giovedì 8 luglio 2010

CHE VERGOGNA CARI EX COMPAGNI!


Qualche osservazione su fatti, fatterelli ed avvenimenti anche di questa nostra “martoriata” (come suole spesso ripetere con plausibile costernazione il consigliere comunale Diego Campione) città di Partinico. Vi ricordate “al lupo, al lupo” cioè il grido di chi annuncia un pericolo che, poi, si rivelerà quasi sempre inesistente? A me pare che i locali sindacati dei “comunali”, dall’insediamento di Lo Biundo ad oggi, abbiano lanciato in continuo il grido di allarme - come hanno fatto appena l'altro ieri - contro le inadempienze contrattuali di questa amministrazione, paventando forme risolute di lotta quali, ad esempio, lo sciopero in ragione di sacrosante spettanze economiche sostanzialmente mai riconosciute.

Dunque accade che da anni si preannunciano forme “forti” di lotta cui, tuttavia, non corrisponde almeno fino ad oggi, alcuna concreta, visibile, conseguente azione. D’altronde il fronte sindacale locale, che è sempre stato assai frastagliato ed eterogeneo, si è formato nel tempo seguendo percorsi non sempre lineari: sindacalisti spesso improvvisati, lavoratori iscritti contemporaneamente in sindacati diversi o pronti ad abbandonarne uno per sceglierne altro e quindi manifestazione di modesta coscienza “di classe”, rappresentanti dei lavoratori che spesso, dall’oggi al domani si “ammansiscono” in quanto o richiamati o gratificati da chi amministra ed utilizza la sempre efficace strategia del “divide et impera”. Tuttavia, va riconosciuto, che nel mondo sindacale locale rappresentativo del pubblico impiego (che poi coincide con la massa di dipendenti comunali a diverso titolo transitati negli organici e in attività) si trovano, attualmente, anche giovani - ma anche non più giovanissimi - dirigenti che fanno enormi sforzi per dare dignità alla loro rappresentanza. Ma questo non basta in quanto passano i mesi ed anche gli anni e i preannunci, che tali sostanzialmente restano, non mettono con le spalle al muro gli amministratori inadempienti e dunque per costoro il lupo non arriva mai. Io non so come finirà l’attuale vertenza che interessa i dipendenti del nostro Comune e cioè se ci sarà oppure no lo sciopero di costoro. Sarà importante seguirne le dinamiche. Tuttavia qualche dubbio sull’efficacia del loro ruolo mi resta perché mi chiedo se non sia ora che le organizzazioni sindacali si chiedano seriamente anche loro perché a fronte di circa 470 dipendenti il livello di tanti servizi essenziali sia assolutamente disastroso. E’ giusto lottare per i propri diritti ma è anche più giusto imporre ai governi locali di turno linee di efficienza dei servizi, chiusura con gli sprechi, fini di piccoli seppur utili ed umanamente comprensibili vantaggi.
E a proposito di lupo rioccupiamoci di Giuseppe Lupo. Si tratta, come è noto, del deputato democristiano che ufficialmente guida, o che dovrebbe guidare il PD, quel Partito che Marco Travaglio (una specie di "Forte Braccio" seppur assai distante dalle scelte politiche di quel glorioso giornalista) definisce quotidianamente sul giornale “Il Fatto Quotidiano” con espressioni sempre più diverse, sempre più colorite, sempre più efficaci, sempre più giustamente pesanti. Dunque Giuseppe Lupo non va alla convention di Lumia, Cracolici, Papania, Genovese e Cardinale e che ha inteso sancire definitivamente la necessità che il PD sostenga il governo Lombardo, il cosiddetto “Governo delle Riforme”(sic!). E Lupo non va al pubblico incontro non tanto perché non abbia voglia spasmodica di “governo” (figuriamoci!) quanto perché gli accordi con Lombardo spettano a lui. Ohibò, è o no è lui il Segretario regionale? Tant’è che da buon democristiano che fa? Telefona all’altro democristiano che guida attualmente l’UDC siciliano, il deputato Saverio Romano, con lo scopo di verificare la possibilità di un Lombardo quater con dentro PD, UDC, MPA, PdL Sicilia. Ovviamente la scelta degli assessori non può non passare attraverso la sua segreteria o comunque con lui concordati. Come finirà lo vedremo presto anche se Pino Maniaci, giustamente, attende con ansia un gesto, un grido, un sospiro di dolore degli onorevoli antimafiosi Borsellino e del "saltabanco" Crocetta oltre che degli onnipresenti (quando si tratta di rilasciare roboanti dichiarazioni di guerra) Apprendi e Faraone molto attivi nella nostra zona e spacciantisi per "uomini di sinistra". Dunque, al Governo costi quel che costi, con Lombardo, Micciché e Totò Cuffaro. Basta che sia potere, poltrone, spazi di manovra. Che vergogna per i miei ex compagni comunisti infilatisi dentro questo pseudo Partito i quali hanno tradito i morti di Portella e di Partinico, le lotte per la terra, per la diga, per il lavoro e soprattutto i sacrifici di intere generazioni di giovani che volevano una Sicilia affrancata dalla mafia, dal malgoverno, dalla corruzione, dall’affarismo, dal trasformismo. Annotazione maliziosa non nostra ma da noi assolutamente condivisa: vuoi vedere che, a breve, nel Consiglio comunale di Partinico a "fare l’opposizione" resteranno soltanto quelli del PdL ufficiale oltre che gli indomabili Piero, Diego e Pino mentre i democristiani si ritroveranno tutti insieme appassionatamente? Chi vivrà vedrà.
Ultima annotazione. Le avete sentite le dichiarazioni del Sindaco Lo Biundo (dell’ATO rifiuti scriveremo più compiutamente) in occasione di VINO SCARPANDO della scorsa Domenica cioè durante la recente, fantasiosa iniziativa che abbinava il vino e le scarpe dell’imprenditore Tonnino? Esaltato, forse, da qualche comprensibile bicchierino in più data la cerimonia gioiosa, il giovane Sindaco vestito come uno dei personaggi del musical “Bulli e Pupi” del 1955 con i grandi Frank Sinatra e Marlon Brando, è ritornato sull’uso della Cantina sostenendo, ancora una volta senza pudore alcuno e con tanta faccia di bronzo, che la linea della sua amministrazione è sempre quella: pane, panelle, stigghiola, rascatura, pub, rifugio per incalliti nottambuli. E, come colui che aspetta che il fiume porti il cadavere del nemico, lui aspetta che l’UDC entri nel governo regionale. Al resto ci penserà, come sempre, il padrino esperto in scambi, Antonello.

Toti Costanzo

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