Il mio antico compagno di militanza nel PCI mi aveva affettuosamente redarguito per quel che avevo scritto sul “suo” PD . Lui aveva attraversato -dopo l’infausta stagione che alla Bolognina Achille Occhetto( che a Partinico con certo disprezzo chiamavamo “ochetto” cioè piccola oca , e non avevamo torto) metteva fine alla storia del più grande Partito comunista del mondo occidentale e soprattutto al suo ruolo di barriera a tutte le derive antidemocratiche di cui oggi ne valutiamo i disastrosi effetti- tutte le nuove sigle che aveva assunto , di volta in volta ,la maggioranza di quel Partito: PCI/PDS ,PDS,DS e infine PD. Mi contestava la definizione che davo del Partito di Bersani e Cracolici quando definivo il PD , con un certo rammarico, “una nuova Democrazia Cristiana”.
E questa definizione di "nuova DC" riferita al PD nasce non certo o, comunque, non solo per la presenza in questo Partito di un troncone residuale ma vivo e vegeto della estinta DC( non quella, ovviamente, dei Vito Cartosio, dei Ciccio Oliveri o dei Vito Scaglione ) ma per come si é strutturato al suo interno e soprattutto per la “politica” che esso intende rappresentare in Italia e in Sicilia . Scrivevo, infatti, in qualche post, come il PD fosse assimilabile sia politicamente che organizzativamente alla vecchia DC e per tante ragioni . Una ,nello specifico: non più Partito costruito sul ruolo di un coeso e sostanzialmente omogeneo ,almeno nell’ispirazione ideale ,gruppo dirigente con regole chiare e precise di vita interna soprattutto per quel che riguarda “la questione morale”.E poi per i criteri di scelta dei suoi dirigenti ,dei rappresentanti nelle istituzioni soprattutto a livello regionale e nazionale ,la sostanza delle sua politica specie economica . E per evitare dubbi che tra il PD ela DC ci siano forti analogie ,basta citare l’esercito di inquisiti che in quel Partito sono anche finiti in manette, ai domiciliari o dentro le patrie galere perché inquinati da tangenti ed uso dei favori a tinchité Ci si deve,infatti, chiedere :quanti sono i deputati ai diversi livelli ,i rappresentanti locali tra sindaci ed amministratori a vario titolo che aderiscono a questo Partito e che sono stati presi con le mani nel sacco,perché avevano rubato in maniera sfacciata cosi’ come rubavano, essendo pratica comune ed usuale , tanta parte dei vecchi democristiani? Un esercito infinito che da Campobello di Mazara arriva in Lombardia anche se, non ci sono dubbi, la stragrande maggioranza dei militanti altro non sono se non “persone per bene”. Tuttavia la questione fondamentale - almeno per noi che da tempo definiamo questo PD una nuova DC nel senso di un ritorno al vecchio, triste passato , che rende felici soltanto alcuni residuati della prima repubblica che di questo accostamento si beano essendo rimasti coerentemente, struggentemente , appassionatamente democristiani nel senso più pieno di questo significato - è che la nostra non è soltanto una illazione, o forzato giudizio,o parto della mente malata dei “provocatori comunisti di professione “,come ci appellò tal Nino Inzirillo, una specie di comunistucolo innamorato della dicci’ fin dalla sua militanza nei giovani comunisti e poi inciuciatore da Sindaco di San Cipirello che iniziò , appunto, da comunista e fini’ vicepresidente di un Consorzio tra operatori del settore vinicolo di cui Presidente è la signora donnantoniana Bertolino.E Inzirillo non fu altro che un precursore,un apripista .Noi , al contrario restiamo custodi gelosi di una cultura politica che vide milioni di uomini e donne aderire al grande progetto del cambiamento radicale della nostra società e per questo tanti di loro diedero anche la vita . Con buona pace del mio