martedì 24 dicembre 2013
sabato 21 dicembre 2013
QUANDO IL RICATTO DIVENTA GOVERNO . SOTTOTITOLO:LA NASCITA DEL "BURDILLICCHIO 2"
Avevamo anche litigato,seppur in
maniera affettuosa,in ragione della nostra lunga e sincera amicizia.Lui
sosteneva che bisognava dare ai giovani amministratori la possibilità di
governare manifestando fiducia e assegnando tempo.Io ribadivo che si,che è
anche giusto,ma bisogna sapere a chi si affida il governo della città perché
non basta essere anagraficamente giovani ma puliti dentro,onesti nei sentimenti,dalla vita limpida e leggibile sicuramente capaci di anteporre le necessità
collettive a quelle personali o di gruppo.Lo mettevo davanti ad un serie di
fatti incontestabili di cui si era macchiato questo gruppo di "giovani" amministratori che avevano nel 2008 messo le mani sulla città.Ma lui
continuava a restare fiducioso fino a quando messo di fronte all’evidenza dei fatti che
dirò,non ebbe a capitolare.
Essendo coetanei,insieme avevamo
vissuto la storia della nascita del cosiddetto “burdillicchio”.Una delle più significative vicende in cui la “politica”, la politica della vecchia DC,ebbe a manifestare tutta la sua arroganza,il dispregio delle leggi,la
sicumera di poterla fare franca in quanto a “loro”
tutto poteva e doveva essere consentito.La collocazione nel giro di una notte
di un grande manufatto in legno collocato
al centro di una piazza intitolata al “Progresso” ( e poi ai Martiri di via Fano) e delimitata da due
scuole ,il Ten. La Fata
a nord e l’Archimede a sud, la diceva lunga sul contesto che abbiamo
vissuto quelli che come noi si affacciavano in quegli anni e alla vita prima
sociale e successivamente a quella politica.Ma anche la vita dei nostri genitori che
ebbero a vivere da ragazzini dentro la
bufera della Prima guerra mondiale e ,da
adulti, anche della Seconda che ebbe a
sconvolgere le loro vite.Proprio quell’anno, era il '56, iniziavamo a frequentare il
Ginnasio mentre la nostra città,allora come ora,soffriva di una gravissima
crisi economica.Il 2 di febbraio per
questa ragione aveva avuto luogo alla trazzera vecchia lo “sciopero alla rovescia” organizzato da
Danilo con il sostegno della Camera del Lavoro di Turiddu Termine e soprattutto
del PCI,con una disoccupazione di oltre 6000 lavoratori e con una Chiesa che
sosteneva materialmente i più poveri(un pò come fa ancora ad oggi ) attraverso le sue mense ed un PCI che spingeva
i disoccupati alla lotta e alla disubbidienza contro un governo sordo ai
lamenti dei poveri ed ultimi della nostra città.Ma il manufatto fu collocato e
noi ragazzi lo battezzammo subito“burdillicchio” perché nel giro di poco
fu “assaltato” da noi studenti .Li’
si vendeva di tutto:pane e panelle, ascaretti e sciallotte con granita,
aranciata “sanpillirino” (cosi’ soleva
chiamare la bevanda il gestore),birra.Appare evidente che chi aveva avuto quella
intuizione ( i bar della città si contavano in meno delle dita di una mano)
anticipava i tempi di un certo sviluppo legato all’incipiente fenomeno del consumismo manifestando, cosi’,una notevole
capacità ed acume imprenditoriale. Ovviamente a distanza di oltre mezzo secolo
il manufatto é ancora li’ (passato, ovviamente, da una mano all’altra) si è
allargato,potenziato, affinato mentre ai tempi di Giordano si stava per definire
l’opera inglobando il legno dentro una struttura in muratura.Ovviamente a
quel sindaco,che Lo Biundo servi’ per ben cinque anni e che lo ha ricambiato risostenendolo nella ultima vicenda elettorale , gli fu impedito per le solite rotture dei
comunisti che ebbero a dire:“Ci voli ‘u
venti ‘nchiesa ma no p’astutari i cannili !”
Adesso Lo Biundo,per non essere
da meno dei vecchi governanti degli anni ’50 di cui ha ereditato incultura,arroganza e spregiudicata immoralità,pensa di riportare indietro l’orologio
della storia e ci riprova con il burdillicchio n. 2.Per cui non mi è stato
difficile convincere il mio amico che
avevo ragione nel definire affaristi costoro che trattano direttamente come,ad esempio,é accaduto con la vendita dei beni cosidetti dismessi.Dunque il manufatto viene collocato sul suolo di una
“piazza” o, se preferite su di una “via”.Ovviamente il mio amico,messo davanti
a questa ultima evidente perla amministrativa del Resuscitato,ebbe a
chiedermi:“Ma secondo te, perché?”Gli
risposi che la sua ingenuità era commovente.Anche i bambini hanno capito che Lo
Biundo pur raggiungere lo scopo della sua rielezione sarebbe stato disposto a
tutto.E soprattutto facendo leva sul bisogno di lavoro di tanti giovani che in
una situazione di crisi sono alla disperata ricerca di una qualsiasi soluzione.
