E' vero! Ogni tanto si ha la necessità di fermare la forsennata corsa della nostra vita per cercare di fare "il punto della situazione", riflettere, pensare al passato più o meno recente. E quanto più lunga é la nostra vita tanto più scorrono davanti a noi colori, rumori, immagini, ambienti, personaggi. Di un mondo che non esiste quasi più.
Chi si ricorda, ad esempio, di personaggi quali "Nnaccaru"? E chi di "Peppi nappa", "Tina 'ntrusciaa", "Turi cià-cià". E di "Vicenzu quinniciliri"? E di come vestiva "laicchi me bricchi" un omino che ad ogni cinque minuti si lavava le mani alla fontana degli otto cannoli guardandosi attorno con circospezione? E di "Ninu Rannazzu" che si fermava davanti a te e ti apostrofava dicendo: "Cumpari, comu siti" e noi a rispondere: "Bonu e vui? E Nino portando il dito indice davanti la bocca e sfoggiando un bel sorriso rispondeva:"Cumpà, pipa". Come a dire: manteniamo il segreto tra te e me.
Finito il mondo della nostra infanzia, dei giochi improvvisati, creati, costruiti sulle necessità. Una specie di arte di arrangiarsi alla quale mancava ciò che oggi abbonda. E si giocava con quel che si aveva: pisuli, canneddu, mazza e scanneddi, quattru canti, scarrica canali. Una società semplice, meno complicata, forse più sincera e dove la politica non era strumento di divisione perché sconosciuta ai più i quali vivevano, però, di duro lavoro. Soprattutto i lavoratori della campagna, burgisi o braccianti che fossero che si avviavano ai campi con cavaddu e carrettu, mula o sceccu e perfino a piedi quando ancora non era nemmeno sorto il sole.
Quel mondo, per certi versi e per fortuna, non c'é più, scomparso sotto l'impeto delle lotte dei lavoratori, della scienza, delle nuove tecnologie, dell'economia che diffonde benessere senza tuttavia avere la capacità di eliminare diseguaglianze, ingiustizie, miseria.
Tuttavia quel mondo si caratterizzava anche per la crudeltà verso quelle persone che ho citato all'inizio del post, portatori di diversità, spesso intellettivamente limitati, affidati alla strada o soltanto alla misericordia delle famiglie che, non sempre, ne aveva rispetto e compassione considerandoli "castigo di Dio". Uomini, o anche donne, che venivano sottoposti a umiliazioni inaudite, dileggio anche per l'incapacità a difendersi, limitati nelle funzioni psico-motorie, usati per i lavori più umili, appellati nei modi più strani o, meglio, più coloriti ed inusuali e che diventavano elementi di paragone tra persone e soprattutto utilizzati per definire, in negativo, interlocutori, avversari, nemici. Dire, ad esempio: "Sì comu Turi cià-cià, Curricachiovi o nnfù-nnfù" significava il massimo della disistima, dileggio, disprezzo.
Non avrei scritto "di botto" queste poche, semplici ed ovvie note se non avessimo, di recente, registrato i provvedimenti di questa Amministrazione comunale nei confronti di tutte queste fasce deboli della nostra popolazione ed ascoltato le interviste rilasciate a Tele Jato da una anziana signora fuori di sé dalla rabbia e giustamente, perché questa Amministrazione comunale tra le tante altre incredibili provvedimenti, ha annullato il servizio di assistenza domiciliare che per tanti di loro é stato ristoro, ausilio, conforto motivo per continuare a vivere. Diceva quella signora: "Senza quell'assistenza per cui ogni giorno veniva una lavoratrice che mi aiutava, mi accompagnava, mi dava conforto e compagnia sarei, come oggi sono, una sepolta viva. Era un fiorellino ca' trasia 'nta me casa". E nella rabbia espressa attraverso il provvidenziale microfono la signora, riferendosi al Sindaco responsabile, a suo dire, di tali nefasti provvedimenti, ebbe a dire: "Ma cu é stù Lo Biunnu? Ma accù cci misiru pì Sinnacu? Si cci mittianu a Paulu mucidda era megghiu!"
Paulu mucidda! Da quanti anni quel nome non veniva più utilizzato quale elemento di paragone, cioé mezzo attraverso il quale definire le capacità di una persona. Come a dire in maniera molto cruda come soltanto il nostro dialetto può: "Sei come Paulu mucidda. Cioé una cosa inutile!"
