Certamente non è una grande
soddisfazione potere dire “Io lo avevo
capito” ,per trovare conforto ed alleviare le pene di una sconfitta
politica che quanti come noi sentono violenta sulla pelle .Né ,di fronte ad una
sconfitta, convincersi che hanno ragione quelli che ti dicono che si’ ,va bene
,le cose che dite e fate sono giuste , sicuramente siete delle persone per bene
,però….Però ,lasciano intendere, non c’é
molto spazio per le tue idee,per il tuo mondo, per le ragioni di tutta una vita.
E cosi’ ti vogliono ,seppur affettuosamente, convincere che nel nostro Paese ,oramai
,uno con la tua storia non ha che scegliere .O stai dentro il grande contenitore
di una pseudosinistra e ti immergi in un grande mare del tipo “color del vino” dentro cui dovresti,però, abituarti a convivere e nuotare insieme alle
persone per bene anche col cannibalismo politico, col carrierismo,col
politicismo giustificazionista e
tollerare perfino il cinismo oltre che sopportare la presenza di convitati di pietra, siano
essi vecchi baroni rossi o bianchi navigati
strateghi degli inciuci e delle clientele ,oppure stare dentro i nuovi Movimenti . Quei Movimenti che ti
esaltano ed affascinano perché toccano ,
con immediata violenza le più intime
corde della viscerale passione e del sentimento perché dicono le stesse cose
che tu ha sempre detto, vogliono la stessa limpida e pulita società che tu hai
sempre sognato , si battono per le stesse cose per cui tu hai speso tutta una
vita .MA CHE, COMUNQUE, NON SENTI COME PARTE DI TE NON PER IL MODO E LE RAGIONI
PER CUI SONO NATI MA PER IL COME SONO ORGANIZZATI ED INTENDONO LA PARTECIPAZIONE CHE
NON PUO’ ESSERE VIRTUALE MA FATTA DI QUOTIDIANO INCONTRO CON GLI UOMINI IN
CARNE ED OSSA CON I QUALI INTERLOQUIRE E DECIDERE Senza ,tuttavia, rifiutare, le nuove forme e
gli strumenti della comunicazione che per noi sono elementi essenziali della
informazione e della politica alternativa se non altro per essere stati quelli
che nel 1976 abbiamo dato vita nella nostra città a “Radio Onda Libera” e nel 1988 a “Tele Jato”. Dunque , cosi’ stando le
cose , non ci sarebbe spazio per “una
terza via” quella di una forza politica organizzata che esalta i valori
della nostra Costituzione, che mette insieme uomini e donne che s’impegnano
nella difesa dei diritti dei lavoratori per il rispetto e la dignità di ogni
uomo .Per cui tu dovresti convincerti che non ti resta che la resa o restare a coltivare un’illusione alla ricerca “dell’isola che non c’è”. .
Dunque lo avevo ipotizzato .”Non
supereremo lo sbarramento” E non perché fossi dotato di poteri divinatorie
quanto perché in “politica” non
s’inventa niente ,perché i processi si ripetono
nel senso che si manifestano, sostanzialmente ,sempre eguali a se stessi .
Basta volere “leggere” la società
nella quale viviamo .
Quando all’inizio di febbraio i
sondaggi davano in rimonta il PDL ed anche il Movimento 5 stelle rimasto stazionario
per parecchi mesi attorno al 15/17% ,dissi al mio giovane compagno segretario del
Circolo, e contro tutte le previsione sondaggistiche che dicevano il contrario ,che non avremmo superato lo sbarramento del 4% .E non perché cresceva il centro destra ma perché
iniziava ,in contemporanea , la crescita esponenziale e tumultuosa del Movimento di Grillo .I voti al PDL
sarebbero arrivati dal recupero degli scontenti elettori del berlusconismo che
si erano rifugiati nell’astensionismo dopo il sostegno di Berlusconi al governo
Monti e soprattutto di parte dei ceti popolari convinti che la vittoria del centro destra avrebbe
eliminato l’odiosa IMU. E mi chiedevo ,però :“Da
chi attinge Grillo i voti per la sua crescita che si manifestava
quotidianamente sempre più forte e prepotente ? . La risposta non era
difficile .A Grillo la crescita sarebbe arrivata da diverse parti ma anche da “sinistra” .Da coloro che avevano motivo
irrazionale o ragionato di risentimento nei confronti del “potere” ritenendo che
l’unico strumento possibile per rompere privilegi della casta e le ingiustizie non poteva che essere quel
Movimento che già in Sicilia era diventato il primo Partito alle regionali di