Quel che non è moralmente consentito a chi governa una città non è soltanto il “condizionamento” nei confronti di chi
si trova in uno stato di necessità per cui diventa facile preda e vittima del
“Potere”,quanto la proposizione di soluzioni anche illegali.Io, Sindaco,ti
concedo la Piazza
o la Via ,ti nomino
nel Nucleo di Valutazione,ti concedo il suolo su cui costruire manufatti
stabili in legno davanti l’esercizio commerciale o di gestire i parcheggi a
condizione che ti candidi nelle mie Liste e mi porti i voti.UN VOLGARE PROCESSO
DI SCAMBIO che umilia tanti padri di famiglia costretti a fare per i loro figli
quel che mai avrebbero neppure pensato
di fare.Comprendiamo bene che chi ha necessità è disposto a tutto ma chi ha
necessità non deve diventare vittima due volte.La prima perché condizionato a servire
e la seconda perché messo di fronte a soluzioni
non consentite .Si deve rivoltare contro chi ha il dovere di fare rispettare la LEGALITA ’ ma che non intende farlo.I Comunisti a Partinico ci sono sopratutto per questo .Almeno fino a quando ce ne sarà anche
uno solo.Ma i Comunisti comprendono bene come ci sia una disoccupazione ,soprattutto
giovanile, che si taglia a fette per cui anche coloro che hanno voglia di
lavorare,che dispongono di una professionalità ed una esperienza devono essere aiutati
. Ma con soluzioni all’interno dei processi di legalità per evitare d’essere costretti
anche a subire l’umiliazione di inchinarsi ai voleri di affaristi che hanno
scambiato il nostro Comune come una agenzia privata di COLLOCAMENTO ELETTORALE .
ORA NOI COMPREDIAMO TUTTO CIO’ e
se c’è un modo qualsiasi,SENZA FARE VIOLENZA ALLE LEGGI,di trovare una
soluzione che non può essere certamente quella che si prospetta ,noi non saremo
che d’accordo.Ma a firmare “le carte”
deve essere L Biundo (il quale,siatene certi,NON NE FIRMERA’ NEPPURE UNA
) e NON il funzionario o l’Assessore di
turno che si potrebbero prestare .Ovviamente noi ,questo,non lo consentiremo.
P.S.Ieri sera si è conclusa la
lunga giornata dedicata all’approvazione del Bilancio di Previsione (sic! )
2013 e su cui ci ritorneremo .E cosa ha fatto votare tra le altre cose ai suoi
,il Redivivo?Una delibera che farà
assumere sul groppone del nostro Comune un ingegnere,un assistente sociale,un esperto programmatore e
,udite, udite ,un avvocato che peseranno come un macigno sulle casse comunali .FIGURE CHE NON SERVONO DI CERTO AD UN COMUNE CHE HA GIA' UN ESERCITO DI DIPENDENTI.Un ulteriore,insopportabile costo alla faccia dei cittadini contribuenti
spolpati dalle esose tasse imposte da Lo Biundo & soci .Lazzaro aveva anche
tentato di fare assumere il suo addetto stampa ed altri appendicoli vari ma gli è
andata male. Ovviamente ci riproverà. Intanto Buone Feste, cari concittadini. Ci
risentiremo presto.
Toti Costanzo
giovedì 12 dicembre 2013
TRE COSETTE.POLLOPINOCCHIO SCOPRE I BENI DELLA CITTA'.I COMUNISTELLI SI OCCUPANO PERFINO DELLA SCUOLA E L'INQUINAMENTO CONTINUA ALLA GRANDE COMME SE NULL'ANFUSSE!
Due ,tre cose cosi’ tanto per
gradire .
La prima tratta dal Giornale
di Sicilia di Sabato 7 dicembre c.a. e a firma di Michele Giuliano che riporta una "sconvolgente" ordinanza di
Lazzaro a proposito della richiesta di chiusura al traffico veicolare di Piazza
“ Garibaldi” da parte dell’Associazione giovanile “Partinico che…”
Scrive il
Resuscitato nella sua ordinanza: “Siamo in presenza di una
piazza artisticamente rilevante per la sua pavimentazione e che attorno a sé
raccoglie importanti monumenti storico-culturali.Senza dimenticare la presenza
del palchetto della musica che merita ogni azione di conservazione e tutela…”Capite?
Dopo quasi sei anni che amministra la città da Sindaco e prima altri otto da
consigliere comunale PoPi scopre ,finalmente, le bellezze architettoniche della
nostra città e che queste, per di più, vanno salvaguardate !Ma qualcuno gliela ha chiesto se ha mai letto un libro dei tanti
partinicesi che hanno scritto di Partinico ?Un grazie sentito ai cari giovani
dell’Associazione che hanno saputo fare questo miracolo!