Appare necessario che quanti oggi hanno in mano il governo della città riflettano su questi giudizi sommari sulle loro persone, certamente frutto di esasperazione in ragione della grave crisi economica che stiamo vivendo. Se non si comprende questo - ed io ho seri dubbi che sia compreso - gli effetti, nel tempo, saranno devastanti non solo per costoro, per la loro credibilità, per il ruolo che svolgono ma soprattutto per l'intera collettività.
Dunque é comprensibile la durezza di giudizio nei confronti del Sindaco e della sua Amministrazione, anche se personalmente non mi sentirei di sottoscriverla dal punto di vista umano, ma rappresenta un campanello di allarme molto serio che quella cittadina ha suonato partendo dai suoi più immediati ed urgenti bisogni.
Siamo all'emergenza sociale e se non si comprende questo, allora é necessario operare con determinazione per il cambiamento, senza dare tregua a chi pensa che alla politica "si possa giocare", che le questioni possano restare tutte interne al ceto di appartenenza. Sarebbe molto grave, appunto, se la "Politica" a Partinico non ritornasse ad essere una cosa molto, ma molto seria.
Toti Costanzo
Chi si ricorda, ad esempio, di personaggi quali "Nnaccaru"? E chi di "Peppi nappa", "Tina 'ntrusciaa", "Turi cià-cià". E di "Vicenzu quinniciliri"? E di come vestiva "laicchi me bricchi" un omino che ad ogni cinque minuti si lavava le mani alla fontana degli otto cannoli guardandosi attorno con circospezione? E di "Ninu Rannazzu" che si fermava davanti a te e ti apostrofava dicendo: "Cumpari, comu siti" e noi a rispondere: "Bonu e vui? E Nino portando il dito indice davanti la bocca e sfoggiando un bel sorriso rispondeva:"Cumpà, pipa". Come a dire: manteniamo il segreto tra te e me.
Finito il mondo della nostra infanzia, dei giochi improvvisati, creati, costruiti sulle necessità. Una specie di arte di arrangiarsi alla quale mancava ciò che oggi abbonda. E si giocava con quel che si aveva: pisuli, canneddu, mazza e scanneddi, quattru canti, scarrica canali. Una società semplice, meno complicata, forse più sincera e dove la politica non era strumento di divisione perché sconosciuta ai più i quali vivevano, però, di duro lavoro. Soprattutto i lavoratori della campagna, burgisi o braccianti che fossero che si avviavano ai campi con cavaddu e carrettu, mula o sceccu e perfino a piedi quando ancora non era nemmeno sorto il sole.
Quel mondo, per certi versi e per fortuna, non c'é più, scomparso sotto l'impeto delle lotte dei lavoratori, della scienza, delle nuove tecnologie, dell'economia che diffonde benessere senza tuttavia avere la capacità di eliminare diseguaglianze, ingiustizie, miseria.
Tuttavia quel mondo si caratterizzava anche per la crudeltà verso quelle persone che ho citato all'inizio del post, portatori di diversità, spesso intellettivamente limitati, affidati alla strada o soltanto alla misericordia delle famiglie che, non sempre, ne aveva rispetto e compassione considerandoli "castigo di Dio". Uomini, o anche donne, che venivano sottoposti a umiliazioni inaudite, dileggio anche per l'incapacità a difendersi, limitati nelle funzioni psico-motorie, usati per i lavori più umili, appellati nei modi più strani o, meglio, più coloriti ed inusuali e che diventavano elementi di paragone tra persone e soprattutto utilizzati per definire, in negativo, interlocutori, avversari, nemici. Dire, ad esempio: "Sì comu Turi cià-cià, Curricachiovi o nnfù-nnfù" significava il massimo della disistima, dileggio, disprezzo.
Non avrei scritto "di botto" queste poche, semplici ed ovvie note se non avessimo, di recente, registrato i provvedimenti di questa Amministrazione comunale nei confronti di tutte queste fasce deboli della nostra popolazione ed ascoltato le interviste rilasciate a Tele Jato da una anziana signora fuori di sé dalla rabbia e giustamente, perché questa Amministrazione comunale tra le tante altre incredibili provvedimenti, ha annullato il servizio di assistenza domiciliare che per tanti di loro é stato ristoro, ausilio, conforto motivo per continuare a vivere. Diceva quella signora: "Senza quell'assistenza per cui ogni giorno veniva una lavoratrice che mi aiutava, mi accompagnava, mi dava conforto e compagnia sarei, come oggi sono, una sepolta viva. Era un fiorellino ca' trasia 'nta me casa". E nella rabbia espressa attraverso il provvidenziale microfono la signora, riferendosi al Sindaco responsabile, a suo dire, di tali nefasti provvedimenti, ebbe a dire: "Ma cu é stù Lo Biunnu? Ma accù cci misiru pì Sinnacu? Si cci mittianu a Paulu mucidda era megghiu!"
