domenica 7 dicembre 2008

GIACOMO GRILLO: INGIUSTIZIA E' STATA FATTA!

ABBIAMO RICEVUTO DAL DOTT. GIACOMO GRILLO QUESTA NOTA CHE VOLENTIERI PUBBLICHIAMO .
INGIUSTIZIA E' STATA FATTA !


Neanche l'immaginazione del romanziere edimburghese Robert Louis Stevenson, autore della celebre opera "Lo strano caso del dott. Jekyll e mister Hyde" sarebbe potuto arrivare a quanto un pregiudicato sta in questi giorni dicendo a destra e a manca sul mio conto divulgando notizie false e diffamatorie.
Sono l'ex Comandante della Polizia Municipale del Comune di Partinico, qualifica con la quale ho svolto servizio dal 30 maggio 2002 al 5 dicembre 2008. Dal 27 novembre mi trovo a Milano per motivi familiari avendo avuto concesso un lungo periodo di ferie dal quale avrei fatto rientro il prossimo 10 febbraio 2009.
Ieri, 6 dicembre ho appreso la notizia informale che l'Amministrazione comunale - con decorrenza in pari data - mi ha licenziato in tronco senza notificarmi il relativo provvedimento che, trattandosi di un atto RICETTIZIO, avrebbe efficacia SOLO DOPO LA NOTIFICA al lavoratore dipendente. Prendo atto dell'abuso che mi reca un danno ingiusto, dando decorrenza al licenziamento a prescindere dalla sua notifica.
Ma vengo al merito. Alla base dell'atto del licenziamento vi sarebbe la presa d'atto da parte dell'Amministrazione di un decreto del Capo della Polizia che mi destituisce -per motivi disciplinari- dal ruolo dei funzionari, qualifica con la quale sono transitato al Comune per mobilità.
FINO AD OGGI NON HO AVUTO NOTIFICATO QUESTO DECRETO DI CUI OVVIAMENTE SCONOSCO IL CONTENUTO, AVVERSO AL QUALE E' AMMESSO RICORSO AL TAR PER MOTIVI DI LEGITTIMITA'.
I fatti non hanno rilevanza in sé ma assumono quell'importanza che ciascuno attribuisce loro. Si tratta di quel procedimento disciplinare del 2001 quando mi si contestò la "frequentazione" di pregiudicati fuori da tale servizio, asseritamente avvenuta nel 1993/94, subito annullato dal TAR innanzi al quale provavo che non come frequentazione poteva qualificarsi il rapporto intrattenuto con due operai castellammaresi della Forestale, pregiudicati per reati comuni, che avevo ingaggiato per dei lavori di rivestimento in pietra, durati alcuni mesi autunnali ed invernali negli anni 1993/1994, eseguiti nella mia casa di villeggiatura e ai quali avevo affidato anche le chiavi, per abbastanza ovvi motivi, e non certo per familiarità o amicalità.
IN SOSTANZA MI SI CONTESTO' NEL 2001 FATTI AVVENUTI SETTE ANNI PRIMA CHE, SE FOSSERO STATI RITENUTI COSI' GRAVI, AVREBBERO DOVUTO PROVOCARE UN PROVVEDIMENTO DI DESTITUZIONE IMMEDIATA E NON PERMETTERE AD UN VICE QUESTORE DI CONTINUARE A SVOLGERE SERVIZIO NELLA POLIZIA DI STATO!
Nel 2002 il Ministero dell'Interno MI CONSENTIVA IL PASSAGGIO per mobilità al Comune di Partinico e dopo, sul limite dell'anno successivo proponeva ricorso al CGA avverso la sentenza del TAR che a novembre 2008 é stata Annullata. Al momento non conosco la motivazione della decisione del CGA. Appena ne verrò a conoscenza valuterò la migliore azione a tutela della mia dignità messa così duramente a bersaglio da quanti con processi sommari attentano alla mia onorabililità.
Questi, in sintesi, i fatti pregressi dei quali non ho nulla di cui vergognarmi, non avendo mai commesso reati o azioni disdicevoli o assunto comportamenti, in servizio o fuori servizio, deliberatamente in contrasto con i doveri assunti con il giuramento di fedeltà alle Istituzioni quale Funzionario di Polizia.
E passo a commentare del mio servizio svolto nell'interesse del Comune di Partinico, caratterizzato da procedimenti penali conclusosi tutti con la formula "perché il fatto non sussiste" a dimostrazione -ancora una volta- della mia refrattarietà ad assumere una posizione di imputato in quanto innocente, rigorosamente rispettoso della legalità e vittima di calunnia. Ho già presentato esposto contro chi mi ha denunciato simulando a mio carico tracce di reati dimostratesi insussistenti, purtroppo dopo anni di processi.
Naturalmente, essendo io rimasto uguale a me stesso e non avendo avuto il dono della doppia personalità, con grande disappunto di qualche mio detrattore televisivo, durante il servizio svolto quale Comandante della Polizia Municipale mi sono sempre comportato secondo il mio modo di essere, ligio al dovere ed osservante della legalità, da persona libera da condizioamenti di natura amicale, politica o di colleganza ed opportunimo carrieristico. Ciò mi ha portato a essere inviso ai potenti di turno o ad altri settori burocratici.
