Un tuffo al cuore. Quando Pino Maniaci lesse la notizia a Tele Jato che la dirigente del Commissariato di Polizia di via Libertà a Palermo, Rosa La Franca, era in continuo ,incredibile, non giustificato collegamento telefonico con il capo famiglia di Borgo Vecchio e boss della Kalsa ,Luigi Abbate inteso “Ginu 'u mitra” un mafioso al quale aveva anche chiesto di farle addirittura ritrovare la sua Smart che le era stata rubata ma senza aver fatto la relativa denuncia come si chiede ai cittadini onesti, ebbi un tuffo al cuore .E il mio pensiero precipitò a ritroso nel tempo fino ad arrivare a quella indimenticabile mattina, credo il 10 aprile del 1995, quando alla radio ascoltai la sconvolgente notizia .Mi trovavo già dentro la città di Alcamo e stavo per salire a Monte Bonifato. Il trasmettitore di Tele Jato ,come spesso accadeva ,non dava più alcun segnale.
Si trattava , sicuramente, di un guasto all'impianto di trasmissione custodito all'interno di un prefabbricato di proprietà di Pasquale Turano al quale pagavamo l'affitto della postazione .Era accaduto tantissime altre volte e spesso ,e sopratutto con Alberto Lo Iacono o con Giuseppe Cusumano,salivamo per verificare . Poi si ritornava con un tecnico per mettere le cose a posto e riprendere le trasmissioni di una tivvù che soltanto la nostra caparbietà ,lo spirito di sacrificio mescolato al convincimento del ruolo straordinario che poteva avere a Partinico e nel territorio l'informazione alternativa, poteva sopportare .Mi fermo ad un bar e cerco nei pressi un'edicola per acquistare il Giornale di Sicilia .La radio aveva dato la notizia che l'ex Sindaco di Partinico, Gino Geraci, insieme a Pino Bongiorno già assessore ai lavori pubblici,all'ingegnere capo Andrea Lo Iacono e a due tecnici ,Vito Italiano e Giovanni Rappa, erano stati arrestati quella mattina insieme ad alcuni piccoli imprenditori che si occupavano di forniture per i cantieri di lavoro. Trovo il giornale e provo una emozione fortissima: insieme alla notizia tutte le foto degli arrestati. Immaginate con quale animo ,poi, sono arrivato alla postazione, verificato e fatto ritorno a Partinico. Intanto i telegiornali nazionali avevano già dato la notizia accompagnata dalle immagini di alcuni arrestati. Una cosa sconvolgente ,incredibile sopratutto per me che di quella Giunta ero stato il vice Sindaco, che con quegli amministratori avevo lavorato gomito a gomito ,che proprio sui cantieri di lavoro quella Giunta fece quel che mai nessuno aveva fatto prima ed anche dopo. Quell'amministrazione IMPOSE a tutte le imprese che partecipavano alle gare con lo scopo di assicurarsi la fornitura dei materiali e il nolo dei mezzi, di allegare una scheda tecnica dalla quale si potesse evincere la reale consistenza dell'impresa, cioé il suo reale essere impresa VERA E NON FITTIZIA . Questo accadeva perché negli anni precedenti a partecipare alle gare erano anche “imprese sulla carta” nel senso della loro sola iscrizione alla Camera di commercio. Non disponevano né di mezzi, né di uomini ,né di esperienza professionale .Disponevano di un pezzo di carta e niente più. Titolari di imprese risultavano anche delle casalinghe che, come si suol dire, “ mai erano uscite di casa” e che partecipavano alla spartizione della torta.Era il sistema che la DC negli anni precedenti aveva ben collaudato e