Il territorio sembrava quasi un piccolo miracolo : a due passi da noi si era aperta una speranza. In un piccolo Comune ,che come gli altri nel nostro territorio era stato sempre succube degli interessi di mafia e dove la “politica” non sempre era riuscita ad elevarsi e trasformarsi in strumento di efficace affrancamento, era scoppiata una vera e propria “Primavera”. In quel Comune che diede i natali a Salamone Marino, il Sindaco ed il Consiglio comunale avevano manifestato una grande capacità di resistenza e di dignità nei confronti di coloro che intendevano fare affari con l'acqua mantenendo saldamente nelle loro mani la gestione di queste importanti ,pubbliche risorse.
Ma non solo : riuscivano ,concretamente ,a realizzare un progetto che noi a Partinico abbiamo inseguito da alcuni decenni sprecando tempo e soldi pubblici che é quello di recuperare le risorse idriche provenienti dalla depurazione ,le quali risorse da noi continuano a riversarsi nel mare(10 milioni di mc.l'anno) senza alcuna utilità per gli interessi collettivi. Quel Comune aveva avuto il pregio ,SOPRATUTTO,di costruire la sua POLITICA CULTURALE imprimendo a questa una forte accelerazione proiettando quella piccola comunità nel panorama nazionale e facendola diventare un centro di aggregazione di straordinarie risorse giovanile dalla forte connotazione creativa, esempio concreto di lotta alla mafia non certo quella parolaia ma dei segni che lasciano solchi profondi nelle coscienze e che ti fanno dire che “cambiare si può”. Ci chiediamo: quel Comune, Borgetto, esautorando per ragioni ancora ad oggi incomprensibili quanto non giustificate alcuni suoi assessori che il Sindaco si ostina a chiamare “tecnici” ,pare abbia stabilito di ritornare alle vecchie logiche della spartizione, dell'appartenenza, della subordinazione? A chi? Se fosse cosi' questa logica cioé quella del Giuseppe Davi' di OGGI non troverebbe alcuna giustificazione perché affonda la sua ragione in atti connotabili e definibili come “ politica di basso profilo e di periferia” . Eppure quel Sindaco aveva raccolto le nostre simpatie per quello che aveva prospettato al territorio,per il coraggio ,la tenacia e coerenza e per questo con lui avevamo solidarizzato quando é stato vittima di gesti miserabili ma che davano l'idea che “la politica “ a Borgetto andava nella giusta direzione. Perché lo sanno anche i bambini che quando non si é di ostacolo nessuno disturba il manovratore. E allora il sindaco Davi' quali interessi aveva toccato o, forse, ostacolato? Quali interessi erano stati colpiti al punto da essere oggetto di tanta infame attenzione? E quali azioni dei suoi Assessori avevano scatenato tali, scomposte reazioni? Le forze oscure non intervengono quando é tutto sotto controllo, quando la politica si assuefà, quando dice SIGNORSI'. Dunque, chi aveva interesse a subordinare gli “assessori tecnici” che non si sottomettono alla “politica” se politica significa- e questo nessuno può smentirlo!- INQUADRAMENTO E SUBORDINAZIONE ? A quale politica bisognava sottomettersi e subordinarsi ?Dice il sindaco Davi' a Pino Manici che nell'intervista di oggi gli chiede la sua appartenenza politica: “ io non sono né di destra, né di sinistra ma appartengo al Partito dei Sindaci” e mentre dice questo appare soddisfatto che uno dei suoi assessori “tecnici” ,per restare nella Giunta comunale, si sia dovuta sottomettere alla “politica” che in quel momento le stava accanto materializzandosi nella figura di un consigliere comunale che mentre lei parlava con grandissima, comprensibile difficoltà , si accostava come a protezione o forse come a dire :” questo assessore é cosa mia”. E l'assessora ,con questa sofferta dichiarazione, diventava ipso facto da tecnico a politico .Ma la scena non si concludeva li' . Davi' sembrava anche soddisfatto che un giovane partinicese di famiglia con una storia chiara e definibile non di sinistra ma di “sinistra-sinistra ” abbia dovuto assumere il ruolo di amministratore del Comune dove risiede perché un tal deputato dell'UDC, Lentini, gli