Quando venne a mancare Pino Avellone che fu Senatore della Repubblica con incarico da Sottosegretario e poi Deputato al Parlamento nazionale ed infine deputato all’ARS ,ricordo una conversazione con un amico democristiano di quelli che non avevano timore a “farsi vedere” insieme ad un comunista senza subire pesante reprimenda da parte dei maggiorenti che in quel Partito disponevano di tutti a loro piacimento . Succedeva ed ancora succede a Partinico anche questo .Pino Avellone ritornò a farsi eleggere Consigliere comunale in quella legislatura che ebbe al centro del suo interesse “l’affaire metano” ,un affare miliardario,e si fece rieleggere soprattutto per impedire la consegna di quell’affare ad una famosa Società di cui presidente era il professore Lapis ritornato, oggi, alla ribalta per questioni di contributi che, a detta degli inquirenti, avrebbe consegnato a Salvatore Cintola anche per Totò Cuffaro.E Lapis faceva parte ,all’epoca a Partinico, di una cordata capeggiata proprio da Cintola e da un pezzo della DC che , successivamente ,di Avellone divenne palese oppositore .Questa cordata avrebbe dovuto garantire l’affare alla società di Lapis con enormi vantaggi economici ed anche politici di cui si può immaginare .Una vecchia storia che ritorna ciclicamente e che sarebbe giusto si concludesse , come si suole dire, in una maniera o nell’altra. se non altro per conoscere la cosidetta "verità". Dunque l’amico democristiano mi tesseva le lodi di Avellone avendolo conosciuto molto intimamente mentre ,al contrario, seppur consigliere comunale o forse perché di altra generazione io non potevo dire la stessa cosa. Tuttavia Avellone manifestava in Consiglio una grande capacità d’essere personaggio “misurato” nei gesti, nelle parole, nelle argomentazioni , rispettoso soprattutto del ruolo del Partito Comunista di cui soleva tessere le lodi del gruppo dirigente locale con riferimento , a suo dire, alle capacità politico-amministrative-culturali del PCI che, per la campagna elettorale del 1985, aveva pubblicato un importante lavoro fatto di proposte di governo per la citta .Proposte che spinsero il senatore Avellone a chiedere al PCI di entrare nella Giunta del Sindaco Giuseppe Di Trapani .Dunque Avellone ritorna in Consiglio proprio per impedire che l’affare metano potesse saldare un’alleanza tra il Partito di Cintola e quel pezzo di dicci’ che scalpitava e che chiedeva “avanzamenti” “ e nuovi spazi” di potere dentro quel Partito .Quell’affare ,per una serie di ragioni che ho spiegato in un lavoro pubblicato sul nostro sito di Rifondazione Comunista ,allora sfumò ma le lacerazioni interne alla DC restarono tutte fino,poi, a portare con l'elezione di Gigia Cnnizzo alla definitiva rottura e fine di quel Partito . L'affare si concluse,poi, oltre un decennio or sono proprio con quel pezzo del suo ex Partito che Avellone intendeva neutralizzare e in un contesto politico diverso ed anche con altri, nuovi, protagonisti degli affari.
Perché oggi voglio ricordare quel colloquio? Perché l’amico democristiano mi spiegò come Avellone ,che sicuramente era un uomo potente, che creava carriera e le disfaceva, che si prodigò per assicurare un posto di lavoro a centinaia di famiglie partinicese, mantenne distinto il ruolo di "politico" e di "affarista". Cioè Avellone teorizzava che un uomo di potere non può , non deve entrare “direttamente” negli affari come invece soleva fare un altro personaggio del suo stesso Partito che, al contrario, negli affari si immergeva in prima persona.
A distanza di alcuni decenni a Partinico si sta riproponendo la stessa storia con il Progetto della Società Policentro del quale ,come comunisti ci siamo sempre e fin dall’inizio battuti, per contestarlo,contrastarlo e non solo perché le procedure che hanno portato all’approvazione del progetto ERANO E SONO ANCORA AD OGGI ASSOLUTAMENTE ILLEGALI ma perché é classica storia di malaffare, intrecci di interessi mafiosi con la politica locale,rapporti tra i Sindaci e la stessa Società ,tra imprenditori spregiudicati ,politica miserevole , Istituzioni . E l’intervista al magistrato Del Bene di Walter Molino sul blog LiberaMente ,dice con chiarezza che la mafia del clan Vitale intanto nell’affare della vendita dei terreni c’entrò e tutto ciò si può meglio comprendere con l'articolo ampio, articolato e documentato di Angelo Vitale sempre su LIBERA MENTE . Scrive Angelo che “ ..nella composizione societaria di Policentro Daunia srl,creata per la costruzione e gestione del grande insediamento in contrada Margi , e la fotografia che se ne ricava non lascia presagire niente di buono. Dalle carte ufficiali,di pubblica consultazione,emergono blindatissime società fiduciarie con sedi all’estero,imprenditori, professionisti e referenti politici locali ,finanzieri con uffici a Manhattan e un interrogativo di fondo: siamo di fronte ad un potenziale strumento di sviluppo di un territorio economicamente asfittico o ad una pura speculazione finanziaria di un variegato comitato d’affari? “
E conclude con questi interrogativi:
1)c'é o non c'é una pericolosa convergenza di interessi tra gli amministratori pubblici e soci della Policentro?;
2)chi c'é,oggi, dietro il paravento della "Carini fiduciaria di amministrazionie e revisione per azioni?;
3)chi sono i soci della VNG invest sprl?
NOI CONSIGLIAMO A TUTTI I NOSTRI COMPAGNI, LETTORI ED AMICI DI LEGGERE GLI ARTICOLI DI LIBERA MENTE PERCHE’ SI POSSANO CAPIRE ANCHE LE RAGIONI PER CUI ,COME COMUNISTI ,DENTRO E FUORI IL CONSIGLIO COMUNALE A QUESTO PROCESSO DEGENERATIVO CI SIAMO SEMPRE OPPOSTI E CONTINUEREMO A FARLO .
Toti Costanzo
2 commenti:
leggere l'intero blog, pretty good
Perche non:)
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