Col
consigliere comunale Vito Giuliano non é
stata tanta, ieri mattina,la necessità di parole perché si potesse chiarire l’equivoco
nato da una intervista dello stesso da cui è scaturita una
polemica abbastanza dura nei confronti del mio Partito ma anche e soprattutto verso la mia
persona.
Un equivoco nato da una straordinaria
serie di coincidenze che succedono raramente tra chi scrive e tra chi legge e
di cui dirò
Ero reduce d’avere ascoltato una intervista
dell’Assessore D’Amico.L’argomento
dell’ intervista era, ovviamente ,quello che noi definiamo la NUOVA QUESTIONE BERTOLINO e che scaturisce da un accordo tra l’Amministrazione Lo
Biundo e l’industriale della distilleria .D’Amico, durante l’intervista ,rivolge durei critiche a quanti appartengono al Consiglio intercomunale per i problemi
dell’Ambiente . Saremmo, a suo dire, i
soliti retrogradi e conservatori ,falsi progressisti che si
oppongono allo sviluppo e ,quindi, CONTRO LA DELOCALIZZAZIONE
DELLA DISTILLERIA .Cose
turche. Scrivo, quale risposta
all’intervista, un post su Sala Rossa e ,non l’avessi mai fatto, ricorro
ad un espediente diciamo cosi’ “letterario”:
Racconto una cosa davvero accaduta
quando ero un ragazzino e frequentavo la scuola media a Partinico ospitato dai miei nonni materni che abitavano
in via Fornace . Vicini di casa le famiglie Chiodo, Lo Biundo , Impastato, Borgia, , Palazzolo ,Tola, Cagnina ,D’Asaro, Noto , Guida.Bellissime
famiglie Erano i tempi delle vie in stato naturale, dei giochi ‘nto chianu ra Casa Santa o in quello più a sud
verso le falde della Collina Cesarò dove in estate si piazzavano le trebbie per
ripulire le spighe. Erano i tempi delle abitazioni azzolate ,coperte da canali ,dei pomodori da seccare davanti la porta e al sole caldo dell'estate ,delle quarare per fare 'a sarsa necessaria nel lungo inverno e come era in uso nelle famiglie contadine .Era l'epoca in cui le famiglie si sedevano davanti le abitazioni e specialmente ,in estate, ci si riuniva tutti fuori a
conversare e qualche volta si suonava e
si ballava . Un pezzo di mondo scomparso e non sostituito da uno migliore .All’angolo con via Principe Umberto
abitava ed abita ancora la famiglia di don Gaspano Di Trapani ,zio della
buonanima di Giuseppino che fu mio ompagno di
Liceo, e poi medico ad Udine e consigliere provinciale del PCI e, dunque, fratello di Piero attuale consigliere comunale. Mia
nonna materna (questo raccontavo in quel
post )
in quella via ed accanto ai Di Trapani tenne, durante la guerra ,
una piccolo negozio di generi alimentari.ed io assistevo spesso ai dialoghi che
aveva con mio nonno :”Turi' chiddu fa u fissa pi nun paari u daziu” .Niente di
più anche perché il riferimento era rivolto a Vito D'Amico Lungi da me offendere (e poi non si capisce per quale motivo) chi possedeva
una “putiedda”.Come dire offendere nonna Agostina .Al contrario era fortunato chi la possedeva! Nasce così dalla mia
citazione dell’esistenza di questo negozietto della nonna l’equivoco col consigliere Giuliano perché –l’ho appreso incredulo ieri
durante la nostra conversazione chiarificatrice – anche la sua famiglia che abitava a due passi da via Fornace aveva una”
putia” LUNGO U’ STRATUNI RI BADDI E A DUE PASSI DALLA CASA DI PINA SURIANO cosi’
come io avevo scritto . Ovviamente in un’epoca diversa . Il mio riferimento, dunque, non aveva nulla a che vedere con la
storia familiare del consigliere anche perché , chi mi conosce sà che mai nella
mia vita mi sono permesso di offendere i familiari dei rappresentanti
politici con i quali si può entrare in contrasto.Ma MAI PER FATTI PERSONALI. Ma
le incredibili coincidenze non finiscono qui’. Anche il nome riportato nel post
è stato oggetto di equivoco. Infatti sia il consigliere Giuliano che
l’Assessore D’Amico portano lo stesso nome