stava accanto ,lo presentava tessendone le lodi. Nulla da ridire né sulla assessora riconfermata né sul giovane avvocato Casarrubea che sicuramente daranno un serio contributo all'Amministrazione comunale di Borgetto. Ma abbiamo tanto da ridire sulle modalità di come sono stati pubblicamente presentati i due Assessori . Una cosa non definibile!Almeno per noi che siamo abituati a ben altro stile politico che non ha bisogno né di padrini né di padroni. Ma il Sindaco Davi' ,per ultimo, ci consenta anche di dire come noi comprendiamo che abbia riservato per se alcune deleghe . E' nel suo pieno e legittimo diritto. Ma quella della Cultura no , quella la lasci e ascolti i nostri disinteressati consigli ,noi che siamo orgogliosamente di sinistra( addirittura comunisti) e dunque con una storia politica e culturale sicuramente non comune con la sua : lasci nella sua Giunta un amministratore eccellente come il dott. Franco Davi' che sarà anche un tecnico nel senso che non ha alcun padrino politico e probabilmente non né ha bisogno . E si fidi di noi perché Lei , caro Sindaco, un politico cosi' politico nella sua Giunta non l'ha mai avuto e se non ascolta i nostri modestissimi consigli ,non sarà facile che ne troverà un altro.
Ma non solo : riuscivano ,concretamente ,a realizzare un progetto che noi a Partinico abbiamo inseguito da alcuni decenni sprecando tempo e soldi pubblici che é quello di recuperare le risorse idriche provenienti dalla depurazione ,le quali risorse da noi continuano a riversarsi nel mare(10 milioni di mc.l'anno) senza alcuna utilità per gli interessi collettivi. Quel Comune aveva avuto il pregio ,SOPRATUTTO,di costruire la sua POLITICA CULTURALE imprimendo a questa una forte accelerazione proiettando quella piccola comunità nel panorama nazionale e facendola diventare un centro di aggregazione di straordinarie risorse giovanile dalla forte connotazione creativa, esempio concreto di lotta alla mafia non certo quella parolaia ma dei segni che lasciano solchi profondi nelle coscienze e che ti fanno dire che “cambiare si può”. Ci chiediamo: quel Comune, Borgetto, esautorando per ragioni ancora ad oggi incomprensibili quanto non giustificate alcuni suoi assessori che il Sindaco si ostina a chiamare “tecnici” ,pare abbia stabilito di ritornare alle vecchie logiche della spartizione, dell'appartenenza, della subordinazione? A chi? Se fosse cosi' questa logica cioé quella del Giuseppe Davi' di OGGI non troverebbe alcuna giustificazione perché affonda la sua ragione in atti connotabili e definibili come “ politica di basso profilo e di periferia” . Eppure quel Sindaco aveva raccolto le nostre simpatie per quello che aveva prospettato al territorio,per il coraggio ,la tenacia e coerenza e per questo con lui avevamo solidarizzato quando é stato vittima di gesti miserabili ma che davano l'idea che “la politica “ a Borgetto andava nella giusta direzione. Perché lo sanno anche i bambini che quando non si é di ostacolo nessuno disturba il manovratore. E allora il sindaco Davi' quali interessi aveva toccato o, forse, ostacolato? Quali interessi erano stati colpiti al punto da essere oggetto di tanta infame attenzione? E quali azioni dei suoi Assessori avevano scatenato tali, scomposte reazioni? Le forze oscure non intervengono quando é tutto sotto controllo, quando la politica si assuefà, quando dice SIGNORSI'. Dunque, chi aveva interesse a subordinare gli “assessori tecnici” che non si sottomettono alla “politica” se politica significa- e questo nessuno può smentirlo!