Paulu mucidda! Da quanti anni quel nome non veniva più utilizzato quale elemento di paragone, cioé mezzo attraverso il quale definire le capacità di una persona. Come a dire in maniera molto cruda come soltanto il nostro dialetto può: "Sei come Paulu mucidda. Cioé una cosa inutile!"
Appare necessario che quanti oggi hanno in mano il governo della città riflettano su questi giudizi sommari sulle loro persone, certamente frutto di esasperazione in ragione della grave crisi economica che stiamo vivendo. Se non si comprende questo - ed io ho seri dubbi che sia compreso - gli effetti, nel tempo, saranno devastanti non solo per costoro, per la loro credibilità, per il ruolo che svolgono ma soprattutto per l'intera collettività.
Dunque é comprensibile la durezza di giudizio nei confronti del Sindaco e della sua Amministrazione, anche se personalmente non mi sentirei di sottoscriverla dal punto di vista umano, ma rappresenta un campanello di allarme molto serio che quella cittadina ha suonato partendo dai suoi più immediati ed urgenti bisogni.
Siamo all'emergenza sociale e se non si comprende questo, allora é necessario operare con determinazione per il cambiamento, senza dare tregua a chi pensa che alla politica "si possa giocare", che le questioni possano restare tutte interne al ceto di appartenenza. Sarebbe molto grave, appunto, se la "Politica" a Partinico non ritornasse ad essere una cosa molto, ma molto seria.
Toti Costanzo
5 commenti:
Paulu mucidda era "un vecchiu puntuneri" cioè un vigile urbano ed era sempre in divisa...forse anche la notte.E mezzo scemo com'era diventò fascista...e poveretto non sapeva dire più di due parole come ad esempio..."levati u cappeddu"...
Personaggi come Paulu Mucidda ne esistono ancora anche se mascherati da un aspetto normale e solo scavando in questi crateri cerebrali si riesce facilmente ad inviduarli....sono i cosiddetti "nenti ammiscati cu nenti".Caro lettore ...ovviamente a prima vista non te ne accorgi ma poi noti che, pur coscienti dei propri limiti, salgono sul carro dei vincitori e "mancu a cannati si ni vonnu iri" passando sopra ogni cosa...cioè mortificazioni e altro (come quel mafioso di Palermo che fu schiaffeggiato in un malasenu alla presenza di altri venti affiliati)La rivalsa poi è nell'esercizio del potere e dell'abuso sulle persone più deboli.L'arte del "lecchinaggio"caro Prof.Toti Costanzo...la vediamo ogni santo giorno e la cosa che mi fa rabbia è che non esiste un'azione (buona ovviamente) fine a se stessa...deve esserci sempre un ritorno elettorale.
Nietzche ...(Nich a partinicota)...diceva:"è pericoloso aver ragione quando le autorità costituite hanno torto"...e noi caro Toti non conosciamo il pericolo anche se ci stiamo avvicinando con questo governo nazionale all'azzeramento totale delle coscienze
Devo confessare la mia ignoranza in relazione alla professione di Paulu mucidda la cui più approfondita conoscenza dobbiamo al nostro simpatico,informato e colto interlocutore che si firma "sempre dritto".Per cui essendo Paolo mucidda un "puntuneri" solo ora riesco a comprendere le ragioni di un giudizio molto sommario che circolava tantissimi anni or sono a proposito della "cultura" di questi operatori comunali dell'ordine e della legalità .Si diceva allora ,quale mezzo verbale per recare offesa: "Sei ignorante come un puntuneri!"
Ovviamente da allora ,cioé dall'epoca di Paolo mucidda, tanta acqua é passata sotto i ponti nel senso che quel Corpo, nel tempo, ha subito anch'esso una certa positiva evoluzione anche se ancora ad oggi al suo interno....
