sabato 22 gennaio 2011

E NEI VIGILI URBANI E' NATA UNA STELLA !


Lo videro fuggire “a razzo” da un cancello laterale di recinzione della Cantina lato est che  porta in una proprietà confinante a sud col nostro prezioso bene monumentale. Quell’area  che in un momento di enfatica esaltazione Antony, prima della volontaria costretta fuga a Bruxelles,  promise "a menza parola"  a suo compare-figlioccio-signorsì-va bene-okkei- sono a tua disposizione-fai di me quello che vuoi  divenuto Sindaco da poco, sarebbe divenuta proprietà comunale e dunque Parco della Cantina. Via anche  i mezzi di seconda mano posteggiati da tempo immemorabile e costeggianti l’ingresso du’ stratuni di baddi. Questi, accatastati  a ridosso della Cantina, costituivano notoria vergogna per ciascun Sindaco che, prima che venisse eletto, ne  prometteva  lo sgombero per arrifardiarisi  il giorno dopo l’elezione. Per cui quanti  venivano du maciddaru, sancipirreddu o cunigghiuni, una volta all’ingresso della città si confortavano dicendo: ”Ma quali Partinicu Palermu nicu? A mia mi pari  u’ burdellu di lizzaru”.
Dunque lo videro correre a razzo con una mano sulla bocca  e guadagnare l’uscio  a velocità supersonica  mentre all’interno del borbonico bene pieno come un uovo, la festa di San Seby toccava i più alti livelli di consenso. Applausi a scena aperta, a ripetizione, a mitraglia come i telegiornali di Enrico La7, a  quanti si esibivano sul palco  illuminato come un felliniano set cinematografico. Discorsi, ringraziamenti a cani e gatti, canzoni, consegna di statuette da "Notte degli Oscar", inni che oltre agli applausi strappavano anche lacrime di commozione, riesumavano passioni sopite, sentimenti patriottici acquietati  come gli spermatozoi invecchiati anzitempo. Al "siam pronti alla morte, l’Italia chiamò: Siiii" cantata a gran voce e coralmente da vigili e vigilesse schierate  come una legione romana, Sal  'mpupato con fascia tricolore  e frinzi periferici  come  un felino balzò sul palco, abbracciò in un impeto di manifesta passione il Comandante  che fino a quel momento aveva condotto la cerimonia-spettacolo con calda e suadente voce, con maestria  come si conviene, appunto, ad un addetto al  comando, al convincimento non attraverso imposizione ma suadenza, gli gridò: ”Comandante Totò, questa volta  non sono quì pi’ cazziariti ma per renderti omaggio, osannarti, prostrarmi ”. E gli cinse le ginocchia  come fece “Divitiacus, Caesaris genua amplexus” (Diviziaco,  cingendo le ginocchia di Cesare). Il Comandante-intrattenitore da eccellente padrone di casa quale si è manifestato  e che intanto abbracciava don Pinuzzu tigei  consegnandogli una medaglia-ricordo, scattò come si conviene sull’attenti e ringraziò  calorosamente. Fu a questo punto che Kate, finita in terza fila , non fu da meno. Saltò le due antistanti file di ospiti come è capace di fare soltanto un  cavallo di razza davanti gli ostacoli del Concorso ippico ”Città di Malaguarnera”   e atterrò sul palco davanti la prima fila composta da alcune vigilesse nuoventrate disposte  in ordine di altezza che la guardavano stupite per  tanta scioltezza, elasticità, controllo psico motorio di cui anche loro avrebbero voluto essere in possesso  nel caso di un eventuale, improvviso inseguimento. Qualcuno gridò: ”Nardo hai visto?” E Nardo allenatore di prima  - presente ma messo di lato, come si suole dire “’a casciuni” - si morsicò le mani per essere stato due anni in Giunta con lei ma facendosi sfuggire  un così eccellente talento. “Ah –disse- se l’avessi capito prima ne avrei fatto una saltatrice in alto da fare invidia perfino a Blanka Vasic. Io l’ho sempre detto che non è l’altezza quella che conta e che nella botte piccola si trova il vino migliore!”. A seguire Kate sul palcoscenico, Gioacchino, Vituzzu, Mimmuzzu, Jhonny-'Ntrea che ,quest’ultimo, convinto di avere davanti a sé sempre  l’architetto  Ferruzza dello IACP  chiese ad una signora astante e presente sul palco per caso come e quando potere spurgare dopo i 108 alloggi, quelli di via Ungaretti ,Petrocelli ed i recenti di via Isernia. Intanto   Francuccio assai noto, dalla  pastosa, fresca e calda voce di sempre, superata con i buoni uffici del Comandante  una crisi di contrasto con una scadente  regia, insieme a due congiunti cantava  uno straordinario Inno dei Vigili Urbani “che 24 su 24 vigilano sulla nostra incolumità” e da lui composto in ragione dei loro  comuni trascorsi di scolastico  cameratismo. Pare che  Sal, con l’intermediazione (tanto per mantenersi allenato e non perdere l’abitudine)  di Antony che in attesa di un trasferimento ai Pagliarelli soggiorna a Bruxelles, intenderebbe  presentarla al Festival Internazionale del Vigile Urbano  che avrà luogo, quanto prima, a Lignano Sabbie d’oro.
In un  crescendo di applausi  il palco si riempiva di bambini, maestre, maestri, bidelli, amministrativi, pubblico e varia umanità. Chi suonava, chi cantava, chi   recitava una poesia. Uno straordinario happening mai visto prima  mentre la sala esplodeva di incontenuta gioia. Fu a questo punto che Sal gli si rivolse  dicendo: ”Caro Totò con te, questa sera E’ NATA UNA STELLA . E ti confido – ma resti per ora tra me e te - che quanto prima “ quello li’” lo licenzio dandogli un calcio in culo e facendoti subentrare perché anche quest’anno il capodanno organizzato da quello sciagurato , anche se paga cappiddazzu, è costato un patrimonio. E pubblico? Nisba.  Tu con quattro soldi mi hai riempito la Cantina di suoni, di colori, di gioia, di pubblico”. 
Così parlò Sal che  non si accorse come il destinatario del calcio in culo stesse  accovacciato per terra proprio a lui vicino, assalito da convulsioni, contorsioni, da chilate di bile che gli risalivano dal coledoco  ,per quel che accadeva lì dentro. Alle parole di Sal si alzò con scatto rabbioso, con la mano sulla bocca  si lanciò in una corsa sfrenata e ,guadagnando l’uscio si disperse all'interno  di  quel che dovrebbe diventare Parco della Cantina. Come nel film di “Fantozzi alla riscossa” dopo qualche minuto  la  zona fu squassata da un grido di dolore che rintronò dentro la Cantina, soverchiò i suoni ed i canti. Il pubblico raggelò mentre Sal non poté fare a meno di dire a se stesso medesimo: ”Questa volta ,forse,l’ho fatta davvero grossa!”