La seconda. Giovedi’ 12 dicembre (oggi). Una manifestazione degli
studenti dell’Istituto alberghiero che protestano per la questione della
mancanza di locali scolastici sufficienti ed adeguati .In corteo si dirigono verso il Palazzo dei
Carmelitani per incontrare l’Assessore alla Pubblica Istruzione. Una
delegazione entra e chi trova a riceverli ?Voi pensate subito all’Assessora! No
,lei ovviamente non c’era . E allora il vostro pensiero corre in maniera
subitanea all’abusiva “Gioconda” cioè a “E’
lui o non è lui? Certo che è lui “ che aveva precedentemente dichiarato
come gentilmente ,in caso di assenza ed impedimento della pargola,si sarebbe
prestato alla sostituzione per fare una cosa simpatica ,gradita e soprattutto senza malizia alcuna ,dando cosi’ una mano al
Redivivo . No ,non era neppure lui. E allora? La delegazione ha trovato l’eclettico
Gianlivio che prima dell’elezioni comunali ,in verità, si era interessato della
vicenda insieme al numero 24 della Lista partinicese di Trombetta in buona
compagnia di ‘Ntrea e Passa a Wind . Vedremo come andrà a finire.Ovviamente
presenti alla manifestazione i “soliti”
presuntuosetti consiglieri comunali di “Cambiamo
Partinico” che hanno avuto anche l’adire di fare proposte ben precise per
la soluzione del problema come, ad esempio, l’utilizzo dei piani superiori
dell’ex magaparcheggio annesso allo stadio comunale in stato di degrado e di
abbandono ,o anche l’ex molino Soresi .
La terza.C ‘è una serie infinita di note scritte dall’APS (Acque
potabili siciliane) che ha gestito fino al suo recente fallimento e fin dall’inizio
del 2009 quando Lo Biundo regalò l’acquedotto ai privati speculatori ,anche il depuratore
del nostro Comune. Le note dell’APS sono state inviate al Sindaco di Partinico ,all’Ufficio
Tecnico,all’ARPA (Agenzia regionale protezione dell’ambiente) e partono
dall’inizio del 2012 per arrivare alle recenti dell’ottobre 2013. L’APS con le continue
note ha segnalato al Comune come al nostro depuratore arrivino con continuità reflui
altamente inquinanti . Ovviamente dal Comune non sono mancate note di
disponibilità ad effettuare i controlli sull’abusivismo diffuso nella nostra
città per scovare gli inquinatori .E per tali ragioni l’amico Ciccio ebbe a
chiedermi : “ma quante fonti sono state
scoperte dal nostro Comune e quanti gli inquinatori denunciati ?” A capo chino ho dovuto rispondere che ,forse, nessuna/o ed il perché è facile da comprendere. Ve
lo immaginate se qualcuno o qualcosa fosse
stata/o scoperto come i trombettieri in servizio e a libro avrebbero
suonato sbandierando a destra e a manca il rigore legalitario di PoPi? Il fatto
è che lupo non mangia lupo o come sempre soleva dire il mio amico avvocato “omnia porcia porcis” .In una parola: “Può uno che esalta e pratica quotidianamente
l’azione della ILLEGALITA’ operare anche una, una sola denuncia?” NON PUO’!
Intanto arrivano i risultati dei
prelievi operati e dall’ARPA( nei giorni 25 ottobre in punti diversi del
Nocella e del Puddastri e il 12 novembre e nel Puddastri e a monte del nostro
depuratore) e dai Vigili Urbani del
Comune di Trappeto ( si, avete letto bene : i Vigili Urbani ) con prelievi in
diversi punti del Nocella e del Puddastri il 26 ottobre. E che dicono nella
loro relazione esplicativa gli esimi dottori Librici che dell’ARPA è direttore ed Abbate che è
Responsabile dei controlli sui prelievi effettuati ed analizzati? Scrivono :” Dall’esame dei parametri…si rileva IN TUTTI
I CAMPIONI presenza di Escherichia Coli,ovviamente, dallo scarico di acque reflue
urbane da impianti di depurazione NON STRUTTURATI per l’idoneo abbattimento
della carica batterica….” E aggiungono : “ Tuttavia la colorazione anomala delle acque alla foce del
Nocella ed anche alla confluenza del
torrente Puddastri con esso non è strettamente correlabile agli scarichi suddetti che notoriamente sono
permanentemente attivi, bensi’ A PARTICOLARI LAVORAZIONI INDUSTRIALI i cui
scarichi in determinati periodi arrivano direttamente nei due corpi idrici (Nocella
e Puddastri n.d.r.).Nel caso specifico le
lavorazioni tipiche e più importanti del periodo,ricadenti nel bacino dei
suddetti corpi idrici ,SONO QUELLE
VINICOLE ED OLIVICOLE……
Dunque cari lettori :E’ TUTTO
CHIARO ?E' chiaro chi inquina?
P.S. Voi vi sarete chiesti quale Autorità dovrebbe operare i
controlli nei confronti di quanti hanno l’autorizzazione allo scarico nella
pubblica fognatura che finisce al depuratore .Lo scrive l’ARPA in data 19 marzo 2013 anche al Sindaco di
Partinico . Scrive: “ …per ricordare che
ai sensi dell’art.128 c.1 del Dlg 152/06 L’AUTORITA’ COMPETENTE ovvero il Comune che autorizza lo scarico è
preposta al controllo del rispetto delle autorizzazioni rilasciate…”
Infatti avete visto quanti controlli, quante scoperte e quante denunce da parte del nostro Comune ?