antico “compagno” di percorso politico che ,però, oggi deve accontentarsi di quel che gli passa quel convento tra cui farsi anche chiamare “amico” guardandosi bene ,come si faceva una volta ,dal potere ogni tanto chiudere il pugno ,alzarlo e cosi’ salutare il suo interlocutore dicendo : ciao compagno.Amico? Ma non era anche la definizione che si davano gli aderenti alle cosche che permeavano felicemente la gloriosa dicci’ del dottore Navarra di Corleone, di don Calò Vizzini , di don Vito Ciancimino e delle buonanime degli onorevoli Gioia e Lima ? Ma ,ditemi: un “comunista” ,anche se ex ,come fa a sopportare d'essere chiamato “amico” piuttosto che “compagno” ? E invece pare di si . D'altronde cosi' pontificava qualche tempo fa sull’argomento, un tal Antonello che all’osservazione scandalizzata di un compagno ,ebbe a dire che in fondo si trattava soltanto di una semplice questione semantica. E per rafforzare il suo esaltante e convincente pensiero, preludio di quel che sarebbe poi diventato , cosi’ si pronunciava in maniera beffarda :”Ma ancora a sti fissarii cririti? Compagno? Ma runné ca viviti beddi mei?Chissà cosa avrebbero detto “ i compagni” Casarrubea e Lo Iacono massacrati perché comunisti !
E questa definizione di "nuova DC" riferita al PD nasce non certo o, comunque, non solo per la presenza in questo Partito di un troncone residuale ma vivo e vegeto della estinta DC( non quella, ovviamente, dei Vito Cartosio, dei Ciccio Oliveri o dei Vito Scaglione ) ma per come si é strutturato al suo interno e soprattutto per la “politica” che esso intende rappresentare in Italia e in Sicilia . Scrivevo, infatti, in qualche post, come il PD fosse assimilabile sia politicamente che organizzativamente alla vecchia DC e per tante ragioni . Una ,nello specifico: non più Partito costruito sul ruolo di un coeso e sostanzialmente omogeneo ,almeno nell’ispirazione ideale ,gruppo dirigente con regole chiare e precise di vita interna soprattutto per quel che riguarda “la questione morale”.E poi per i criteri di scelta dei suoi dirigenti ,dei rappresentanti nelle istituzioni soprattutto a livello regionale e nazionale ,la sostanza delle sua politica specie economica . E per evitare dubbi che tra il PD e
Dunque il PD ,non abbiamo dubbio alcuno ,per noi è uguale a DC . Ma se siete scettici e l’affermazione potrebbe apparirvi esagerata allora dateci una plausibile spiegazione di quel che abbiamo visto lunedi’ 22 rappresentato da una emittente privata locale. Una stanza, un tavolo ,due intrattenitori .Dietro il tavolo un giovane giustamente entusiasta e un altro più attempato e “vecchio” (politicamente parlando) quanto il cucco .In più, a fare da riempimento in sala (una specie di trombe d'accompagnamento) , non solo un buon numero di intrattenuti provenienti quasi tutti da una storia politica come fu quello del PCI partinicese( ovviamente quello sconosciuto anche alle fracche conoscenze storiche di uno sciagurato Lo Biundo che, senza sapiri né leggiri né scriviri, sproloquiò su questo Partito durante la cerimonia , proprio quella mattina , durante la intitolazione di una via a Cola Geraci) ma anche un contorno di ex operai della cooperativa “Consorzio irriguo Jato” accompagnati da gentili consorti e prole al seguito per battere le mani come soleva dire Nino Riina quando comiziavano in Piazza Duomo o Garibaldi, Cola Geraci, Mimi’ Bacchi o Vincenzo Fedele. I nomi degli ex compagni ? Nino, Sandro, Michele , tanto per citare, con l’accompagnamento di quelli più recenti (nati PDS e cresciuti DS) Enzo e Mommo. Ovviamente tutti si trovavano non dentro una sezione di Partito, né dietro il tavolo seduto c’era il segretario del Partito, né una platea di militanti ma tutti