E' vero: sono tanti i personaggi dell'odierna " politica locale" ,frutto di improvvisazione, di desiderio smodato di esserci e d'apparire, d'avere leve di comando anche quando queste nelle loro mani rappresentano un pericolo per l'intera collettività.Tuttavia tanti tra costoro, seppur molto giovani , hanno compreso quale doveva essere il motto con il quale caratterizzarsi e andare avanti nella vita : "Cumannari é sempri megghiu di futtiri" anche se ,in questi casi, il "comandare" significa per costoro muoversi dentro un complesso meccanismo di potere cui loro sono interessati solo per quel che possono "ottenere" e di converso anche " determinare" non per la collettività ma ,intanto, per se stessi.E ciò indipendentemente dalla loro storia personale, familiare, culturale e per alcuni anche storia politica .Né si scompongono più di tanto quando , a volte, si riesce a metterli davanti ai fatti che hanno prodotto e che li hanno resi abbastanza ridicoli di fronte alla pubblica opinione.Si potrebbe dire con una espressione efficace "che non gliene fotte proprio niente" in quanto come diremmo col nostro dialetto :"hannu 'a facci di' brunzu!".Una faccia di bronzo che é la maschera che indossano quotidianamente per mimetizzarsi.
Si, convengo con te carissimo amico "sempre dritto" quando sostieni che rappresentano un pericolo ,seppur periferico, per la nostra democrazia cosi' come a ad altri più alti livelli lo rappresentano i loro sodali, i loro attuali punti di riferimento. Una ragione in più per non abbandonare "il campo della lotta".
Toti Costanzo
Prof.Costanzo...la vecchia guardia politica aveva il motto "Cumannari è sempre megghiu di futtiri"...ma i nuovi signor Nessuno hanno bisogno di comandare per "futtiri" (in tutti i sensi)sennò restano nell'anonimato e senza le briciole del potere non hanno alcuna capacità di interagire con gli altri.Se potessero...farebbero pure scrivere nella propria lapide ..." fu assessore...fu capogruppo ecc.
Prof.Costanzo...sunnu muschitti e politicamente come le mosche campano poco e purtroppo deponendo le uova ne troveremo degli altri in futuro...tranne una..."una muschitta alla Arseni(c)o Lupin" che almeno tre volte a settimana va a trovare un amico alla Regione e prima di bussare guarda attentamente la dicitura affissa a caratteri cubitali nella porta di S. aa.. .. .. Pietro e legge con le mani incrociate le seguenti parole:"PORTA APERTA PER CHI PORTA.CHI NON PORTA PARTA".... e "a muschitta" a gambe unite e con il saluto militare... se non porta ...rapporta?... A presto Toti
PAGLIARELLI SI
Due riflessioni….
1)adesso che l'infallibile ispettore Pino Clouseau non è più eSALTato... (davanti all'ospedale civico sembrava Paolo Brosio ai tempi di tangentopoli...ah ah ah ..e ci informava financo delle condizioni di salute del degente al punto che alcuni suoi parenti erano informati via etere..ah ah ah )spero che si dedichi di più alla situazione politica del nostro paese come un martello pneumatico senza fermarsi e non come fa negli ultimi tempi...una botta e via.
2)Per quanto riguarda la remota possibilità di andare al carcere Pagliarelli...consiglio con affetto a Pino di sperarci...ma immaginate cosa accadrà...ah ah ah ..Network di tutto il mondo,giornalisti,scrittori.registi,sindaci di mezza Italia,teatranti.ecc. tutti a protestare per l'ingiusta detenzione dovuta a una causa nobile.Dario Fo in quattro e quattr'otto scriverà un testo teatrale.Camilla Costanzo scriverà un altro libro dal titolo "NON ERO CON LEI puzzava dalla mattina alla sera" ediz.Mondadori..Consigli comunali straordinari di solidarietà a “tinchitè” in mezza Sicilia.Non mancheranno i deputati regionali e nazionali (compreso il Senatore Schifani)tutti uniti, compatti e concordi nel chiedere la grazia al Presidente della Repubblica con la promessa di fare una legge PINO MANIACI che esoneri dalle patrie galere i giornalisti condannati alle pene accumulate per diffamazione.Il carcere Pagliarelli sarà circondato mano nella mano da migliaia di girotondini,grillini,amici di Aldo Pecora gridando forte uno slogan."ADESSO ARRESTATECI TUTTI"
Pinù… un consiglio…non perdere quest’occasione…pensa pure alla faccia che farà qualche ex amico tuo che prega dalla mattina alla sera affinché tu sia affidato alle patrie galere…ah ah ah
Paulu micidda,turi champagne,cicciu pagghiazzu,cicciu fareri
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