lunedì 23 maggio 2011

COSA FARANNO GLI UOMINI DELLA NUOVA POLICENTRO CASTELLAMMAR-PARTINICESE?

Per chi conosce a fondo le vicende della fine anticipata dell'esperienza sindacale di Peppe Motisi, vittima sacrificale dell'ingordigia della parte preponderante del suo Partito con la subordinazione di quel pezzo che proveniva o dal PCI o dai DS, sa con certezza che la sfiducia a Motisi nulla ha a che vedere con l'approvazione nel luglio 2007 della delibera che dava il via alla realizzazione del centro commerciale del berlusconiano Lino Iemi. La verità é quella che quel gruppo aveva ipotecato anche il respiro di Peppe Motisi, violato le regole della convivenza politica, della lealtà, del rispetto dei ruoli specie quando si é dentro una coalizione politica. Una cosa assolutamente insostenibile.
E quella amministrazione comunale, va definitivamente detto, durò più di quanto dovesse. E questi sono giudizi, seppur discutibili quanto si vuole, per noi assolutamente e definitivamente consegnati alla storia politica della nostra città. Scrivo questo perché, come é giusto che sia, chi svolge un ruolo politico deve sempre guardare con attenzione a quel che accade all'interno di quei Partiti, come ora il PD, che per ragioni a volte assolutamente illogiche ed anche incomprensibili si collocano nell'area del centro sinistra quando di fatto altro non sono se non Partiti di cultura ed ispirazione centrista ma che  tuttavia sono, o meglio sarebbero, "naturali" alleati delle forze della sinistra riformista, comunista, ambientalista. Costoro, seppur coltivano un'idea di società che non sarà la nostra portandosi appresso un carico di notevoli contraddizioni, tuttavia va detto per onestà mantengono come principio un'ispirazione democratica. Per tale ragione nel passato non ci siamo sottratti ad accordi politici che oggi diventano, però, assolutamente impossibili con questo PD. E non solo sul piano regionale che lo vede complice in un governo con l'on. Raffaele Lombardo e per le ragioni note, ma perché ancora a livello locale le componenti di questo Partito continuano a muoversi nella più assoluta ambiguità. Il caso della Policentro, ad esempio, ancora ad oggi é davvero esemplare. Mattarella di provenienza ex diccì sollecitato da una componente locale presenta una interrogazione e blocca l'iter della delibera consiliare che dava il via al centro commerciale; Tonino Russo di provenienza ex piccì aveva dichiarato che si può; Bertone anch'egli ex democristiano  aveva, addirittura, presentato sulla vicenda dell'approvazione della delibera un'interrogazione alla Commissione nazionale antimafia tanto per accontentare gli pseudostacolatori locali mentre proprio l'antimafioso Lumia di provenienza incerta non si pronuncia. E i consiglieri comunali del PD così come altri esponenti di quel Partito sul piano locale? Continuano a dichiarare: ”non si può fare...si può fare, però....certamente se ci metti questo o se togli quest'altro.... allora forse....”. E Cracolici capogruppo all'ARS anche dell'on. Mattarella, che dice? Chiamata in causa una componente del PD locale da Pino Maniaci, su Tele Jato risponde attraverso Gianlivio Provenzano nella qualità di iscritto a quel Partito. Gianlivio porta in tivvù il pensiero del capogruppo Cracolici di provenienza ex piccì, ovviamente consultato il quale dice due cose: la delibera del Consiglio comunale é legittima; sbagliano Mattarella e l'ufficio dell'Assessorato regionale al Territorio. Intanto Lo Biundo che dalla Policentro ha avuto il sostegno nella sua campagna elettorale annuncia interventi, denunce, opposizioni. E gli uomini della NUOVA POLICENTRO CASTELLAMMAR-PARTINICESE cosa faranno? Dichiarano che si  rivolgeranno alla Procura della Repubblica, chiederanno i danni ed altre amenità. Dunque capite perché, ancora ad oggi, la vicenda del Centro commerciale E' UNA QUESTIONE POLITICA DISCRIMINANTE tra le forze politiche della città? Perché nell'area D2 destinata dal violentato Piano Regolatore Generale e dalle sue Norme di attuazione a ben altre serie cose (quello si SVILUPPO e produttivo) non si tratta di realizzare  “sviluppo” ma  “affari”. In sintesi si tratta oggi di realizzare un semplice, banale CENTRO COMMERCIALE cioé UNA “PUTIA” DI ENORMI DIMENSIONI, COSTITUITA DA PUTIE PIU' PICCOLE da dare in affitto ai commercianti che ne faranno richiesta e, come si dice in giro, col pagamento mensile di 200/250 euro al metro quadro. Infatti con alcuni di costoro si sono già costituiti dei consorzi locali i cui aderenti hanno pagato una quota di partecipazione che darebbe loro, nel caso di realizzazione, il diritto di prelazione, ovviamente a pagamento, rispetto a chi non si é già consorziato. In quel progetto del berlusconiano Iemi non ci sono, però, alberghi, né strutture per lo sport ed il tempo libero né per il divertimento CIOE' LE COSE CHE NEL NOSTRO TERRITORIO MANCANO, ma “celle” che nel nostro territorio abbondano le quali esporranno e venderanno soltanto delle merci prodotte altrove nel mondo. Ora se questo rappresenta SVILUPPO solo perché si distribuirà qualche centinaio di posti di lavoro per la gioia di Lo Biundo e la sua corte dei miracoli a scapito di altrettanti che scompariranno dal commercio locale e per ragioni che abbiamo abbondantemente spiegato, allora capite bene che neppure con coloro come quelli del PD i quali esaltano il centro commerciale come un'idea di sviluppo propulsivo per il nostro territorio, non sarà facile incontrarsi su di un futuro progetto di governo per la città. Ovviamente non parliamo di incontro con quella componente ex democristiana che della Policentro si é interessata per ragioni non certamente limpide che, appunto perché conosciamo assai bene, manteniamo nei suoi confronti un severo giudizio politico definito e definitivo, ma quanto quella di provenienza DS, come Gianlivio o altri ex compagni, da cui però ci divide oggi una idea di sviluppo della Società partinicese. Dialogo certamente si, ma niente alleanze strategiche fino a quando non avremo chiaro cosa si muove all'interno di questa componente legata non solo al "lombardiano" Cracolici ma ad altri deputati di quel Partito. Deputati,ovviamente, che non provengono da quella componente che si muove su imput, su indicazioni provenienti da un mondo che ha fatto della contraddizione e trasformismo una bandiera molto spesso sventolata anche con buona dose di arroganza.
Toti Costanzo 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Solo per chiarezza: non ho parlato della "questione politica" della policentro o della mia idea di sviluppo... ho solo espresso un parere tecnico su quanto scritto dalla Regione previa consultazione di numerevoli tecnici regionali.
Gianlivio Provenzano

Sala Rossa ha detto...

Prendiamo atto del chiarimento di Gianlivio Provenzano e lo invitiamo a leggere i nostri Dossier sulla Policentro che può trovare sul nostro sito.
Sala Rossa