dentro una privata dimora ( come ormai é loro usanza )con tanto di divano e con alcuni lavoratori che avevano portato a buon fine una lunga battaglia per il loro diritto al lavoro.A pontificare un tronfio deputato regionale che era li’ a presenziare in rappresentanza di se stesso, dei suoi interessi elettorali ,al più in rappresentanza della “sua” corrente nel senso che quella "corrente" di interessi e non certo di pensiero è cosa sua personale e della quale farne uso alle prossime elezioni .Ora, ditemi voi: che differenza fa quel che abbiamo visto Lunedi’ 22 a Partinico o quel che analogamente era già accaduto a Borgetto quando sempre alla presenza del Nostro nessuno dei presenti ebbe a dire con orgoglio “ il mio compagno di Partito” ma , al contrario, solo e soltanto “il mio deputato di riferimento (sic!)”? .E a Trappeto o Terrasini non é oramai la stessa cosa? E a Partinico nella prima repubblica cosa facevano di diverso i democristiani Pino Avellone , Mommo Giuliana , Elio Chimenti , o Lima ed anche Gioa quando si riunivano in una abitazione privata con i loro “amici” e cioè con i Totuccio , Gino , Vito , Nino , Angelo , Giuseppe e magari con la presenza di impiegati comunali, postali, della scuola, delle piccole imprese edili cui avevano risolto un problema e quelli restavano loro riconoscenti vita natural durante (anche perché scritti "a libro")? .Ci spiegate quale sarebbe la differenza tra quelli e questi? Si ,non crediamo di sbagliare nel dire che da qualche anno LA DC DI WALTER VELTRONI , GIUSEPPE FIORONI,NINO PAPANIA ,BERSANI E CRACOLICI E’ RINATA, E LOTTA INSIEME A NOI .
Toti Costanzo
4 commenti:
Piu' che abitazione, quella era la sede di DemoS che presto inaugureremo...grazie dell'attenzione
Gianlivio Provenzano
Caro Gianlivio auguri e ,sicuramente, tanta attenzione. Toti Costanzo
Caro Sig. Gianlivio, conosco bene la Sua famiglia da prima ancora che Lei nascesse, la conosco sia dal lato paterno che materno, ma vorrei analizzare solo il lato paterno. Suo nonno, “ u zu Giuanninu Provenzanu “ persona gentile, affabile, a portata di mano da quanti lo conoscevano, una persona che rispettava e che si faceva rispettare, (nel senso più buono della parola), non l’ho mai vista arrabbiare, ma non era un fesso, non avrebbe potuto mai condividere un connubio tra la sua persona, gentile, mite e un barbetta qualsiasi pieno di arroganza, cattivo, capace di distruggere una primavera che si stava delineando all’orizzonte con le giunte di centrosinistra, ora io mi chiedo, ma lei che ha nel suo DNA un’ascendenza ottimale, come fa restare ancora a contatto con la dinastia dei barbetta? Non me ne voglia ma sono sconcertato, la colpa non è del tutto sua ma da quell’illustre personaggio della svolta della bolognina e la conseguente morte di quel glorioso PCI che fu di Gramsci , di Togliatti e di Berlinguer. Capisco che il duo approdo in politica ha una provenienza diversa dalla mia, ma io sono fatto così.
Sig. Antonino...i valori e gli ideali trasmessi dalla mia famiglia, in questo caso da mio nonno, sempre vivo nei miei pensieri, a cui di certo farebbe piacere vedermi intraprendere il percorso intrapreso, oltre ad essere parte integrante del mio DNA, sono fattivamente presenti nella mia vita e nel mio agire politico...l impegno per gli operai della cooperativa, e quello in itinere per una agricoltura migliore a Partinico partono proprio da li!!!quanto alle barbette, ognuno in politica fa le sue scelte, e assume le sue posizioni, le mie credo siano note, anche sotto quel punto di vista....mi piacerebbe conoscerla visto come parla di mio nonno...mi contatti livioprov2008@libero.it
Gianlivio Provenzano
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