domenica 18 aprile 2010

L'ASSESSORE D'AMICO COME NEL WESTERN ALL'ITALIANA "PER QUALCHE SCAFFALE IN PIU' "

Non eravamo in tanti Venerdi' scorso al Palazzo dei Carmelitani all'assemblea organizzata da Totò Inghilleri e dalla sua organizzazione , la Confederazione Italiana Agricoltori. Tuttavia l'incontro è stato molto interessante non solo perché abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la piattaforma dell'organizzazione che rivendica il diritto alla tutela del comparto agricolo precipitato in una gravissima crisi ,ma perché se avessimo nutrito qualche dubbio sulla natura dell'Amministrazione comunale di Partinico , questo dubbio ha provveduto a fugarlo 'intervento dell'Assessore alle Attività Produttive, Vito D'Amico, presente insieme al Presidente del Consiglio Gioacchino Albiolo e ad alcuni consiglieri quali Renzo e Piero Di Trapani e Pino Giovia. Dunque a quell'assemblea intervengo sulle ragioni della iniziativa, porto la solidarietà del mio Partito manifestando l'intenzione d'essere presente alla manifestazione a Palermo il prossimo Martedi' e, senza alcuna polemica, sostengo come sia assolutamente non condivisibile che questa Amministrazione abbia azzerato, di fatto, l'Assessorato all'Agricoltura cioé lo strumento indispensabile per conoscere la nostra realtà agricola e indicare delle soluzioni, quelle possibili, utilizzando il personale esistente negli organici comunali.E si tratta di giovani tecnici diplomati insieme all'agronomo, il dott. Antonio Tinnirello ,che quell'Assessorato guidò durante l'ultima Giunta del Sindaco Cannizzo nella quale ho rivestito il ruolo di Assessore. Ricordai la costituzione di un Ufficio Tecnico per l'Agricoltura, le iniziative, il contributo della Commissione consiliare tecnica ripristinata dopo alcuni anni di irresponsabile inattività, l'impegno a sostegno dei serricultori ,denunciai come il carrozzone Consorzio di Bonifica Palermo 2 avesse ,di fatto, chiuso gli uffici di Partinico col totale silenzio di Lo Biundo e compagnia( che fa, glieli diamo gratuitamente al Consorzio i locali di via Cesare Rossarol?)costringendo i dipendenti a fare la spola tra Partinico e Palermo per una quotidiana quanto inoperosa inattività che umilia la loro professionalità di operatori dell'agricoltura mentre la stagione irrigua é alle porte e l'acqua DIVENTA STRATEGICA PER SOSTENERE LA PRODUZIONE SOPRATUTTO ORTICOLA. Ovviamente l'intervento non aveva alcun sapore polemico (anche perché non era proprio il caso in quel contesto) ma poneva problemi precisi e aveva il diritto d'avere una risposta non certo al sottoscritto che interveniva in quel contesto sicuramente non a titolo personale quanto ad un Partito che , piaccia oppure no a D'Amico e a Lo Biundo, ha avuto, ha ed avrà anche nel futuro un preciso ruolo nel panorama della vita della nostra città e che a questo ruolo non intende certo rinunciare .Né va dimenticato ,perché D'Amico ne faccia memoria ,il ruolo di Rifondazione nella vicenda della concessione dell'area di contrada Margi al Consorzio COSAR, di cui D'Amico é uno dei soci ,durante l'ultima Giunta Cannizzo quando questo Consorzio, però,si muoveva nella LINEARITA' E NELLA COERENZA ,cioé prima del “cedimento” e del compromesso con la società Policentro che rappresenta un groviglio di interessi dentro il quale si é appena iniziato a leggere. Un Partito, Rifondazione ,che riteneva una volta vinte le elezioni con Motisi ,si dovesse affidare al Movimento degli artigiani perché si trasformasse in uno strumento “realmente politico” ,la vicesindacatura cioé il più prestigioso riconoscimento che si potesse dare ad un alleato politico .Fu cosi' che Giuseppe Varvaro segretario del CNA cui il Consorzio era espressione divenne vice sindaco non senza un giustificato mal di pancia del Partito dei DS che con Mommo Ferrara e Alfredo Rubino partecipò ad un incontro decisionale e che a quell'incarico aspirava .I fatti hanno dato torto a Rifondazione comunista e sopratutto al sottoscritto perché non solo quel gruppo non si é mai trasformato in uno strumento politico al servizio della città e dei suoi interessi ma é rimasta in piedi la ragione per cui era nato: un gruppo di soggetti con una chiara strategia fatta di machiavelliche voltafaccia ed anche di “tradimenti” politici ", di opportunismi ai limiti del cinismo fino ad un certo punto mascherato perché poi, caduta la maschera, si manifestasse per quel che realmente é e cioé un gruppo di interessi collocabile indifferentemente a destra come a sinistra . D'altronde chi diceva che i soldi non hanno odore ?Dunque al palazzo dei Carmelitani piuttosto che dare risposte chiare e precise, l'Assessore disquisi' sulla loro storia,” sui trenta giorni in cui ci siamo incatenati al Municipio “, su quanto questa Amministrazione stava producendo in termini di sostegno all'agricoltura citando la transazione tra Amministrazione e mercatari ( lo sa ,D'Amico che si tratta della terza firma in quanto questa transazione é stata firmata una prima volta con la Cannizzo e una seconda con Giordano ?) fosse già cosa fatta , che aveva chiesto ai supermercati locali di collocare qualche scaffale in più perché i produttori potessero vendere la loro merce (sic!) e infine che ,appena aggiustati gli altri stands del mercato ortofrutticolo ,si sarebbe consentita la vendita diretta anche ai produttori locali . Una piattaforma “di ampio e notevole respiro” fondata sul mercato ortofrutticolo e sul ruolo dei supermercati locali . Una STRATEGIA che ci dice con chiarezza in quali mani é realmente finita la politica e l'azione amministrativa di questa nostra città.

Toti Costanzo

1 commento:

antonino partinico ha detto...

Peppe Varvaro, Pino Lo Medico, Vito D’Aamico e tanti altri, sono stati solo degli opportunisti, di sinistra non hanno mai avuto niente, hanno fatto sempre e solo i loro affari.
D’Amico è sempre stato con i piedi ai blocchi di partenza pronto per l’assalto alla dilidenza. In occasine della presentazione delle liste e quindi degli apparentamenti, se ne sono viste di tutti i colori, sembravano (uccelli di malu tempu ca pari ca posanu e un posanu mai), alla fine poi, svendendo quanto s’era creato con la Gigia, come si sa hanno preferito l’appiattimento, il nulla, la non progettualità, l’oscurantismo.
Certe volte rimpiango i Blanda, i Geraci, i Lo Grasso e la stessa Romano.
Povera Partinico! Chissà quale sarà la tua fine.