Jhonny Sciabo,ad apertura
dei lavori del consiglio comunale di mercoledi' 11 scorso,chiede la parola per relazionare e riferire della sua partecipazioni,in qualità di Assessore,ad un incontro mattutino dove si é discusso di acqua.Non si comprendono le ragioni di questa sua presenza a Palermo considerato che non é il titolare della delega ai servizi a rete(almeno da quel che compare nella pagina
del sito che elenca nomi,cognomi,titolarità ed anche foto segnaletica dei singoli assessori) che poi
sarebbe don Diego de la Vega.Misteri di
una ballarina quanto caleidoscopica aggregazione fondata sui cicli,ricicli,ricatti,minacce,promesse,blandizie,impegni,sputati’nterra
e curnuti 'ca sinni penti .Jhonny è chiaro
ed anche spedito.Dice di una Partinico ,la sola tra i 42 Comuni che non gestiscono
direttamente il servizio , “capace di
operare col nostro personale tutte le manovre per evitare la crisi idrica che
colpirebbe i cittadini tant’è che proprio questa mattina,cosi’ come nei giorni
successivi,l’acqua nelle nostre case non mancherà”.Don Pino,noto per la sua palese
propensione alla gestione diretta dell’acqua oltre che di alta qualità ospedaliera,lancia un acuto di soddisfazione :“Vu
ricia eu?” mentre Filippino,anch’egli su questa lunghezza d’onda,seppur contenendosi
per plausibili ragioni,se la rideva
sotto il baffo che col passar degli anni lo fanno somigliare sempre piu’ al nostro
amato Gino Paoli,quello di “eravamo quattro amici al bar” :Fily,Jhonny,Sal
e CiccioNico degli anni 2000.
Jhonny fu sintetico ed anche
efficace,mentre Loby durante questo sincero quanto raro intervento del suo partnere di fiducia,si girava
e rigirava sulla sedia come il mi votu e
marrivotu suspirannu che Rosa ci soleva
cantare con quella voce che ti graffiava l’anima.Loby,piu’Sciabo andava
avanti col racconto palermitano e piu’ manifestava
palese nervosismo.Lui capiva che i comunistelli (tra l’altro la platea si era
riempita di trombe,trombette e tromboni,odiosi supporter di costoro che da anni lo
inseguono e lo perseguitano)ne avrebbero approfittato per imbastire un’azione
di attacco che non manco’ad arrivare.Gianlu
fu tempestivo e disse che Sciaboletta confermava quanto dal suo gruppo
consiliare "Cambiamo Partinico"da sempre sostenuto e cioè che la
gestione comunale dell’acqua non solo è possibile ma offre tanti vantaggi:18
dipendenti ancora in organico che operavano nel settore e costano alle casse comunali oltre 500 mila euro e che sarebbero
stati felici di ritornare a svolgere la professione per cui erano stati assunti-che era anche la loro passione-di aprire,chiudere e distribuire l’acqua in
città con un risparmio,appunto di oltre 500 mila euro.A questi andavano ad aggiungersi almeno altre 500 mila di attivo provenienti dalla gestione diretta e un risparmio sulla fattura per i
cittadini di almeno il 30/40% cosi’ come era accaduto a Terrasini che si era
ripreso il servizio.Risorse da utilizzare anche per gli interventi di
manutenzione ordinaria mentre l’impianto
di depurazione poteva essere gestito direttamente perché il Comune nel suo
organico disponeva di due unità assunte con tali compiti ma che in ogni caso si
poteva sempre rilevare il ramo di azienda della fallita APS–come ebbe a
sostenere Nanni Billeci nel suo intervento- e utilizzare il dipendente che per
conto della società aveva dal 2009 gestito
la funzionalità del nostro depuratore.Una
chiara,indiscutibile,possibile soluzione.E’a questo punto che dal suo banco sorge,come
Lazzaro dalla tomba,un noto cabarettista che nella precedente consiliatura aveva
quotidianamente inseguito il Rifugiato
al grido di “in galera,in galera ti mando… ” (cosi’ come il principe De Curtis soleva ripetere a
Peppino nel film“Toto’ a colori”)e meglio noto ora con l’appellativo di ballavirticchio,diventato il Fido piu’ fedele di Loby superando,in cortigianeria(che è quanto
dire!)perfino’Ntrea.Il quale,ultimo,preso da sacro furore e
dimenticando quel che aveva detto un minuto prima in privato,discetto’sul Comune che non era in condizione di gestire il servizio e
bla..bla..bla.Una prece.Prima di lui don Peppino Barby sull'intervento del quale é meglio stendere un velo senz'altro pietoso.
Ballavirticchio tuono’contro
questi comunistelli che per farsi eleggere si sono nascosti nelle liste della
chiesa,che la gestione del servizio idrico non è possibile anche perché la rete
è in buona parte costruita con l’amianto e stava per continuare quando fu
sommerso ,insieme dalle risate del pubblico e da alcune caute pernacchie,dal
brusio del gregge della maggioranza che fiutando il pericolo aperto dal precipizio in cui li stava portando balla,e solo in questa occasione in
tutta la serata,manifesto’vita e fiato.Accostati l’uno agli altri come una
mandria,si tenevano insieme per evitare che scollegati potessero manifestare un
barlume di pensiero,oppure un gesto qualunque sia di consenso che di dissenso.Una
massa amorfa e senza vita (col solo chiaro distinguo di Vituzzu) cosi’ come la
si vede in quasi tutte le occasioni in cui viene convocato il Consiglio da
Fili.Una sola nota lieta e significativa della serata:la presa di
distanza dal suo gruppo(“ma resto in maggioranza!)della consigliera Rappa.Meglio
di niente o come suoleva dire don Masino durante una partita a ramino e in
presenza di un insperato jolly:” L’ammalato
prende un brodo!“Fu a questo punto che insieme alle
risate del pubblico a balla gli fu tolta la parola e la cosa si chiuse li’ con l'acqua che sarebbe finita ancora una volta nelle mani (e negli affari) di altri.
Loby,intanto,per impegni assunti in precedenza si rifugio’a preparare il menu’della serata:cavatunedda alla zuppa di fave,agnello con contorno di fiori di
zucca,pomodori ripieni ,insalata,frutta di stagione e cassata siciliana.Vino,quello di
provenienza dalle cantine di Totoneddu.
Toti Costanzo
Nessun commento:
Posta un commento