ottobre . E proprio in Sicilia, secondo un sondaggio, il 50% degli elettori del 5 Stelle aveva
militato o votato a sinistra .E c’è un ragione. Chi conosce la storia della
sinistra italiana ,o meglio di una sinistra più estrema sà perfettamente che questa
canalizza la sua insofferenza,il disgusto per le classi dominanti, per gli
sprechi e i privilegi di una certa classe politica verso il soggetto che in quel momento meglio
interpreta tali sentimenti ,coinvolgendo. Cosi’, storicamente, è sempre stato .Lo
fu in Sicilia,per certi versi, con i
Fasci o l’assalto ai Municipi nella stagione 1893/94 ,lo fu in Italia che per
queste ragioni diede vita al Fascismo. E cosi’ fu anche per la crescita impetuosa,subito dopo la cauta della dittatura,
del Partito comunista.Una crescita dovuta non solo al lavoro dei dirigenti sindacali che si
mettevano con coraggio ,nelle campagne e nelle fabbriche a raccogliere protesta
e dissenso , alla testa dei lavoratori ma soprattutto per la presenza dei “capipolo” , i Cola Geraci per
intenderci, che riuscivano ad attrarre con la loro passione, col loro “populismo” e “ribellismo” masse sempre più necessitose di guida politica e di
interpreti genuini dei loro sentimenti e dei loro bisogni Milioni di uomini che
nel PCI -che per ragioni non solo storiche ma di organizzazione era cosa assai
diversa ,ovviamente, dal Movimento di
Gillo- individuavano il soggetto capace di rappresentare uno scudo,una difesa .Dunque buona parte dei
consensi ,che inizialmente venivano assegnati al Rivoluzione Civile, man mano
procedeva la campagna elettorale sono transitati nel Movimento 5 Stelle. Come
era abbastanza prevedibile. Per cui è accaduto che da un lato
faceva breccia , soprattutto per il voto al senato, la miserabile richiesta di “voto utile” rinnovata come nel 2008 dal
PD e contro la nostra Lista , ma che faceva
il paio ,paradossalmente, con un’altra analoga : quella del Movimento di Grillo. Ovviamente non
certo per una esplicita richiesta dei grillini di voto utile CHE MAI FECERO ALL ’ELETTORATO ,con lo scopo
di sottrarre voti alla Lista R.C ma
perché l’elettorato, SPONTANEAMENTE , ebbe a considerare PIU’ UTILE IL VOTO AL
MOVI 5 STELLE CHE A RIVOLUZIONE CIVILE . Seppur i due
soggetti si battessero sostanzialmente per le stesse ragioni ..
Tutto ciò non è accaduto a Partinico anche se nella nostra città il
MOVI ha avuto un notevole successo( 3977 voti e il 26,79%) , importante ma non
certo straordinario come è stato sul piano regionale (34%) . Perché? Le
spiegazioni sono tante ma ci limitiamo ad accennarne soltanto due .La prima e la più importante
:a Partinico non esiste un PD che ha l’autorevolezza di chiedere il “voto utile” all’elettorato
sottraendolo ad una Lista notoriamente facente riferimento a due Partiti (PRC e
IDV che superano lo sbarramento sia al Senato che alla Camera) ) da tempo impegnati palesemente e costantemente in una battaglia politica
visibile,limpida , percepibile.Ovviamente la figura di Antonio Ingoia è stata
un forte elemento di attrazione nei confronti di un elettorato non
certamente popolare ma sicuramente della società civile fatta di uomini liberi,
professionisti, giovani ,lavoratori .La seconda: non esiste una organizzazione locale che fa riferimento al
MOVI ,almeno fino ad oggi, fortemente visibile e riconoscibile e dunque convincente ed autorevole seppur questo
Movimento abbia intercettato un forte voto di protesta non solo per le problematiche
nazionali ma soprattutto per quelle locali che hanno avuto quale negativo
protagonista la dissennata e qualunquistica azione politico-amministrativa
dell’attuale Giunta. Lo Biundo e la sua sgangherata maggioranza Gli appena 857 voti raccolti dal carrozzone Lo Biundo per la Lista Crocetta sono la cartina di tornasole del gradimento di cui godono quelli che ancora ad oggi governano la nostra città
Infine la spiegabile quasi scomparsa di Partiti tradizionali
che nella città hanno sempre fatto man bassa di voti (UDC,MPA, Grande SUD ) insieme alla
forte tenuta del PDL ( 5612 voti e il 37,8% ) ci impegna ad una ulteriore ,più estesa e
concreta analisi del voto .
Toti Costanzo