Toti Costanzo
venerdì 6 dicembre 2013
mercoledì 4 dicembre 2013
IL TRUCCHISTA. COME MI FOTTO IL GETTONE DI PRESENZA E NON VADO A LAVORARE
Leggo
l’articolo di Michele Giuliano e mi assale una rabbia incontenibile .Come se il
tempo ,da allora, non fosse trascorso . Da allora, quando? Da quando nel 2003 il
nostro Partito con Ottavio Puleo ,consigliere comunale comunista, ebbe a
combattere quella battaglia di dignità e
di civiltà.Il sindaco, all’epoca, era Giuseppe Giordano. Lo Biundo da poco eletto consigliere gli teneva il
sacco posteggiando spesso e volentieri dietro la porte dell’Assessore Filippo
Aiello che Giovanni Guerra defini’ con accompagnamento di relativa vignetta il “pigliaboffe” proprio per la suo grande
spirito di sacrificio nel caricarsi non solo delle sue ma anche delle
responsabilità del sindaco .Ovviamente Filippo era l’Assessore ai lavori
pubblici ,il che la dice lunga sulle ragioni del posteggiare . Insieme , e con loro anche Giovanni Pantaleo, erano
stati eletti nella lista di un certo Ciccio Nicolosi saltatore provetto e di altissimo livello Abbiamo visto ,in
seguito, quanti salti da un Partito all’altro , da un gruppo all’altro senza
soluzione di continuità hanno totalizzato i suoi allievi . Dunque trasferiamo con forza nel Consiglio comunale una
forte battaglia di moralizzazione. Cosa era accaduto? Alcuni consiglieri eletti
nelle tre Commissioni consiliari avevano scoperto come fosse possibile frodare il
Comune e dunque la nostra collettività e le sue modeste risorse facendo finta
di partecipare ai lavori che devono servire non solo per conoscere i problemi
della città ma per proporne le soluzioni . Ovviamente non tutti i consiglieri ,e
neppure tutti quelli della maggioranza che sostenevano Giordano, agivano senza
decoro. Alcuni di loro invece si e per di più avevano scoperto che convocare
GIORNALMENTE le Commissioni faceva
raggiungere loro due ben precisi obiettivi: non andare a lavorare con
l’aggravante che il Comune doveva rimborsare gli enti pubblici o anche privati da
cui costoro dipendevano oltre che percepire il gettone di presenza. Il trucco
era abbastanza semplice: c’è un funzionario del Comune che svolge il ruolo di
segretario della Commissione e c’è anche un Presidente della stessa, ovviamente
appartenente alla maggioranza viceversa l’imbroglio non sempre ha possibilità
di funzionare , che per spirito servile ,si prestano.Ovviamente anche tra i segretari vi sono le eccezioni nel senso che non tutti e non sempre si prestano . Dunque il trucchista arriva in sede, appone la
sua firma su di un registro che raccoglie le presenze e se ne va. In tal modo ,e
senza colpo ferire ,si fotte il gettone della cosiddetta “presenza” che presenza ovviamente non è , non va a lavorare e
va farsi i cavoli suoi. Bello,
bellissimo ma alla faccia dei contribuenti. Con Ottavio solleviamo la questione
rendendola pubblica. Miserabili ,‘nfami e
sbirri ri comunisti.Sempre iddi sunnu a fari ‘i sconsaiocu . Ma che cosa gli interessa ? Perché hanno
sempre da dire e si mettono sempre di traverso? Vai a spiegare a questi saccunara che i soldi della collettività
sono sacri e servono per fare elevare la vita sociale, culturale ,civile,
economica e perfino democratica di una città ridotta in macerie. No ,loro
vogliono continuare cosi’.E allora cosa fai ?Ti rivolgi, come è giusto, ad una figura seppur
sbiadita,debole,donnabondiesca che ancora esiste all’interno dei Comuni : la
figura del Segretario generale che ,ancora,
dovrebbe rappresentare IL GARANTE della
LEGALITA’ per tutti gli atti ed anche i comportamenti di amministratori e
consiglieri dimenticando, per un solo momento, d’essere stato “chiamato” a quell’incarico dal sindaco
di turno verso il quale non bisogna avere alcun "OBBLIGO" .E il Segretario che fece? Intervenne,redargui’ i lestofanti ,chiari’,
impose, sottolineò la giustezza dell’azione del consigliere comunista e del suo
Partito sostenendone le giuste ragioni? Ma quando mai! Il Segretario redargui’,
bacchettò non i saccunara ma i comunisti nascondendo la testa sotto la sabbia come lo
struzzo .Ma i comunisti figuriamoci se demordono facilmente .Loro considerano
la “politica” ancora una cosa seria, sono convinti che questa debba essere al
servizio della collettività e non certo di affaristi, ricattatori, inquinatori e nullafacenti ,in più, hanno pure il pallino di leggere
le carte, documentarsi e trovare anche le leggi che regolano la vita civile e democratica di un
Comune .E trovano, tra le altre norme e all’interno dello Statuto comunale ,l’articolo
13 che in maniera INDISCUTIBILE cosi’
recita :”Il Consigliere comunale HA IL
DOVERE di partecipare alle sedute delle
commissioni consiliari permanenti di cui
fa parte PER L’INTERA DURATA DEI LAVORI .Qualora, PER IMPROROGABILI MOTIVI ,un
consigliere dovesse abbandonare la seduta del consiglio comunale o della
commissione di cui fa parte PRIMA CHE I RELATIVI LAVORI SIANO CHIUSI ,ha il dovere di fare inserire in verbale i
motivi di tale abbandono”. Dunque,
dissero i comunisti, che le leggi vanno rispettate ,punto e basta .Come si concluse quella
battaglia?. Non solo quei questuanti furono costretti a piegarsi (volevano,
addirittura, attribuirsi uno stipendio per l’attività di consiglieri comunali ) ma
dovettero,obtorto collo , rispettare la legge nel senso che quanti partecipavano ai lavori ,E SOLO
PER QUESTI, vi é diritto all’obolo .
