in Comune “tremava tutta Roma” come il titolo di un famoso film con Anna Magnani .E poi Giugio e Peppone che è quanto dire e, per cucuccio, ora anche Sal Le Blond .Apri’ la rivista “Chi?” e cominciò a leggere .Sapeva che il tempo sarebbe stato lungo come quello che si trascorre dal parrucchiere in un giorno di Sabato .Dal Salone degli Specchi salivano le voci come quando sale un temporale e tuoni e lampi sempre più vicini scuotono anche le gloriose mura degli antichi palazzi. I Palazzi? Certo, quei pochi che sono rimasti ancora in piedi e fare bella mostra di sé. D’altronde anche noi avevamo un passato. Un passato,in verità, non sempre pieno di gloria perché storici di bancareddu sogliono dire che tutto ebbe inizio con l’insediamento di briganti e pendagli da forca rivalutati dai Cistercensi. Ma briganti e non ,pendagli da forca o massacratori di borboni anche noi un passato lo avevamo . Certo,ora il rischio è che non avremo neppure un futuro visto che prima della sua precipitosa fuga a Bruxelles ,Antonello ha fatto togliere quel poco di vincolo che era rimasto.Della Cantina ,poi, non ne parliamo!

“No, noi non possiamo iniziare questo secondo ciclo estivo senza che si dia al tutto il giusto nome che merita. E il giusto nome è il mio .Sono, oppure no,l’Assessore alla Cultura?” .” Ma quale cultura e cultura"-ribatte Tanino che, come è noto è molto spiccio e dice pane pane e vino al vino-".Ma non l’hai sentito l’altro ieri quel che ha detto di noi sulla tivvù di Pinuzzu tiggei ,e per colpa tua , il professore ? Disse ,sostanzialmente, che siamo cosa di pani e panelle. Ma se lo sanno tutti che lo scorso anno hai fatto una mezza figura solo con i soldi di Antonello. Quest’anno cà grana ‘nun ci nné , me lo dici che fai? No, quel titolo in cartellone te lo puoi scordare. E poi ,perché dovremmo scrivere “ PartinicoBART” e non invece , ”Partinico SALART ? Alla fin fine ,‘u sinnacu cu è ?” . Nardo annui’ subito anche perché doveva farsi perdonare un mare di cose e in questi casi che si fa? S’alliscia ‘u pilu ‘o patruni. “Bellissimo, bellissimo! Mi piace: Partinico SALART. Tanino sei grande!Che idea, che genialità. Lo farò imprimere sul frontespizio delle magliette dei miei atleti che vanno , a giorni, a gareggiare a Parigi. Ve lo immaginate lungo i boulevard mentre sfilano con sul petto lo stemma dell’aquila partinicese e il nome di Sal a caratteri cubitali? ” .Il gelo calò su quelle parole mammalucchine e Nardo capi’ che per lui ,forse,era veramente finita. “ Ci arrivo, almeno, alle feste di Natale?” disse sottovoce ad Antonella che era stata sua allieva . Ma Antonella abbassò gli occhi come quando le giovani arrossiscono davanti ad un complimento, ma tacciono. Tacque , per cui Nardo capi’ che chance non ne avrebbe avuto più. Intanto era arrivata lei, Kate. Kate ,dall’apparente fragilità, ma sicuramente giovane intraprendente ,di grande risorse e capacità si era subito precipitata ed arrivò , addirittura,con ancora la tenuta da cavallerizza. I pantaloni elastici le stavano a pennello e su questi gli stivali alla capitano D’Inzeo . Nella mano sinistra teneva il casco protettivo e nella destra un sottilissimo frustino che ogni tanto faceva schioccare creando attorno a sé un vero e proprio panico mentre petto e torace venivano protetti da un robusto giubotto che pare lo metta ,ormai, tutte le volte che c’è una riunione di Giunta o un’ispezione da fare nelle panellerie col nuovo Comandante . ”Che ne dite-disse- se facciamo scrivere “Partinico VIGILART”? Ma lo capite l’importanza che oggi ha la questione sicurezza e, dunque, accoppiare la cultura allo spettacolo soprattutto quello che quotidianamente danno i nostri uomini in divisa ,specie in Piazza ,sarebbe una vera e propria trovata senza precedenti . E poi avremmo la possibilità ,per l’occasione, di disobbligarci col nuovo Comandante che, non solo in un sol colpo spicca lungo il Corso cento contravvenzioni ma, addirittura , s’è comprato la divisa pagandola con soldi suoi .A me , quando lo vidi per la prima volta in alta uniforme , per la commozione spuntarono le lacrime agli occhi . Un gesto di grande signorilità e ,soprattutto, di generosità impensabile in questo nostro Comune ” Fu a questo punto che Bart al grido di “Non fia mai!”, si lanciò contro Kate. Jhonny intervenne con tempestività e allungando la gamba destra creò le condizioni per farlo inciampare risparmiandogli, però, una frustata che Kate aveva già fatto partire con velocità impressionante. Kathrin imitando la Hepburn nel film del ‘38 ”Susanna”,sembrò, per un momento, una novella Zorro quando segna inesorabilmente con una ZETA il volto degli avversari . Volò ,Bart,e come in tante altre analoghe occasioni, atterrò con un mezzo carpiato sul grande divano posto ai lati dell’ingresso che da Benina porta alla Sala degli specchi. Gridò, il tapino e tirandosi i capelli e gemendo in continuazione con sibili che sembravano la sirena dell’autombulanza di Torano ,rotolò partendo , questa volta, dal lato nord per arrivare in fondo al lato sud e ritorno. Nardo ,istintivamente, tirò fuori l’immancabile cronometro e gridò al miracolo. Bart , a suo dire,aveva battuto tutti i record di “velocità rotolante”, che successivamente Nardo avrebbe proposto al CONI quale nuova specialità atletica da inserire nelle prossime Olimpiadi .Fu a questo punto che Vituzzu “sonocometumivuoi “ si mise in mezzo gridando come il grande Archimede : Eureka!-disse- . Che ne dite se invece di Partinico BART gli togliamo la B e diventa cosi’ “ PartinicoART” e non ne parliamo più ?D’altronde pi‘sti quattru cosi di ririri camu ‘a ffari ni vali ‘a pena strarriarisi? Parole sante, parole balsamo che si riversarono a spegnere i fuochi ” .Ci fu l’applauso di quasi tutti perché Bart aveva,non visto già guadagnato il davanzale della finestra di nord-ovest con lo scopo di lanciarsi nel vuoto al grido di “A vuliti sapiri na cosa? Megghiu pizzettu e peppone ca’ vuavutri” .Ma , come in altre occasioni Jhonny lo convinse e lui si accontentò anche non godendo. E fu cosi’ che l’estate partinicese, alla fine, fu denominata “PartinicoART’09” .

Bart pianse con un occhio, le voci si acquietarono, Kate rinfoderò lo scudiscio e si tolse gli stivali , Tanino ordinò pane , panelle e meusa per tutti, Vituzzu si asciugò il sudore, Jhonny convinse Bart a lasciare il davanzale mentre lo zio Crispi, che era intanto stato avvisato c’era marusu e temendo come sempre per il pargolo, riportò nella macchina ‘a runca .Benina sollevò lo sguardo da Chi?, lo arrotolò,lo mise nella borsa, rivolse un sorriso di ringraziamento all’effige di Padre Pio. Anche questa volta tutto è bene quel che finisce bene!

Sala Rossa

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