che consentiva la proliferazione delle imprese ,il loro condizionamento politico e la loro sudditanza anche alla mafia locale che decideva chi avrebbe dovuto ottenere gli appalti per le centinaia di cantieri di lavoro che la Regione erogava sollecitata dalla “politica” partinicese . Una vera e propria rivoluzione quella voluta ed imposta dal sottoscritto in rappresentanza del Partito Comunista in Giunta ma sopratutto per onorare il sacrificio e le battaglie di moralizzazione che negli anni 85/86/87 avevamo portato avanti con la Lega dei disoccupati ,uno strumento formidabile a difesa degli ultimi di Partinico che per la prima volta ebbero la possibilità d'avere un lavoro senza pietire ed una casa ,anche quella nei cosiddetti 108 alloggi della 3a zona PEEP, attraverso una rigorosa e seria graduatoria che la assegnava a quanti ne avessero davvero diritto. Quella Lega dei Disoccupati ebbe la guida politica sopratutto di Andrea Margagliotta e Giuseppe Cusumano. Una vera e propria rivoluzione moralizzatrice in un contesto politico ambiguo in cui la DC si era spaccata a metà ,frantumata in maniera irreversibile e con una parte di questa si era dato vita a quella Giunta alla fine del 1991. E fu questa “rivoluzione” che si volle bloccare all'inizio del 1993 da parte di chi era stato espropriato di un ruolo di potere facendo pervenire lettere e documenti anonimi al locale Commissariato di PS guidato dalla disinvolta “dottoressa” o “avvocatessa” La Franca ( cosi' la chiamava al telefono il mafioso Ginu 'u mitra ) ed ovviamente contro l'amministrazione Geraci? E furono i metodi sbrigativi ai limiti dei diritti costituzionali degli interrogati ( come ebbero a dire alcuni degli interessati ) che portarono alla costruzione ,da parte del locale Commissariato ,di un dossier che spinse nella prima fase alle dimissioni della maggioranza dei consiglieri e quindi allo scioglimento del Consiglio e poi dopo due anni ai successivi arresti? Chi ha vissuto quella esperienza i cui processi durarono oltre dieci anni concludendosi sostanzialmente quasi sempre con assoluzioni,non ne vuole parlare. Si comprende perché . Si é trattato di un calvario in cui “la giustizia” ne usci' fuori non quale strumento di equità e rispetto della verità e dei diritti degli uomini ma come elemento di oppressione, quasi di persecuzione, sicuramente di dolore. Una pagina nera, sporca della vita politica della nostra città che coinvolse intere famiglie anche di galantuomini che non con la mafia o con gli affari non c'entravano nulla, che fermò però un processo che vedeva i comunisti PER LA PRIMA VOLTA al governo della città. Un governo che aveva iniziato processi di sostanziale cambiamento nei gangli nevralgici della vita della nostra comunità operando e razionalizzando uomini e risorse . Gino Geraci e Pino Bongiorno furono arrestati ma la richiesta di arresto ( lo abbiamo saputo dopo) era PER TUTTA LA GIUNTA tra cui Toti Costanzo, Antonio Lo Baido e Franco Cangemi .Ve lo immaginate il comunista Costanzo arrestato e trascinato in catene da una cella dell'Ucciardone ad una dei Pagliarelli? Il comunista Costanzo ,che nella sua vita non aveva mai sottratto neppure una lira dalla borsa di sua madre?Pare che i magistrati ,o alcuni tra questi, abbiano ritenuto che il Commissariato di Partinico avesse proprio esagerato col protagonismo.