Sono
passati dieci anni da quell’episodio disgustoso. Voi pensate che sia acqua
passata? Ma quando mai. Siamo punto e a capo .Perché ancora una volta la “storia” ,ed oggi l’ha egregiamente raccontata il
giornalista Giuliano , si è ripetuta come se il tempo si fosse fermato. Davvero,
non ci sono parole! Che pena!
Toti
Costanzo
giovedì 28 novembre 2013
venerdì 22 novembre 2013
IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO .OVVEROSSIA: COME IN QUATTRO E QUATTR'OTTO TI IMPUPO UNA NUOVA ASSESSORA
Vi sentite di ascoltare una storiella pirandelliana frutto di fantasia ma sicuramente vera? Dunque recita uno dei tanti nostri detti carichi di saggezza e lungimiranza contadina che "u' lupu perdi 'u pilu ma non u' viziu" .Ovviamente nella nostra storiella il pelo altro non é se non una metaforica rappresentazione della dignità. Si', proprio dignità,per quanti ne dispongano e che fa rima con libertà vo cercando che si' cara. Dunque, andiamo al dunque. Si racconta di un personaggio che chiameremo ,per comodità ,il Nostro e il cui nome non pronunceremo mai neppure sotto tortura.Il Nostro nel 2008 dopo avere prima tergiversato e poi saltato da una lista all'altra,approdò sul carro del vincitore che ,sempre per comodità, chiameremo il Pollo Pinocchio ovverossia PoPi .La definizione di Pollo gli fu attribuita per unanime convincimento ed acclamazione familiare mentre quella del Pinocchio fu la felice intuizione di un personaggio che per un quinquennio allietò la triste vita della nostra comunità e che rimase negli annali della storia locale .Una storia felicemente tratteggiata in pose assai diverse da uno dei più illustri ed efficaci vignettisti che la Partinico migliore abbia potuto partorire ed oggi ,inspiegabilmente a riposo nel senso che guarda con distacco quel che accade dalle nostre parti, quando le vicende locali avrebbero bisogno della sua preziosa,sintetica e caricaturale chiave di lettura .Ordunque il Nostro che all'epoca rivestiva un incarico nell'ambito della politica extra comunale ,per i servigi resi a PoPi ebbe quale riconoscimento l'assegnazione di un assessorato.Non potendolo ricoprire per ovvi problemi di incompatibilità fece tra sé e sé questo semplice ragionamento:" Trovo una giovane signora, possibilmente avvocato, possibilmente di buona e conosciuta famiglia e da PoPi le faccio affidare l'incarico. Ovviamente si tratta di incarico per modo di dire perché a dirigere la baracca proponendo sagre di pani cà meusa, purpu maiulinu e di pani cù sardi salati, sarò sempre io". Ma accadde come si suole dire che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi per cui la giovane signora, possibilmente avvocato e di buona e conosciuta famiglia ritenne di operare "a prescindere dalla tutela" ,al punto che ebbe anche la sfrontatezza di invitare nell'occasione dei lavori di una Commissione consiliare ,perfino gli odiosi ed odiati comunisti. PoPi ,appena ne ebbe notizia, fu assalito da un conato d'ira al punto di decidere di darsi alla macchia e girovagare tra le contrade di Baddacera e dà Cammuca gridando come un viteddu orfanu .Ma per fortuna non fu lasciato solo perché ebbe l'amorevole assistenza di 'Ntrea ,Tandem, Jhonny 1 e Jhonny 2 ,mentre il Nostro per non farsi riconoscere da PoPi che lo inseguiva gridando vendetta ,si mimetizzò al punto da togliersi perfino quel baffo che lo faceva tanto Adolfo o .se vogliamo. il più a noi vicino Giorgio Almi che lo aveva opportunisticamente ammaliato. Ovviamente ,dopo il perdono, si pose il problema della sostituzione.Il Nostro aguzzò l'ingegno e avendo in famiglia un germano assai noto sia nella prima che nella seconda repubblica ,persona capace ed attiva e che sapeva far di conti, lo convinse ad accettare l'incarico . Il germano, in verità, non era molto convinto . Conosceva bene PoPi per averlo visto all'opera mentre tra una tragedia e l'altra,ordiva le sue vendette coltivando ed accrescendo i suoi traffici energetici e policentrici senza disdegnare percacci sotto forma di inviti sbronzanti e di allegre compagnie .Ma il germano si rivelò per quello che era: autonomo, decisionista,efficace, riluttante ai condizionamenti. In una parola un leader .E PoPi ,abituato ai signorsi' dei tanti lecchini