Il voto di scambio, reato grave che viene punito secondo l’art. 86 del DPR n. 570 del 1960 con la reclusione da sei mesi a tre anni, è “voto dato da un elettore ma non motivato da scelte politiche, frutto di riflessione sincera e disinteressata bensì corrotto da qualche tornaconto da parte di chi si candida o chi per lui". E il voto di scambio è quello “in cui un politico offre in cambio del voto qualcosa che non è legittimamente da offrire. Per esempio un posto in una amministrazione pubblica con un concorso addomesticato o il condono di un abuso edilizio. Nel caso di una forma di associazione il voto di scambio può analogamente avere luogo per ottenere finanziamenti o appalti pubblici se queste incentivano una convergenza di “massa” per i voti dei loro iscritti”.
Sembra che quanto sopra riportato si adatti alla perfezione al sistema delle clientele che è sempre stato in auge a Partinico e che lo è ancora se non si pone uno STOP CHIARO, DEFINITIVO. E SENZA PIU' ALCUNA DEBOLEZZA. Perché le debolezze, a Partinico, ci sono state anche e soprattutto da parte nostra. E ci sono state non certo per vigliaccheria o compromissione quanto perché ritenevamo come in un territorio che aveva ed ha sempre fame di lavoro anche il sistema clientelare rappresentava una risposta seppur miserabile e volgare, una risoluzione per tanti giovani, per tanti padri di famiglia.Una specie di tollerato ammortizzatore sociale. Dunque anche noi abbiamo taciuto facendo violenza al nostro sistema democratico, consentendo che si costruissero e solidificassero privilegi, scegliendo anche noi tra figli e figliastri. Il risultato è stato ed ancora è sotto gli occhi di tutti: un esercito di dipendenti nel Comune, nella Provincia, nella Regione, nei Ministeri, negli uffici del Catasto e di tanti altri settori della pubblica amministrazione. Ovviamente senza alcun concorso pubblico, per pubblica chiamata. Senza contare quelli che invadevano le Poste, le ex USL, le scuole con modeste mansioni. Un esercito di lavoratori, di giovani alla ricerca di lavoro, che hanno potuto dare una sicurezza e prospettiva alla propria famiglia ma che certamente ha fatto la fortuna, nel tempo, di politici da strapazzo, mezze tacche, corruttori, rastrellatori di voti, facendo crescere in maniera esponenziale Partiti e Partitini, “botteghe” che si ingrossavano giornalmente di elettori e che eleggevano consiglieri, Sindaci, Assessori, deputati, senatori, consiglieri di amministrazione, esperti e consulenti. Abbiamo taciuto anche noi per debolezza, per commiserazione, per umanitarismo. E poi abbiamo continuato a tacere davanti il ruolo delle cooperative che creavano precariato ogni giorno di più, davanti le associazioni alcune delle quali si sono nascoste dietro la nobiltà del VOLONTARIATO speculando sugli ultimi, sui malati, sugli indifesi, sui vecchi, sui bambini, sui poveri della terra. Diciamolo con chiarezza: quanti sono stati coloro i quali, per un lavoro, l'assegnazione di un locale comunale dato in uso senza alcuna regolamentazione, HANNO PAGATO ED ANCORA PAGANO IL "PIZZO POLITICO" AD AMMINISTRATORI SPEGIUDICATI E SENZA IL SENSO DEL LIMITE ED ANCHE DELLA MISURA? E non hanno dovuto pagare, ad esempio, questo "pizzo" anche coloro che hanno avuto assegnati i beni confiscati alla mafia come i Carabinieri in congedo, i Reduci di guerra così come l'Associazione Gatto Silvestro onlus i quali hanno dovuto ricercare i voti, anche da candidati, perché questo Sindaco venisse eletto? E il "pizzo per il lavoro" é la cessione, insieme al voto, della propria libertà, coscienza, dignità.
ORA BASTA! Non possiamo e non dobbiamo più tacere. Il lavoro, o il costruirsi un lavoro, è un diritto e lo dobbiamo conquistare attraverso le lotte, LA LINEARITA' DELL'AZIONE AMMINISTRATIVA e non certo per gli i buoni uffici di un mascalzone, un manutengolo, un traffichino, un corruttore, un trammezzatore, un ruffiano. Noi non consentiremo più che a Partinico si possa perpetuare una strategia “dell’accattu e vinnu”, del “io dò na cosa ma tu mi devi dare na' cosa ammé” io ti faccio approvare un piano di lottizzazione e tu mi darai i voti degli amici e degli “amici degli amici”. Ed anche con gli interessi. Io ti telefono, o ti faccio telefonare, e tu mi mandi gli operai del Comune per sostituire una lampada, attuppari una buca della strada, potare gli alberi che mi danno fastidio, sistemare cunette, canalette mentre non compri il motore per salvare i pesci della vasca dell’ex arena Lo Baido “perché non ci sono soldi” (l'incredibile quanto scandalosa versione ufficiale) o forse perché a richiederlo sono “i soliti comunisti che sono contrari a tutto perché è nel loro DNA” . E i soldi per feste e festini? Per sagre, spettacoli e spettacolini, gettoni di presenza a tinchité, per un capodanno semplicemente ridicolo che neppure i bravi Shakermakers sono riusciti a salvare? Dunque, ti dò un contributo magari violando il Regolamento comunale che stabilisce tempi, modi e criteri di erogazione e lo faccio passare per “un favore”. E tu mi dai il voto. Io dò un contributo a te giovane artista, vecchio o giovane atleta, scrittore, poeta, pittore ma ti richiederò, al momento, il compenso nelle forme più opportune domandandoti a priori: "quanti siete in famiglia?". E tutto questo mentre dall’alto del loro ruolo di pubblici ufficiali, di responsabili della legalità degli atti amministrativi “distratti funzionari comunali (dal Segretario Generale a certi capi-settore)" guardano, osservano, avallano e tirano ‘a campà! Dunque funziona così: tu ti candidi con me o mi cerchi i voti ed io ti assicuro un incarico in un Ente o in una Società come può essere la Servizi comunali integrati, l’APS, un Centro di formazione professionale, una qualsiasi Società pubblica o anche privata. Ma tu devi metterti “a servizio”. E gli esempi si potrebbero sprecare.
VOTO DI SCAMBIO ED ABUSO DI POTERE SONO, DUNQUE, REATI ASSAI GRAVI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. E NOI NON SIAMO PIU’ DISPOSTI A TOLLERARE, A MANIFESTARE DEBOLEZZE, E SOPRATUTTO A TACERE.
Toti Costanzo
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