Una delle qualità essenziali che si richiede a chi intende ricoprire incarichi politico-amministrativi e , dunque, di importante responsabilità è quella di non mentire mai e cioè di dire sempre la verità. Se si vuole ottenere il rispetto dagli altri .Coloro i quali mentono possono anche ottenere il consenso,possono anche tentare processi mistificatori con lo scopo di apparire per quel che non si è, ma la stima sicuramente no. Quella ,soprattutto dalle cosiddette persone “per bene” ,quella la si perde ed anche definitivamente . Questione di tempo. Or dunque è accaduto che a Partinico da due anni si è insediato un governo locale che, come tutti i governi, può essere discutibile nel senso che non sempre la sua azione corrisponde agli interessi generali, non sempre le decisioni ,le scelte ,vengono condivise e ,quindi, coloro che governano possono sempre essere oggetto di critica . Tuttavia se l’azione amministrativa è fatta in perfetta buona fede, allora si può affermare che i governanti vanno criticati ma sicuramente non disistimati e ,quindi ,gli si dovrebbe sempre portare rispetto. Appare evidente , a completamento di questo semplice ragionamento che il giudizio su di una Giunta o su di un Consiglio può anche non essere globale nel senso da coinvolgere IL TUTTO, l’insieme dell’organismo , ma può anche essere espresso nei confronti dei singoli. Ad esempio il giudizio che noi esprimiamo nei confronti dell’Assessore al Bilancio non ha nulla a che vedere con quello , assai severo, col quale giudichiamo l’operato di quello alla cosidetta Legalità. E il “cosidetta” è ,ovviamente, riferito alla idea tutta personale che di questa nutre l’Assessore al ramo . Costei, ad esempio, si è distinta non solo per la nota “vicenda di Via Fermi”, per avere abbandonato all’incuria il bene di via Mario destinato alle “stanze della legalità” di cui si sono perse le tracce ,per il ruolo che ha avuto nell’affossare la Consulta giovanile e smorzare l’entusiasmo di tanti ,per il disinteresse nei confronti del luogo sacro che è il Cimitero e che “va avanti” soltanto per l’abnegazione di quelle poche unità operative di cui dispone ,ma perché negli ultimi tempi ha dato il meglio di sé: in carovana -nel senso che si accompagna ad alcuni funzionari comunali costretti dal dovere a questo tour o meglio mesto pellegrinaggio - ha rallegrato alcune nostre tristi ed uggiose giornate con sopraluoghi ,verifiche,giudizi, annotazioni e mettendo nell’imbarazzo non solo il dott. Coppolino Comandate della P.M. ma soprattutto il Segretario Generale (entrambi costretti a seguirla per dovere d’ufficio) i quali, però, in queste occasioni durante le interviste rilasciate alle emittenti locali ,hanno manifestato un giusto ed equilibrato ruolo di osservatori senza alcun interesse. Mentre l’Assessore l’interesse l’ha, eccome se l’ha, per cui l’abbiamo visto storcere il naso durante la visita ai beni dei Madonia ( c’è qualcuno a cui sfuggono le ragioni di tanto interesse per quella "proprietà"?) proprio mentre in quel sito si lavorava e si davano esaurienti spiegazioni e documenti sull’attività . In altri luoghi, però, si sperticava per entusiamo e soddisfazione . E alla domada: “Assessore quando andrà a visitare il bene affidato al Gatto? ( ANCORA AD OGGI IN STATO DI TOTALE DEGRADO ED ABBANDONO ) ebbe a rispondere :” Presto, molto presto” .Sono trascorse un bel po’ di settimane e " vuatri ‘u viristivu ‘u sceccu ? E mancu ‘u patruni!