Toti Costanzo

4 commenti:

Francesco S. ha detto...

COSI' PARLO' SAL....AROSSA!

Dal resoconto dell'evento appare chiaro che l'estensore del post -questa volta - si sia intrufolato tra le fila dei protagonisti.

Infatti egli riferisce quel che sente: " Tu con quattro soldi mi hai riempito la Cantina di suoni, di colori, di gioia, di pubblico”. Così parlò Sal ......" rivolto a Totò il Comandante.

Ma allora la redazione di SalaRossa ha partecipato attivamente a riempire "la Cantina di suoni, di colori, di gioia, di pubblico”. ?

Sala Rossa ha detto...

Caro Francesco ,tranquillo!tu sai che la Redazione, come nostro Signore, é presente in cielo,in terra e in ogni luogo.Ovviamente non "pi fari fudda" ma per controllo preventivo e rivoluzionario. Hasta la vista siempre, Comandante Che !
Sala Rossa

Francesco S. ha detto...

Federalismo
I LIVELLI DI FINANZIAMENTO

Dal 31 gennaio raccolta dati per determinare i fabbisogni: al setaccio prima vigili e uffici fondamentali

Quanti sono i semafori nel comune? Quante sono le auto, le moto, le biciclette e i telefoni cellulari di servizio utilizzati dalla polizia municipale? Quanto si spende per la cancelleria dell'ufficio anagrafe?

Parte la macchina dei «fabbisogni standard», il megacensimento su caratteristiche e costi dell'attività dei comuni e delle province che dovrà individuare i livelli di finanziamento giusti per le loro funzioni fondamentali.

Un'operazione gigantesca, che dovrà passare al setaccio le modalità con cui gli enti locali svolgono il proprio core business, dall'anagrafe agli asili nido, dall'istruzione pubblica alla gestione di territorio e ambiente.

SAREBBE OPPORTUNO CHE I DATI CHE IL COMUNE DI PARTINICO TRASMETTERA' AL GOVERNO NAZIONALE SIANO ADEGUATAMENTE PUBBLICIZZATI......E COMMENTATI DA SALAROSSA!

Francesco S. ha detto...

Ed ecco, per sommi capi, gli argomenti sui quali Totò Le Blond dovrà rispondere:

01|POLIZIA MUNICIPALE

Il primo questionario sottoposto ai comuni indaga costi e struttura della polizia municipale.

È articolato in 121 domande,
in dieci quadri che indagano:

1) Elementi specifici del territorio.
Per esempio i semafori, la presenza di zone a traffico limitato o di campi Rom

2) Il personale.
Numero di dipendenti, collaboratori e incaricati, ore di formazione

3) Unità locali.
Superficie dei locali e funzioni a cui sono adibiti

4) Dotazioni strumentali.
Numero di auto, moto, uffici mobili e altre strumentazioni

5) Modalità di svolgimento.
Misurazione delle varie attività, dalla polizia stradale a quella giudiziaria, e forme di gestione
6) Servizi svolti.
Sanzioni, fermi, arresti e altre attività

7) Forme associate.
Tipologie e forme dei servizi svolti in forma associata

8) Entrate

9) Spese

10) Spese per il personale.
Compensi, spese per collaborazioni, oneri riflessi e altri dati finanziari