Quel che è accaduto con la formazione dell’ultima Giunta comunale di Partinico merita, quantomeno sul piano politico, delle crude valutazioni , senza giri di parole e soprattutto senza alcuna ipocrisia . Sorvoliamo sulle considerazioni di carattere morale perché, è risaputo, per buonaparte di quanti oggi governano la nostra città non sempre la politica coincide con l’etica. D’altronde è quel che fino ad ora ha teorizzato qualche assessore della Giunta Lo Biundo che “del mai dire mai” oppure “ la vergogna è una emozione e dunque non può conciliarsi con la razionalità e l’opportunità” ,ne ha fatto un codice comportamentale anche se oggi ne paga le prevedibili quanto ovvie e concrete conseguenze . I fatti. Lo Biundo organizza, insieme ai fedelissimi, una sceneggiata degna del più navigato e spregiudicato teatrante.Ritira le deleghe a tutti gli assessori sapendo, però, che non potrà mai licenziare Giacomo Russo fino a quando questi sarà sostenuto dalla parte del PID che fa riferimento a Vito Di Marco cioè quel PID che, nel tempo, è stato tutto ed anche più (DC,CDU,UDR,UDC e cosi’ via ) e che è stato ,disinvoltamente, con Giordano ed ora con lui .Domani, siatene certi, sarà anche con altri se le condizioni lo pretenderanno .E poi inamovibile è Giovanni Pantaleo in quanto amico e socio politico del Sindaco fin dalla primissima ora cioé dai bei tempi di Filippo Aiello assessore ai lavori pubblici e Giuseppe Giordano sindaco. Né si tocca la statica Caterina Panzavecchia cosi’ come per ragioni assai note , Vito D’Amico. Ovviamente la sceneggiata imbastita da Lo Biundo ha uno scopo preciso: liquidare l’inutile, quanto ingombrante oltre che improduttivo Barbici ,ma far fuori soprattutto Mimmo Briganò, con lo scopo di comporre un altro quadro di alleanze consentendo l’ingresso ai quattro consiglieri del PdL che per oltre tre anni erano stati all’opposizione condotta, a volte, anche con estrema durezza . Con il PdL il collante ( dichiarazione del neo Assessore Governanti) è stato la Policentro, la gallina dalle uova d’oro, avendo questo Partito con Giordano , fin dal 2000, dato il via alla operazione che portò alla fine di un travagliato percorso, all’approvazione dell’illegale progetto del centro di contrada Margi del quale ci siamo recentemente occupati in una dura polemica col Movimento democratico degli ex artigiani .E , infine, dare una sonora lezione ad uno scalpitante quanto presuntuoso Parrino che non ha mai nascosto l’ambizione di voler fare il Sindaco della nostra città. L’umiliazione cui l’assessore è stato sottoposto è da manuale.Neppure gli ex democristiani furono mai in grado di congegnare una cosi’ articolata strategia : gli revoca la delega alla Cultura cui l’assessore teneva più di tutto , gli carica quella all’ambiente comprensiva della questione distilleria Bertolino della quale l’Assessore ne sconosce perfino la storia ,si appropria del Regolamento della Cantina Borbonica per tentare di farlo approvare come lo intende lui e cioé trasformare quel bene in un pub con annessa eventuale garconnier , nomina quale suo consulente Casarrubea che Parrino , a quanto pare, avrebbe querelato in ragione di quel che il professore per mesi ha scritto sul suo blog quando per giuste ragioni tutte sue ha vivisezionato, scarnificato, demolito non solo Parrino ed il suo ruolo ma quello del Sindaco insieme al sistema di potere da costui costruito in questi anni di attività amministrativa,giudizio da noi ampiamente condiviso .D’altronde l’interesse alla carica di sindaco Parrino lo manifestò da subito cioè dopo la sfiducia a Motisi da parte dei Partiti e Movimenti dei quali assai improvvidamente oltre che ingenuamente da costoro era stato nominato addirittura portavoce .Fu affettuosamente ed amabilmente sconsigliato a fare quel passo in ragione di una mancata, allora, sua esperienza amministrativa .Prese in parola i disinteressati interlocutori ma piuttosto che costruire un progetto di centro sinistra come sarebbe stato eticamente più corretto ,si accordò con Lo Biundo,sostenitore del PID di Cuffaro ( 7 anni di galera per contiguità con la mafia) e del PID di Antinoro( richiesta del PM di 8 anni di galera per scambio di voti con mafiosi) al quale ultimo insieme al Sindaco fece anche palese e plateale campagna elettorale , costrui’ una lista e in maniera fortunosa e ,soprattutto per i buoni uffici di Pino Maniaci candidò per il rotto della cuffia un galantuomo, il dott. Giuseppe Lo Baido ,che con i suoi quasi 500 voti gli consenti’ d’essere eletto prima consigliere e ,poi, con la vittoria di Lo Biundo, assessore comunale .
Ma l’ipocrisia, il cinismo, l’opportunismo,l’impudicizia di Lo Biundo e dei suoi intimi si è manifestata nella vicenda del licenziamento di Mimmo Briganò. E in questa vicenda il marciume morale è venuto prepotentemente a galla . Lo Biundo ha avuto l'ardire di dichiarare come Mimmo Briganò sia un galantuomo ,che la sua opera da assessore è stata encomiabile ,utile alla sua Giunta e alla collettività ma lo licenza in tronco come si fa con i camerieri. La giustificazione? Briganò non è sostenuto da alcun consigliere comunale (falso perché è notorio come dalla parte di Briganò si sia pubblicamente schierato il consigliere Diego Campione) e gli altri due ,Pino Giovia e Piero Di Trapani che fanno riferimento all'MPA di Briganò, si sono posti all’opposizione.Dunque – dice Lo Biundo- o Briganò caccia via dal Partito( come se del Partito i Briganò fossero "proprietari") i due consiglieri dissidenti oppure lo licenzio .Davanti ai nostri occhi,come in un film, passano le immagini del comizio finale del candidato sindaco Lo Biundo con un Enzo Briganò, consigliere provinciale, sul palco che si sperticava a suo sostegno dopo avere condotto con lui una ampia quanto proficua campagna elettorale. Ovviamente i Biganò sono assai capaci nel raccogliere voti ma assolutamente e politicamente ingenui nel sostenere, di volta in volta, personaggi ( lo fecero con Giordano) che nel rispetto alle persone, delle regole, dei valori sono come i nostri antenati trogloditi che abitarono le caverne del Re Cucco .C’è in tutta questa vicenda una verità grave, amara ma incontestabile: si è consolidato a Partinico un grumo di immoralità ed affarismo che ha messo le mani sul governo della città e che si avvale , ora, anche di avventurieri, mercenari e trasformisti . Per rimuovere quel che Maniaci definisce “fango” che sta per sommergere il nostro Palazzo di città altro che stivali sono necessari. Ci vuole un esercito di bulldozer .
Toti Costanzo
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