“ . Per ritornare e concludere il ragionamento iniziale possiamo affermare, dunque, che un giudizio su di una Amministrazione comunale o un Consiglio comunale può essere articolato e parcellizzato . Fuori da metafora , ad esempio, diciamo che il giudizio che noi diamo sulla Giunta del Sindaco di Partinico non E’ UNANIME ma si articola e si differenzia da soggetto a soggetto. Ad esempio ,noi riteniamo che il Sindaco sia un giovane che secondo quanto affermato dallo psicologo e pedagogista svizzero Jean Piaget ,che fu amico di Danilo e frequentò Partinico ,potrebbe avere ancora non completato il suo sviluppo (evidentemente non quello fisico ) in ragione , secondo lo studioso, di quanto abbiano contribuito su di lui fattori esterni e ,nella fattispecie, l’ambiente e le sue interazioni sociali. In una parola vi è ancora in atto un processo di evoluzione non completato per cui si potrebbe affermare : “Dategli tempo perché il ragazzo si farà” . Tuttavia, a parte qualche punta di arroganza e sicumera e la cattiva abitudine a dare le responsabilità sempre ai precedenti amministratori (come i bambini che si vogliono discolpare ad ogni costo ) siamo convinti che si tratta, in linea generale, di soggetto avviato verso un processo di maturazione e in alcuni casi , forse,ha anche agito in buona fede. Certo ,oggi come oggi, potrebbe senz’altro essere nella condizione di ben gestire un’associazione di caccia e pesca mentre qualche riserva la nutriano per il come si occupa di un Comune come Partinico che una volta godeva di ampio e riconosciuto prestigio e che ,purtroppo, anche con la sua sindacatura è andato a “scinniri,a scinniri”. Ovviamente se volesse recuperare c’è sempre tempo.
Ma se troviamo qualche attenuante per il Sindaco la stessa cosa non possiamo dire di un altro suo Assessore .Costui, allevato politicamente parlando, nella vecchia dicci’ passò subito armi e bagagli non appena quel Partito entrava in declino ed emergeva con forza un Movimento guidato da un personaggio di straordinaria intelligenza ma di sfrenata ambizione al punto di “usare” tutto e tutti pur di arrivare allo scopo che era quello di gestire il potere, costi quel che costi .Eclettico, molto capace e fornito di spregiudicatezza, con qualità di navigatore a vista e nella condizione di intercettare i mutamenti e “tuffarvisi” .Si tratta , come ben si comprende, dell’inventore delle Rete alla quale il Nostro Assessore immediatamente aderiva, vi si identificava, ,ingurgitava, digeriva, assimilava e poi rielaborava adattandolo ai tempi , alle evenienze e alle situazioni . Il Nostro , all’epoca , solo per la sua giovane età non fu possibile “'ntrupparlo” con incarico di responsabilità amministrativa nei primi governi di Gigia Cannizzo (nell’ultimo, ovviamente, non c’era “trippa per gatti” come suole dire il buon Mimmo Consiglio Sindaco sopportato di Terrasini ) in caso contrario avrebbe trascorso anni di goduria immensa deambulando all’interno del Palazzo di città con imperio e determinazione, impartendo ordini, blandendo, ed esercitandosi nel gioco che rese famoso all’inizio degli anni ’60 Franco Franchi quando ci intratteneva in via Roma “vecchia” col gioco “d’a carta vinci e a carta perdi” che altro non era ed è se non un gioco di “illusione”, che serve per gabbare gli allocchi. Per cui dice a tutti “si”, promette anche se non dà, dice e non dice, ammette e poi ritratta. Un vero prestigiatore della parola.Tuttavia ,anche lui ha commesso un errore come quello della brillantina Linetti : é incappato ,ora, nell’incidente della Cantina Borbonica dove HA MENTITO PER LA GOLA ai suoi e agli avversari e trovando , per sua sfortuna lungo la sua tormentata strada non solo due intransigenti galantuomini della sua stessa “maggioranza” ma una forte opposizione e soprattutto personalità che hanno il senso della storia cosi’ come quello della “misura” . Che non hanno bisogno di smaniare ,né di “ammuttari”, perché vengono da lontano e con Peppino hanno condiviso tanto compreso lo slogan “La mafia è una montagna di merda”. Ma la merda, e costoro lo sanno bene , non copre soltanto la mafia. Buon 1° Maggio.
Toti Costanzo