martedì 6 gennaio 2009

CHE STRANO DESTINO QUELLO DI GIGIA

Io non ho avuto l’opportunità di leggere quanto scritto su “La Repubblica” e su “Il Giornale” dai nostri concittadini giornalisti Walter Molino e Angelo Vitale. Ho capito che si è trattato di una critica nei confronti, soprattutto, dell’attuale organizzazione della “macchina burocratica” del Comune nel suo complesso che risulterebbe dispendiosa, poco efficace, non funzionale per quel che serve quale risposta ai bisogni della nostra comunità. E questo, aggiungo, non certo per responsabilità del personale ma sempre di chi la macchina guida politicamente.
Ora se è questo, e soltanto questo, il senso di quelle note mi sento di sottoscriverlo e nel contempo mi dispiaccio della presa di posizione di tanti sull’argomento, tra cui alcuni rappresentanti del sindacato anche locale ed il Sindaco Lo Biundo che utilizzano un copione visto tante altre volte non appena si fa anche un minimo cenno di critica nei confronti della “macchina comunale”. Si alza il solito “grido di dolore” che fa scattare il pronto rilascio di patenti ed attestati di benevolenza e benemerenza nei confronti di quelli che sarebbero colpiti così ingiustamente e da così ingrati giudizi assumendo una posizione furiosa, quasi scomposta, certamente ipocrita che, da quel che ho potuto ascoltare attraverso le interviste rilasciate alle emittenti locali, non intende cogliere il senso della questione ed aprire , al contrario, un grande dibattito sulla macchina burocratica, sulla sua efficienza, efficacia ed economicità, pronti, però, a lamentarsi quando le cose non funzionano.
Ora, tralasciando la comprensibile difesa d’ufficio dei rappresentanti dei sindacati dei lavoratori che hanno quest’obbligo statutario, vorrei soltanto commentare quanto ha sostanzialmente dichiarato Salvo Lo Biundo quale Sindaco della nostra città :
1) come non sia vero che i dipendenti comunali, quelli in organico e quelli precari e ad orario ridotto, sarebbero 470;
2) che “non è colpa mia” se i dipendenti sono tanti e bisogna andare nel passato per capire chi ha voluto ingolfare la macchina burocratica divenuta costosa e poco efficiente.
E quì a sussurrare, anche da parte di altri, il nome del Sindaco Cannizzo “rea” di avere aperto le porte ad un insieme di soggetti che furono assunti non solo per rispondere all’arroganza padronale che licenziava in tronco 25 padri di famiglia, come accadde a quelli della distilleria più grande d’Europa, ma perché il Comune, per fare funzionare i suoi servizi essenziali ed utilissimi per la collettività aveva necessità di falegnami, muratori, elettricisti, autisti, geometri, giardinieri, operai generici…. Così come laureati e diplomati utili per dare vita specialmente agli importanti servizi culturali.
Che strano destino quello di Gigia: il giorno prima osannata per avere acquistato la Cantina borbonica restituendola alla sua città e poi, il giorno dopo criticata, seppur velatamente, per avere assunto (di parte queste assunzioni intendo averne anche responsabilità avendo approvato delibere quale Assessore nell’ultima Giunta di Gigia insieme ad alcuni amici e compagni) qualche centinaio di lavoratori che se guidati, organizzati, utilizzati con riferimento alla loro professionalità avrebbero potuto ( e potrebbero ancora) rivoltare la città come “ un calzino”.
Ora io mi chiedo, così come in altre occasioni abbiamo chiesto come Partito SENZA AVERE MAI AVUTO IL PIACERE DI UNA SOLA RISPOSTA: perché Salvo Lo Biundo non ci dice quanti effettivamente sono gli attuali dipendenti, a diverso titolo, del Comune di Partinico? Perché non ci dice di quanti settori e uffici disponiamo e quanto ci costano? Perché non ci dice dove sono collocati, unità per unità, i lavoratori, come sono organizzati, come sono guidati e da chi? Perché non ci dice cosa intende fare perché ciascuno di essi occupi il posto per il quale è stato assunto? Perché non pubblica, come fanno tantissime altre amministrazioni, nel sito del nostro Comune tutto quel che serve ad una vera conoscenza di quel che dice, di quel che fa, di quel che vorrebbe fare e di quel che non può compreso le nomine e le ragioni delle stesse?
Io non lo so se questa volta saremo più fortunati nel senso che la salutare polemica innescata da Walter ed Angelo costringeranno il Sindaco a darci le risposte che si chiedono specificatamente sul personale ma anche su altre questioni. Io lo spero anche perché, in caso contrario hai voglia a riempirti la bocca di “legalità” e “trasparenza” o esaltare la limpida figura come quella dell’Avvocato Giuseppe La Franca ucciso dalla mafia locale il quale però, nel suo vocabolario, sicuramente, aveva cancellato la parola “omertà” sostituendola con quella della “chiarezza”.
Toti Costanzo

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