Penso alla denuncia per abusivismo edilizio fatta nel 2005 nei confronti dei sindaci pro-tempore per le famose stalle di Valguarnera edificate in parte su pubbliche vie e terreni comunali o al notevole impulso dato all'attività repressiva della polizia municpale in materia di Polizia annonaria (controlli sui prezzi delle merci e del pane) di Polizia Giudiziaria (soprattutto con sequestri e denunce per abusivismo edilizio) di Polizia amministrativa (con sequestri di merce per abusivismo commerciale o chiusura di negozi senza licenza) di Polizia ambientale (controlli discariche o inquinamento) di viabilità e polizia stradale, con entrate rilevanti di risorse finanziarie nelle casse comunali.
Potrei, ma non voglio accennare ai rapporti con altri Settori burocratici caratterizzati dalla pressante collaborzione dell Polizia Municipale al fine di fare rispettare ed osservare le leggi e/o i Regolamenti comunali o concordare procedure amministrative nell'interesse dell'Ente al fine di tutelarlo e di non esporlo al pagamento di danni o, mio malgrado, dall'evidenziazione all'Amministrazione di danni erariali anche recentemente causati da comportamenti omissivi, coperti e mai sanzionati. Mi piace, però, ricordare il finanziamento di 300 mila euro richiesto -su mia segnalazione- alla Regione per la ristrutturazione dei locali abusivi di proprietà di Geraci Maria vedova Vitale, siti in via Filippo Turati, acquisiti dal Comune da adibire a sede del Corpo della Polizia Municipale.
Ma forse al Comune serviva un capro espiatorio per ritrovare una nuova purezza e liberare la comunità del proprio male, trasferendolo su di una vittima che poi viene espulsa, come ai tempi dell'antica Grecia nel caso di "pharmakòi".
Ma tutto questo é ormai acqua passata. Adesso che finalmente ingiustizia é stata fatta con l'adozione dell'ultimo atto di Giunta del 5 dicembre 2008 che mi ha risolto il contratto di lavoro dal giorno successivo prescindendo alla notifica del licenziamento (che ancora non é avvenuta), non mi resta che godermi la pensione - chiestami d'ufficio con decorrenza da ieri - e di valutare l'opportunità di ricorrere al decreto ministeriale per inconstituzionalità della norma applicata, facendo annullare - in caso di accoglimento - anche questo intempestivo licenziamento. Salva la facoltà di esporre all'A.G. l'ingiusto danno subito.
Vorrei anche chiarire "la vicenda giudiziaria in cui era coinvolto Grillo" e a cui ha fatto cenno il Sindaco nella sua dichiarazione al Giornale di Sicilia di oggi e "di cui il Comune era completamente all'oscuro".
Va detto con chiarezza che NON ESISTE ALCUNA VICENDA GIUDIZIARIA semmai un procedimento amministrativo e che la verità é che il passaggio a domanda per mobilità (3o maggio 2002) ERA STATA SOLLECITATA AL COMUNE ANCHE DAL MINISTERO che si era già visto sospeso e poi annullato il provvedimento disciplinare dal TAR e soltanto DOPO CIRCA UN ANNO, nel 2003, ha presentato ricorso al CGA.
Lascio a libero giudizio di ciascuno la valutazione del mio servizio reso nell'interesse dell'Istituzione Comune che ho sempre servito fedelmente e lealmente, con tutto il mio impegno quotidiano e l'attaccamento al dovere, mettendo a completa disposizione tutta la mia esperienza amministrativa e la mia preparazione professionale.
Resta l'amarezza del sentire che la mia vicenda lavorativa personale, umanamente alquanto sfortunata in quanto vittima di palesi ingiustizie, possa essere oggetto di commenti malevoli da parte di personaggi televisivi che il Capo della Polizia mi avrebbe ASSOLUTAMENTE VIETATO di frequentare.
Milano, 7 dicembre 2008

GIACOMO GRILLO

2 commenti:

Anonimo ha detto...

massima solidarietà all'avv. Giacomo Grillo.

Francesco Saverio B. ha detto...

“Processo” a Genchi: la Polizia pronta a cacciarlo!

Il superconsulente "colpevole" per le critiche al governo.

Gioacchino Genchi potrebbe essere rimosso dalla Polizia tra pochi giorni.

Il consiglio di disciplina della Polizia ieri lo ha ascoltato per otto ore.

Il verdetto, che sarà ufficiale tra 15 giorni, secondo quanto risulta a Il Fatto Quotidiano è già scritto: destituzione.

Il capo della Polizia Antonio Manganelli potrebbe sovvertirlo ma, da quanto si apprende, non è intenzionato a farlo.

Genchi è un consulente privato delle Procure ma resta un poliziotto in aspettativa non retribuita.