che lo circondavano( e oggi ancor di più lo circondano) ,ritenne che a quella NON collaborazione bisognava porre fine . E cosi' fu nel senso che licenziò il germano . Il Nostro umiliato deriso e sopratutto ridicolizzato, gridò vendetta. Incontrò, chiese aiuto e sostegno, propose strategie,tentò alleanze per il futuro che avrebbe dovuto far cadere il tiranno e lui, vincitore, sostituirlo . E il momento arrivò. Preparò ben 5 legioni che ,però, si dimostrarono ben presto una specie di super armata brancaleone e con queste si lanciò nella battaglia .Ma gli fini' come al console Varo quando affrontò i barbari e fu annientato .A questo punto voi vi chiederete: " E che fece,allora, il Nostro? Si ritirò nei suoi appartamenti?Si fece ospitare dai monaci del santuario di Romitello? Si cosparse il capo di cenere chiedendo perdono per tutte le sue nnumerevole minchiate ?" Si, si cosparse il capo di cenere ma per andare a Canossa ,cioé da PoPi, chiedendo perdono e mettendosi ancora una volta a disposizione . E il Riesumato rivinse e non solo lo perdonò ma come per la prima volta gli concesse l'agognato assessorato di cui il Nostro aveva bisogno come l'aria che respira, come l'acqua per dissetarsi, il calore per sentirsi vivo , ancora potente, ancora baldanzoso non convincendosi che c'é un tempo per tutte le cose per cui ,ormai ,non é più tempo .Ma anche questa volta dovette delegare e delegò.E come l'assassino che ritorna sul luogo del delitto anche questa volta trovò una giovane , gradevole ,presentabile signora .Discreta, seriamente impegnata ,convinta di potere essere utile alla sua e nostra comunità.Ma il Nostro scalpitava, mordeva il freno ,non poteva più aspettare .Avrebbe dovuto trovare subito una sostituzione ,un prestanome.E più che UN prestanome,oggi, ne trovò UNA non solo per il nome ma anche per il cognome. Trattasi di inerme ed incolpevole giovinetta sottratta agli studi e ai giochi tipici dell'età, immessa in un gioco più grande di lei.E che dio gliela mandi buona. Il Nostro ,che in una eventuale catalogazione potrebbe essere presentato "come soggetto sofferente e in grave ed acuta crisi di astinenza di Potere " é in attesa di tornare all'opera avendo agognato il momento in cui ridarà vita alle sagre di pani e panelli, muffuletta, cassateddi ed ora che siamo vicini alle feste natalizie anche quella ri cucciddata. La storia non finisce qui' ma noi assumiamo solenne impegno di raccontarvi anche la seconda ,e perché no, terza puntata .Comu all'opra ri pupi
Toti Costanzo
martedì 19 novembre 2013
GIANNI DI TRAPANI ,UOMO POLITICO ,DI SCUOLA E DI FEDE CI HA LASCIATI E CON LUI SE NE VA UN PEZZO DI STORIA DELLA NOSTRA CITTA'
Giovanni Di Trapani, Gianni per tanti di noi, aveva qualche anno in più e non solo per questa ragione non abbiamo vissuto insieme
l’esperienza culturale della FUCI di Partinico ma perché lasciò ben presto la
nostra città per frequentare l’Università di Piacenza una della più
qualificate nelle scienze agrarie sul
piano nazionale dove consegui’ la laurea in Agronomia. Capitammo insieme, ma non ricordo in quale particolare occasione ,dopo che avevo appena conseguito la maturità nel Liceo “G.Garibaldi “ della nostra città
e non avevo chiaro in quale facoltà iscrivermi . Non manifestavo grande propensione
per le materie cosiddette scientifiche anche se mi affascinava la vita in tutte
le sue articolazioni ,specie quella che animava il mare, i grandi laghi ,le
distese immense delle foreste ,la nostra terra .Durante
gli studi avevo acquisito una buona capacità nello scrivere, una propensione
alla creatività ,una certa capacità a rappresentare tant’è che ,ancora al Ginnasio, fui coinvolto nella redazione di un giornalino scolastico ,“La Zanzara ”,che ebbe
breve vita .Ad animarlo colleghi più avanti negli anni quali Vito Cossentino,
Benito Console ed altri.Fu facile a Gianni convincermi di scegliere Scienze
Agrarie ed iscrivermi alla facoltà di Palermo . Laddove oggi si distende la
città Universitaria , all’epoca esisteva soltanto il nostro Istituto con
annessa azienda agricola dove si sperimentava e si studiava duro. Un Istituto immerso nel Parco d'Orleans che ci impegnava dalla mattina alla sera , seriamente ,e con obbligo alla