Si trattava , sicuramente, di un guasto all'impianto di trasmissione custodito all'interno di un prefabbricato di proprietà di Pasquale Turano al quale pagavamo l'affitto della postazione .Era accaduto tantissime altre volte e spesso ,e sopratutto con Alberto Lo Iacono o con Giuseppe Cusumano,salivamo per verificare . Poi si ritornava con un tecnico per mettere le cose a posto e riprendere le trasmissioni di una tivvù che soltanto la nostra caparbietà ,lo spirito di sacrificio mescolato al convincimento del ruolo straordinario che poteva avere a Partinico e nel territorio l'informazione alternativa, poteva sopportare .Mi fermo ad un bar e cerco nei pressi un'edicola per acquistare il Giornale di Sicilia .La radio aveva dato la notizia che l'ex Sindaco di Partinico, Gino Geraci, insieme a Pino Bongiorno già assessore ai lavori pubblici,all'ingegnere capo Andrea Lo Iacono e a due tecnici ,Vito Italiano e Giovanni Rappa, erano stati arrestati quella mattina insieme ad alcuni piccoli imprenditori che si occupavano di forniture per i cantieri di lavoro. Trovo il giornale e provo una emozione fortissima: insieme alla notizia tutte le foto degli arrestati. Immaginate con quale animo ,poi, sono arrivato alla postazione, verificato e fatto ritorno a Partinico. Intanto i telegiornali nazionali avevano già dato la notizia accompagnata dalle immagini di alcuni arrestati. Una cosa sconvolgente ,incredibile sopratutto per me che di quella Giunta ero stato il vice Sindaco, che con quegli amministratori avevo lavorato gomito a gomito ,che proprio sui cantieri di lavoro quella Giunta fece quel che mai nessuno aveva fatto prima ed anche dopo. Quell'amministrazione IMPOSE a tutte le imprese che partecipavano alle gare con lo scopo di assicurarsi la fornitura dei materiali e il nolo dei mezzi, di allegare una scheda tecnica dalla quale si potesse evincere la reale consistenza dell'impresa, cioé il suo reale essere impresa VERA E NON FITTIZIA . Questo accadeva perché negli anni precedenti a partecipare alle gare erano anche “imprese sulla carta” nel senso della loro sola iscrizione alla Camera di commercio. Non disponevano né di mezzi, né di uomini ,né di esperienza professionale .Disponevano di un pezzo di carta e niente più. Titolari di imprese risultavano anche delle casalinghe che, come si suol dire, “ mai erano uscite di casa” e che partecipavano alla spartizione della torta.Era il sistema che la DC negli anni precedenti aveva ben collaudato e che consentiva la proliferazione delle imprese ,il loro condizionamento politico e la loro sudditanza anche alla mafia locale che decideva chi avrebbe dovuto ottenere gli appalti per le centinaia di cantieri di lavoro che la Regione erogava sollecitata dalla “politica” partinicese . Una vera e propria rivoluzione quella voluta ed imposta dal sottoscritto in rappresentanza del Partito Comunista in Giunta ma sopratutto per onorare il sacrificio e le battaglie di moralizzazione che negli anni 85/86/87 avevamo portato avanti con la Lega dei disoccupati ,uno strumento formidabile a difesa degli ultimi di Partinico che per la prima volta ebbero la possibilità d'avere un lavoro senza pietire ed una casa ,anche quella nei cosiddetti 108 alloggi della 3a zona PEEP, attraverso una rigorosa e seria graduatoria che la assegnava a quanti ne avessero davvero diritto. Quella Lega dei Disoccupati ebbe la guida politica sopratutto di Andrea Margagliotta e Giuseppe Cusumano. Una vera e propria rivoluzione moralizzatrice in un contesto politico ambiguo in cui la DC si era spaccata a metà ,frantumata in maniera irreversibile e con una parte di questa si era dato vita a quella Giunta alla fine del 1991. E fu questa “rivoluzione” che si volle bloccare all'inizio del 1993 da parte di chi era stato espropriato di un ruolo di potere facendo pervenire lettere e documenti anonimi al locale Commissariato di PS guidato dalla disinvolta “dottoressa” o “avvocatessa” La Franca ( cosi' la chiamava al telefono il mafioso Ginu 'u mitra ) ed ovviamente contro l'amministrazione Geraci? E furono i metodi sbrigativi ai limiti dei diritti costituzionali degli interrogati ( come ebbero a dire alcuni degli interessati ) che portarono alla costruzione ,da parte del locale Commissariato ,di un dossier che spinse nella prima fase alle dimissioni della maggioranza dei consiglieri e quindi allo scioglimento del Consiglio e poi dopo due anni ai successivi arresti? Chi ha vissuto quella esperienza i cui processi durarono oltre dieci anni concludendosi sostanzialmente quasi sempre con assoluzioni,non ne vuole parlare. Si comprende perché . Si é trattato di un calvario in cui “la giustizia” ne usci' fuori non quale strumento di equità e rispetto della verità e dei diritti degli uomini ma come elemento di oppressione, quasi di persecuzione, sicuramente di dolore. Una pagina nera, sporca della vita politica della nostra città che coinvolse intere famiglie anche di galantuomini che non con la mafia o con gli affari non c'entravano nulla, che fermò però un processo che vedeva i comunisti PER LA PRIMA VOLTA al governo della città. Un governo che aveva iniziato processi di sostanziale cambiamento nei gangli nevralgici della vita della nostra comunità operando e razionalizzando uomini e risorse . Gino Geraci e Pino Bongiorno furono arrestati ma la richiesta di arresto ( lo abbiamo saputo dopo) era PER TUTTA LA GIUNTA tra cui Toti Costanzo, Antonio Lo Baido e Franco Cangemi .Ve lo immaginate il comunista Costanzo arrestato e trascinato in catene da una cella dell'Ucciardone ad una dei Pagliarelli? Il comunista Costanzo ,che nella sua vita non aveva mai sottratto neppure una lira dalla borsa di sua madre?Pare che i magistrati ,o alcuni tra questi, abbiano ritenuto che il Commissariato di Partinico avesse proprio esagerato col protagonismo.