- INQUADRAMENTO E SUBORDINAZIONE ? A quale politica bisognava sottomettersi e subordinarsi ?Dice il sindaco Davi' a Pino Manici che nell'intervista di oggi gli chiede la sua appartenenza politica: “ io non sono né di destra, né di sinistra ma appartengo al Partito dei Sindaci” e mentre dice questo appare soddisfatto che uno dei suoi assessori “tecnici” ,per restare nella Giunta comunale, si sia dovuta sottomettere alla “politica” che in quel momento le stava accanto materializzandosi nella figura di un consigliere comunale che mentre lei parlava con grandissima, comprensibile difficoltà , si accostava come a protezione o forse come a dire :” questo assessore é cosa mia”. E l'assessora ,con questa sofferta dichiarazione, diventava ipso facto da tecnico a politico .Ma la scena non si concludeva li' . Davi' sembrava anche soddisfatto che un giovane partinicese di famiglia con una storia chiara e definibile non di sinistra ma di “sinistra-sinistra ” abbia dovuto assumere il ruolo di amministratore del Comune dove risiede perché un tal deputato dell'UDC, Lentini, gli stava accanto ,lo presentava tessendone le lodi. Nulla da ridire né sulla assessora riconfermata né sul giovane avvocato Casarrubea che sicuramente daranno un serio contributo all'Amministrazione comunale di Borgetto. Ma abbiamo tanto da ridire sulle modalità di come sono stati pubblicamente presentati i due Assessori . Una cosa non definibile!Almeno per noi che siamo abituati a ben altro stile politico che non ha bisogno né di padrini né di padroni. Ma il Sindaco Davi' ,per ultimo, ci consenta anche di dire come noi comprendiamo che abbia riservato per se alcune deleghe . E' nel suo pieno e legittimo diritto. Ma quella della Cultura no , quella la lasci e ascolti i nostri disinteressati consigli ,noi che siamo orgogliosamente di sinistra( addirittura comunisti) e dunque con una storia politica e culturale sicuramente non comune con la sua : lasci nella sua Giunta un amministratore eccellente come il dott. Franco Davi' che sarà anche un tecnico nel senso che non ha alcun padrino politico e probabilmente non né ha bisogno . E si fidi di noi perché Lei , caro Sindaco, un politico cosi' politico nella sua Giunta non l'ha mai avuto e se non ascolta i nostri modestissimi consigli ,non sarà facile che ne troverà un altro.
N.B. Ci risulta che l'altro Assessore "tecnico" abbia svolto un eccellente ruolo per quel che riguarda i "conti" del Comune . Si tenga stretto pure lui perché di un tecnico cosi' ,sicuramente, ne avrà necessità . E almeno per una volta se ne fotta della "politica" e pensi, come si suole dire, "a' saluti" della sua Borgetto!
Toti Costanzo
2 commenti:
Egregio Sig. Costanzo,
dopo aver letto la sua lettera al Sindaco di Borgetto, mi pare opportuno fare alcune osservazioni da semplice cittadino Burgitanu.
Preciso sin d'ora che condivido pienamente le sue parole circa la primavera di Borgetto, che ho vissuto personalmente e orgogliosamente, e mi auguro che possa continuare immutata anche nel susseguirsi delle successive stagioni. Le scelte politiche amministrative del Sindaco hanno colpito negativamente anche me, facendomi vedere nero. Tuttavia la vita mi ha insegnato a non giudicare dalle apparenze e che, specialmente dalle nostre parti, spesso c'è dell'altro dietro queste vicende, ragion per cui non mi sento di giudicare e condannare, solamente sulla scorta di ciò che appare. La precedente Giunta, relativamente alla cultura e hai conti ha fatto più che bene; perchè il Sindaco avrebbe sentito l'irrefrenabile voglia di liberarsene? Evidentemente c'è di più e questo di più non può essere ascrivibile alle mere logiche di partito. Poichè come tutti voglio che questa stagione di riscatto continui, come molte delle manifestazioni messe in campo laciano presagire, prima di sentenziarne la fine aspetterò le iniziative del Comune in tal senso, non escludendo che in qualche modo possa riformarsi il "Dream Team".
Con ammirazione francesco amato
Ringrazio Francesco Amato per le parole nei miei riguardi .Dico senza alcuna presunzione che sono certo come il buon senso prevarrà a Borgetto convinto come sono della buonissima fede del Sindaco Davi'e del convincimento che la città ha bisogno dell'indispensabile sostegno dei suoi "tecnici".Sono certo che a Borgetto si potrà riprendere quel cammino di rinnovamento che aveva subito una momentanea interruzione e al quale anche noi ,per quanto questo possa valere, abbiamo guardato con particolare interesse.
Toti Costanzo.
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