frequenza pomeridiana dedicata ai laboratori e dunque alla ricerca . Fu all’inizio
del 1963 ,e dopo le grandi
manifestazioni popolari ed il digiuno di Danilo del settembre del ’92 ,che iniziava
a prendere seria consistenza il
progetto per realizzare la Diga
sullo Jato e di conseguenza la
Cassa per il Mezzogiorno con i suoi funzionari incominciava con
gli espropri dei terreni che ,costruito la sbarramento,sarebbero rimasti sott’acqua
e per sempre. Si trattava,a detta degli esperti ma soprattutto a detta di
Gianni che era stato nominato tecnico del Consorzio degli espropriandi ,dei
migliori terreni le cosidette “zotte” ,molto fertili i cui vigneti producevano
un’uva e un vino d’eccellenza .Il
Consorzio promosso dalla Coldiretti ,la potente organizzazione contadina nelle
mani della D.C. ,aveva il compito certamente d‘impedire che quelle terre
fossero sottratte ai piccoli proprietari per quattro soldi ma soprattutto
costituiva una massa di manovra contro Danilo e i Partiti della sinistra locale
che lo sostenevano insieme alla Camera del Lavoro di Turiddu Termine, che
quella diga avevano da sempre osteggiato . Perché la diga non significava
soltanto lavoro ma sindacalizzazione operaia ,diritti e salari certi e non per
pochi anni e, quindi, la nascita, assai probabile , di una “classe operaia ”
,quella degli edili, che avrebbe sicuramente irrobustito elettoralmente il
Partito Comunista di Partinico .E con la diga anche l’acqua e con l’acqua la
“rivoluzione” verde cioè la profonda
trasformazione delle campagne con la articolazioni colturali ,l’incremento del
commercio e la nascita di una nuova stagione dello sviluppo e di un nuovo ceto
sociale che avrebbe potuto chiudere definitivamente con quella del lavoro
condizionato,limitato, precario . Il lavoro dei cosidetti cantieri regionali
,unica valvola di sicurezza sociale cui faceva ricorso il governo regionale,
nella mani democristiane, per tacitare la gran massa dei disoccupati costretti
ad un lavoro precario ed umiliante ma linfa per ricattatori politici (un po’
quello che avviene oggi con la sindacatura LoBiundo) che vi affondavano
letteralmente a piene mani .Tuttavia il Consorzio degli espropriandi ,alla cui
Presidenza era stato chiamato Gaspare Centineo , veniva bollato da Danilo e dai
Partiti della sinistra come strumento di cui si serviva la mafia per impedire
la costruzione della Diga. Gianni mi propose una collaborazione avendo
approntato una struttura tecnica in via Cavour che assisteva i piccoli
proprietari espropriandi. Fu durante quella esperienza , seppur breve (avevo
già iniziato a insegnare educazione fisica proprio nella scuola media
“Privitera”, ‘a scola du’ Carminu )
che presi coscienza dell’esistenza di un mondo, quello contadino, complesso,
problematico ,conservatore,carico i bisogni ma elemento fondamentale per
l’economia del nostro territorio . Una grande massa ideologicamente ostile al “comunismo”
e che di li’ a poco ,con la sofisticazione e con la conseguente distillazione ,sarebbe
stata negativa protagonista del più grave fenomeno economico-sociale della
storia della città che l’avrebbe sconvolta fin dalle fondamenta ingrassando la
mafia locale e a quella parte della politica cittadina di governo che si
trasformava in elemento di corruzione e d’inquinamento grave delle coscienze.A questo processo non contribui’ Gianni Di
Trapani cosi’ come da sempre fu
distante dalla mafia e per la sua formazione
e per la sua nota intransigenza morale e coerenza anche se profondamente organico
a quella DC sagniachinara nota per
una concezione fondamentalista della politica intesa quale crociata permanente
nei confronti del “comunismo” che contrastava, ad esempio, con la laicità
manifesta di Pino Avellone che di quella DC fu espressione e parte
preponderante per tanti decenni successivi .E di quella DC Gianni Di Trapani fu
consigliere comunale , assessore e poi Sindaco. E la difesa dei coltivatori ,
di questo mondo che era anche il suo e dal quale proveniva e al quale era
profondamente legato e con il quale manteneva forti rapporti anche politici Gianni
la manifestò , da Sindaco, nell’occasione di una delle tante proteste che la
categoria portava avanti in quegli anni nel rivendicare diritti e sostegno .