Toti Costanzo
3 commenti:
Potrebbe sembrare fuori luogo fare qui questo commento...ma ho una notizia di prima mano....che viene da Alcamo.
Un ex dipendente comunale, mobbizzato dalle Amministrazioni Ferrara e Scala, dopo essere riuscito a far condannare il Comune di Alcamo al risarcimento della somma di oltre 20 mila Euro per ristoro delle pene e sofferenze psicologiche subìte, tanto da indurlo alle dimissioni anzitempo, si è visto opporre da quel funzionario comunale soprannominato localmente "Kalimero" un ingiustificato silezio-rifiuto di rilascio di una documentazione o attestazione di atti o circostanze d'ufficio necessari per intraprendere un procedimento penale nei confronti di un amministratore comunale; al "nostro" ex dipendente comunale- che si sta rivelando una "spina" nel fianco dell'Amministrazione Scala - non è rimasto altro che presentare cinque giorni fa un esposto denuncia-querela nei confronti di "Kalimero" ai sensi e per gli effetti dell'art. 328 del codice penale per rifiuto di atti dovuti!
Quel funzionario comunale ha collezionato con questa una seconda o terza denuncia oltre quella -che ha originato il procedimento penale in corso in fase dibattimentale - che lo vede coimputato di falso e abuso d'ufficio insieme al sindaco Skala!
E' notoria l'intesa che lega Kalimero a Skala, destinata a finire al termine della sindacatura prevista per il prossimo anno per cui pare che- per non trovarsi senza lavoro - quel funzionario stia cercando di trasmigrare in altra sede, come fece quando trovavasi a Partinico da dove fuggì per non essere licenziato dal sopravveniente sindaco Peppone, perdente Ciakkafico!
Conosciamo molto bene Kalimero e diciamo all'amica Maria Maddalena:" Il lupo perde il pelo ma non il vizio.."
Sala Rossa
E' la prima volta che intervengo su SalaRossa.
A proposito di Kalimero ( che non è nero, ma è solo sp....)mi è pervenuta notizia che il Consiglio Comunale di Partinico ha riconosciuto con delibera C.C. n. 149 del 30 dicembre 2010 il debito fuori bilancio di € 3.083,40 (comprensiva di interessi legali per € 425,84 e rivalutazione monetaria per € 289,38) per restituzione all'Avv. Giacomo GRILLO - ex Comandante della P.M. - della pena pecuniaria irrogatagli da quel segretario comunale al tempo del sindaco Giordano negli anni 2003-2004 per fatti rivelatisi insussistenti con sentenza del 18 gennaio 2008 che ha indotto il Comune a provvedere al riesame - revocazione ed archiviazione di quella illegittima sanzione disciplinare a carico di un collega che era finito a fare da bersaglio incolpevole delle tendenze deprecabili mobbizzatorie di Kalimero e del suo ispiratore dante causa.
A questo punto - poichè la delibera consiliare è stata inviata - come da prassi - alla Procura Generale della Corte dei Conti ( diretta dall'alcamese 61enne dr. Giovanni Coppola), si ritiene che non passerà tanto tempo per l'instaurazione di un procedimento per danno erariale nei confronti di Kalimero, anche se limitato agli interessi legali e alla rivalutazione monetario che il nostro povero Ente ha dovuto riconoscere e sborsare in più in favore dell'ex Comandante..........
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