Cosa ne pensate di Leonardo da Vinci? Una domanda, la nostra, ai limiti della banalità considerato che di Leonardo tutti possiamo convenire ed essere d’accordo con la descrizione che ne fece tal Anonimo Gaddiano nel 1542 e che sostanzialmente dice così: ”Fu tanto raro ed universale…Assai colse in Matematica et in Prospettiva non meno, et operò di Scultura, et in Disegno passò di gran lunga tutti gli altri. Hebbe bellissime invenzioni…fu nel parlare eloquentissimo et raro Sonatore di lira.... e fu valentissimo in tirare et in Edilizia d’acqua e tanti altri ghiribizzi né mai co l’animo suo si quietava ma sempre con l’ingegno fabbricava cose nuove”.
Dunque, come è noto, Leonardo fu inventore, progettista, costruttore, ingegnere, suonatore, buon parlatore, scultore, pittore e tante altre cose ancora. In una parola: un genio.
Ma perché si cita Leonardo? E a che proposito?
Bisogna sapere che noi incalliti e un pò decrepiti comunisti ci commuoviamo sempre quando siamo in presenza di uno scritto che tesse le lodi dell’Uomo e ne magnifica gli intendimenti. Ad esempio, quante volte abbiamo pianto e gemito davanti le gesta di Federico II,Alessandro Magno, Carlo Magno.E quanto abbiamo sospirato e pianto soprattutto per le gesta di Magno Magno. Quest’ultimo, personaggio scoperto da Pinuzzu che lo presentò in un memorabile servizio giornalistico e ora molto conosciuto nelle nostre lande, nacque dall’innesto di un insieme di ex diccì che davanti al disastro della seconda Repubblica ora gridano a gran voce: ”Tu riciamu nuatri cà era megghiu ‘u tintu canasciutu ca ‘u bbonu a canusciri?” (traduzione: vi potevate tenere noi), è stato preso a modello dai tanti giovani concittadini che, in un modo e in un altro, dopo essersi intrufolati di riversu quagghiu nella “politica” e al grido di “giovani è bello!”, del Comune stanno per sucarisi puru ‘a micciusa.
Qualcuno con fare e dire plebeo sostiene che, alla fine, non lasceranno nemmeno i chiodi appesi alle pareti. Ovviamente a Partinico c’é sempre quello che deve eccedere nei giudizi esagerando, come sempre si esagera nella nostra città, anche se un filo di verità c’è sempre. Infatti non pensate che “Sal and seven company” stiano esagerando con le tasse sull’acqua, sui rifiuti, sull’addizionale, sui panini dei bambini, sui vecchietti ospiti nella casa di riposo ai quali a detta del popolo ci stannu sucannu puru ‘u sangu? Si esagera, ma intanto si apprende da Pino tiggei, e tanto per continuare una tradizione, che anche a Sal hanno pignorato ‘u tavulinu (“Quant’è bella, quant’è bella ‘a città ‘i pulicinella”). Pare, per non aver pagato i detersivi. Per cui l’avvenimento ci ricorda un precedente degli anni ’60 quando in un memorabile comizio ‘o tiatrinu l’onorevole Mimì Bacchi denunciò lo spreco di sapone che si consumava presso l’allora “vecchio” ospedale di Largo casa Santa le cui spese erano a carico del Comune di Partinico. L’onorevole, con la foga e la verve che lo contraddistingueva, ebbe ad esclamare: “Ma come è possibile davanti ‘a grascia ru paisi, ca’ sulu ‘o spitali si lavanu da’ matina ‘a sira?” Apparve a tutti evidente che qualcuno degli amministratori d’allora, sul sapone, ci facia ‘a fava! Il che non significa che a distanza di decenni, mutatis mutandis….
Dunque ritorniamo a Leonardo e scopriamo una cosa che ci ha fortemente emozionati costringendoci a rivedere i nostri pressappochitici giudizi, le nostre volgari illazioni, l’avere pensato per un sol attimo che tutti i “poteri economici” sono gli stessi, che tutti “i padroni” sono gli stessi. No, non è così e noi, come al solito, 'nni pigghiamu a’ solita cantunera di pettu! Ecco perché nessuno ci vota più perché, come si suole dire, unni nzirtamu una!!