Indimenticabile quando si mise alla testa dei coltivatori e li convinse che
sarebbe stato anche necessario bloccare la linea ferroviaria perché la voce dei partinicesi, la protesta
dei contadini del sud ,potesse arrivare là, dove non arrivava il ragionamento,
il convincimento ,la politica. Ricordo ,come
da comunisti ed avversari ,ci sconvolse l’idea che lui da Sindaco
democristiano ,potesse assumere contemporaneamente il ruolo di governo e di
lotta ,quest’ultimo da sempre prerogativa del nostro Partito .Gianni fu un
grande organizzatore ,dinamico e creativo .E queste sue doti più che nella
politica che aveva le sue regole ed anche i suoi impedimenti , li manifestò
nella scuola dove ,non condizionato da lacci e laccioli ,fu straordinario e
dilagante organizzatore. Fondò l’Istituto per l’agricoltura con annessa
azienda agricola per la sperimentazione in località Bosco Falconeria ,un
esempio concreto e moderno di scuola a reale sostegno della vocazione del
territorio . In questa sua scelta lo sostenemmo anche come comunisti in
Consiglio comunale convinti ,come lui ,che a Partinico non c’era necessità di
altre “fabbriche” : bastava quella “verde”
quella che disponeva di tutto e cioè la terra, la sua vocazione
soprattutto alla vitivinicultura , l’esperienza secolare dei nostri contadini. E
dell’agricoltura fu anche studioso pignolo ma competente . Non posso
dimenticare uno studio approfondito che ebbe a realizzare sulla nostra economia
agricola e che presentò anche al Consiglio comunale di Partinico perché
diventasse patrimonio di tutti e non solo di una sola parte politica , la sua,
che non sempre lo sostenne e lo valorizzò soprattutto come tecnico e studioso. E
fu tantissime altre cose . Fu uomo politico, di scuola, di fede .Fu anche il mio Preside in un anno in cui insegnai
in quella scuola. Mi disse :”Toti ,voglio che i miei e tuoi alunni possano avere
un’opportunità che non tutti ,nella loro vita futura, potranno avere”. E alle
Terme di Alcamo diramazione i ragazzi dell’Istituto ,per sua volontà
,imparavano a nuotare mentre all’esterno il termometro segnava anche 15 gradi .Una
cosa impensabile in una scuola partinicese largamente e diffusamente
bacchettona oltre che culturalmente arretrata e conservatrice
Caro Gianni Di Trapani leale
avversario politico, tenace difensore delle tue idee e dei tuoi progetti spesso
avveniristici ,ti porgo il saluto dei comunisti partinicesi .
Toti Costanzo
mercoledì 13 novembre 2013
MIA NONNA, SE L'AVESSE CONOSCIUTO, AVREBBE DETTO: Chi facci di ribusciatu! Ma comu nun ci cari a facci 'nterra..
Nel giro di un decennio ha superato tutti i record di saltatore di banchi . Ha perfino tolto il record che deteneva saldamente Saro Trombetta che di salti ne ha fatto tanti. Ora ,finalmente, insieme ai suoi innumerevoli quanto interessati scudieri cui si é aggiunto, di recente , un altro cameriere di livello (a proposito: uno dei suoi antichi scudieri, in particolare ,da persona per bene che era si é recentemente trasformato in un piccolo killer di periferia. D'altronde cu pratica 'u zoppu...) pensa come continuare a fottere il prossimo .D'altronde é' l'unico mestiere in cui si é esercitato da sempre .Un mestiere , dunque,che conosce assai bene.
Abbiamo ricevuto un montaggio, da un anonimo, che lo ritrae pensoso nel senso che sembra pensare quando tutti sanno che l'unica cosa che sa ben fare é allearsi con il rituffo della della cosidetta politica e degli affaristi locali ,e non solo ,per costruire imboscate, brigare, congegnare tragedie ,minacciare ,dare l'assalto ai Partiti che per lui altro non sono se non dei contenitori da riempire di vergogne servendosi anche di riciclati ,opportunisti e varia umanità pur di costruirsi un futuro . Ma si', sorridiamo anche se dobbiamo correggere il vignettista. Di lui tutto si può dire tranne che sia " un bambino distratto". Altro che bambino, altro che distrazione ! Iddu avi 'a cura longa comi 'i surci .Ebberu Vitu' ?
L'ULTIMA GAFFE DEL SINDACO LO BIUNDO. L'ALUNNO DISATTENTO PRENDE RIPETIZIONI DALL'ASSESSORE REGIONALE MARINO
Recita un comunicato odierno del Sindaco Lo Biundo: "Sui rifiuti le amministrazioni potranno procedere all'approvazione degli ARO (Ambiti di Raccolta Ottimale) anche senza la costituzione formale delle SRR. E questo l'esito dell'incontro di ieri tra l'assessore regionale all'Energia Nicolò Marino, l'Anci Sicilia e una rappresentanza dei sindaci siciliani." C'è voluta una lezione di riparazione, ma DOPO 6 MESI finalmente il Sindaco ha capito!!Peccato che, come si evince da questa circolare pubblica mandata a tutti i sindaci dell'isola,tutto ciò gli fosse stato comunicato già a MAGGIO DEL 2013.Il voto all'alunno Salvo Lo Biundo lo lasciamo dare a voi E comunque speriamo che adesso sappia almeno come mettere in pratica il concetto appreso!
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