ma io in quel post come detto
prima mi ero chiaramente rivolto all’Assessore Vito D’Amico. Dunque chiarito l’equivoco ,il consigliere Giuliano ha telefonato, ieri, all’emittente Tele
Jato alla quale il giorno prima aveva rilasciato l’infuocata intervista
dichiarando appunto che si era trattato
di equivoco , che tutto era stato chiarito e che finisce li’ . Anche per me
Tuttavia approfitto per
ringraziare il consigliere Giuliano di avermi dato in questa occasione l’opportunità di intervenire su altre due questioni che sono da
tempo oggetto sotterraneo di denigrazione da parte di alcuni pensando ,in tal
modo, di demolire la mia immagine di persona e comunista . Costoro hanno da
tempo ormai fatto circolare la voce ( vi ricordate? “La
calunnia è un venticello…..” ) su di un mio interesse per la cooperativa
irrigua Jato , che risale ormai a tanti
anni fa, solo con lo scopo di ottenere “il trasferimento di un mio familiare a Partinico “. Ovviamente nessun mio familiare è stato trasferito da Trapani a Partinico ,dove risiede, semmai a Palermo e dunque avendone diritto come tutti i lavoratori e che é , comunque, come dire "zeru e vva zeru..." .Allora impegno nella cooperativa irrigua e scopo ,ovviamente, non possono coincidere
La seconda questione nasce agli inizi degli
anni ‘80 .Dunque un mio zio possiede un’area in contrada Timpanella destinata
dal Piano Comprensoriale n. 3 ad
impianti sportivi. . Da consigliere comunale leggo le Leggi e da professore di educazione
fisica e Presidente del Centro sportivo”Rinascita” conosco molto bene quella regionale
n.8 del maggio 1978. Quella legge consentiva ai Comuni , alle Associazioni
sportive ed anche ai privati di ottenere i finanziamenti per la costruzione di
impianti . Bastava disporre dell'area destinata urbanisticamente a tale uso. In Sicilia i Comuni che hanno voluto o potuto utilizzare quella
legge si possono contare sulle dita di una mano. I privati ancor di meno . Facemmo la richiesta alla Regione ottenendo senza alcuna difficoltà il finanziamento anche se qualcuno ,all’epoca,( i denigratori non finiscono mai d'esistere) diffuse la voce di una nostra raccomandazione “a sinistra” per ottenere quel finanziamento.Posso ancora
affermare senza tema di smentita che non ci fu necessità alcuna perché
erano tante le risorse finanziarie che metteva a disposizione la Legge e talmente poche le richieste che i progetti vennero
finanziati TUTTI . Cito per Partinico: 2 stralci finanziati al Comune per
realizzare la piscina in via dei Mulini , un finanziamento alla Parrocchia
“S. Salvatore” e ad una Associazione per la realizzazione di un Ippodromo nei
pressi dell’invaso Poma. Per dare inizio ai lavori ( la Regione pagava a stati di
avanzamento) facemmo diversi tentativi. Uno di questi, poi risolutivo, fu l’aiuto indispensabile di un amico che
anticipò delle somme per dare iniziare . Mentre lo zio anticipava
quelle per realizzare la
recinzione, il direttore della Cassa di Risparmio di Partinico Giuseppe Di
Trapani concesse al Centro sportivo Rinascita l’apertura di un conto corrente e la ditta di Enzo Bonafede realizzò l’impianto : tre campi da
tennis e relativi servizi utilizzati dall’associazione che ha sempre tenuto una
chiara ,leggibile contabilità.
P.S. IL “CENTRO SPORTIVO
RINASCITA” DISPONE ANCORA DEL
PROGETTO,DELLE AUTORIZZAZIONI, I COLLAUDI E SOPRATUTO LA
CONTABILITA ’ (fatture,assegni e altro) CHE SONO A
DISPOSIZIONE DI CHI VOLESSE PRENDERNE CONOSCENZA .RIVENDICO CON ORGOGLIO DI
COMUNISTA LA CAPACITA ’
DI AVER SAPUTO COSTRUIRE NELLA NOSTRA
CITTA’ UN IMPIANTO SPORTIVO , SEPPUR PRIVATO, RIUSCENDO LA' DOVE NON FURONO CAPACI GLI EPIGONO DELLA
DC,PSI,PRI(PSDI) CHE AVEVANO ALLORA TUTTA LA CITTA ’ NELLE LORO MANI
Toti Costanzo
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