Ma trascriviamo lo scritto che ci sorprese, ci commosse, piegò le nostre certezze.
Leggiamo ad alta voce: ”Ogni impresa dell’uomo si ispira nel suo realizzarsi ad un modello. La ricerca instancabile del miglioramento è il motore del progresso, la forza che spinge l’uomo verso traguardi sempre più grandi. Grazie alla volontà, ai suoi sforzi i desideri dell’uomo tutti i suoi desideri con il tempo si realizzano….E quando abbiamo pensato di dare personificazione all’ingegno, è venuto spontaneo ispirarci ad un maestro che ha rappresentato la genialità umana nel suo pieno dispiegarsi: LEONARDO DA VINCI. Di Leonardo vorremmo cercare di imitare, con umiltà e rispetto, lo spirito che ha animato ogni sua opera: la volontà di osservare ed interpretare la realtà, la ricerca di una dimensione razionale delle cose e dei sistemi, il pragmatismo ma nello stesso tempo l’immaginazione e la capacità creativa. Questo è il patrimonio che Leonardo ha lasciato al mondo, da questo anche GRUPPO POLICENTRO trae forza ed ispirazione ”.
Lo avreste mai creduto? Non è sublime questo scritto? Non esalta la capacità dell’homo novus che Leonardo incarnò e che ha ispirato il personaggio di cui immediatamente diremo?
Non ci crederete, siamo sicuri che ci darete dei visionari, che siamo i soliti comunisti mistificatori e violentatori della verità. Ebbene sì questo scritto porta la firma di
LINO IEMI Presidente del GRUPPO POLICENTRO.
Lino Iemi il mastino del Nord, il manager dal piglio decisivo, la forza della volontà realizzatrice, il dinamico manager che va e viene da Partinico come quando noi andiamo e veniamo da Ciammarita,che lascia la mafia fuori dalla sua porta. LINO IEMI ,l’uomo verso il quale si sono inchinati frotte di amministratori, pseudo tali, arrivisti, opportunisti, mistificatori, speculatori, truffaldini, scagnozzi, profittatori, acchiappa cosi ‘nta llariu e, perfino, qualche cane di bancata, havi 'ncurpuratu Leonardo Da Vinci e a lui si ispira.
Chi l’avrebbe mai pensato e detto? Lino il duro, dall’animo leonardiano!Lino il bulldog della nordica Brianza capace di modellare, cesellare e, chissà, forse di nascosto come Leonardo, suonare la lira (sì, la LIRA forse la suona bene!) oppure la chitarra e cantare “O mia bela Madunina..”
Tuttavia ci si consenta almeno una considerazione strettamente personale: ma voi pensate che Leonardo per progettare un’opera, seppur eccelsa, vi avrebbe impiegato come Lino ALMENO DIECI ANNI? Cu stu passu mentre ‘u mericu Lino sturia, 'a Policentru pigghia a via!
E dunque? Dunque mentre Lino va e viene da Partinico e incontra tutti compresi chiddi 'mmiscati cù nenti (la stragrande maggioranza) il Giornale di Sicilia di Sabato 28 febbraio pubblica un avviso di SICILIA OUTLET VILLAGE che ricercava una serie di figure professionali da utilizzare nella struttura che sta sorgendo nel Comune di AGIRA (Enna) in una posizione quasi al centro dalla Sicilia e che servirà una clientela potenziale di 3 milioni di acquirenti. Agira è a meno di un’ora da Palermo, Catania, Ragusa, Siracusa, Agrigento, Enna e Caltanissetta.Agira 25mila mq. di coperto ,2200 posti-macchina, 100 boutiques con punti di ristoro,2 alberghi.
E il nostro Outlet partinicese? E le nostre migliaia di posti di lavoro? E il nostro sviluppo, il nostro Eden, il sogno di mezza estate di Enzucciu Briganò e di una serie infinita di allocchi?
Una cosa,però, è certa: o i siciliani vanno ad Agira o a Partinico.
E i siciliani sceglieranno , intanto, Agira che comunque apre prima ed é sicuramente più vicina . E poi si viri!
Sala Rossa